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Autore: KatherineIsbell    05/07/2011    1 recensioni
Inserire accenno alla trama della storia (breve riassunto o anticipazione) e/o citazione dal testo. No linguaggio SMS, No tutto maiuscolo, No Spoiler! NON C'E' BISOGNO DELL'HTML PER ANDARE A CAPO IN QUESTA INTRODUZIONE.
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Quasi tutti
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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Hailey si era svegliata da poco, ma appena in tempo per vedere suo padre completamente sporco di farina che cercava di fare delle frittelle .. senza riuscirci ovviamente.
Aveva continuato a ridere, mentre Izzy, un po’ imbarazzato, si era limitato a sistemare.
- Bene .. non so fare le frittelle, ora lo so -.
- A quanto pare ! -.
- Vorrei vedere te ! Io non ci capisco niente -, disse sbuffando.
- Io so cucinare la pasta .. mi limito a quella -.
- Bene, allora sei messa male anche tu .. non continuare a deprimermi ridendo -.
- Ok -, disse facendo tacere la sua risata, - Non lo faccio più -.
- Grazie mille -.
Dopo quella piccola conversazione mattutina si erano messi a fare una colazione vera a base di cereali al cioccolato e latte.
- Che ne dici di un giro per L.A ? -, aveva proposto Izzy, tra un boccone e l’altro, indicandola col cucchiaio.
Hailey mise in bocca l’ultima cucchiaiata della sua scodella. – Si, in fondo non ho mai visitato Los Angeles … -.
- Bene, allora oggi ne avrai l’occasione … così ho anche una scusa per prendere la mia macchina -.
- Ma l’abbiamo presa anche ieri -, disse lei confusa.
- No … non quella macchina -, disse Izzy facendogli segno di seguirlo, - Vieni, ti faccio vedere -, aggiunse poco dopo.
Hailey scese dallo sgabello e seguì il padre lungo il corridoio che conduceva alla porta d’entrata.
Solo quando Izzy si fermò notò un porticina, verniciata con lo stesso colore della parete, che conduceva al garage.
Il moro l’aprì completamente e vi entrò, accendendo la luce che, in breve tempo, illuminò la stanza mettendo in mostra una bellissima decappottabile verde lucida.
- Non la uso da un paio d’anni -, disse rivolgendosi ad Hailey che l’aveva superato e si dirigeva verso di essa, - Ma dovrebbe reggere … -.
La ragazza la osservava sognante. – Come mai .. non la usi intendo? -.
Lui si strinse nelle spalle. – Ricordi .. passato .. beh, tante ragioni .. -.
La ragazza si voltò a guardarlo. – Mamma ? -.
- Si .. -, sorrise, - Anche lei -.
Ci fu un lungo momento di silenzio, poi Hailey disse : - Sai come ti descrive? -.
Izzy, preso in contropiede da quella frase, balbettò. – N-no .. come? -.
- Diceva che eri strano, in senso buono ovviamene … una volta disse che un po’ ti odiava perché … -, ma non terminò la frase, solo scosse la stessa.
- … perché ? -.
- No, niente … una sciocchezza … -.
- Sicura ? -.
- Si, insomma .. la mamma me lo ha raccontato, ma non vorrei fare la spia o roba simile … -.
- Oh certo, tranquilla! Forza andiamo, ci sono da vedere tante cose in una città come questa ! -.
- Ci credo sulla parola … -. Detto questo salirono in macchina, e cominciarono il loro viaggio lungo le affollate e disordinate strade di L.A.
 
***
 
il semaforo rosso scattò e la macchina si fermò proprio all’incrocio, davanti al bar dove aveva chiesto informazioni solo il giorno prima.
- Hei, quello non è il tuo amico .. Nick? -.
- Cosa? Dove ? -, chiese sporgendosi dal finestrino.
- Proprio lì .. -.
Izzy lo indicò, ma Hailey lo vide in mezzo alla folla solo dopo qualche minuto : stava camminando lungo il marciapiede dritto verso il bar di suo nonno.
- Si è lui .. -, concluse lei.
- Chiamalo, facciamo venire anche lui -.
- Davvero? -.
- Certo -, rispose sorridendo, - Perché no? Quel ragazzo mi sta veramente simpatico … -.
- Già .. si insomma, non lo conosco tanto bene … ma sembra simpatico -.
Intanto Izzy accostò la macchina vicino al marciapiede, davanti al bar.
Hailey scese e vi entrò. – Faccio subito -, gridò mentre oltrepassava la soglia.
C’era molta gente dentro, così si dovette mettere in punta di piedi per vedere bene.
Si guardò un po’ intorno, ma non lo vide.
Sospirò e poi si fece largo tra la folla, arrivando al bancone.
- Hei, tu non sei la ragazzina dell’altro giorno? Quella che cercava il quartiere residenziale … -.
- Si, sono sempre io -.
- Bene -, disse l’anziano signore poggiando le mani sul bancone, - Cos’altro posso fare per te? -.
- Suo nipote è qui? Nick intendo … -.
- Mmm .. non saprei … -, disse grattandosi la nuca.
- Hailey ? -, la chiamò una voce appena dietro di lei.
Si voltò di scatto e lo vide, proprio lì davanti a lei, con i grandi occhi verdi che la fissavano sorridendole.
Cavolo se era bello quel ragazzo .. eppure se ne stava accorgendo solo adesso.
- Hei .. Nick, ciao .. -, riuscì a dire dopo un silenzio imbarazzante.
- Ciao .. da quanto tempo .. -, disse in tono sarcastico.
- Già .. ascolta … mio … padre -, riuscì a dire dopo un’esitazione, - … ha proposto un giro per Los Angeles, e a chiesto se volevi venire con noi, ti va ? -, disse tutto d’un fiato.
- Certo, perché no .. sarò fico! Basta che .. non do fastidio .. -.
- Tranquillo -, lo rassicurò lei.
- beh, allora fantastico .. ah, nonno, posso andare ? -.
- Certo -, disse gesticolando con la mano, - Va pure e divertiti! -.
- Grazie nonno ! Ci vediamo a casa ! -, disse afferrando il suo giacchetto di pelle, - Andiamo .. -, disse rivolto ad Hailey.
I due si fecero di nuovo spazio tra la folla e uscirono dal locale, dirigendosi subito verso la macchina accostata che li aspettava fuori.
Hailey salì davanti, mentre Nick si accomodò sui sedili di dietro.
- Ciao Izzy ! -.
- Ciao Nick, tutto bene ? -.
- Si .. a parte che .. una corda della chitarra mi ha mollato ieri sera … -.
- Che corda ? -, disse mettendo in moto.
- Il MI cantino .. possibile che è sempre la prima che ti molla ?! -, disse in tono scocciato.
- Io ne avrò perse una decina .. -, disse Hailey, - Ma nel mio borsone dovrei avere quelle di riserva .. l’unica cavolata è stata non portarmi la mia chitarra -.
Nick piegò la testa da un lato. – Suoni anche tu ? -.
Lei annui. - Da 3 anni, ho sempre le corde di riserva con me .. ma quando sono andata via da casa mia non ho avuto il tempo di prendere la mia Fender … -.
- Fender eh ? -.
- Già .. me la regalò il fratello di mia madre, quando ho compiuto 13 anni … all’inizio la odiavo, non volevo averci niente a che fare .. poi, col tempo, ho cambiato idea .. -.
- Io cambiai idea molte volte .. -, disse Izzy.
- Che intendi ? -, chiesero Nick e Hailey in coro.
- Vi dico solo che cominciai con la batteria, poi mollai quella e passai al basso .. mi stancai del basso e passai alla chitarra .. -.
- Un bel giro di strumenti prima di trovare quello adatto insomma -.
- Già … -, ammise lui ridendo.
Proprio in quel momento, il telefono nella tasca di Hailey cominciò a vibrare.
Lo estrasse e guardò lo schermo : era sua madre.
- Mamma ciao .. scusa, ma non ho avuto tempo di chiamarti .. mi sono svegliata tardi .. -.
- Tranquilla, come stai, tutto ok ? -.
- Si, sto bene, non preoccuparti … -.
Rise. – I musicisti sono tutti inaffidabile … non c’è mai da fidarsi .. -.
- Lo dici spesso .. -.
- Già .. siete in macchina ? -.
- Si, siamo usciti e stiamo andando a fare un giro per Los Angeles … -.
- Idea di Izzy, vero ? -.
- Si -.
- A proposito .. potresti passarmelo un attimo ? -.
Annui. – Certo, aspetta un secondo -, punzecchiò la spalla di Izzy facendolo voltare, poi gli passò il telefonino, - Vuole parlare con te … -.
- Certo -, disse afferrandolo e portandoselo all’orecchio, - Pronto ? -.
- Ciao Jeff .. -, disse una voce flebile.
- Ciao Katherine, cosa devi dirmi ? -.
- Io .. beh .. -, balbettò imbarazzata, - Volevo solo scusarmi per .. il mio comportamento .. -.
Lui aggrottò la fronte. – Di che parli ? -.
- Parlo di Hailey, avrei dovuto dirti di lei … ma ero giovane, stupida e spaventata … -.
- Spaventata per cosa? -.
- Per la tua reazione .. -.
- Perché tutti sono preoccupati per le mie reazioni? Cos’è, avevi paura che impazzissi? -.
Ci fu un momento di silenzio.
Izzy sospirò, in attesa di una qualsiasi risposta.
- Litigavamo in continuazione .. ci stavamo lasciando .. e io ero incinta di una persona che tu non volevi .. -.
- Le cose si sarebbero potute riaggiustare .. -.
- Invece no .. e lo sai anche tu -, fece una pausa, - Per tutto questo tempo ho pensato solo che quella era la cosa più giusta che potevo fare, sono andata avanti così solo per non far si che il senso di colpa prendesse la meglio su di me … -.
- Quindi .. sei andata via perché non credevi più in noi? -.
- Non ho mai detto questo Jeff .. credevo ancora in noi, e credevo in te … ti amavo più di me stessa … ma amavo anche la bambina che tenevo in grembo, e ho dovuto decidere se andare via subito o se aspettare che te ne andassi tu, lasciandomi da sola -.
- Chi ti dice che l’avrei fatto ? -.
- Lo avresti fatto .. perché stavi conquistando il successo finalmente, e una ragazza incinta ti sarebbe stata solo d’impiccio .. -.
- Non .. non è vero -, balbettò, - Così facendo persi sia te che lei .. -.
- Però dopo che me ne sono andata non sei venuto a cercarmi … anche solo per sapere come stavo … più leggevo di te sui giornali, e più capivo che in fondo la nostra era stata una storia da niente .. -.
- Come puoi dire una cosa così ? Tu non immagini neanche quello che provavo per te .. -.
- Neanche tu lo immagini .. ma quel che è fatto è fatto .. ti chiedo ancora scusa, per tutto .. e adesso vi lascio -, detto questo attaccò.
Izzy rimase con il telefono all’orecchio per qualche secondo, ascoltando solo il tu-tu in sottofondo.
Una lacrima gli rigò il viso, e fu allora che chiuse la telefonata, porgendo di nuovo il telefono ad Hailey.
- Izzy … tutto ok ? -.
Fece un mezzo sorriso e si asciugò la lacrima. – Certo, sto bene … -.
- Cosa ti ha detto la mamma ? -.
- Niente di importante, tranquilla .. adesso non ci pensiamo più, i migliori posti di L.A ci aspettano ! -, disse cercando di apparire felice.
Hailey fece finta di bersela e guardò Nick, che era piuttosto confuso.
- Sicuri che non sono di troppo ? -, chiese Nick preoccupato.
- No, sta tranquillo .. ci divertiremo, promesso -.
Infatti, così fu : tutta la mattinata passò liscia come l’olio.
Izzy li portò a visitare gli angoli più belli della città degli angeli, compresi i locali dove avevano suonato quando erano giovani.
Né lui né Hailey parlarono di Katherine : ma ogni tanto la ragazza lo vedeva con lo sguardo perso nel vuoto, come se fosse su un altro pianeta.
Chissà cosa gli aveva detto sua madre di tanto importante.
Proprio non lo sapeva …
Decise di non pensarci, e di godersi quella mattinata insieme al padre che, per tanto tempo, aveva desiderato conoscere.
 

 
 
  
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