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Autore: irytvb    06/07/2011    8 recensioni
Ci sono cose che un fratello maggiore non vorrebbe mai vedere.
Ci sono cose che Finn non vorrebbe mai vedere.
Eppure, per colpa di qualcuno (forse il karma?) praticamente non riesce a vedere altro oltre a Kurt e ad il suo fidanzato.
Che fanno sesso.
Molto, molto, molto sesso.
E no, Finn non è Puck, e a lui non piace affatto capitare dietro le quinte delle regionali e vederli.. bhè, limonare alla grande.
Non gli piace nemmeno dover fare un discorsetto al fratello (quello rimarrà per sempre tra i momenti più imbarazzanti della sua vita, e lui ne ha avuti tanti di momenti imbarazzanti.)
Detesta entrare in bagno e trovare Kurt e Blaine nella vasca da bagno... per non parlare della cena di famiglia!
Per l 'amor del cielo, presto diventerà zio per colpa di quei dannati cetrioli che Blaine si è mangiato!
Insomma, ma non insegnano proprio niente nelle scuole private?!?
*********************************************************************spero che vi piaccia, è la mia prima ff su glee!
1 baci8
iry
Genere: Comico, Commedia, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Blaine Anderson, Finn Hudson, Kurt Hummel
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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7. Ritorno a scuola

"Blaine... io devo tornare al Mkinley." disse seriamente Kurt.

Blaine abbandonò sul tavolo il caffè medio che stava per bere: "scusa?"

"Karofsky e Santana hanno fatto un patto, è una cosa lunga da spiegare, ma il succo del discorso è che io posso tornare a scuola senza essere più infastidito... capisci? non ci saranno più bulli!"

"Oh." disse soltanto, tristemente.

Poi, si stampò in faccia un sorriso raggiante: a Kurt lo doveva: "è...è fantastico!"

"Lo so! tornerò alle nuove direzioni, mi sono mancate così tanto!" esclamò il ragazzo, per poi fermarsi con aria colpevole: "naturalmente mi sono trovato benissimo con gli usignoli, siete davvero fantastici, e-"

"Kurt, stai tranquillo, ho capito." disse Blaine, sorridendo, questa volta per davvero: il suo ragazzo era semplicemente adorabile quando era agitato.

"Mi mancherete, sai? voi usignoli intendo... e soprattutto tu."

Blaine congelò: Kurt lo stava lasciando per colpa della distanza che ci sarebbe stata? insomma, Lima e Westerville non erano poi così lontane... tre, quattro ore, no?

"Ma naturalmente ci vedremo ancora per i nostri caffè e per leggere Vogue... vero?" chiese poi Kurt, esitante.

"Naturalmente. Non ti dirò mai addio, Kurt." sussurrò Blaine.


 

Quel giorno Sue Sylvester era raggiante.

percorreva i corridoi con un sorriso vittorioso che faceva cambiare strada agli studenti: una Sue così contenta non doveva portare nulla di buono... che il Glee Club si fosse definitivamente sciolto? che Will Schuster fosse stato licenziato? nessuno lo sapeva.

Alcuni studenti azzardarono l' ipotesi che l' allenatrice dei Cheerios avesse finalmente convinto Obama ad abolire il Natale, mentre altri ancora sostenevano che la Nasa avesse spedito a Sue un campione di una speciale bomba che era in grado di sciogliere il gel sopra i capelli di Schuster.

era un eufemismo dire che la scuola era piombata nel caos più totale: gli insegnanti erano troppo terrorizzati per tenere una lezione, perciò rimanevano nascosti in aula insegnanti, Gli alunni non si azzardavano nemmeno a parlare, per paura che Sue puntasse contro di loro una pistola a raggi x (qualcuno aveva messo in giro la voce che Luke skywalker fosse atterrato in Ohio per consegnargliela personalmente,) o che puntasse contro di loro una bacchetta, cruciandoli o uccidendoli con il famosissimo incantesimo "Avada Kedavra."

Naturalmente alcuni avevano sostenuto che Sue fosse niente meno che l' incarnazione di Lord Voldemort, ma questa è un altra storia, che verrà narrata personalmente da J.K. Rolwing nei suoi prossimi libri, e non da me...

perchè, la mia storia inizia quel giorno, inizia proprio con quel sorriso, inizia proprio quando Sue prese per un orecchio Kurt e lo trascinò nel suo ufficio, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

"Allora, Porcellana.. ti sono mancata?" chiese Sue, piegando le labbra in un ghigno malefico.

Kurt annuì, (mentendo spudoratamente,) leggermente spaventato dal sorriso folle di Sue Sylvester.

non che di solito sorridesse in modo normale, ma in quel momento Kurt era terrorizzato: che la storia della bacchetta magica fosse vera? o peggio: che quella della pistola a raggi x fosse vera? lui amava la sua pelle così com' era: non voleva fori o scottature...

"Parliamoci chiaro Porcellana: tu non mi sei mancato, e non sono qui per dirti bentornato o cose del genere.

sono qui per affari."

Kurt annuì, senza prendersi la briga di ricordarle che lui si chiamava Kurt, non porcellana: ormai era una causa persa.

"la mia proposta è questa: tu che ritorni nelle Cheerio. come ti sembra la cosa?"

"e cosa ci guadagnerei?"

"entreresti nelle Cheerio."

"ma è una cosa che ci guadagna lei, visto che non ha più nè Quinn, nè Santana nè Brittany."

"quelle non erano ragazze con le palle. tu invece si."

Kurt si morse le labbra per non dirle che non era una ragazza, perciò era ovvio che avesse le palle.

Ma non lo fece, poichè sapeva che non poteva rispondere alla Coach così.

Non finchè le voci sulla pistola a raggi x non fossero state sfatate, comunque.

"e... bhè, cosa succederebbe se non accettassi?"

"conosco l' indirizzo della casa di Brontolo."

"chi?"

"oh, dai che lo conosci anche tu! quello con i capelli leccati da Schuester..."

Kurt la guardò, sempre più confuso.

"quello alto quanto Rachel! Hobbit II alla riscossa! il figlio di Schuester e Frodo! eddai! quello che sembra in preda a delle crisi epilettiche mentre canta... che salta sui mobili...che si lamenta sempre... che ha lo sguardo perso nel vuoto..." Sue tacque un paio di secondi: "col casco integrale in testa..."

"vuole dire Blaine?"

"Esattamente! so dove abita ed ho una pistola ed una bomba nucleare che la Nasa mi ha consegnato personalment-"

"va bene, rientro in squadra!" squittì velocemente Kurt, terrorizzato.

"ottima scelta porcellana. alle quattro ti passo a prendere per fare Jogging: devi smaltire quei fianchi a pera."

"Fianchi a pera? ho i fianchi a pera?" Balbettò Kurt, terrorizzato.

"si Porcellana... abbiamo così tanto lavoro da fare in così poco tempo! "

 

Blaine era davvero preoccupato: erano giorni che non usciva con Kurt, l' aveva solo sentito per messaggio qualche volta... dire che iniziava a preoccuparsi era un eufemismo!

"Secondo te è per questo che dicono che le relazioni a distanza non funzionano?" chiese tristemente a Wes.

Il ragazzo alzò lo sguardo dai compiti di Algebra: "Eh?"

"Kurt mi sta evitando!"

"Mhhh." mugugnò quello, tornando a dedicarsi ai compiti.

"cioè, no.. non proprio: risponde ai miei messaggi ore dopo, e rifiuta ogni volta di andare a prendere un caffè con me!"

"Oh."

"secondo te è perchè sono basso?"

"no, non credo che sia possibile..."

"è per i miei capelli? io devo per forza mettere il gel, altrimenti esplodono! sono dotati di vita propria!!"

"Si! Si! Si!" gridò Wes iniziando a ballare sul tavolo.

"credi davvero sia per questo? accidenti a mia madre e ad i suoi capelli ricci!" piagnucolò Blaine.

"Eh? Blaine cosa stai dicendo?"

"sto maledicendo la mia vita! tutto per colpa dei miei capelli!"

"sono confuso..."

"Me lo hai detto tu!"

"No, io stavo facendo le espressioni di algebra, che non mi venivano..."

"stavi davvero facendo i compiti in un momento come questo?" gemette Blaine.

"io.. uhm.. si?"

"Tu dovresti essere mio amico!"

 

Burt maledisse l' idiota che bussava alla sua porta alle quattro di mattina, con degli epiteti che avrebbero fatto arrossire persino Puck.

"Oh, preparati a morire..." sbuffò l' uomo, aprendo la porta di casa.

"Era ora! quanto tempo ci ha messo? qui fuori fa freddo!" esclamò una donna alta e bionda, che somigliava in maniera piuttosto inquietante a Jessica Fletcher: Burt lo sapeva bene, visto che sotto il cassettono degli attrezzi custodiva tutta la prima serie della signora in giallo.

"Allora, dov'è Porcellana?" chiese la signora, entrando dentro la casa senza aspettare nemmeno un invito, sfoggiando una tuta dell' adidas color prugna.

"scusi, ma lei chi è? e perchè è entrata in casa mia? "

"Chi sono io? ma la vede la televisione?" chiese la donna.

"lei è davvero Jessica?" chiese Burt, guardandosi intorno per trovare una penna ed un foglio sul quale farsi fare un autografo.

"Chi?!? io sono Sue Sylvester! mai visto L'angolo di Sue? lo fanno sempre sul telegiornale!"

"Oh. lei è la coach delle cheerleader della scuola di Kurt." sospirò deluso Burt.

"si, abbiamo vinto nove nazionali, e con l' aiuto di suo figlio arriverò a dieci, e con quei soldi mi comprerò la candidatura a presidente degli stati uniti, per poi dichiarare guerra alla Francia!

Che paese odioso, tutti piccoli, baffuti ometti con la puzza sotto il naso, così pieni di gel da rivaleggiare con William, che non sanno dire altro che baguette o croissant! Ma gli costava tanto chiamarle brioche come in ogni stato?!?"

Burt la guardò leggermente spaventato.

"Faccia finta che non abbia detto niente: di solito mi sfogo col mio diario, ma visto che devo controllare Porcellana mentre fa jogging non ho avuto tempo."

"E, uhm, che cosa ci fa a casa mia alle quattro del mattino?"

"l' ho appena detto! devo controllare Porcellana! Dio, voi meccanici siete così stupidi davvero o fate finta?"

"Ma non c'è nessuno che si chiama... Oh, intende dire Kurt?"

"alleluja! lodiamo il Sue-gnore!"

"alle quattro di mattina vuole vedere mio figlio che fa ginnastica?"

"si, ha dei terribili fianchi a pera, bisogna fare immediatamente qualcosa!" annuì Sue.

"Coach? che ci fa qui a quest'ora?" bofonchiò Kurt, attirato nella stanza dal rumore.

"Io ho detto che sarei venuta a prenderti alle quattro, e odio i ritardi."

"M-Ma io pensavo stessimo parlando delle quattro di pomeriggio!"

"non usare scuse ed esci immediatamente, mi sembra di aver già detto che abbiamo tanto lavoro da fare! se no non riuscirò mai a sterminare quei maledetti francesi!"

 

Blaine stava letteralmente languendo nel dolore.

Aveva il viso appoggiato al banco, ed i capelli, di solito costretti a rimanere sottocontrollo da chili di gel, erano lasciati liberi, segno che quel giorno il ragazzo era davvero depresso.

Sospirava ogni tre secondi, tanto che David gli lanciava continue occhiatacce.

dopo un sospiro particolarmente profondo, David sibilò :" sei un idiota, non hai fatto i compiti di algebra e non hai nemmeno intenzione di copiarli, ma almeno fai silenzio che io devo finirli!"

"Cosa me ne frega dei compiti? Kurt mi sta per mollare... scommetto che in questo momento sta ballando Single Ladies per Sam!" piagnucolò.

David lo guardò confuso, per poi decidere di lasciar perdere e tornare alle sue dannatissime espressioni, perchè, davvero, quei numeri erano maledetti!

"Salve classe!" esclamò una voce gioviale, che sicuramente non apparteneva a quella vecchia cornacchia della professoressa Rhio.

Una donna sulla trentina, bionda e con un largo sorriso si faceva strada verso la cattedra, portando con disinvoltura dei jeans e una maglietta con su lo slogan: "qual'è il colmo per una professoressa di matematica? dare i numeri! e per una supplente? avere mille problemi!"

"Io sono Holly Holliday, e per oggi sarò la vostra supplente." disse ancora, meritandosi per la prima volta in quella mattinata la concentrazione di Blaine.

"La professoressa Rhio mi ha detto che dovevate consegnare degli importanti compiti che vi sarebbero valsi la promozione o la bocciatura, ma sapete che vi dico? chi se ne frega? li ho svolti io per voi! e adesso cosa vogliamo fare?"

Si, decisamente David amava quella supplente.

"Lei insegnava al Mckinley?" chiese d' un tratto Blaine.

"Certo! qualcuno ti ha parlato di me?" chiese Holly.

"Un qualche accenno a dei cetrioli c'è stato... mi hanno raccontato qualcosa Finn e Kurt. "

"Oh, li conosco, erano al Glee, mi mancano quei birbantelli..."

"Bhè, potremmo andare in gita lì, no?" chiese David, sperando così di sollevare il morale al suo amico e di vedere tante cheerleader in uniforme in un colpo solo.

"Pensavo che non me l' avreste mai chiesto..." rispose la donna, con un sorriso furbo.


 

"Coah...lei è sicura al cento per cento di questo, non è vero? non sarà rischioso?" chiese Kurt timidamente, aggiustandosi il colletto della giacca di pelle.

"no, non sono sicura e non so se sarà rischioso, ma qualunque cosa succederà non sarà noiosa."

"m-ma..."

"niente ma Porcellana! adesso tu andrai lì fuori e farai diventare tutti gay, capito?"

"si coach, però mi sento in dovere di informarla che questi pantaloni sono troppo stretti. e se lo dico io che porto Jeans skinny per tutto il tempo... "

"sciocchezze! quella è la taglia per un bambino di dieci anni!"

"io ne ho quasi diciassette, invece!"

"Porcellana, se non finisci di prepararti entro cinque secondi io non sarò responsabile delle mie azioni. e questa volta non si tratterà di un cannone col quale ti sparerò fuori dalla mia vita. nè di una pistola laser: questa volta sarà lento e doloroso, proprio come l' agonia dei pidocchi di Schuester quando imbratta i suoi capelli con quella cosa che si ostina a chiamare gel ma che invece è grasso di bue in calore."

"sono quasi pronto."

"ci avrei potuto scommettere. sapevo che eri la persona giusta per vincere il mio trofeo. e così saranno dieci! all' undicesimo potrei muovere guerra ai tedeschi... sono troppo biondi per i miei gusti, e devono piantarla di mangiare wuster, non hanno mai sentito parlare degli integratori o dei frullati di proteine?!?"

 

"Ed ecco, signori e signori, il liceo Mckinley!" esclamò Holly davanti alla scuola, per poi fare una smorfia, "non è un gran che, vero?"

David stava per annuire, quando vide Blaine defilarsi dentro la scuola.

Diede una gomitata a Wes (che era di fianco a lui) ed indicò l' hobbit che tentava di scappare.

L' amico annuì, ed insieme sgattaiolarono via, verso l' ingresso, mentre Holly raccontava vari aneddoti sulla Coach Sylvester e il "delizioso" preofessor Schuester: David decise che non voleva sapere perchè era "delizioso."

 

Finn era tranquillamente seduto su una scomoda sedia nell' aula del Glee, aspettando insieme agli altri, l' esibizione dei Cheerio.

Se fosse stata un esibizione come tutte le altre sarebbe stato eccitato, (nel vero senso della parola,) perchè avrebbe potuto vedere le Cheerleader nei loro minuscoli gonnellini; ma, quel giorno si esibiva anche Kurt, perciò non poteva essere eccitato in quel modo, altrimenti sarebbe stato davvero strano, e si sarebbe dovuto fare molte domande sui suoi scorsi rapporti.

E- oh, diamine, ma cosa andava a pensare!?! a lui non piacevano gli altri ragazzi! Lui era innamorato di Rach-ehm, Quinn.

Si, lui era innamorato di Quinn; e di nessun altro.

Non gli faceva alcun effetto vedere Jesse St. James sempre vicino a Rachel.

Perchè lui non provava niente per Rachel(come si era ripetuto milioni di volte,) lui era innamorato di-"Blaine?" chiese Finn confuso, guardando il ragazzo appena entrato nell' aula.

"Spie!" strillò Rachel.

"Ehi, Finn, ehi, Rachel" li salutò tranquillamente Blaine, come se fosse abituato ad essere chiamato spia.

Bhè, conoscendo Rachel, forse lo era.

"Dov'è Kurt?" chiese poi, guardandosi in giro.

"Ma tu non hai mai lezione, nella tua scuola?" sbuffò Santana.

"Whooo! anch' io voglio andare a fare l' usignolo, allora!" Brittany si fermò un attimo, pensierosa, per poi voltarsi verso il nuovo arrivato: "Ma tu sei un delfino o un usignolo? sono confusa."

Blaine la guardò, se possibile, ancora più confuso di lui:"da dove saltano fuori i delfini?"

"Oh, non lo sai? i delfini sono squali gay."

"No, i delfini sono mammiferi, e-"

"No, fidati: i delfini sono squali gay."

"Ascolta, Brittany-"

"Me l' ha detto Britney Spears! e mi ha anche detto che sono migliore di tutti voi!" disse la ragazza.

"vuoi sapere dov'è Kurt, si o no?" chiese Mercedes, cambiando discorso.

"Certo che lo vuole sapere! altrimenti potrebbe radersi i capelli..." disse David, entrando nell' aula insieme a Wes.

"Altre spie!!!" urlò Rachel.

"Ti rendi conto che noi non andiamo alle nazionali, vero? e che perciò non siamo spie?" sbottò Wes.

"Vi state portando avanti per l' anno prossimo!"

"No, noi siamo qua solo per controllare che Blaine non faccia qualcosa di stupido come rimettersi a fare una serenata ad un commesso..."

"David, tu sei un genio!" esclamò Blaine, con un enorme sorriso sulle labbra.

"No. Blaine, guardami attentamente." disse Wes, d' improvviso serissimo."Tu. Non. Farai. Una. Serenata. Ad un altro commesso del Gap, chiaro? La tua folle ricerca di sconti sta iniziando a spaventare tutti gli usignoli."

"Senza contare che ieri minacciavi di diventare pelato perchè Kurt non rispondeva ai tuoi messaggi, e adesso vuoi fare una serenata ad un commesso?"

"Non ad un commesso:a Kurt. conosco la canzone perfetta!"

"e quando mai non la conosci?" borbottò Wes.

Blaine, in tutta risposta gli lanciò un occhiataccia, prima di coltarsi verso il coro rivale.

"E, magari se voi mi aiutaste..." buttò lì, con un sorriso da cucciolo bastonato, "sarebbe davvero fantastico..."

"Conta su di noi, Delfignuolo." disse Brittany con un sorrisone.

"Magnifico. La canzone è Somewhere Only We Know, e- aspetta, ma perchè Kurt non è con voi?"

"Non te l' ha detto?" chiese Finn, sorpreso.

"Qualunque cosa fosse da dire non hanno... avuto il tempo, diciamo..." sghignazzò Wes.

"Troppe, troppe informazioni." disse Finn, arrossendo.

"Poche, poche informazioni..." cigolò Santana.

Puck le lanciò un occhiata stranita.

"Ehi, a voi piace guardare le lesbiche, a noi i gay: sono caldi. Problemi, Puckerman?"

"Dov'è Kurt?" chiese ancora Blaine.

"Oh, lui è-"

"Rachel, vuoi stare zitta? lo porteremo a vederlo, infondo dobbiamo andare anche noi lì." disse Mercedes.

"Lì dove?"

"Vedrai, ragazzo bianco, vedrai..."

 

Kurt era piuttosto agitato.

E stava cominciando a sudare, il che non si sposava perfettamente con i vestiti che indossava, (la pelle dava un prurito incredibile.)

Però doveva essere forte: ne aveva affrontate di peggio.

Karofsky l' aveva baciato contro la sua volonta; c'era qualcosa di peggio ?

"Mi avete portato ad uno spettacolo di Cheerios?" chiese lentamente Blaine.

 

"io non sopporto le cheerleader... senza offesa, ragazze, è solo che sono inutili, secondo me.." disse ancora il ragazzo, guardando le ex cheerleader

"Blaine... "

"cosa c'è, Wes? ho visto anch'io che sono entrate le cheer-"

"Blaine! guarda in fondo chi c'è!"

"cosa stai-"

"Blaine!" esclamò esasperato il ragazzo, per poi procedere a prendere tra le mani il mento dell' altro e spostarlo verso il punto indicato.

 

"So hot
Out the box
Can we pick up the pace?
Turn it up,
Heat it up
I need to be entertained
Push the limit
Are you with it?
Baby, don’t be afraid
I’ma hurt ‘ya real good, baby"

(Così hot
Fuori dalla scatola
Possiamo accelerare il ritmo?
Fallo aumentare
Aumentiamo la temperatura
Ho bisogno di essere intrattenuto
Spingere il limite
Ci sei ?
Baby, non avere paura
Ti farò male in modo fantastico, baby)

Blaine rimase a bocca spalancata vedendo il proprio fidanzato in mezzo alla palestra,vestito interamente di pelle nera.

Gli occhi color caramello del ragazzo indugiarono qualche attimo di troppo sui Jeans del fidanzato: erano veramente Jeans o forse gli erano stati dipinti addosso? Non che si lamentasse, naturalmente.

e... bhè, Blaine era leggermente distratto da quello che stava cantando: perchè, per il povero ragazzo la canzone era troppo da sopportare in un colpo solo.

Per un paio di secondi si chiese dove diavolo fossero finite le facce da gas che Kurt aveva nella performance "animal."

Poi quel pensiero scomparve.

Bhè diciamo che tutti i pensieri scomparvero dalla mente del povero Blaine, a cui non rimase altro che una poltiglia informe dentro la testa.

e come dargli torto?

 

"Let’s go
It’s my show
Baby, do what I say
Don’t trip off the glitz
That I’m gonna display
I told ya
I’ma hold ya down until you’re amazed
Give it to ya ’til your screaming my name

No escaping when I start
Once I’m in I own your heart
There’s no way you’ll ring the alarm
So hold on until it’s over

Oh, do you know what you got into?
Can you handle what I’m ’bout to do?
‘Cause it’s about to get rough for you
I’m here for your entertainment"

 

(Andiamo
E’ il mio show
Baby, fai quello che dico
Non soprenderti dello sfarzo
Che mostrerò
Te l’ho detto
Continuerò finche non sarai esterrefatto
Te lo darò fino a quando non griderai il mio nome

Non puoi scappare dopo che ho iniziato
Una volta che sono dentro io possiedo il tuo cuore
Non c’è modo di suonare l’allarme
Allora tieniti forte fino a quando non smetterò

Oh, sai dove sei finito ?
Puoi gestire quello che sto per fare ?
Perchè sto diventando violento per te
Sono qui per il tuo divertimento)

"Wow..." sospirò Sam, che sembrava aver capito il perchè della sua malsana ossessione sul capitano Kirk.

"Credo che Pucksaurus debba fare nuove esperienze." Disse Puck.

"Voglio fare sesso sfrenato con lui." disse Santana, come se fosse la cosa più naturale del mondo.

A quell' affermazione Finn sputò tutta la coca che aveva appena bevuto: "Lui è mio fratello! Non pouoi dire cose del genere! e c'è anche il suo fidanzato, qui."

"Ok, è basso, però io non lo vedo proprio..." fece notare Lauren.

"é andato negli spogliatoi delle Cheerios." li informò Wes.

"Perché?"chiese Finn, per poi sospirare: "No, non ditemelo, non lo voglio sapere."

 

^il mio angoletto^

Io sono mortificata per il ritardo, davvero! Volevo un capitolo più bello per non deludervi, ma poi mi sono fatta prendere la mano e.. volat! pagine e pagine di racconto!

Mi dispiace, la prossima volta prometto che sarà più breve!

p.s. la prima parte è betata da Gleekinn518, e, l' ultima, (come al solito) no: non volevo farvi aspettare troppo per il capitolo....

spero che sia valsa la pena di tutti gli sforzi, e bhè... preannuncio che il prossimo capitolo vedrà protagonisti Puck, Finn, Kurt, Blaine e tutti gli usignoli, in un incontro quantomai imbarazzante... eh si, ci sarà un accenno di Jeff\Nick xD

 

1 baci8

iry

  
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