14.
Collisione di cuori.
Era
una specie di nebbia nera, che si era fatta spazio attraverso le pareti
scivolando attraverso le fessure e lentamente aveva preso forma e
fattezze di
un uomo.
Bianca
trattenne il fiato, cercando di non urlare per il dolore.
Pochi
secondi dopo, davanti a lei si materializzò lui.
Lui, del quale aveva cercato di seppellire il ricordo per
troppo tempo.
Lui, esattamente come se lo ricordava.
Ma
non riuscì a vedere il suo viso, perché in un
istante le aveva dato le spalle
sussultando: “Chiudi quella ferita, Bianca! E soprattutto non
guardarmi”.
“Dan”
sussurrò lei. “No. Posa quel coltello”
era freddo, irremovibile. Fece come le
aveva ordinato, lasciando il coltello impregnato di sangue sul tavolino
di
cristallo. “Dan, per favore, non te ne andare”
disse Beth poggiandogli la mano
sulla spalla. “Non. Cercare. Di. Trattenermi”
sibilò, in procinto di saltare
giù dalla finestra. Beth non lo avrebbe persuaso.
“Allora ci proverò io” una
voce che ruppe il silenzio. Una voce piena di dolore, ma allo stesso
tempo
piena di speranza. La voce di Bianca Cedric rimbombò nelle
quattro pareti. “Non
farlo” ringhiò lui, sempre di spalle.
“Dan…” sussultò la vampira
facendo un
passo avanti. “Sono io, Bianca” un altro passo.
“La tua Bianca” tese la mano.
Lui la bloccò. “Non posso” disse con
voce esitante Dan. “Io ti amo”
riuscì a dire la ragazza. Le
loro mani si toccarono.
Fu
un’esplosione.
Era
come se tutto l’universo si concentrasse in quello sfiorarsi,
così leggero
eppure così profondo e intimo da scuotere tutte le anime dei
presenti.
Ma
dopo quel bellissimo attimo, Dan riprese la parola: “Non puoi
amare un mostro”.
Si girò nella direzione di Bianca, mostrando i suoi occhi
del colore del
sangue. Tutti sussultarono. Nessuno si mosse.
“Allora
Bianca? Mi ami ancora? Riesci ancora a vedere in me qualcosa di
umano” ringhiò
lui avvicinandosi alla ragazza. Silenzio, troppo silenzio.
“Tu riesci a
vederlo?” domandò la vampira, sostenendo quello
sguardo di fuoco. Il viso di
Dan, che fino a quel momento era acceso da una rabbia cieca, si spense
e il
vampiro abbassò la testa. “No, non ci
riesco” disse infine.
Ma
Bianca ci riusciva. Sapeva che sotto quegli occhi rossi c’era
ancora la persona
che amava con tutto il cuore, con tutta l’anima. La persona a
cui sentiva di
appartenere sin dal giorno in cui i loro sguardi, allora spaventati e
fuori
posto, si erano incrociati.
Era
stato sempre amore.
Lo
era ancora.
“Io
lo vedo” sussurrò lei, trovando la forza e il
coraggio di posare la mano ferita
sulla sua guancia. Lui sembrò assaporare quel profumo, ma si
tenne alla larga
cercando di controllarsi. “L’ho sempre visto. Lo
vedrò sempre” concluse.
Poi
annullò qualsiasi distanza, qualsiasi paura.
E
arrivò il bacio che aspettava da tanto tempo. Il bacio del
quale era stata
privata ingiustamente.
Ma
non durò molto: Bianca sentì le sensazioni di
Jack.
Gelosia,
tristezza, stupore. Tutto insieme.
Alla
ragazza si spezzò il cuore nel vederlo così, ma
non sapeva cosa fare. Non
sapeva quale dei due fratelli avesse avuto più bisogno di
lei in quel momento.
E
proprio in quell’istante si accorse di aver creato una vera e
propria
catastrofe.
Una
collisione di cuori.