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Autore: __Aivlis    02/07/2011    2 recensioni
Odio il freddo e costante mutare delle cose; e anche ciò che muta diventa parte integrante del lento scorrere dei giorni, e tutto sa di niente. Non c'è vetta che non valga la pena del viaggio, e l'unica cosa che sento di auspicarmi è che questa non sia l'eccezione che tutti colgono. Non un'altra monotona scia di invisibili emozioni, voglio che tu sia per me il tocco di rosso sulla mia tela immacolata; ciò che è immobile ma tutto muove. E non dirmi che sarai l'unico, dimmi che sarai il solo. Dimmi che questa sarà l'unica volta in cui "finalmente" sarà la parole d'ordine. E una nuova vita mi accoglie tra il verde dei suoi rami, e nuovi colori tempestano l'immacolato, e lo fanno vivo. Spero solo che ne sarà valso il viaggio.
Eloyn.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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12 - We're all so weak, no matter how strong, da finire.
© Amor Vincit Omnia 

Avvertimenti: Ovviamente, come sempre, mi sono presa varie piccole libertà riguardo al reale svolgimento dei fatti privati della band, come è giusto che sia. 

Il testo introduttivo è una parte di "Brompton Cocktail" del Cd Avenged Sevenfold anche se penso e spero che molti di voi lo sapranno già. Se non la conoscete andatevela a sentire perché, oltre ad essere una canzone davvero eccezionale, è anche la canzone che ha ispirato questo capitolo.

***
I'm not running away, been fighting this so long
Such a price that we pay, we gotta be so strong
And I take my life tonight 'cause I have the right to die how I wanna
and leave how I arrived, so alive

Il bello di conoscere gente pazza come loro era che una semplice giornata tra amici poteva trasformarsi in un pericoloso festino – con alcolici e fumo annessi – nel giro di mezz'ora scarsa. Johnny aveva capito che invitare Brian a casa sua sarebbe stata un condanna quando insieme a lui si presentò anche il resto del gruppo con relative mogli, fidanzate e affiliati; cominciò a preoccuparsi davvero quando sentì Matt al telefono con qualcuno dire di portare quanti più alcolici e cibo fosse in grado di caricare in macchina.
« Matt, chi era al telefono? » 
« Matt Barry, viene qui con Jason e un altro po' di gente. Non ti dispiace, no? » gli disse dandogli una pacca sulla spalla, superandolo con quel classico sorriso meschino stampato in faccia, quello che indossava quando era consapevole di star commettendo qualcosa di pericoloso.
Quindi no, certo, perché Johnny avrebbe dovuto preoccuparsi? Forse perché la sua casa stava per essere distrutta da uno sciame di gente ubriaca e fuori di sé? No, assolutamente no.
Poi penso che lui stesso non sarebbe stato da meno; non riusciva a concentrarsi quando davanti a lui c'erano belle donne o alcool, quella sera sarebbero abbondate entrambe e vista la sua recente rottura con Lacey decise di lasciarsi andare almeno per una sera. Smise completamente di pensarci appena prese la sua prima birra in mano. 
Avevano deciso di organizzare una festa in casa sua senza dirgli nulla? Per quanto lui fosse sicuro che tutto quello era stato premeditato dal vecchio Brian, decise di lasciarli fare. Infondo, stavano per realizzare l'ennesimo CD, ci voleva qualcosa per festeggiare.
Arrivarono veloci le dieci di sera e l'atmosfera cominciava già a scaldarsi. Qualcuno a sua insaputa aveva appena montato un impianto stereo da far paura a bordo piscina, anche se, a parere suo, la musica lasciava un po' a desiderare. 
Tutti iniziarono a ballare e le ragazze erano già quasi tutte ubriache. A loro maschi non bastavano due birre per ubriacarsi, fatta eccezione per i gemelli Barry che stavano dimostrando l'esatto contrario dando il loro meglio nella pista da ballo che si era creata accanto all'impianto stereo.
Proprio al centro di questa pista improvvisata ballavano le ragazze sopra ad un tavolo mentre gli sguardi dei ragazzi sotto di esse lasciavano intuire la poca castità di quei movimenti così incredibilmente fluidi. 
« Ehi Zacky! Sali, su dai! » urlò Silvie al ragazzo che la guardava sbigottito sotto di lei. 
Era in questi momenti che una ragazza come Silvie poteva essere potenzialmente pericolosa. Già il suo aspetto era provocante di per sé, aggiungendoci una musica ballabile e qualche mossa decisamente molto sensuale e il mix si faceva pericoloso.
L'aria si fece tesa quando una decisamente-poco-sana Eloyn lanciò un'occhiata fulminea prima a Silvie e subito dopo a Zacky, il quale se ne accorse non dandogli troppo peso. Non era ubriaco, ma aveva bevuto abbastanza da non prestare più troppa attenzione attenzione ai particolari. Silvie, invece, era ad uno stadio più avanzato dell'ubriacatura, e neanche si rese conto di starci provando con il fidanzato di sua sorella. 
« Vecchia puttana! » esclamò Eloyn in un'affermazione che fu udita da pochi. Così abbassò lo sguardo e tirò su con sé uno dei gemelli Barry. Non sapeva riconoscere quale fosse ma poco importava.
Così, sotto gli sguardi sbigottiti di mezza folla, Eloyn ci stava sfacciatamente provando con qualcun altro, noncurante del fatto che Zacky la stesse osservando infuriato. 
« Eloyn, scendi immediatamente da lì! » le urlò cercando di farsi sentire con tutta quella musica assordante che aveva improvvisamente iniziato a pulsargli nelle orecchie. 
« Vai a farti mia sorella, stronzo! » lo scansò via lei, a parole.
« Chelsea, per favore. Tu che sei l'unica sana, falla scendere da la sopra! » implorò Zacky all'amica che le stava accanto. 
Chelsea si avvicinò ad Eloyn e la prese per una spalla. 
« Eloyn, dai. Smettila, c'è Zacky. » 
« Chissene frega! » rispose l'altra scontrosa, non si era neanche accorta che la persona che stava cercando di persuaderla era proprio Chelsea. 
« Ok, ora basta. » disse Chelsea decisa. La prese per un braccio e la strattonò leggermente  facendola voltare verso di lei, lasciando così il gemello Barry a ballare da solo. 
Eloyn si voltò e la guardò meglio negli occhi, si accorse che era stata Chelsea ad averle gridato di smetterla e un turbine di pensieri misti a rabbia le si fece spazio in testa. 
« Tu! Proprio tu, eh?! » iniziò la mora carica di rabbia contro alla rossa che la guardava senza capire davvero cosa stesse succedendo.  
« Tu mi fai la morale? Ti sei quasi scopata Brian, per Dio! E oltretutto non mi hai detto niente, hai negato tutto! »
Ora quasi tutti stavano prestando reale attenzione a ciò che Eloyn aveva da dire. 
Brian era a pochi metri da quella scena e si sentì avvampare e sbiancare subito dopo. 
E così, ciò che avevano cercato di nascondere per tutto quel tempo era venuto fuori così, in meno di tre secondi? Si sentiva incredibilmente stupido, come sempre. 
Non sapeva davvero se sentirsi sollevato o impaurito vedendo il volto di Michelle cambiare toni di colore con una rapidità impressionante. In un contesto diverso sarebbe stata sicuramente un scena comica.
« Sei una stronza! » finì una Eloyn infuriata e delusa, ma ancora abbastanza ubriaca da tornare a pavoneggiarsi con il gemello Barry. 
Chelsea, rimasta gelata dalle parole dell'amica, scese dal tavolo  e corse nel bagno più vicino a scaricare la vergogna e la delusione che la verità di quelle stesse parole le avevano inflitto. Aveva sbagliato e non riusciva a perdonarselo.
Zacky aveva assistito alla scena senza dire niente, con lo sguardo sconcertato e la bocca semi- aperta, ma quando vide che dopotutto Eloyn aveva ripreso a ballare con Jason, allora si infuriò davvero. Prese Jason per un braccio e lo fece scendere dal tavolino, tenendolo ancora per il braccio gli diede un cazzotto bene assestato sulla guancia facendolo cadere atterra. Sentiva la rabbia ribollirgli nel corpo e la mano dolorante. 
Era stata evidentemente una mossa dettata dalla rabbia, a mente lucida non si sarebbe mai azzardato a dare un cazzotto ad uno dei suoi migliori amici. Solo dopo si rese realmente conto di ciò che aveva fatto, quando le nocchie cominciarono a fargli davvero male. 
E fu come se Eloyn, a vedere quella scena, si fosse ripresa per un attimo dall'ubriacatura che fino ad un attimo prima l'aveva accalappiata, tornando a confondere i suoni e le immagini qualche secondo dopo. 
Si sentì tirare giù dal tavolo da qualcuno che molto probabilmente era Zacky. Se ne rese del tutto conto solo qualche passo più avanti, lontana dal casino di quella festa e  da tutto quel rumore. 

Silvie aveva anch'essa assistito a quella scena. 
Sarà che quando succedono certe cose non importa quanto tu possa aver bevuto, a meno che tu non sia in stato semi-comatoso riesci sempre a riprenderti e a cercare di dare un senso a quello che sta succedendo. Poi, per una come Silvie, abituata ad avere tutto sotto controllo, in certi casi andare a perlustrare in giro la situazione è una conseguenza vitale. 
Si avvicinò alla porta del bagno doveva pochi attimi prima aveva visto Chelsea rinchiudersi e sentì dei singhiozzi provenire dall'interno. 
Bussò e senti una voce rotta dal pianto risponderle: « Chi è? »
« Sono Silvie, apri. » 
Un rumore di passi e lo scatto della serratura. Qualche attimo dopo aveva davanti il volto di Chelsea con gli occhi lucidi. 
Entrò senza nemmeno chiedere il permesso e si richiuse la porta alle spalle. Si sedette atterra accanto a lei.
« Allora, cos'è successo? » 
« Silvie si è arrabbiata perché non le ho detto la verità. » 
« La verità su cosa? » chiese Silvie passandole il rotolo di carta igienica che stava già per terra prima che arrivasse. 
« Pensavo te lo avesse detto. » 
Lo sguardo eloquente dell'altra le fece capire che evidentemente non era così.
« Io.. ho tradito Jimmy.. con Brian. » riuscì a dire prima di mettersi di nuovo a piangere rannicchiata su se stessa. 
« Tu hai fatto cosa? » chiese Silvie sbalordita. Non riusciva a credere a ciò che Chelsea le stava dicendo.
« Ma non ci sono andata a letto. No.. quello no.. E comunque è durato solo una sera e mi sono pentita. Ci eravamo giurati che non lo avrebbe saputo nessuno e invece quel coglione è andato a spifferare tutto non so a chi che lo ha ridetto poi ad Eloyn. Credo sia stato Zacky e spero solo che non l'abbia detto a Jimmy. » 
« Non credo l'abbia fatto, sembrava molto tranquillo stasera » 
Chelsea fissava un punto indeterminato davanti a sé e Silvie si chiedeva cose stesse pensando. 
« Ma c'è dell'altro, giusto? »
Chelsea si voltò a guardarla come a volerle dire che aveva ragione. 
« Con Eloyn.. non è più la stessa cosa.. Con il trasferimento e tutto, non siamo più quelle di una volta. » 
« Questo è normale, ci sono passata anche io. E non lo dico per fare la donna vissuta; chi vuole imparare da me avrà poco da lavorarci su, sono un completo disastro. Solo che quando arrivi a questa età, la scuola finisce, le nuove avventure e tutto il resto, è normale che ci si perda un po'. Non per questo la vostra amicizia è destinata a finire. Vi ho viste crescere insieme e confidarvi qualsiasi cosa. E ora vi sto vedendo crollare sotto forze più grandi di voi. Non si può sempre reggere qualsiasi peso, a volte si deve imparare a mollare la presa e farsi un po' distrarre da ciò che si sta vivendo. Lasciati andare, ma non dimenticare chi per te c'è sempre stato. » 

« Che cazzo ti è passato per la testa, Zacky! » 
La gelosia, ecco cos'era. Non ci aveva visto più e gli era partito un cazzotto. Perché, poi? Era colpa di Eloyn, ne era sicuro. Fosse stato per lui non l'avrebbe mai fatto, non era lui quello ubriaco. E dire che in tutti quei mesi non era mai stato un tipo particolarmente geloso della sua donna. Anche in generale, nella sua vita, non era un tipo da scenate da innamorato in stile serie Tv adolescenziale, meno che mai ora che cominciava ad avere i suoi ventotto anni ancora non compiuti. 
Eppure quando l'aveva vista strusciarsi sensualmente contro il suo amico – neanche fosse stato un palo per la lap dance – si era sentito davvero male. Un qualcosa di molto simile ad un dolore all'altezza del petto gli aveva infiammato l'umore, e improvvisamente gli erano cominciate a prudere le mani per il nervoso, e poi il cazzotto era volato neanche a farlo apposta. Però, poi si era sentito molto più leggero di prima. 
Gli veniva quasi da piangere a pensarci, e ancora, se si concentrava, vedeva bene dei pochi fotogrammi nitidi di quella scena.
Adesso guardava Eloyn in quegli occhi offuscati dall'alcool e solo Dio sapeva da cos'altro e si chiedeva semplicemente una cosa.
« Perché? » 
« Perché cosa? » 
« No, aspetta. Sei stata per cinque minuti di seguito a ballare sensualmente con Jason Barry sotto ai miei occhi, e mi chiedi “perché cosa”? »
Lei lo guardava con quegli occhi lucidi di tutto e sporchi di peccato, lo guardava e sembrava quasi supplicarlo di qualcosa. Qualcosa che però Zacky non riusciva a capire, era una richiesta muta che non era in grado di decifrare. 
« Tu, piuttosto. Carina mia sorella, eh? » 
« Cosa c'entra Silvie adesso? » 
« Ti ho visto come la guardavi poco prima! Se ti piace tanto perché sei qui adesso? Eh? Hia avuto modo di portartela a letto tante di quelle volte, perché non l'hai fatto? » 
Aveva iniziato a parlare con tono relativamente calmo in quello sproloquio i cui toni aumentavano sempre di più in relazione alla rabbia che Eloyn covava dentro nei confronti di Silvie, e ora anche nei confronti di Zacky che l'aveva delusa. 
Zacky sembrò pensarci un po'. 
« Ecco cos'era che avevi l'altro giorno. Non era per Chelsea. Non solo, se non altro. Ma Eloyn, non penserai davvero che mi piaccia tua sorella? » 
Avanzò le mani per sfiorarle le braccia ma lei si ritirò bruscamente indietro di qualche passo. 
« Magari tu stesso non te ne sei accorto, ma io non sono così ubriaca da non capirlo.. Io ho visto, ho visto come la guardavi.. come facevi anche con me. Non fare il cretino, cazzo! Vai da lei! » 
Si stava sviscerando per sfogare ciò che aveva dentro, in una maniera che non aveva mai sperimentato prima. E capiva che l'alcool a volte serve a questo, a liberarsi da ciò che si ha dentro senza pensare alle conseguenze delle proprie azioni. 
Quello che stava facendo, in realtà, era chiedergli aiuto. Sentirsi dire qualcosa che l'avrebbe rassicurata, perché in realtà l'arrivo di Silvie le aveva sconvolto i piani, ma non lo avrebbe mai ammesso, non avrebbe mai ammesso che ancora una volta Silvie aveva avuto la meglio. 
Sin da bambine erano state unite contro il mondo, e in quell'unione era normale quella rivalità classica che c'è tra ogni sorella. Ora, però, le stava uccidendo lentamente. 
E allora lei stava prendendo al volo l'occasione e stava sputando tutto il veleno che aveva in corpo con quelle parole, forse perché quegli occhi così azzurri che conosceva tanto bene  puntati sulle labbra rosse e carnose – provocati – della sorella erano stati la goccia che aveva fatto traboccare il vaso. E a guardarli adesso le sembravano sporchi. Poi aveva reagito d'istinto e aveva sperato con tutta se stessa in quella reazione da parte di Zacky. Voleva capire se lui teneva davvero a lei. Voleva sentirsi protetta. 
« No! Eloyn, porca miseria! Ma che cazzo ti salta in testa? » 
Aveva davvero guardato Silvie in quel modo? Come era stato possibile? No, non poteva essere e anche se fosse stato vero non sarebbe più successo. Amava Eloyn e non poteva permettersi di perderla, sarebbe stata la sua fine. 
Si avvicinò a lei quando vide che stava piangendo e tra le lacrime continuava il suo sfogo e tirava fuori la rabbia che aveva dentro a che lo stava facendo star male. Si sentiva in colpa. 
Decise di non curarsi se lei opponeva resistenza. 
« ..Vattene! Stronzo!.. » continuava lei cercando di allontanarlo.
Cedette quando sentì il suo calore. Smise di respingerlo e lo lasciò fare, abbandonandosi ad un pianto liberatorio. 
« Eloyn! Guardami cazzo! » la prese per le spalle e se la mise davanti. 
Lei lo guardava con quegli occhi rossi d'odio e di passione bruciata. 
« Io ti amo! Ti amo, lo capisci questo? Non ho mai amato niente e nessuna come amo te! Ti voglio e ti vorrò sempre! Non pensare nemmeno che io possa desiderare qualcun'altra o non volerti più! Neanche per sogno! » le urlava contro lui, in risposta alla sua sfuriata. Perché voleva lo capisse, che non l'avrebbe mai lasciata sola. 
Lei si aggrappò più forte alle sue spalle e affondò completamente il viso sul suo petto, piangendo di disperazione tanto che sentiva i muscoli farle male. Lui la strinse più forte che poteva, rischiando quasi di farle male. La strinse a sé con la forza con la quale si tengono strette le cose importanti della vita.
Sentiva la sua stretta di rimando come se non lo volesse lasciare andare mai e capì che era un essere troppo fragile per combattere questa battaglia da sola.
« Giuramelo. Dimmi che ci sarai sempre..» disse lei con fatica tra un singhiozzo e l'altro. 
« Sempre Eloyn, sempre. » le disse più piano tra i capelli prima di darle un bacio e continuare ad accarezzarla, per calmarla.
« Non mi lasciare mai, Zacky. Non farlo mai.. non anche tu. » 
La cullò ancora un po' tra le braccia e poi si incamminò verso uno scalino di mattoni dove si sedette e dove fece sedere Eloyn, proprio tra lui e il muro. Era ancora ubriaca, doveva aver bevuto molto e non era in condizioni di reggersi da sola. 
« Adesso calma, dai. » le sussurrava accarezzandola e stringendola a sé. 
Comunque i singhiozzi del pianto si stavano diradando e lei cominciava ad appoggiarsi un po' di più a lui, segno che stava cominciando a cedere piano piano. 
« Mi spieghi cos'è successo? Perché fai così? » 
« Non-non lo so.. ho paura.. » 
Certo, approfittarsi di persone ubriaca sicuri che diranno la verità non era la cosa più onesta da fare, ma sapeva che farla parlare l'avrebbe anche sfogata maggiormente. 
« Ma di cosa dovresti aver paura? » 
Lei si voltò verso di lui con occhi supplichevoli e gli disse: « Che tu te ne vada e che lei possa in qualche modo far tornare le cose come erano prima.. Quando è arrivata. .. mi sono accorta che lei fa parte di quel passato che mi sono lasciata alle spalle.. e indietro deve rimanere.. lei non c'entra niente qui.. » 
Le baciò la fronte e poi scese sulle labbra accarezzandole il viso con la bocca, leggermente, e nonostante l'odore di alcool e fumo fu un bacio bellissimo. Le sue labbra contro quelle morbide di Eloyn avevano un potere miracoloso su di lui, lo rilassavano terribilmente.
Poi ad un tratto si accorse della sua foga e di come piano piano si stesse facendo avara dei suoi baci. La capiva subito quando faceva così e si disse che farlo lì non sarebbe stata la cosa migliore, a pochi metri da una festa da mille invitati. 
Si alzò e la prese in collo dirigendosi verso la macchina dopo aver salutato con gli occhi un Johnny alle prese con molte persone che cercavano in tutti i modi di distruggergli casa. Vide Chelsea avvicinarsi all afesta con Silvie al seguito. Aveva gli occhi leggermente arrossati ma un espressione fiera in volto mentre appoggiava una mano sul braccio di Haner intento a discutere con Michelle. Molto probabilmente si sarebbe scatenata la terza guerra mondiale a quella festa ma osservò Eloyn apooggiarsi alla sua spalla e decise di non pensarci.

 « Haner, dobbiamo chiarire la situazione. » gli disse Chelsea interrompendo il suo discorso con Michelle che di rimando la incenerì con lo sguardo.
« Innanzitutto, Michelle ti chiedo scusa. Non avevo nessun diritto di mettermi in mezzo a voi, ho sbagliato e spero che tu possa perdonarmi, in futuro. » finì di dire riferita alla donna che aveva davanti. Ad osservarla bene incuteva più timore di quello che ricordava.
« Chelsea, tu non mi devi niente. Eravamo amiche, ok. Ma da quanto tempo? Poco, troppo poco per sentirsi in colpa. Sì, ce l'ho con te ma ce l'ho di più con Brian. Perché da te non mi sento poi così tanto tradita. Limitiamoci all'indifferenza. » le rispose secca e schematica l'altra, lasciando Chelsea con un po' di amaro in bocca.
« Ok. » abbassò leggermente lo sguardo per rialzarlo subito dopo in direzione di Brian che la osservava aspettando che dicesse qualcosa.
« Tu Haner, lo sai. Non c'è niente tra di noi e mai potrà esserci niente. Finisce qui, amici come prima? »
Michelle li osservava attonita e pensava che era una scena patetica, non si era mai visto risolvere un tradimento in una maniera così banale e pacifica, non era da lei.
Vide Brian osservarla prima di rispondere.
« Come prima » e sorrise. Michelle sentì il viso avvamparle di rabbia dopo quel sorriso. Era troppo.
« Ok, adesso se non ti dispiace sarei io quella che è stata tradita e quindi ciao. » disse Michelle acida prendendo Brian per un braccio e portandoselo via.
Chelsea non disse niente, le stava bene così, aveva ragione. Li vide allontanarsi e andarsi a riparare dietro la casetta in piscina.

« Ok, adesso spiegami perché lo hai fatto? »
« Mich, non lo so. Stiamo insieme da così tanto tempo, ho ceduto, ok? »
Brian era supplichevole, le faceva venire il voltastomaco.
« Quindi tu stai con me per resistere alle tentazioni? Brian se stai con me deve essere perché vuoi, non per metterti alla prova, non è giusto nei miei e nei tuoi confronti. »
Brian sospirò e guardo in basso grattandosi svogliatamente la nuca.
« Non è questo e lo sai bene. E' che.. ah non lo so, so solo che qualsiasi cosa fosse stato non ero io. Non lo rifarei mai più. »
« Non riesco più a fidarmi di te, lo capisci? » disse lei con le lacrime agli occhi nella penombra di quella notte senza luna.
Lui la guardava negli occhi e si malediceva per essere stato così stupido. La amava, aveva fatto uno sbaglio, se ne era pentito. Perché doveva essere tutto così difficile?
Era sempre stato cosciente del fatto che gli errori si pagano, ma non pensava che la pena da scontare sarebbe stata così difficile da sopportare
« Io ti amo, di cosa hai bisogno per fidarti di nuovo di me? »
« Non lo so.. » sussurrò « forse è troppo tardi »
Brian sentì quelle parole senza attribuirgli un significato preciso. Tutt'attorno si fece ovattato e lui andò subito in panico. Erano stati inseme per così tanti anni, e ora tutto andava in fumo per colpa del suo essere maledettamente stronzo?
« Mich, non puoi. Non dopo tutto questo tempo. »
« Ma cazzo, Bri. Anche prima hai dimostrato di essere un gradissimo stronzo. Lei è venuta qua a chiarire, e fin lì mi stava anche bene. Poi le hai sorriso in una maniera così.. sincera. Non so, sono contenta per te ma non hai pensato che forse io ero lì e vi stavo osservando? Immagina come posso essermi sentita. »
Non l'aveva mai vista così decisa in tutto quel tempo che la conosceva, e essere cosciente delle circostanze era una cosa che lo spaventata dannatamente.
« Scusami.. » disse in un sussurrò spezzato « non so vivere senza di te.. » continuò prendendole le mani nelle sue mentre le si avvicinava un po'.
Lei scuoteva la testa con un espressione di dolore in volto ma lo lasciò fare. Guardò quegli occhi marroni così intensi e fu difficile per lei rimanere nella sua posizione. Non voleva farsi mettere i piedi in testa ed era stata delusa, era ferita e ci sarebbe voluto tempo. E poi, quando la ferita si sarebbe rimarginata cosa sarebbe rimasto del suo amore per lui? Era questo che non sapeva ed era per questo che non se la sentiva di fargli promesse che non poteva mantenere.
« Michelle, sposami. »
La colse di sorpresa tanto che scatenò qualcosa nel suo basso ventre, una sensazione simile alla paura del rimorso e delle scelte che stava per compiere. Era sicura che si sarebbe pentita di quello che stava facendo, ma non le importava. Chiuse gli occhi e sentì una lacrima scenderle veloce lungo il volto e cadere.
Lui la osservava in preda al panico, non sapeva come mai glie lo aveva detto, sentiva solo che era la cosa giusta. Una lacrima gli cadde sulla mano, una lacrima di Michelle, gli si chiuse lo stomaco.
« Lo dici solo perché non sai come riparare al danno.. » concluse lei sciogliendo la presa con cui lui la teneva a sé e andandosene lasciandolo solo.

There dreams will never leave you, never leave you asking why.


Note. Beeene, capitolo un po' cortino e a dire la verità avrei potuto fare di meglio, ci sono stata su un po' poco dato che voglio velocizzare un po' il tutto. Fra poco parto per l'Inghilterra e  volevo lasciarvi con qualcosa da leggere (Sì, so che leggete anche se non recensisce praticamente nessuno XD ).
Secondo me sono stata frettolosa ma davvero non saprei come agire per migliorarlo. Fatemi sapere cosa ne pensate.
Un grazie particolare va a Lucrezia (BBBlondie) perché si sorbisce i miei problemi esistenziali anche se non ha voglia di recensire ç_ç (ti amo lo stesso *^* ), e ringrazio anche quelle due buone anime che hanno recensito il capitolo precedente (prendete esempio, su .-. e siate brutali per piacere).
E quindi niente, spero vi sia piaciuto e alla prossima. 
   
 
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