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Autore: _BlueLady_    07/07/2011    4 recensioni
Raccolta di one-shot inerenti a Twin Princess.
Personaggi: dei più disparati (prevalentemente Blue Moon)
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Rein, Shade
Note: Raccolta | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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  ...Beh, vi avevo promesso il continuo del capitolo precedente ma, riflettendoci su parecchio, ho pensato fosse meglio lasciare a voi lettori la possiibilità di immaginarvi il finale, lieto fine o finale drammatico che sia (io optavo per il drammatico, vi avviso.... xDD)

Indi per cui, anche la one-shot precedente rimarrà una one-shot, senza capitoli aggiuntivi.
Spero di non avervi deluso con questa mia decisione, ma temevo che, rivelando il "mio" finale, si sarebbe rotta quella magia che invece ho tentato di creare.
Passiamo a questa one-shot, invece...
Scritta per il contest "My chocolate of St. Valentine's Day" indetto dal forum RxS, non ha ottenuto il posto da vincitrice, ma si è comunque posizionata in quarta posizione ^___^
Quindi, con la speranza che possa piacervi, la posto anche qui =)
Diamo una svolta a tutta questa drammaticità che ho portato in questa raccolta di one-shots con una storia che (spero) possa risollevare il vostro morale ^__^
Senza portarvi via altro tempo, vi lascio alla lettura.
UN GRAZIE A CHI LEGGE!


Il Regalo Perfetto
 

 
 

- Fine - disse un giorno Rein alla sorella - sono in crisi. Non so davvero che regalo fare per San Valentino quest’anno -
La rossa si tirò su dal letto con fare annoiato, emettendo un sonoro sbadiglio – Io qualche idea ce l’ho, ma ancora nulla di concreto- rispose tranquilla.
La turchina la osservò, sgranando gli enormi occhi azzurri –Non avresti qualche idea da consigliarmi? Una qualsiasi…- la supplicò.
Fine ci pensò su – Mmh - disse infine - perché non provi con qualcosa di originale? In questo modo non potrai far altro che stupirlo! - esclamò sorridendo fiduciosamente alla sorella.
- Certo, era mia intenzione fargli qualcosa di originale - rispose pensierosa, camminando nervosamente avanti e indietro per la stanza - il problema è che cosa…-
Fine la osservava con pacatezza, mentre le dita della mano destra giocavano con una ciocca dei suoi capelli rossi - Gli anni scorsi eri tu che davi consigli a me…- osservò.
- Gli anni scorsi ero anche convinta di riuscire a dare il mio regalo a Shade! - esclamò Rein voltandosi di scatto verso di lei - Ma evidentemente la fortuna non è dalla mia parte…-
Fine ridacchiò – Dai, non farne un dramma!- disse, raggiungendo carponi il margine del letto – Si è trattato solo di un periodo sfortunato, tutto qui-
- Un periodo sfortunato durato tre anni consecutivi?!- domandò la turchina lanciandole un’occhiata scettica.
Fine alzò le spalle disinvolta – Si è trattato solo di semplici coincidenze. Evidentemente non eri al posto giusto al momento giusto -
- E neanche con la persona giusta, oserei aggiungere! Chissà perché ogni volta che tento di fare un regalo di San Valentino a Shade il destinatario non risulta mai essere lui! - brontolò Rein appoggiandosi al davanzale della finestra della camera.
- In ogni caso, i tuoi erano sempre regali fantastici - mormorò la rossa sottovoce - E non si può certo dire che tu non abbia mai festeggiato San Valentino da tre anni a questa parte!- e tornò a ridacchiare tra sé e sé - Ricordi quella volta con Solo?-
- Eccome se la ricordo! - esclamò Rein.
Quello era stato il primo tentativo di Rein di dichiararsi a Shade.
Lo ricordava come se fosse ieri: al ballo in occasione della festa di San Valentino, che si teneva ogni anno in un regno diverso, aveva deciso di regalare al bel principe della Luna un raffinato fazzoletto di seta ricamato interamente a mano con una bella “S” al centro di un blu scuro brillante.
Ricordava quanto tempo aveva impiegato per farlo e quanto impegno e dedizione vi aveva applicato. Il lavoro era proceduto bene fino a un certo punto, quando all’improvviso Rein si era ritrovata maldestramente impiastricciata nelle cuciture, e aveva scoperto di aver cucito tra loro le estremità del fazzoletto.
- Dopo un attimo di disperazione, ricordo che avevo tentato di riparare il danno nel miglior modo possibile - sussurrò Rein in un sospiro.
- Tuttavia - la anticipò la sorella
– Tuttavia…- riprese la turchina…
…Tuttavia, il risultato era stato alquanto deludente: il fazzoletto somigliava più a un puntaspilli che ad altro, senza contare il fatto che si era straordinariamente ridotto di dimensioni.
Fortunatamente, la “S” era ancora ben visibile.
In fondo era il pensiero ciò che contava, no?
- Il giorno della festa ricordo che ero appartata in un angolo della sala a rimuginare se fosse il caso di consegnarglielo o meno…- continuò pensierosa.
- Quando arrivò Solo…- la interrupe nuovamente Fine, riuscendo a stento a trattenere le risate. Rein si voltò verso la sorella lanciandole un’occhiata di disappunto.
- Ti piace proprio rigirare il coltello nella piaga, eh?- le disse acida. La rossa continuò a ridacchiare tra sé e sé.
Rein stava rigirando la sua preziosa creazione tra le mani, quella sera al ballo, pensando a come consegnarla a Shade e balbettando tra sé e sé parole incomprensibili; poi si interrompeva poco convinta, infine, dopo una breve pausa, ricominciava daccapo.
La turchina era troppo impegnata a trovare le parole adatte con cui dichiararsi a Shade per poter notare l’arrivo del piccolo principe Solo.
“ Principessa Rein! ” aveva tentato di dirle, tirandole un lembo del vestito.
“ Insomma, basta!” aveva urlato Rein in quello stesso istante, stressata perché le parole sembravano proprio non voler collaborare quella sera “ Se la mettiamo così…” aveva esclamato poi con fare deciso, voltandosi di scatto “ Principe, io… sono venuta qui per darti questo!” aveva detto tutto d’un fiato, chinando in basso la testa e tendendo le mani verso uno Shade immaginario, convinta che non ci fosse nessuno nei paraggi.
Invece, qualcuno c’era…
Non appena aveva alzato lo sguardo, si era vista il volto sorridente di Solo scrutarla con un’espressione alquanto stupita: “Per me?” aveva esclamato tutto contento, afferrando il pacchettino di Rein.
“No, Solo, aspetta! C’è stato un errore tremendo! Hai frainteso…” aveva tentato di fermarlo, prima che potesse aprire il pacchetto.
Troppo tardi.
Il principino aveva già dilaniato la carta rossa che avvolgeva il prezioso dono, e aveva ormai tirato fuori dal pacchetto il… ehm… fazzoletto, se così lo si poteva chiamare, destinato in realtà a Shade.
“ Wow! ” aveva detto lui dopo un’attenta occhiata allo strano oggetto “ Che bel regalo! Sei stata proprio brava a ricamarlo, Rein! C’è pure la mia iniziale! Grazie davvero!” e le aveva rivolto un’occhiata raggiante “ E’ proprio bello questo cuscino! ”
- Ti rendi conto!?- esclamò Rein indignata, non appena ebbe finito di raccontare - Ha dato del cuscino al mio fazzoletto!-
Fine scoppiò in una fragorosa risata, incapace di trattenersi oltre:- Beh - disse, dopo essersi asciugata le lacrime che le colavano dagli occhi per il troppo ridere - devi ammettere che, date le dimensioni microscopiche di quel fazzoletto, il povero Solo non aveva tutti i torti a considerarlo un cuscino fatto apposta per lui…-
- Bah, nessuno è in grado di capire la mia arte. Shade l’avrebbe di sicuro apprezzata - sospirò la turchina, ritornando pensierosa.
- Dai, guardala dal lato positivo - la consolò la sorella - se non altro, hai reso felice il principe Solo -
- Come ho reso felice Tio e Narlo - esordì la turchina, sarcastica.
Fine scoppiò in un’altra sonora risata:- Mi ricordo!- esclamò rotolandosi sul letto dalle risate – Tio si è mangiato il pasticcino che conteneva la spilla destinata a Shade, mentre Narlo ti ha tranquillamente sottratto dalle mani la piccola composizione di creta che avevi fatto tu stessa e che raffigurava te e Shade mano nella mano, versione bamboline vudù, scambiandola per un giocattolo nuovo di zecca!-
- L’ingordigia di Tio è stata la mia rovina - sbuffò Rein a braccia conserte, sedendosi accanto alla sorella – E tengo a precisare che quelle di Narlo non erano affatto bamboline vudù!- esclamò poi accigliata, lanciando uno sguardo offeso alla rossa.
- Hai ragione, in realtà assomigliavano di più a dei cactus - rispose quella, senza badare alla reazione della gemella.
Dopo aver sbollito la rabbia anche per quell’ultimo insulto, la turchina prese a rattristarsi - Non riuscirò mai a trovare il regalo perfetto per Shade - sospirò.
Fine la osservò dispiaciuta e desiderosa di risollevarle un po’ il morale – Suvvia, qualcosa da regalargli lo troverai, sei sempre così ricca di inventiva! - le disse - E poi, mal che vada puoi sempre ripiegare su qualcosa di classico come del cioccolato…-
- Ma il cioccolato è una cosa scontata e banale!- si lamentò Rein.
- Non è vero!- esclamò Fine indignata, come se Rein avesse appena pronunciato un’eresia – Il cioccolato è sempre bene accetto. Io per esempio impazzirei se Bright mi regalasse un cioccolatino per San Valentino -
- Fine, tu impazzisci per qualsiasi cosa di commestibile…-
La rossa non badò alle parole della turchina, ma prese a ragionare sul da farsi.
La sua espressione pensierosa perplesse alquanto Rein.
Quando le vide illuminarsi il volto, poi, cominciò a preoccuparsi seriamente.
Chissà quale strana idea aveva concepito la sua mente contorta in quel momento…
La rossa si rivolse a lei con un sorriso, convinta di aver trovato la soluzione giusta – Che ne dici di regalargli un cioccolato speciale?- chiese poi con volto raggiante.
- Speciale?- domandò Rein sempre più perplessa.
Fine annuì – Un cioccolato che non sia il classico cioccolato che si regala a San Valentino; un cioccolato che racchiuda in sé un momento speciale che avete condiviso insieme, così non potrai di certo dire che non gli hai fatto qualcosa di originale - fece una pausa per sorriderle di nuovo - Come dire: “Classico, ma mai scontato”!-
La turchina ascoltò attentamente le parole della sorella, particolarmente interessata alla proposta – Mmh - borbottò - sai che come idea non è male? Potrei cominciare a lavorarci su…- disse infine.
Fine fu lieta di esserle stata d’aiuto.
- Ma come faccio ad inserire nel cioccolato qualcosa che lo riconduca ad un momento particolare che abbiamo condiviso insieme?-
La rossa alzò le spalle, sorridendole fiduciosa – La troverai. Quando meno te lo aspetti la troverai -

 
¤¤¤¤¤¤
 

 

Un giardino, una serra.
Due ragazzi che passeggiano tra il verde rigoglioso degli arbusti e le piante in fiore.
- Shade, posso farti una domanda?-
- Dimmi-
- Tu adori molto dedicarti allo studio delle piante, vero?-
- Si -
- E quale pianta preferisci in particolare tra tutte quelle che coltivi nella tua serra?-
Un sorriso.
- Perché me lo chiedi?-
Un’alzata di spalle.
- Non so, curiosità suppongo…-
Uno sguardo pensoso. 
- Direi la menta.-
- La menta…-
Un secondo di silenzio.
- Lo sai che la menta simboleggia l’amore perfetto che riesce a rimanere saldo di fronte ad ogni avversità?-
Uno sguardo perplesso.
- Cosa intendi dire?-
Un improvviso imbarazzo.
- Nulla, dicevo tanto per dire…-
 
Si svegliò, quella mattina, con la mente pervasa da quel piacevole ricordo che tardava ad abbandonarla. Ancora mezza assopita con gli occhi leggermente socchiusi, si crogiolò in quei piacevoli pensieri che sfumavano pian piano, lasciandole una calda sensazione in petto.
Era strano: di solito non le capitava quasi mai di ricordare momenti particolari della sua vita nel sonno, o, almeno, non momenti così.
Il suo era spesso un sonno senza sogni.
In ogni caso, non le era dispiaciuto affatto che la sua mente avesse rivangato quel lontano ricordo. Era come se avesse risvegliato in lei una sensazione di serenità che non provava ormai da molto tempo.
Sorrise, ripercorrendo con attenzione ogni singolo particolare di quel giorno trascorso insieme.
- La menta…-  sussurrò, socchiudendo gli occhi.
Un lampo di genio le attraversò la mente in un attimo. 
- La menta!- esclamò, balzando improvvisamente a sedere sul letto.
La menta, si certo! Come aveva fatto a non pensarci prima?
Sgusciò eccitata fuori dalle coperte diretta nelle cucine del palazzo, facendo attenzione a non svegliare Fine che emise un leggero grugnito non appena le passò di fianco.
Ancora non le sembrava vero.
Aveva trovato il regalo perfetto.
Sapeva cosa regalare a Shade.
 

 

¤¤¤¤¤¤
 

 

Quando arrivò la sera del ballo, il suo cuore cominciò a battere all’impazzata.
Pareva volesse quasi uscirle dal petto.
Troppi pensieri le affollavano la mente in quel momento.
Non appena giunse nel Regno della Luna, accompagnata dalla sorella Fine che si stava già dirigendo con volto raggiante verso l’ingresso dell’enorme palazzo, le venne un improvviso tuffo al cuore.
Il caso aveva voluto che quell’anno la festa di San Valentino si celebrasse proprio lì…
- Rein, vieni oppure no?- la chiamò la sorella, sbucando dall’enorme portone.
La turchina si riscosse dai suoi pensieri: preso un profondo respiro, stringendo il pacchetto tra le mani, si diresse a passo lento all’interno del palazzo.
Quella volta sarebbe stata la volta buona, ne era sicura.
 
Appena entrate furono accolte dalle altre principesse con grande enfasi.
Tutte presero subito a scambiarsi a vicenda le loro opinioni riguardo i regali che avevano preparato. Rein non volle dire a nessuno cosa contenesse il suo pacchetto, troppo agitata per poter rispondere a qualsiasi domanda le venisse posta.
Quando vide i principi avvicinarsi al loro gruppo, Shade in prima fila, il cuore riprese a batterle velocemente.
Nascose abilmente il pacchetto tra le pieghe del vestito, abbassando lo sguardo.
I principi salutarono con un caloroso sorriso le principesse, Shade le sembrò piuttosto imparziale. Non sembrava né felice, né dispiaciuto di rivederla.
Assolutamente indifferente, anche se più volte aveva notato il suo sguardo posarsi velocemente su di lei, per poi ritrarsi non appena lei alzava gli occhi.
A metà serata, decise che era arrivato il momento di agire.
Aveva pensato un metodo alquanto discreto e sicuro, quella volta non ci sarebbero stati errori.
Senza dire nulla a nessuno, avendo cura di non essere vista, scivolò cautamente nel corridoio interno al palazzo che conduceva alle camere da letto dei sovrani.
Individuata la stanza di Shade, dopo essersi data un’ultima occhiata intorno, fece scivolare lentamente la mano sulla maniglia della porta, abbassandola.
Appena entrata, un odore acre e pungente le pervase le narici.
Avrebbe riconosciuto quel profumo ad occhi chiusi: menta.
Direttasi verso la scrivania di Shade, mentre sfilava il piccolo dono che aveva in serbo per lui dalla tasca della sottogonna, lo appoggiò delicatamente accanto a una decina di libri impilati l’uno sull’altro. Lo osservò, vi appoggiò accanto un piccolo biglietto, e uscì dalla stanza silenziosamente così come era entrata.
Quando ritornò alla festa, fu lieta di constatare che nessuno si era accorto della sua momentanea assenza. Un enorme sorriso le apparve sul volto mentre si rendeva conto che ce l’aveva fatta.
Quella volta ci era riuscita.
Nel tornare, soddisfatta, tra il gruppo di amici, si scontrò maldestramente con qualcuno.
Non appena alzò gli occhi per vedere chi fosse quel qualcuno, arrossì involontariamente.
Era Shade.
- Scusami, principessa, non ti avevo proprio vista - disse quello cordialmente.
Rein si perse completamente nel suo sguardo profondo.
Per evitare di tradire i suoi sentimenti prima del dovuto, si limitò a distogliere gli occhi dal suo volto – Scusami tu, Shade, non so proprio dove ho la testa oggi - disse.
- Colpa della troppa emozione, suppongo - rispose lui in tono pacato.
- C-come?- domandò Rein, sgranando gli occhi.
Shade non si scompose minimamente – Pare che oggi ci sia gran fermento tra gli inviati. Sarà a causa dell’ atmosfera mielosa che si respira nell’aria, oggi - disse.
Rein deglutì: atmosfera mielosa. Il tono con cui l’aveva detto pareva quasi sprezzante.
Il principe si congedò quasi subito da lei, assumendo un atteggiamento piuttosto freddo e distaccato. Pareva quasi che volesse allontanarsi al più presto, come se avesse commesso un danno che voleva tenerle nascosto.
Prima di andare, però, si voltò rivolgendole un ultimo sguardo – Rein?- domandò, incerto.
Sentirgli pronunciare il suo nome la fece sussultare involontariamente.
- S-si?-
Shade scosse la testa, rivolgendole un lieve sorriso – No, nulla - e se ne andò.
 
La serata terminò piuttosto in fretta, ma tornata a casa Rein si sentiva lo stesso stanca e spossata.
Un’inquieta agitazione le palpitava in petto nel ripensare a ciò che aveva lasciato in camera di Shade: aveva fatto bene a farlo? E se non gli fosse piaciuto?
Dal tono sprezzante con cui aveva parlato della festa poco fa, pareva proprio che odiasse quel tipo di festeggiamenti.
Rein sospirò, sfilandosi lentamente il vestito che aveva indosso. Lo stirò un poco, lo ripose nell’armadio. Stava per chiudere le ante quando un “toc” improvviso attirò la sua attenzione.
Proveniva dall’armadio.
Rein si voltò, scrutando con attenzione i vestiti al suo interno: pareva tutto in ordine.
Per ultimo prese ad esaminare quello che aveva appena indossato, e si accorse di un piccolo oggetto argentato che brillava ai piedi dell’abito.
“ Che strano, non ricordavo di aver dimenticato qualche cosa nella tasca del vestito…” pensò.
Raccolse il piccolo oggetto, lo esaminò attentamente, sussultò quando capì di cosa si trattava.
Un cioccolatino.
Volse di nuovo lo sguardo dove lo aveva trovato, alquanto perplessa: scovò anche un piccolo biglietto che prima non aveva notato.
Lo prese in mano, titubante.
Lo aprì, allibì quando lesse ciò che c’era scritto sopra.
Contro le avversità che l’amore ci riserverà”.
Sorrise.
Ancora incredula, privò pian piano il cioccolatino della carta argentata che lo avvolgeva, e lo mise in bocca, assaporandone il gusto.
Sapeva di menta.
 

 

¤¤¤¤¤¤
 

 

Shade dopo la festa tornò nella sua stanza con un lieve sorriso che gli velava il volto.
Si stupì di quanta temperanza era riuscito a disporre quella sera.
Era andato tutto secondo i suoi piani: Rein non si era accorta di nulla come aveva sperato che facesse.
Quella ragazza era talmente assorta nei suoi pensieri a volte, che nemmeno si accorgeva di ciò che le accadeva intorno. Shade sapeva che poteva sfruttare questa sua piccola debolezza, e approfittarne per metterle nella tasca del vestito il cioccolatino alla menta che aveva preparato apposta per lei.
Sperava solo che la frase scritta nel biglietto la aiutasse a ricordare.
Chissà se aveva già scoperto della sua esistenza oppure no…
Con la testa affollata da mille pensieri, si tolse il pesante mantello che portava indosso, appoggiandolo sullo schienale della sedia della scrivania.
Stava per dirigersi svogliatamente verso il suo letto, troppo impaziente per poter prendere sonno, quando un curioso oggetto lucente lo distolse dai suoi pensieri.
Si avvicinò incuriosito, esaminandolo attentamente dall’alto.
Pareva un regalo di San Valentino, e c’era anche annesso un biglietto.
Prese in mano il piccolo foglietto e lo aprì: diceva semplicemente “In occasione di un ricordo lontano”.
Un unico pensiero gli attraversò subito la mente: Rein.
Ridacchiando tra sé e sé e osservando il piccolo regalo appoggiato sulla scrivania, lo prese in mano. Lo scartò, poi lo assaggiò.
Aveva il sapore di un ricordo lontano.
Menta…
Sorrise.

  

  
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