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Autore: Kumiko_Walker    03/07/2011    1 recensioni
Era una giornata come tante: il sole splendeva, gli alberi venivano mossi leggermente dal vento, gli uccellini cinguettavano sui rami. Tutto perfetto, tranne per una persona.
Una ragazza che sfrecciava tra la gente alla velocità della luce: Yume Shiro. Una persona strana: lunghi capelli rossi scuro ed occhi verdi chiaro, con un fisico snello ed alto, con grandi forme. Doveva assolutamente andare vedere se era ammessa alla Ojo Hight School.
[ShinxOC]
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Seijuro Shin
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Yume Shiro
Capitolo 9: America?!

 
Quando glielo dissero, Yume non ci volle credere: sarebbe andata in America come scout della squadra!
Tutto era cominciato con una telefonata di Hiruma.
 
- Ehi mocciosa! -.
- Mi hai cambiato soprannome? -.
- Zitta, mocciosa! Lasciami parlare! -.
- Cosa vuoi? Non farmi fare come con Christmas Bowl! -.
- Tsk! Comunque no -.
- Allora? Lo sai che mi hai chiamato? Sto lavorando, se ti interessa! -.
- Non mi interessa -.
- Grazie, eh! -.
- Verrai in America, insieme alla squadra giapponese, c’è anche Shin! Ci vediamo mocciosa! -.
- Ehi! Aspetta un minuto! -.
 
La telefonata si era conclusa così.
Dire di no ad Hiruma era come buttarsi sotto ad un treno da soli.
E poi ci sarebbe stato anche Shin, di che cosa si preoccupava? Di molte cose, in realtà.
Ma  non aveva molta voglia di pensarci, si vestì in fretta e furia e si sedette sulla riva del fiume, che le piaceva tanto.
Sentì un’improvvisa folata di vento andarle a scompigliare i capelli, qualcuno andandole perfino negli occhi.
Alzò la testa a male voglia, anche se nel profondo era curiosa di capire il perché di quel vento, così improvviso.
Sgranò gli occhi, osservando cosa succedeva sulla stradina, appena sopra di lei.
Shin e Yamato si erano scontrati, con spettatori Sena, Monta e Taka.
Si alzò, spolverandosi i pantaloni della tuta verde che si era messa, e andò verso i quattro ragazzi, che si accorsero della sua presenza, solo grazie ai capelli rossi, un po’ scompigliati.
- Ma che state combinando? - chiese, strofinandosi gli occhi, con la bocca contorta in una smorfia.
- Yume! - Sena la salutò, anche se con un pizzico di stupore - stavamo guardando Shin contro Yamato, per gli internazionali -.
- Sì, lo so, Hiruma mi ha chiamato ieri, costringendomi a fare la scout - sbuffò lei, incrociando le braccia al petto.
- Yuki-chan, sei buffissima! - Yamato rise.
- Ti ammazzo! - disse tra i denti la Shiro, fulminando con uno sguardo il cugino, che aveva smesso si ridere e si era ricomposto.
- Costretto? - chiese Shin, stringendo il pugno.
- Dire di no ad Hiruma è come buttarsi sotto un treno da soli - rispose lei, con una faccia neutra.
- Hai ragione - commentarono Sena e Monta, ricordandosi il carattere del loro quarteback.
- Allora, io e Taka andiamo nel Kansai, mentre voi andate in cerca di giocatori qui nel Kanto - Yamato, detto questo, se ne andò, accompagnato dal ricevitore.
- Io avrei in mente un giocatore - disse Shin, che era stato quasi sempre zitto.
- E chi sarebbe? - chiesero gli altri tre in coro.
- Kongo Agon - ai tre quasi non macò il fiato.
- Si, certamente, solo che mi fa un po’ di paura - anche a me, rispose mentalmente Yume al commento di Sena.
Poi al notiziario che stava guardando Monta, apparì Morgan.
Aveva detto che chi avrebbe vinto l’MVP della finale, sarebbe diventato un giocatore professionista  e avrebbe vinto 3 milioni di dollari.
A Sena squillò il telefono: era Agon.
- Ha detto che farà parte della squadra… come avrà avuto il mio numero? - il piccolo running back cominciò a tremare.
- Come lineman direi Kurita, il problema però è quel ragazzo… - Monta tremò anche lui.
- Ho un brutto presentimento - commentò Yume, osservando i due del Deimon.
Infatti, com’era prevedibile, si erano ritrovati ad un Fast Food con i peggiori elementi che si potevano trovare: Kongo Agon e Gao Rikia.
- Allora, chi volete in squadra? - chiese la Shiro rompendo il silenzio, mentre beveva la coca che aveva preso.
- Io vorrei Kurita - disse Gao sorridendo.
- Hai ragione! - Sena scrisse qualcosa sul suo Block-notes.
- Che? Quella spazzatura? - ecco, Agon non poteva stare zitto?!
- Cosa hai detto di Kurita? - con una manata Gao distrusse il tavolo.
Accidenti, non erano passati neanche 10 secondi dall’inizio della conversazione che già si passava alle mani! Ecco cosa pensavano Monta, Sena e Yume, i primi due tremavano, mentre la terza li guardava furente.
- Ti faccio vedere io, come si fa una rissa - Agon e Gao stavano per fare una rissa.
Furono fermati da Shin e Yume, il primo fermò il lineman con un braccio, mentre la seconda fermò il ragazzo con i rasta con una mano, poi con l’altra lo toccò appena in fronte, a lei piaceva sfidare la morte.
- Ora basta, ok? - la Shiro aveva fatto una faccia metà arrabbiata e metà divertita.
- Ti faccio fuori, mocciosa! - ringhiò Kongo, ma decise di abbaiare e basta e di non mordere, altrimenti ne sarebbe venuto fuori un vero e proprio casino.
- Mi chiami come Hiruma? - per la Shiro era una piccola vendetta per quello che le aveva fatto quella volta*.
- Grr… - Agon si rimise a sedere, ringhiando contro la ragazza che sorrideva malignamente.
- Non importa cosa ne pensi tu Agon, ma per scegliere un lineman bisogna essere un lineman - disse Shin, ponendo fine alla discussione tra i due.
- Vediamo altri lineman - propose Yume, ritornando seria.
- Banba del Taiyo -.
- Yamabushi dello Shinryuji -.
- Otawara dell’Ojo -.
- Chiamiamo anche Mizumachi e Kakei del Poseidon - propose Agon, mentre addentava il suo hamburger.
- Come Safety avremo Riku -.
- Come Ricevitore Sakuraba dell’Ojo e Tetsuma del Seibu -.
Come kicker presero Kotaro, Musashi e Akaba.
Dopo aver scelto tutti questi giocatori, Yume, Sena, Monta e Shin si ritrovarono nel campo di allenamento del Deimon.
- Ora dovremo decidere il quarteback, Yume, vuoi parlare tu? - chiese Shin alla ragazza, che stava leggendo alcuni dati.
Alzò la testa e rispose con un sorriso, poi cominciò a parlare.
- Io ne selezionerei due - fece il segno di due con le dita - per i passaggi Kid, invece per le azioni trabocchetto direi Yoichi Hiruma -.
Appena pronunciò il nome del quarteback demoniaco, atterrò dietro a lei un aereo.
- Kekekeke, mi avete chiamato? - la sua voce, inconfondibile, si sentiva a malapena a causa del rumore dei motori.
- HIRUMA?! - Sena e Monta fecero un salto, terrorizzati.
Lui prese una scatola, tirata fuori da chissà dove e diede dei dati a Mamori.
- Ho chiamato Marco come Safety e così siamo al completo -.
Yume vide Sena osservare le bambole con fare sognante.
- Stavo pensando che tra i giocatori che abbiamo escluso dalla selezione giapponese, forse c’è qualcuno che vuole giocare - anche la Shiro ci aveva pensato, ma non aveva il coraggio di dirlo ad alta voce, si limitò ad osservare, prima Sin e poi Hiruma.
- Ma che cazzo dici, nano di merda? - Yoichi parlò.
Dopo che parlarono un po’ e videro il filmato di Phanter, decisero di ascoltare la proposta di Sena e di fare un’audizione.
Si presentarono molte persona per l’audizione: il trio eh-eh, Takami, una strana mummia, quasi tutta la squadra dei Deimon e altre persona di cui non conosceva il nome e non sapeva neanche che esistessero.
Presero solo la mummia.
Il volo era tranquillo, Yume dormì per quasi tutto il tempo, mentre leggeva i dati degli americani a malavoglia.
Appena atterrarono, la ragazza venne svegliata da Shin.
La Shiro aprì gli occhi, ancora assonnata.
- Quanto ho dormito? - chiese, usando la spalla di Seijuro come appoggio personale.
- Circa quattro ore e mezzo - rispose lui aiutandola ad alzarsi.
- Uffa, e io che ho ancora sonno! - si lamentò lei, mettendosi a posto la frangia.
Erano appena arrivati a New York.
- Ragazzi, facciamo una fotografia con la palla! - propose Mamori, prendendo la sua macchina fotografica.
Intanto Hiruma, sopra alla statua delle libertà, fotografava i giocatori delle altre squadre.
- Ma come ci è arrivato là in alto? - chiese la manager.
- Piacere, io Hakkinen, gioco per la Finlandia - Yume non notò qualcosa in particolare nel suo aspetto fisico, tranne per i suoi denti bianchissimi.
- Io sono Yamato, hai davvero dei bei denti  - il cugino della Shiro strinse la mano al finlandese.
Avevano un’aria rinfrescante, pensò la scout.
- Ecco il giocatore finlandese Toni Hakkinen e accanto a lui i giapponesi Yamato Takeru, Sena Kobayakawa e Shien Mushanoji - tutti si girarono di scatto e guardarono chi aveva parlato. Era, molto probabilmente, un giocatore, con i capelli biondi e una giacca addosso.
- Si chiama Heinrich Scherz, è un professionista tedesco della NFLE , ha una memoria incredibile - spiegò Yume, notando che la maggior parte dei presenti non lo conosceva.
Il giocatore tedesco disse un paio di statistiche, tutte corrette ovviamente.
La Shiro non fu impressionata da Scherz.
- Ragazzi, noi dobbiamo andare al sorteggio, quindi, se non vi dispiace, sbrighiamoci! -.
Tutti la seguirono, un po’ straniti dal suo comportamento.
Dopo vari accoppiamenti di squadre, che a Yume non diedero molto interesse, toccò finalmente alla squadra giapponese.
Inizialmente sarebbe dovuto andare Sena, ma siccome Agon l’aveva fermato, c’era andato Gao.
- Vedrai che ci pensa quell’idiota a fare un bel casino e a sistemare tutto - la Shiro sentì Kongo sussurrare quelle parole al running back.
Non capì subito le parole dette da quel ragazzo coi rasta.
Ma poi vide Gao distruggere la macchina dei sorteggi e prendere la palla dove c’era scritto Russia.
In effetti mancavano solo la Russia e la Nuova Zelanda, una dei due doveva uscire per forza, anche se la squadra sperò nella Nuova Zelanda.
- Adesso tocca all’America! -.
Eppure al tavolo americano non c’era nessuno.
- Ci stanno prendendo in giro, sia noi che le altre squadre - disse Ikkyu.
Yume annuì.
- Il primo turno sarà la Russia contro il Giappone - disse la Shiro ad alta voce.
Appena entrarono in albergo, la ragazza si tuffò sul suo letto.
- Sono stanchissima, ho un bisogno matto di dormire - sbuffò, con la testa affondata nel cuscino.
- Spero che domani non facciano troppo casino, soprattutto Agon… - per lei era un’abitudine parlare ad alta voce e dire i suoi pensieri, quando era sola.
- Perché dovrei fare casino? - la voce del ragazzo coi rasta la fece sobbalzare dallo spavento. Era fuori sulla terrazza, doveva aver scavalcato dalla stanza accanto.
- Cosa ci fai qui? - chiese Yume, ma poi, non avendo risposta, decise di rispondere alla domanda di Agon - perché tu hai voluto venire qui solo perché si vincevano 3 milioni di dollari, quindi farai di sicuro un casino -.
Kongo rise.
- Perché ridi? - chiese la Shiro, aggiustandosi la maglietta.
- Mi diverto troppo con te, ci vediamo domani, principessina… - detto questo ritornò di nuovo alla sua stanza di fianco a quella della ragazza.
- Promemoria, non lasciare più la porta-finestra aperta quando hai di fianco Agon - fece una piccola risata, la ragazza, poi prese il suo pigiama rosso e si misi a dormire.
Aveva il presentimento che questo torneo sarebbe stato pesante e con molte sorprese…
 
 
*vedi capitolo 5



Note dell'autrice: ed ecco qua il capitolo 9! Il rapporto di Yume ed Agon è amici/nemici, ma capirete tutto nel prossimo capitolo!
   
 
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