UNA SPECIE DI COLPETTO
"Mia mamma riesce a far entrare la roba in ordine... persino a far ripiegare le calze da sole...
ma io non ho mai capito come fa... è una specie di colpetto..."
(Tonks, “Harry Potter e l’Ordine della Fenice”)
-Bagaglius! Bagaglius!
Bagaglius!… E dai, cazzo, BAGAGLIUS!-
Ted, in sette anni di scuola, non aveva mai sentito una sola parolaccia
uscire dalle labbra di una Black (anche se avrebbe scommesso la
bacchetta che Bellatrix in privato ne dicesse una valanga). Chiuse il
libro che stava leggendo, lo appoggiò sul bracciolo della
poltrona, si alzò e il libro cadde a terra. Lo
lasciò dov’era, poi realizzò che la sua
novella sposa aveva appena detto una parolaccia e quindi forse era il
caso di tirarlo su dal pavimento prima che lei lo vedesse. Lo raccolse
e lo gettò con noncuranza sul tavolo.
Poi andò da Andromeda.
Appena lo sentì entrare, lei si girò di scatto e
si passò una mano sulla faccia. Sul letto c’era un
mucchio di panni puliti che stava cercando di piegare e mettere
nell’armadio.
-Tutto a posto?- domandò lui. Lei lo guardò con
un’espressione che Ted aveva visto solo sulla faccia di
Bellatrix, le poche volte che le aveva rivolto la parola.
-Tutto a posto? No,
niente è a posto, non vedi? Sai,
c’è uno stupidissimo incantesimo per mettere tutto
a posto. Solo che a me non l’hanno mai insegnato,
perché non era previsto che dovessi farlo, avrei dovuto
avere gli elfi per questo genere di cose! Non lo trovi buffo, Ted? So
fare la maledizione Cruciatus, ma non so fare uno stupidissimo Bagaglius!-
Non ridere, si disse lui. Ridi adesso e la Cruciatus la farà
ora, su di
te.
Rise.
Lei s’imporporò, ma non fece scattare la
bacchetta. Contrasse la mascella e gli diede le spalle. Si
passò di nuovo una mano sul viso, velocemente.
-Andromeda. Andromeda, davvero. Guardami. Te li piego io quei panni, a
mano, da bravo sanguesporco che sono. Cosa vuoi che me ne freghi se non
sai fare Bagaglius?-
Lei si girò; sembrava furibonda, aveva gli occhi arrossati.
-Allora non capisci, Ted. Non capisci proprio. È questione
di principio!-
Lui sospirò. Si sedette sul letto, prese in mano un paio di
calzini.
-Questione di principio? Sono solo calzini, Andromeda. Piantala di fare
per ogni cosa una questione di principio!-
-Se quando Bella mi ha detto di finirla di ridere alle stupide battute
di quel sanguesporco sfigato io non ne avessi fatto una questione di
principio, adesso non sarei qui, Ted. Capito a cosa portano i
princìpi?-
Gli venne voglia di baciarla, di abbracciarla e di fare
l’amore lì, in mezzo ai panni puliti. Poi
pensò che non fosse il caso. Si rigirò i calzini
tra le mani.
-Comunque non credo che quello sia l’incantesimo giusto, sai?
Non è quello che serve per fare le valige? Sei sicura che
funzioni anche per mettere le cose nell’armadio?-
Lei sospirò.
-Non ne ho idea. Ma è l’unico che conosco, e poi
il principio è lo stesso, dovrebbe funzionare…
Come faceva tua madre? Oh, scusa…-
Si era tappata la bocca con le mani. Ted ridacchiò.
-Mia mamma i panni li piegava a mano, per questo diventava una belva
quando li lasciavo in giro per tutta la camera! Comunque, mia
bellissima e purissima e nobilissima Black, non è che mi
offendo se dai della babbana a mia madre, dato che lo è!-
Lui l’aveva detto ridendo. Era ovvio che non se
l’era presa. Era ovvio, no? Sì. E allora
perché Andromeda gli aveva di nuovo dato le
spalle, di nuovo
si era passata la mano sul volto e poi aveva mollato la bacchetta e si
era messa a piegare una tunica a mano?
-Andromeda Black! Orrenda traditrice del tuo sangue! Da quando in qua
una con un acro di albero genealogico certificato si fa sconfiggere da
degli stupidi vestiti? Cosa penserebbe di te Salazar buonanima?-
Tuonò.
La fece ridere. Tiè,
Bellatrix, gli venne da pensare.
-Ted, finiscila… non so come sia stato possibile, ma ti
giuro, sembravi mia zia!-
-Davvero? Io imitavo tuo cugino… Comunque, riprendi quella
bacchetta. Facciamo una gara: il primo di noi due che riesce a mettere
la roba nell’armadio…-
-In ordine!-
-…in ordine,
sicuro, stavo per dirlo, ha vinto.-
Lei lo guardò di sottecchi.
-Ha vinto cosa?-
-Ma cosa conta? È il principio, no? Ha vinto e basta!-
-Non rigirarmi contro le mie frasi, Ted Tonks! È sleale!-
Lui ci pensò su un attimo.
-Dunque: sul letto ci sono i panni, ma se l’incantesimo
riuscirà ad almeno uno di noi due, i panni non ci saranno
più. Quindi… chi vince sta sopra?-
Andromeda rise di nuovo. Era così bella quando rideva in
quel modo.
-Accordato, Tonks.- Prese la bacchetta e si inchinò, come se
stesse per cominciare un duello. Lui si alzò dal letto,
tirò fuori la bacchetta dalla tasca dei jeans e si
inchinò a sua volta.
Puntarono le bacchette contro il mucchio di panni. Andromeda era
concentratissima, le palpebre socchiuse, la fronte aggrottata.
Ted non si sognò nemmeno di provarci sul serio.
-Vuoi sapere come ho fatto?-
Ted annuì. L’armadio era in ordine, il letto era
sfatto. Andromeda aveva vinto ed entrambi si erano goduti la sua
vittoria.
-Il segreto è nel polso: si da una specie di colpetto,
così…-
-Un colpetto?-
-Un colpetto. E a proposito, Ted: sono incinta.-
NOTE:questa è la mia prima ficcy, siate
clementi… Non è vero, scherzavo. Però
è la mia prima storia nel fandom di Harry Potter, il che
è piuttosto buffo, dato che ho saputo
dell’esistenza di EFP e delle fanfiction proprio cercando
cose su Harry Potter.
Oltretutto mi ricordavo le cose solo più o meno, e
più o meno non basta; ad esempio, ricordavo che Tonks diceva
qualcosa su sua madre, ma non ricordavo che l’incantesimo
fosse specifico per fare i bagagli, mi sembrava che mettesse a posto i
panni e basta; alla fine ho deciso che Andromeda, la quale certamente
non doveva essere molto ferrata in fatto di incantesimi casalinghi, ne
aveva fatto un uso creativo. La zia di Andromeda è
naturalmente Walburga Black, e il cugino è Sirius, che non
so perché ma ho sempre immaginato che a Hogwarts si esibisse
in colorite imitazioni della Walburga a beneficio del pubblico; quindi
in pratica Ted imita Sirius che imita sua madre. Andromeda è
del ’53 (e suppongo anche Ted) mentre Sirius del
’59 (secondo il Lexicon), quindi devono essersi beccati ad
Hogwarts per un soffio.
Insomma, concludo ringraziando tutti quelli che leggeranno, che si
divertiranno, che passeranno di qui. E vannagio per i link e per tutto
il resto, e Ulissae, Abraxas e ottoNoveTre per le consulenze!