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Autore: Slytheringirl093    05/07/2011    3 recensioni
Tratto dal 2°Capitolo:
“ Bella serata, eh?” disse osservando la compagna. Case puntò gli occhi sul ragazzo, e rise.
“Ce l’hai un po’ di amor proprio?”chiese alludendo al suo abbigliamento. Dan annuì.
“ Nel mio vocabolario ‘amor proprio’ significa andarsene in giro a portare un bel pacco senza che sia Natale..” disse alludendo al suo amichetto giù nei pantaloni. Case alzò gli occhi al cielo. Quanto era borioso quel ragazzo!
“Ti riporto indietro, eh?” chiese lui. Lei annuì portandosi una mano al petto.
“Oh si.. a quelle orribili serate a Grifondoro, quando dovevo scegliere se guardare te ubriaco o Lee e Michael che facevano i loro stupidi giochi da festa per la centesima volta, rendendosi più ridicoli di quanto non lo siano già” berciò la bionda. Dan si scurì per un momento, ma quando vide la ragazza scendere dallo sgabello la imitò tornando al suo sorrisetto impertinente.
“ Non cominciare a diventarmi nostalgica..” disse con Nonchalance. L’occhiataccia di Case fu più che sufficiente.
“Senti Case, la ragione per cui ho rotto con te..”
“ Ti ho scaricato io” lo interruppe lei con un sorrisino compiaciuto. Lui la guardò, constatando che sembrava decisamente non dargli corda. Si fece leggermente più vicino nel sussurrare alla ragazza l’ultima carta da giocare.
“Ma la cosa importante è che possiamo amarci ancora..” disse alludendo chiaramente ad un certo tipo di amore, non decisamente platonico. Case lo guardò con aria di sfida. Se credeva che poteva averla vinta con lei, si sbagliava di grosso.
Genere: Commedia, Generale, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Nuovo personaggio, Un po' tutti | Coppie: Draco/Hermione, Harry/Pansy, Luna/Ron
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Nuova generazione, Da Epilogo alternativo
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I will be right here, waiting for you.

"Io sarò giusto qui ad aspettarti."



√ Prologo

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Era il 1 settembre. Londra quel giorno era affollatissima, ma mai quanto la stazione di King’s Cross. Quella si che si poteva definire ‘affollata’. C’era gente che andava e che veniva, tutti di fretta per altro, nessuno che si godesse i minuti che scandivano i rintocchi del grande orologio sulla stazione. Tra tutta quella gente, nel caos generale, in particolare una giovane ragazzina minuta dai capelli corvini si faceva largo tra la folla tenendone per mano un’altra , un po’ più alta della prima e con una coda alta di capelli biondo chiarissimo che le svolazzavano stando al passo dell’amica.
“ Sbrigati Lis!” le disse la prima tirandola per mano.
“ Fai piano, Juls! Sparkle si sta agitando” disse osservando la gabbietta nella sua mano , dove una piccola civetta bianca stava beccando la gabbietta nervosa. La bionda alzò la gabbia per evitare che andasse a sbattere contro una signora dalla grossa pelliccia e seguì la ragazza mora fino al punto nel quale si fermò. Davanti alla colonna che separava il binario 9 e 10. La mora si scambiò uno sguardo con la bionda, prima di andare decisa proprio verso il muro. Tutte le altre persone, ovviamente, avrebbero semplicemente sbattuto la testa e sarebbero finite per terra, ma loro due no. Loro erano streghe. Dopo aver attraversato la colonna , la mora staccò la mano da quella della bionda e sospirò, guardandosi intorno e rilassandosi un poco.
“ Finalmente! Ora dobbiamo solo trovare i miei..” disse mordicchiandosi il labbro la ragazza dai capelli corvini e portandosi le mani ai fianchi. La bionda sorrise, osservando l’amica che subito interrogativa si girò ad osservarla alzando un sopracciglio.
“Sembri proprio tua madre, quando fai così” disse serenamente la bionda a cui l’altra regalò un sorrisino stentato. Odiava essere paragonata alla madre, con la quale aveva un rapporto di amore/odio fin da quando era piccola. Piccola. Odiava essere definita ‘piccola’. Nonostante avesse appena dodici anni, la piccola Julie non voleva affatto essere considerata piccola. Era sempre stata intraprendente, viziata e coccolata dal padre, ma in continua lite con la madre, alla quale, per ironia della sorte, era identica anche nell’aspetto fisico. Il padre, le aveva sempre detto che in fondo lei e la mamma erano più simili di quanto si pensasse, e che erano sempre in lite proprio perché erano tanto simili. ‘Sciocchezze’ aveva sempre pensato la mora, imbestialendosi ogni qual volta qualcuno le faceva notare la somiglianza con la madre. In questo momento il soggetto in questione era la sua migliore amica , la ragazzina bionda che le stava affianco.
“ Grazie Lis, davvero..” disse sarcasticamente all’indirizzi della bionda che scrollò le spalle carezzando la testolina dell’animale nella gabbia. Alison era sempre così: tranquilla e spensierata, proprio come la sua mamma. Era la degna erede e figlia di Luna Lovegood. Sempre sorridente e pronta a mettere di buon umore tutti. L’amica ideale, praticamente. Lei e Julie infatti erano diventate amiche subito, fin dal primo giorno nel quale avevano messo piede ad Hogwarts.  Ovvero il primo settembre dell’anno precedente.
“ Oh, guarda. Ecco tuo padre..” disse la bionda indicando un punto alle spalle della mora. Julie si voltò vedendo la figura del padre avvicinarsi sempre di più. Quando Harry James Potter arrivò accanto alla figlia , Julie sorrise. Adorava suo padre, glielo si poteva leggere negli occhi.
“ Tutto a posto? Trovato Sparkle, Alison?” chiese il moro dagli occhi verdi alla biondina che annuì sorridendo e mostrando la gabbietta.
“ Si. L’avevo lasciata dalla nonna. Zio Bill me l’ha portata” rispose tranquilla la ragazza. Potter annuì, guardandosi intorno per qualche secondo cercando di scorgere qualcuno, poi si rivolse alle due ragazze.
“Allora, andiamo?”  chiese loro. Le due annuirono e seguirono il bambino sopravvissuto tra la folla tentando di non perderlo di vista e allo stesso tempo cercando di non andare a sbattere contro qualcun altro. Dopo aver camminato un po’, finalmente Alison riuscì a focalizzare i genitori e corse verso di loro. Luna Lovegood in Weasley sorrise alla piccola carezzandole i capelli.
“Oh, eccola qui. Adesso siamo a posto?” chiese alla bionda che annuì.
“Sia ringraziato Merlino, ti porti via questa bestiaccia..” commentò Ronald Weasley all’indirizzo della civetta. Era risaputo che tra la civetta di Alison ovvero ‘Sparkle’ e il padre di Alison, ovvero Ronald Weasley non corresse buon sangue. Era un odio reciproco. Luna alzò gli occhi al cielo, mentre Ron sembrava scambiarsi sguardi omicidi con la civetta, ed Alison rideva osservando la scena.
“ Dov’è Bel?” chiese la bionda, distraendo il padre dallo scambio di sguardi omicida con la  civetta. Ronald tornò in se , e distolse lo sguardo portandolo verso il treno, ancora fermo sul binario.
“Con Will. Sono andati a cercare quello scalmanato di Daniel..” disse Ron, rivolgendo un’occhiata al suo migliore amico Harry Potter, che sembrava impegnato poco lontano a non far scatenare una rissa tra sue moglie e sua figlia.
“ Non dire così Ron..” lo rimproverò la moglie.
“Perché non è scalmanato? Andiamo Luna.. Harry non era così alla sua età..!” disse Ronald guardando la moglie e sostenendo le sue parole con orgoglio.
“ Beh.. non è detto che i figli debbano essere le copie perfette dei genitori, Ronald e lo sai bene..” commentò Luna aggiustando la coda di folti capelli biondi alla figlia, intenta a giocare con Sparkle.
“ Lo so, ma Daniel sembra essere la copia di Malfoy da giovane!” disse il rosso esasperato.
“Dai, non è vero! Non puoi giudicarlo solo in base a quella storia..” disse la moglie sbuffando.
“ Ah, no? Andiamo.. è successo un putiferio lo scorso Natale per quella storia delle sue ragazze! E poi tutte quelle lettere! E ci vogliamo dimenticare di quello che una volta ti ha raccontato Isabel?” chiese irritato Ronald. Lo scorso Natale infatti ‘Casa Potter’ era stata investita in primis da un mucchio di lettere di auguri di buon Natale di ‘molte’ ragazze, forse ‘troppe’. Inoltre di persona si erano presentate due ragazze, le quali entrambe sostenevano di essere la ‘fidanzata’ del ragazzo in questione, e lì si era scatenato il putiferio. Per non parlare di quando Isabel aveva raccontato alla madre della lite in Sala Grande a San Valentino, quando due ragazze si erano prese a capelli perché rivendicavano patria potestà sul moro, che intanto se ne stava a guardare da lontano la situazione ridacchiando insieme a Will e qualche altro Grifondoro. ‘Abominevole’ , pensò Ron.
“ Isabel era solo divertita quando mi ha raccontato della lite di quelle due ragazze in Sala Grande, Ronald. E comunque se Daniel ha successo con le ragazze, non vedo perché tu debba farne una questione di stato..” disse tranquilla l’ex-Corvonero, zittendo temporaneamente il marito.
“ Dì quello che ti pare, ma a me sembra la copia sputata di Malfoy” disse deciso.
“ Oh, se Harry ti sentisse.. Immagino ne sarebbe molto lieto..” ironizzò Luna, osservando il suddetto che si stava avvicinando insieme a moglie e figlia.
“ I ragazzi?” chiese Pansy Parkison in Potter, scoccando un’occhiata di rimprovero alla figlia che aveva sonoramente sbuffato alla domanda della madre.
“ Sono andati a cercare Malfoy2 la vendetta..” biascicò Ron sottovoce.
“ Che?”chiese Harry non avendo capito.
“Sono andati a cercare Daniel..” disse Luna sorridendo, e pestando un piede al marito che le lanciò uno sguardo molto simile a quello che pochi minuti prima aveva scambiato con la civetta della figlia.
“ Oh, eccoli!” disse Alison indicando un punto dietro Pansy. Un gruppetto di tre ragazzi si stava lentamente avvicinando. L’unica ragazza, Isabel Weasley , capelli rossi tirati in una treccia bassa di lato, fisico magrolino e occhi grandi e celesti, con indosso un comodo pantalone rosa e una magliettina bianca se ne stava sulla destra, con quello che inevitabilmente era suo fratello gemello William, ovviamente rosso, e casual nei suoi jeans chiari e la sua maglietta celeste, quasi come se lui e la sorella gemella si fossero vestiti uguali. Al loro seguito li seguiva un ragazzo alto, fisico da giocatore di Quiddich quale era, occhi verdi, capelli neri spettinati come era abitudine anche del padre, mani nella tasca e aria strafottente. Quello era Daniel Potter, il primogenito del Bambino Sopravvissuto. Ronald osservò il ragazzo, la sua camicia bianca con i primi bottoni aperti, dove si lasciava intravedere una collana sottile d’argento che il ragazzo aveva al collo , ma che finiva al di là dei bottoni aperti e che perciò non si lasciava intravedere, e osservò anche i suoi jeans scuri stretti che gli fasciavano le gambe toniche. Sembrava un modello, e Ron ne approfittò per inorgoglirsi della sua teoria:  Quello era il figlio mancato di Malfoy. Quando il gruppetto si fu avvicinato, Isabel passò una mano tra i capelli della sorellina, e poi salutò educatamente gli zii, come del resto fece William. Daniel si limitò ad un sorriso, ma rimase al suo posto.
“ Dove sono i bagagli, Pà?” chiese William al padre che intanto era ancora intento ad osservare Daniel. Il genitore si riscosse, e rispose al figlio.
“ Già sistemati. Dovete solo salire, ragazzi” disse poi osservando anche Isabel che annuì.
“ Io in verità volevo aspettare Phil..” disse la rossa, accennando al cugino. Luna aguzzò lo sguardo alla ricerca della cognata, ma non riusciva a vedere nessuna testa rossa nella vicinanze, a parte sua figlia, ovviamente.
“ Chissà come mai ancora non sono arrivati..” disse Pansy guardandosi intorno.
“Io, più che altro mi meraviglio di Hermione. Di solito i ritardatari siamo sempre noi. Oggi invece non la vedo ancora..” disse Harry, voltandosi per cercare l’amica.
“ Sarà colpa di Malferret, come al solito..” disse semplicemente Ronald. Luna alzò gli occhi al cielo, mentre Pansy rise. Non c’era niente da fare. Ronald odiava Malfoy, punto. Il fatto che il suddetto avesse sposato la sua migliore amica non aveva minimente cambiato la sua opinione , anzi se possibile l’aveva peggiorata.
“ Cambierai mai idea su Draco?” chiese Luna guardando il marito.
“ Quando gelerà l’inferno!” fu la risposta secca del rosso, a cui i ragazzi non poterono fare a meno di reagire con un risolino sommesso. Era assolutamente convinto nelle sue affermazioni.
“ Daniel sei cresciuto ancora di qualche centimetro” osservò la bionda Lovegood, attirando l’attenzione del ragazzo in questione che le regalò un lieve sorriso.
“ Credo almeno cinque centimetri, vero Dan?” chiese Isabel accostandosi al ragazzo, che decisamente la superava di almeno dieci centimetri.
“ Purtroppo per te Bel, sono esattamente otto centimetri” precisò il ragazzo, facendo ridere William che a differenza di Bel era un po’ più alto.
“ Che ridi, tu? Guarda che mi superi di tre o quattro centimetri nulla di più” disse Isabel, dando uno spintone al fratello che si limitò a ridere insieme a Daniel.
“ Oh, finalmente! Ecco Ginny ed Hermione!” disse Potter senior sorridendo all’orizzonte e vedendo arrivare le due donne in questione. Hermione Jean Granger in Malfoy e Ginevra Weasley in Zabini, ridendo e parlottando fra loro avanzavano verso il gruppetto, seguite dalle rispettive famiglie. Ginevra sorridendo si accostò a Luna alla quale era molto legata, mentre Hermione abbracciò con fervore Harry, la quale amicizia era qualcosa di unico. Dietro di loro seguiva Philip Zabini, capelli rossi , segno dei Weasley, e occhi blu cobalto come quelli del padreBlaise Zabini, il quale seguiva a ruota il figlio tenendo fra le mani quello che gli altri riconobbero come un cellulare babbano.  
“ Ma quello è un cellulare?” chiese incuriosito Harry a Zabini senior, che alzò lo sguardo e sorridendo se lo infilò in tasca.
“Dannati aggeggi babbani.. sono una figata!” costatò il moro, facendo ridere anche Potter. I due avevano un rapporto pacifico, infatti. Cosa che non era accaduta invece con Malfoy, con il quale Potter non poteva fare a meno di battibeccare ogni qual volta si incontrassero. Ma in fondo, probabilmente Harry non l’avrebbe detto nemmeno sotto-tortura, a Malfoy si era affezionato!
“ Ehi rossa!” disse Phil , quello dai capelli rossi tirando la cugina per la treccia, la quale abbracciò il cugino di slancio. Erano molto legati, lo erano sempre stati. Phil era un ragazzo spontaneo, solare, anche se all’apparenza poteva sembrare freddo e distaccato. Il fatto era che era molto riservato e non dava confidenza a chiunque, e questo lo rendeva misterioso. Misterioso e appetibile dalle fanciulle di Hogwarts. Solo con Isabel, sulla quale lui e lui solo aveva l’esclusiva di chiamarla ‘Isa’ , nomignolo che alla Grifondoro non piaceva, e che perciò tollerava a stento lui che la chiamasse così, ed era capace di uccidere chiunque osasse additarla allo stesso modo. Phil adorava la cugina, letteralmente. La considerava come la sorella minore, che lui non aveva. Infatti in casa Zabini , il minore era proprio lui. La primogenita infatti era Samantha Desia Zabini, la quale in quel momento chissà dove si era cacciata.
“ Ma dove sono i tuoi angioletti?” le chiese Harry divertito, mentre Hermione sorrideva a Luna. Lei si guardò indietro, per poi tornare a fissare i suoi amici.
“ Leo è con suo padre. La grande, credo sia con Samantha, o almeno l’ho lasciata con lei”  disse Hermione poggiando una mano sulla spalla di Harry.
“Non vedo l’ora che partano, guarda.. ho voglia di una vacanza!” sospirò Ginny scambiandosi uno sguardo con Luna.
“ Hai le ferie Gin? Mi sembrava aveste la finale di campionato, la settimana prossima..” disse Harry guardando la sua amica, nonché battitore delle Holilady Arpies, una delle squadre più forti al mondo di Quiddich. Ginevra sbuffò.
“ Fortunatamente per la mia salute mentale, la partita è stata rinviata al mese prossimo. Ti giuro che quest’ultimo periodo è stato stressante. Gli allenamenti sono stati più intensi delle partite stesse. Sono stanchissima..” disse, carezzandosi il ventre piatto e poi passandosi una mano tra i capelli. Il fisico della moglie di Zabini, era infatti perfetto grazie alla sua carriera da giocatrice di Quiddich internazionale.
“ Beh, allora è arrivato il momento di prendersi una vacanza..” disse allegra Luna, carezzando la spalla dell’amica.
“ Mi ha costretto praticamente a chiedere un mese di ferie..” disse Blaise a braccia incrociate guardando la moglie.
“ Capirai a chi hai dovuto fare richiesta? Al tuo migliore amico!” disse la rossa.
“ Draco non era disposto.. sai quanto ho dovuto faticare perché accettasse?” chiese il moro alla moglie. Lei sbuffò.
“ Il tutto poi si è risolto con una scommessa..” spiegò Hermione, che ridendo seguiva il racconto.
“ Già..” sorrise vittorioso Blaise.
“ Su che avete scommesso?” chiese curioso Ronald guardando il marito della sua sorellina.
“ Una partita a scacchi” disse sollevato Blaise. Ronald sbarrò gli occhi.
“ Vuoi dire che Malfoy non sa giocare a scacchi?” chiese Ron sorridendo tutto d’un tratto.
“ Si, che sa giocare. Ma è .. un novellino” disse Blaise mentre sua moglie gli si appoggiava sul torace abbracciandolo e lui le posava un braccio intorno alla vita, posandole un bacio sui capelli.
“ Interessante..” riflettè il rosso con un ghigno malefico, mentre Harry rideva osservando l’espressione dell’amico che rassomigliava tanto ad un ghigno tipico di qualcun altro.
Nel frattempo, poco distante dal gruppetto in questione, due ragazze erano appoggiate ad una colonnetta, e parlavano fra loro. In particolare una delle due stava raccontando alla sua migliore amica alcune cose che erano accadute nelle settimane durante le quali non si erano viste.
“Quindi ha intenzione di presentarti ai suoi come fidanzata ufficiale?” chiese la ragazza dai lunghi e neri capelli legati in due codini bassi, fissando con i suoi occhi blu l’amica di fronte a lei. L’altra sospirò fissando il pavimento per poi alzare i suoi occhi dorati addolciti dai suoi capelli biondo miele che le arrivavano a malapena alle spalle.
“ Ah, non lo so Sam! Sono così nervosa..” disse la bionda.
“ Ma andiamo! Di che dovresti avere paura Case? Sei.. bellissima, sei una studente modello, la tua famiglia è una delle più antiche del mondo magico, i tuoi genitori sembrano usciti da una di quelle copertine di ‘Strega 2000’ ! Di cosa avresti paura?” chiese la mora ridendo. Cassiopea Lyra Malfoy si portò una ciocca di capelli dietro l’orecchio annuendo con un sorriso.
“Lo so, lo so. Però sono insicura. Forse perché lui è quello giusto.. non so..” disse imbarazzata.
“Non hai nulla di cui preoccuparti, Case! Dai ora andiamo.. altrimenti tuo padre chiama una squadra di Auror per cercarti..” disse lei prendendo per mano la bionda e trascinandola via.
“Ehi, non prendere in giro mio padre. Lui è solo ..”
“ Iperprotettivo!” completò Samantha, ridendo e cercando di localizzare le loro famiglie.
“ Che ci vuoi fare, sono la cocca di papà” sorrise Cassiopea all’amica che in tutta risposta sbuffò annoiata. ‘Samantha è uguale e identica a Ginny quando aveva la sua età’ le aveva sempre detto sua madre , e a Cassiopea piaceva ogni tanto immaginarsi quella lei conosceva come la dolce zia Ginny come quella pazza lunatica della sua migliore amica, nonché figlia della Weasley. La divertiva.
“ Eccoli lì, dai andiamo..” disse Sam trascinandosi dietro l’amica. In un batter d’occhio anche le due erano arrivate davanti alla combriccola familiare. Samantha sorrise vedendo i suoi genitori abbracciati.
“ Tesoro, ma dove eravate finite?” chiese Hermione guardando la figlia che scrollò le spalle sorridendo leggermente e salutando in generale tutti, seguita dalla Zabini. Cassiopea passò lo sgaurdo su tutti i presenti finchè non si fermò su uno in particolare : Daniel era poco distante dal gruppetto a parlare con una ragazza di Corvonero, Tanya Reynolds, un’oca! Sbuffò voltandosi altrove. Cavoli quanto le dava fastidio che tutti ci provassero con quel.. con .. lui!
“ Ehi, Case.. c’è il tuo principe azzurro che ti sta guardando” le sussurrò Sam all’orecchio. In un attimo la bionda si voltò e vide subito il ragazzo in questione, poco lontano che le sorrideva.
“ Nate!” disse alzando leggermente la voce, affinchè tutti, potessero sentire e corse verso il suo ragazzo, che sorridente l’abbracciò schioccandole un veloce bacio sulle labbra. In un attimo sembrò che tutti gli sguardi delle persone li attorno fossero puntati su di lei,ma non le dispiaceva. Dopotutto era o non era una Malfoy.
“Che bel ragazzo, eh?” disse Ginny ad Hermione. La signora Malfoy annuì , ma non completamente convinta. Certo : Nathaniel Corner era indubbiamente un bel ragazzo, sicuramente dai modi garbati e molto educato ed era certamente un buon partito, ma qualcosa le diceva che quello non era il ragazzo per sua figlia. Non sapeva cosa di preciso, ma c’era qualcosa che non la convinceva.
“ Perché Malfoy non è qui a godersi la scena..” disse Harry in tono melodrammatico ricevendo un’occhiataccia dalla sua migliore amica, che invece aveva ringraziato Merlino che Draco non fosse presente. Altro che godere lo spettacolo: probabilmente lo spettacolo l’avrebbe fatto lui! Se per Hermione c’era qualcosa che non andava, per Draco tutto non andava! Dal momento in cui aveva saputo della relazione tra Corner e sua figlia, aveva imposto il suo totale disaccordo sulla questione. Ma la cosa che Hermione aveva notato, era che la figlia più di tanto non aveva combattuto per ottenere l’approvazione del padre, quando Cassiopea era sempre stata una per la quale l’opinione dei genitori era fondamentale. Forse era anche questo che portava la signora Malfoy a non fidarsi troppo di quell’amore tra sua figlia e il figlio di Corner. Intanto Daniel, voltatosi una volta accortosi della presenza della giovane Malfoy si era visto davanti quella scena patetica da ‘Via col vento’ tra Case e quel bastardo di Nate. Fece schioccare la lingua, allontanandosi innervosito e rifilando agli amici un ‘mi avvio sul treno’ quasi stentato, proprio nel momento in cui il treno fischiò. Tutti i ragazzi si affrettarono a salutare i genitori e ad andare verso il treno, mentre Hermione disperatamente si chiedeva dove fosse quel cretino di suo marito con il quale c’era suo figlio Leonard. Improvvisamente due mani le circondarono la vita e un caldo bacio venne posato sulla sua guancia, mentre Leonard andava verso il treno.
“ Dove eravate?” chiese Hermione al marito che la stringeva tra le braccia.
“ A fare due chiacchiere da padre  a figlio” disse lui tranquillizzandola. Leonard  salì sul treno e poi si voltò verso i genitori alzando a mezz’aria una mano in segno di saluto. Hermione fece lo stesso e poi il treno definitivamente partì. I ragazzi erano andati. Il gruppetto di genitori si avvicinò ai due Malfoy.
“ Potter, che dispiacere vederti” disse il biondo staccandosi irritato dalla sua metà. Harry sorrise lasciando la mano a Pansy che il biondo salutò più volentieri.
“ Il dispiacere è tutto mio Malferret” disse Potter.
“ Ma che carini..” commentò Luna alla quale entrambi lanciarono uno sguardo carico di disapprovazione.
“Potreste smettere almeno per oggi di lanciarvi fulmini? Perché non andiamo a mangiare tutti insieme” propose Hermione, con l’approvazione di Ginevra,  Luna e Pansy.
“ Che?” sbottarono Potter, Malfoy e Weasley all’unisono.
“ Per me è una buona idea” disse invece Blaise annuendo e avvicinandosi al suo migliore amico per dargli una pacca sulla spalla.
“ Una buona idea un corno, Blaise. Potter oramai sono abituato a sopportarlo, ma anche Lenticchia.. è troppo per i miei standard!” disse il biondo.
“Draco!” lo rimproverò Hermione puntigliosa.
“ Coraggio.. sarà divertente. E’ da tempo che non stiamo tutti quanti noi insieme!” disse Ginevra approvando la proposta dell’amica.
“ Coraggio Malfoy!” disse Luna, sorridendogli allegra. Draco alzò un sopracciglio arrabbiato. Perché doveva farsi rovinare la giornata da quell’impiastro di Lenticchia? Già Potter, l’avrebbe accettato con riluttanza! Ma Lenticchia ..
“ L’odio è reciproco Malfoy, ma io non faccio tutte queste scenate come le fai tu” disse Ronald puntiglioso. Malfoy alzò un sopracciglio.
“Scenate..?” ripetè mentre nella sua testa a mille e mille arrivavano tante diverse idee per uccidere Weasley all’istante.
“ Harry.. smettetela di fare i bambini, e andiamo tutti insieme a mangiare qualcosa..” disse Pansy.
“Anche tu Pan?” disse in tono melodrammatico Malfoy, come se Pansy l’avesse tradito nel peggiore dei modi.
“ Dra, io ho fame. Tu no?” chiese Blaise.
“ Ma certo che ha fame.. infatti ora andiamo a mangiare tutti insieme..” disse Hermione tirando Draco per la giacca e mettendoselo sotto braccio.
“Mezzosangue, potrei non rispondere di me durante il pranzo..” disse calmo.
“ Oh, non credo Malfoy anche perché avrei una certa cosa da proporti più tardi..” disse maliziosa la Granger.
“Credi di riuscire a ricattarmi?” disse fiero e altezzoso l’ex principe degli Slytherin.
“ Non credo. Io lo so” disse sorridendo Hermione prima di schioccargli un leggero bacio sulle labbra. Draco la guardò: la Mezzosangue sembrava seria.
“ D’accordo. Andiamo, va..” disse in modo da farsi sentire. Il gruppo si era già incamminato quando ad un certo punto Ronald si fermò. Ghignò maleficamente prima di alzare la voce e rivolgersi al biondo marito della sua migliore amica.
“Ehm, a proposito Malfoy.. ti andrebbe più tardi una partita a scacchi?” chiese. Improvvisamente Blaise ebbe una eccelsa fretta di andare nel ristorante, lasciando Malfoy a lanciargli occhiate assassine.

***
Personaggi.

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My Corner
Allora.. Che ne pensate? L'idea mi frullava in testa da un pò.
E stasera ho buttato giù il prologo come niente fosse!
Ditemi un pò che ne pensate?
Ovviamente la storia parlerà principalmente dei ragazzi .
Vi piacciono i pairing? E i personaggi?
Avete visto le foto?
Aggiornerò le foto ogni qual volta entrerà
un personaggio nuovo!
Questi sono quelli che avete conosciuto fin'ora.
Fatemi sapere se vi piace, ok?
Non ha senso continuare se non c'è nessuno che ti segue!
Aspettando la vostra approvazione :)
Un bacio. Piccola_Star

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