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Autore: Chloe88    14/03/2006    7 recensioni
Inghilterra, 2110.
Qual è, tra le tante leggende nate su una villa vittoriana, la verità? Cosa hanno visto, quasi un secolo prima, gli abitanti dei dintorni? È davvero disabitata? Se sì, allora cosa nascondono le pesanti cortine di velluto nero dietro a cui, a volte, baluginano luci e ombre?
Spuffy. Vi prego leggete e recensite!!
Genere: Romantico, Dark | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Buffy Anne Summers, William Spike
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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epilogo

N.d.A.: grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee per le recensioni a:

Shavanna: sì, effettivamente credo che spaventare la gente sarebbe divertente come hobby!!^^ Magari comincerò anch’io… comunque, ecco l’epilogo!!

Happy: riguardo alla scena del flashback… ihihihih… mi sembrava adatto alla situazione, e così sono riuscita anche a spiegare la storia delle leggende (che avevo tirato in ballo nel prologo). Sono contenta che quella scena ti sia piaciuta!!^^

Pandora: me tanto felice che la storia continui a piacerti!!!^^ Soprattutto perché è la prima storia che scrivo con Buffy-vampira, ed ero un po’ preoccupata per il risultato!

Isabel: sono contenta che quella parte abbia avuto successo!!^^ Avevo quasi paura di ricevere commenti del tipo: “Cinica insensibile, perché vuoi andare in giro a spaventare fanciulli innocenti?”… non ce ne sono stati, per fortuna!!

 

Epilogo- Waking up by your side

 

2010.

 

Apro gli occhi e mi guardo intorno, vagamente confusa. I numeri sulla sveglia mi indicano che è pomeriggio inoltrato: perché sono a letto? Istintivamente, allungo un braccio sul lenzuolo, mentre le mie dita incontrano una mano. Mi volto, per vedere Spike seduto sul letto, che mi guarda preoccupato. Alza lo sguardo e, vedendomi, sorride.

“Finalmente sei sveglia, amore. Come ti senti? Ti ricordi cos’è successo, vero?”. Allora, prima ipotesi: considerando che siamo entrambi a letto, deve essere successo qualcosa… Ci sono due particolari che  mi stupiscono, però:  a) lui è vestito e b) io *non* ricordo, effettivamente, cosa è successo nelle ultime ore.

“Più o meno” rispondo. Mi metto a sedere, avvicinandomi a lui per dargli un bacio. Aspetta un attimo… ma di solito lui non ha la temperatura corporea di un ghiacciolo? Le sue labbra mi sembrano tiepide, come se la sua pelle fosse…uguale alla mia?

I ricordi cominciano ad affacciarsi alla mia mente. Io, lui, tutto quello che è successo… e che è stato persino diverso da come l’avevo immaginato. Sicuramente molto, molto meglio. Infatti, quando Angel aveva dovuto bere un po’ del mio sangue per salvarsi dall’avvelenamento, non mi ha certo lasciato un bel ricordo. Spike, invece… wow. Sì, lo so che non è certo il commento più espressivo del mondo, ma è anche il termine più sensato che il mio cervellino annebbiato riesce a produrre al momento.

Sorrido, mentre mi  avvicino a lui gattonando sul letto.

“Adesso ricordo tutto, e devo dirti che ne sono molto, molto felice”. Faccio per baciarlo, ma lui si scosta.

“E…?”. Mi guarda, in attesa. Di cosa sta parlando? Oh, ho capito! Ma credevo di averglielo già detto chiaramente: perché non mi ascolta? Uffa, mi sento… inascoltata. Appunto.

“Nessun istinto omicida, grazie. Era questo che volevi sapere, giusto?”. Annuisce, sorridendo. “E questo cosa significa?” dico, sedendomi in braccio a lui.

“Che non ti sei trasformata nella versione femminile di Jack lo Squartatore. È pur sempre una bella cosa”. Allora, i casi sono due: o non ha capito, o non vuole darmi ragione. Conoscendolo, opterei per la seconda ipotesi. Chissà come mai…

“Oltre al fatto che *io* ho sempre ragione?”. Solleva un sopracciglio, mentre io gli tiro una gomitata. Voglio dire, lo so che non ha detto niente,  ma quell’espressione significava molte cose. Okay, meglio cambiare argomento.  “Quanto ho dormito, allora?”.

“Quasi una settimana: mi sei mancata, lo sai?”. Oh, com’è dolce quando mi guarda così… riesce quasi a farmi sentire in colpa (altra prova che, riguardo all’anima, avevo ragione io). Come posso farmi perdonare? Intanto, comincio con un altro bacino.

“Così va meglio?” Annuisce. “Allora, hai già  parlato con gli altri?”. Giusto perché se, in una settimana, nessuno si è accorto della mia assenza… beh, non sarebbe una cosa troppo carina, giusto?

“Sì… e, a quanto pare, sono stato l’ultimo ad essere informato delle tue intenzioni. Briciola e Andrew hanno detto che immaginavano sarebbe successo prima o poi, e ne sono entrambi felici. Comunque, avresti dovuto vedere l’Osservatore. Ha iniziato a pulirsi gli occhiali fissando nel vuoto… ed è andato avanti così per un quarto d’ora. Willow invece ha iniziato a blaterare riguardo alla tua aura, al fatto che percepiva ancora la tua anima e cose del genere…”. Quasi quasi gli chiedo quali sono le ‘cose del genere’. Sarà la mia nuova condizione, ma mi sento un pochino perfida.

“Ti sei annoiato, e hai smesso di ascoltare”. Okay, non gliel’ho chiesto, visto? Non sono *così* cattiva. Non ancora, almeno…

“Non è colpa mia. Appena Giles ha sentito l’inizio di quello che stava diventando un discorso incredibilmente noioso, si è ripreso e ha iniziato a parlare anche lui”. Scoppio a ridere.

E quindi hai passato quasi un’intera settimana da solo? Ho paura di cosa potrò trovare in giro per casa…”. È preoccupante il fatto che io, in un momento come questo, pensi al disordine? Sì, è molto preoccupante. Me lo dico anche da sola!

“Hey! Io avevo già vissuto da solo, e non ci sono mai stati problemi! E non mi sembra nemmeno che tu ti sia mai  lamentata, in quel periodo”. No, calma: io avevo semplicemente  usato l’aggettivo ‘comoda’. È una cosa diversa.

“Tesoro,  tu vivevi in una cripta. Le condizioni igieniche non erano esattamente… lasciamo perdere. Non dovrò passare il mio primo giorno di non-vita passando l’aspirapolvere in giro per casa, vero?”. Scuote la testa.

“Ti assicuro che è tutto dannatamente ordinato. E comunque… cosa vorresti fare, ora? Io pensavo che potremmo… recuperare tutto il tempo perduto mentre dormivi?” mi suggerisce, alzando un sopracciglio e con un sorrisetto. Gli appoggio le mani sul petto, facendolo sdraiare.

“E se io ti dicessi…” mi abbasso verso di lui, iniziando a lasciargli una scia di baci sul collo. Respiro l’odore della sua pelle, e del sangue che scorre nelle sue  vene. Sento i lineamenti del mio volto trasformarsi per la prima volta, mentre alzo lo sguardo verso Spike, che mi accarezza teneramente il viso, sorridendo. “ che ho fame… Sire?”

 

***

Le labbra di Spike atterrano sulle mie. Ecco, direi che questo è un ottimo modo per svegliarsi. Sicuramente è il mio preferito da ormai più di un secolo…

“Ciao” mormoro, con le palpebre ancora socchiuse, contro la sua bocca. Apro gli occhi e alzo lo sguardo, chiedendogli: “Da quanto sei sveglio?”. Lui scuote le spalle.

“Non molto”. Mi metto a sedere, come lui, coprendomi con il lenzuolo.

Quindi non hai ancora trovato una buona scusa per non partire, vero?”. Sorrisetto. Okay, cosa c’è?

“A dire la verità, è ancora giorno e, siccome il sole non tramonterà per un bel po’, non possiamo ancora uscire di casa. Quindi, io stavo pensando…”. Lo zittisco, saltandogli in braccio e tappandogli la bocca con un bacio. Come sempre, questo si rivela un ottimo modo per farlo tacere. Dopotutto, in più di cento anni, dovrò pur avere elaborato qualche metodo… no?

“…che abbiamo tutto il tempo di preparare anche i tuoi bagagli in modo decente –per una volta-, così potremo partire appena dopo il tramonto e fare un sacco di strada prima del sorgere del sole!” continuo io, al suo posto. Lui sospira, scuotendo la testa e stringendomi a sé.

“E cosa faranno da queste parti, senza le loro leggende viventi preferite?”. Io alzo le spalle.

“Credo che abbiamo dato loro abbastanza cose di cui parlare, per cui potremmo benissimo stare via per qualche mese –o anno, o decennio- senza preoccuparci… in fondo, abbiamo tutta l’eternità per far diffondere strane storie su di noi!”.

Perché, se per chi sente parlare di noi, noi siamo semplicemente una leggenda, un racconto adatto alla notte di Halloween o per incuriosire i turisti… per me questa è una favola.

Dopotutto, ho il mio principe azzurro, una vita al limite dell’assurdo ma, soprattutto… il mio lieto fine.

Anche se forse, come penso a volte, questo è solo l’inizio.

 

Fine.

 

Nd.A.: scusateeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee per il ritardo con l’aggiornamento ma, giovedì, il mio computer ha smesso di scollegarsi ad Internet. Cattivo. Adesso ci sto scrivendo, ma dovrò usarne un altro per postare il capitolo…

Comunque, questa storia è finita. Grazieeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeeee a chi mi ha recensito nei precedenti capitoli!!^^ Spero che l’epilogo vi sia piaciuto anche se, a me, le ultime frasi sembravano un po’ sdolcinate: vi prego recensiteeeeeeeeeeeeeeee!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!

  
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