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Autore: devilrose1982    07/07/2011    4 recensioni
Un incontro casuale tra due vecchie conoscenze, una serata ad alto tasso alcoolico, a cosa porterà?
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altro personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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In breve i due furono fuori dall'auto, girovagarono per un po' intorno alla casa cercando di capire se effettivamente vi si trovasse qualcuno all'interno.
L'auto era parcheggiata fuori, nel vialetto adiacente alla casa, avevano creduto di sbagliarsi, l'avevano sperato invano, che si trattasse solo di un'auto uguale a quella di Nicole, in fondo quante ce n'erano di macchine come quella?
Ma la targa coincideva, quella non mentiva, non c'era più alcun dubbio che fosse realmente quella della figlia di Axl.
Nonostante quel dettaglio la casa però sembrava apparentemente deserta, era buio, le serrande completamente abbassate e nessun rumore proveniva da dentro.
Si lanciarono un'occhiata complice poi il chitarrista si parò di fronte alla porta iniziando a bussare con insistenza, dovette attendere un po' e quando ormai aveva davvero creduto che non ci fosse anima viva in casa qualcuno andò ad aprire:
"Slash, qual buon vento ti porta da queste parti?" Weiland rimase sorpreso non appena aprì la porta, abbozzò un mezzo sorriso strafottente cercando di nascondere un visibile imbarazzo; si era presentato ad aprire nudo, coperto solo dall'asciugamano legato in vita, sicuramente non aspettava visite e men che mai si sarebbe aspettato di trovarsi proprio lui di fronte: "Scusa gli abiti succinti, ero a farmi una doccia" aggiunse "E scusa se non ti faccio entrare ma sai, ho ospiti" cercò in qualche modo di prendere tempo sperando che il chitarrista decidesse di andarsene, ma soprattutto sperando che non avesse fatto caso all'auto di Nicole.
Slash non apprezzò la sua ironia strafottente, non l'aveva mai sopportata e in quel momento gli risultò ancora più irritante e fuori luogo, lo colpì al petto con entrambe le braccia, spingendolo dentro
"Che maniere sono... In fondo eravamo amici" continuò Scott con la sua farsa
"Non da quando mi hai fottuto la donna"
Proprio in quel momento Axl fece la sua comparsa sulla porta di casa lasciando di stucco l'altro cantante, si tolse gli occhiali scuri gelandolo con lo sguardo "Dov'è mia figlia?" tuonò.
L'atmosfera si fece tesa, per un attimo interminabile i tre uomini rimasero fermi a guardarsi rabbiosamente, Weiland ormai colto in fallo cercò di accampare una scusa credibile il più velocemente possibile per proteggere la ragazza da tutto quel casino ma si rese conto che ormai non c'era più via di scampo: la macchina di lei parcheggiata fuori, il suo abbigliamento, la casa buia e ancora addormentata non lasciavano grande spazio a fraintendimenti, una qualsiasi cazzata in quel momento sarebbe risultata inutile e dannosa, tanto valeva andare a chiamare Nicole e cercare di risolvere la situazione nel modo più civile possibile senza complicarla ulteriormente, avrebbero solo ottenuto di far arrabbiare i due ancora di più ampliando quel casino in maniera irreversibile "Vado a chiamarla".
Lasciò Axl e Slash ad attenderlo in salotto, voltò loro le spalle per un attimo sparendo dietro a una porta, la lasciò accostata alle sue spalle lasciando intravedere uno spiraglio di quella che sembrava una camera da letto le cui finestre erano ancora chiuse e il letto sfatto "Abbiamo visite" disse ad alta voce senza dare ulteriori spiegazioni.
Tornò dopo un paio di minuti che sembravano non passare mai, vestito e portandosi dietro un volto fin troppo familiare ai due "Niky, papà è venuto a trovarti" disse Scott appoggiandosi alla parete.
"Oh cazzo" esclamò la ragazza in preda al panico "Voi che ci fate qui? Insieme!"
"Noi? Tu piuttosto: che ci fai qui con lui? Non dovevi partire con le tue amiche? Lui non somiglia a nessuna delle tue amiche"
"Papà, posso spiegarti..."
"Sali in macchina" la zittì Axl con uno sguardo truce e colmo di delusione nei suoi confronti.
La prese per un braccio trascinandola fuori, sul patio, la strattonò talmente forte da rischiare di farla cadere a terra
"Come hai potuto farmi tutto questo?" chiese Axl con voce fin troppo ferma, il suo tono era gelido, sicuramente alludeva a Scott ma era chiaro che ci fosse qualcos'altro, la ragazza incrociò gli occhi scuri di Slash e immaginò a cosa si riferissero le parole del padre, evidentemente durante il tragitto il chitarrista aveva avuto la brillante idea di raccontargli tutto. Nicole abbassò lo sguardo divincolandosi dalla presa del padre "Gli hai raccontato tutto?"
"Credimi, ho dovuto" le rispose il chitarrista abbassando lo sguardo a terra, si sentiva una merda per averla sputtanata con Axl, non era riuscito a risolvere la questione da solo e si era rivolto all'unica persona in grado di risolverla "Ero preoccupato per te"
"Eri preoccupato un cazzo" sbottò Nicole "Ammettilo Slash. E se non vuoi ammetterlo davanti a lui ammettilo perlomeno con te stesso, non eri preoccupato, non dire stronzate, lo sai benissimo che non c'era da preoccuparsi, eri solo geloso, guarda caso questo è il primo posto dove sei venuto a cercarmi"
"Falla finita" la interruppe il padre "Era venuto a casa a cercarti, gliel'ho detto io che eri a Santa Cruz"
"Si? Chiediti come mai sono tre settimane che ci siamo lasciati e guarda caso è venuto proprio oggi a cercarmi" urlò al padre, poi spostò la sua attenzione verso Slash "Forse perchè sapevi che Scott era via e che per il fine settimana sarebbe stato qui? Dillo se hai le palle, ci tenevi a sputtanarmi con mio padre"
"Perchè sapevo che con il cane da guardia fuori città avrei potuto parlarti tranquillamente" rispose Slash
"Come vedi ti è andata male. Mettiti l'animo in pace Slash è finita. FI-NI-TA. Fattene una ragione!"
"Dopo tutto quello che c'è stato ti sei consolata presto però" la rimbottò acido suo padre
"Perfetto, ci mancava solo questa, vedo che siete di nuovo amici e la cosa mi riempie immensamente di gioia, sapete quanto adoro i liti fini"
"Non fartelo ripetere Nicole, sali in macchina!"
"Fai come dice tuo padre, sali in macchina" rincarò la dose Slash
"Non sei nessuno per darmi ordini" rispose strafottente Nicole allontanandosi da lui "Io non mi muovo di qui" si riparò avvinghiandosi a Scott
Il chitarrista si avvicinò a lei, se ad Axl non aveva dato retta lui ci sarebbe riuscito passando alle cattive maniere.
Si avvicinò a lei, troppo vicino e con troppa foga, aveva gli occhi indemoniati e quasi la fece spaventare per l'eccessiva irruenza
"Lasciala stare" lo intimò Scott tenendolo a distanza, si intromise tra i due per difendere la ragazza
"Non ti intromettere Scott! Ho detto vieni via" ulrò furioso il chitarrista tirandola per un braccio, Nicole provò a divincolarsi dalla presa aiutata da Weiland "Ho detto non ti intromettere tu"
"Sennò?"
"Ok pallone gonfiato, te la sei voluta tu" lo minacciò Slash e all'improvviso in preda a un raptus di gelosia colpì Scott con un pugno al volto, il cantante rimase stordito ma incassò il colpo senza fiatare, si passò la lingua sui denti riconoscendo in bocca quel sapore salato e metallico, si portò la mano al labbro e la guardò sporca di sangue. Non avrebbe reagito, non voleva fare a botte, non con lui e non di fronte a Nicole, alzò lo sguardo verso Slash, quel suo sguardo fiero e strafottente ma rimase impassibile, non voleva deludere Nicole, le aveva promesso che sarebbe rimasto calmo di fronte a ogni possibile provocazione da parte del suo ex compagno, Slash però tornò a provocarlo "Allora non reagisci Weiland? Che c'è? Hai paura di sporcarti le mani?"
"Falla finita Slash" alzò la voce Nicole sperando di calmare la situazione, in realtà il suo intervento servì solo a gettare benzina sul fuoco
"Sentila come ti difende, deve essere proprio innamorata! Sei sempre stato un coglione Scott, ma da qui a farti difendere da una donna..." non gli fece neanche finire la frase che il cantante lo colpì duro a sua volta, in breve la situazione degenerò, di due si rotolarono a terra in uno spettacolo deplorevole, a nulla servirono le urla isteriche di Nicole per cercare di calmarli, i due non sentivano ragione, volarono calci e pugni, fu Axl ad intervenire per dividere i due quando finalmente diede ascolto allo sguardo supplicante e impaurito della figlia.
Diede una mano a Slash ad alzarsi, Nicole si occupò di Scott, preoccupandosi per gli zigomi gonfi e il labbro sanguinante
"Brava, fagli da crocerossina, ne avrà bisogno"
"Piantala Slash" fu la risposta secca della ragazza mentre asciugava il sangue dalla bocca di Scott "Non è niente, è solo un graffio" la tranquillizzò lui
"Non finisce qui Weiland, non finisce qui!" lo minacciò Slash col volto tumefatto
"QUando vuoi Slash, sai dove trovarmi"
"Fatela finita voi due" ringhiò Axl "Andiamocene" invitò Slash avviandosi verso la macchina, la sua espressione era tesa, tirata, delusa.
Era deluso dal comportamento della figlia, dalle troppe bugie che gli aveva raccontato, si era tristemente reso conto che lei era sfuggita definitivamente al suo controllo e che quella era solo l'ennesima di una lunga serie.
La sua fiducia era pian piano andata scemando nel corso della giornata: da quando erano  arrivati in quella città di surfisti, da quando aveva visto l'auto della figlia, da quando l'aveva trovata a casa di Scott.
"E lei? Devi fare qualcosa cazzo Axl, è tua figlia, sei venuto fin qui..."
"No. Tu sei venuto fin qui per riportarla indietro, io ho fatto solo da spettatore. Abbiamo avuto tutti e due la riprova di quello che cercavamo, ha fatto la sua scelta: ha scelto lui. Non è più una bambina, non mi interessa più niente di quello che fa" fu la risposta secca di Axl, si calò il cappello sul viso a nascondere ancora di più gli occhi arrossati, coperti dagli occhiali scuri, non c'era più niente da fare pensò.
Nicole aveva scelto di raccontargli un sacco di bugie, ora se ne era reso conto, aveva aperto gli occhi, non si fidava più di lei, certo era pur sempre sua figlia e col tempo l'avrebbe perdonata, forse. Ma ora no, voleva solo tornare indietro e lasciare quel posto il prima possibile, non avrebbe retto ancora nel vederla lì.
"Ti fa tanto male?" chiese Nicole, si sedette accanto a Scott sul letto medicandogli i segni sul volto
"No, incidenti di percorso, mi daranno un'aria più da macho" scherzò Scott per stemperare la tensione, le accarezzò il viso dai lineamenti delicati, scostandole una ciocca di capelli rossi dal viso "Vieni qui piccolina" tentò di tranquillizzarla baciandole lievemente sulle labbra e stringendola a se sul letto ancora disfatto.
   
 
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