12/07/2011
5 recensioni“Forse ieri sera ho esagerato con l’alcool, mi sento ancora un poco intontita in effetti… Ma ho un ricordo un po’ particolare non può essere che”
Ma non fece in tempo a terminare quel pensiero che il suo sguardo cadde sulla figura possente del Raikage, il quale era sdraiato sul divanetto rosso e sembrava assorto in un sonno profondo.
Restò stupita nel vederlo lì, su quel materasso per il quale aveva brontolato, ma soprattutto le venne alla mente cosa fosse accaduto la sera precedente e questo la fece divenire ancora più seriosa.
“sembrava odiarmi così tanto e invece è venuto a cercarmi nel bel mezzo della notte, quando poteva benissimo starsene a letto e goderselo tutto per sé e come se non bastasse mi ha sottratta dalle mani di quel porco coi baffetti ridicoli, riportandomi qui e cedendomi il matrimoniale limitandosi al divano così piccolo per la sua stazza. Senza contare il fatto che avrebbe potuto approfittare della mia situazione. E’ stato… Fin troppo galante.”
Un lieve sorriso comparve sulle sue labbra rosee e decise di alzarsi per cercare di ricambiare almeno in parte a quella gentilezza: si vestì con un abitino abbastanza elegante ma sobrio mentre si dirigeva nella piccola cucinetta per preparare la colazione: non le era mai piaciuto fare da “servetta” a qualcuno, specialmente se si trattava di un uomo ma in quel caso era diverso, soprattutto il soggetto era differente dagli altri o almeno così sembrava…
Dopo una decina di minuti, si avvicinò a lui con passi lenti e leggeri mentre appoggiava delicatamente il vassoio pieno di leccornie su di un piccolo tavolino affianco al divanetto: sorrise nel vedere il viso del Raikage così beatamente addormentato e pensò che davvero in pochi l’avessero visto così sereno e tranquillo.
Lui fece qualche sordo suono fin quando non sbatté le palpebre una serie di volte mentre cercava di mettere a fuoco la figura seduta affianco a lui: non appena intravide la donna bionda che gli sorrideva leggermente, lui si mise una mano sul viso con fare sconsolato, credendo di essere ancora nel mondo dei sogni.
- Non è possibile che io arrivi addirittura a sognarla…-
La donna percepì al volo quelle parole ed il suo sorriso non poté che diventare lentamente malizioso, divertita da quella situazione ma anche realmente felice.
- Mi dispiace essere il tuo tormento anche mentre dormi, A…-
L’uomo strabuzzò gli occhi nel sentire quella voce e si mise immediatamente seduto, cercando di contenere il suo stupore mentre dentro di lui sentiva qualcosa che non aveva mai provato: un delicato calore sembrava invadere il suo corpo freddo mentre un senso di piacevolezza nell’incontrare lo sguardo di lei pervadeva il suo cuore.
Era… semplicemente felice di vederla.
Le sorrise con fare garbato mentre lei faceva altrettanto ma dopo pochi attimi lui riprese coscienza di sé e tornò a riassumere un’espressione quantomeno seria: in fondo era sempre il Raikage che si trovava nella medesima stanza di una “collega”, non poteva lasciarsi troppo andare, per quanto i suoi sensi lo desiderassero…
- Sì, siete un terribile tormento in ogni caso! Spero vi rendiate conto di quanto mi abbiate fatto imbestialire, ieri sera!-
- Mi sento lusingata nel ricevere tanta attenzione da parte vostra, Raikage-
Disse lei con maliziosità mentre soltanto ora lui si rendeva conto delle sue reali parole e di quanto fossero maledettamente vere…
E per sua sfortuna, l’intelligenza perspicace della donna riusciva sempre ad arrivare qualche attimo prima di lui.
Tsunade si alzò con noncuranza e si diresse verso il bagno, mentre con la coda dell’occhio lanciava un'altra occhiata verso quell’uomo così muscoloso e duro che in realtà sembrava possedere anch’egli un cuore nobile e quantomeno sensibile…
- Comunque ti ho preparato la colazione. Solitamente non mi piace fare questo tipo di cose, specialmente per un uomo, ma credo di essere in debito con voi, dato che mi avete sottratta da quel pervertito ieri sera e non avete approfittato della mia situazione…-
E così dicendo sparì dietro quella porta ancora scardinata, mentre lo sguardo di lui restava ancora incantato al pensiero di quella donna così maledettamente bella e affascinante che lo stava letteralmente facendo impazzire.
“accidenti, mi sto davvero lasciando troppo andare! Ma non riesco a controllarmi e questo mi irrita parecchio… Possibile che la sua immagine mi assilli così tanto la mente?! Devo darmi un contegno, assolutamente!”
Il suo sguardo serio cadde sul vassoio abbondante riposto sul tavolino affianco a lui e ancora una volta il viso perfetto e sorridente di Tsunade gli apparve, tanto che lui fu costretto a scuotere la testa per scacciarlo.
“Sì, mi ha decisamente fatto impazzire.”
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Il Raikage e l’Hokage scendevano dalle scale restando ad una debita distanza, quasi imbarazzati da quella situazione: lui lanciava qualche rapida occhiata verso la bionda mentre questa continuava a guardare avanti con un leggero sorriso sul viso.
Una volta giunti nel grande salone, tutti gli occhi furono di nuovo puntati su di loro ma cercarono di non darci peso ed avanzarono sino all’uscita quando, passando affianco ai divanetti, sentirono una voce attirare la loro attenzione e costringerli a voltarsi verso l’uomo coi baffetti arricciati che quella notte aveva tentato di approfittare dello stato di Tsunade ma soprattutto del suo bel corpo…
- Ehi, bella bionda! Non abbiamo mica terminato la nostra interessante conversazione, questa notte… Vuole venire nella mia residenza con me per caso?-
Una vena di nervosismo si stava già mostrando sul viso furente della bionda quando il suo istinto omicida venne preceduto da quello del Raikage, il quale si era già velocemente avventato sul quell’antipatico baffettino ridicolo e lo teneva bloccato contro il muro adiacente con una delle possenti manone al collo.
- Come osi parlare in questo modo alla mia donna?!?! Io ti faccio in mille pezzi, razza di maniaco approfittatore!!!-
La voce possente dell’uomo riecheggiava in tutto il salone,la forte mano del Raikage stava letteralmente strozzando quell’individuo mentre Tsunade restava colpita da quella reazione: conosceva l’impulsività di A. ma non si aspettava certamente che intervenisse prima di lei, per difenderla soprattutto… E questo le fece indirettamente piacere quando in mezzo agli invitati si fece avanti lo Tsuchikage, il quale guardava con superiorità il Kage del fulmine e parlava con tono altezzoso e piuttosto ironico, come godesse di quel momento in cui finalmente poteva avere la rivincita sui due “colleghi”.
- Non c’è bisogno di fare tutta questa scena, Raikage. Non vedo cosa ci sia di sbagliato nelle parole di quel gentile signore.-
L’uomo dai pettorali possenti lasciò la presa del collo del baffetto, il quale riprese a respirare e tossire con foga mentre A. si voltava furente verso Onoki, non sopportando quel fare da strafottente.
- Come osa dire questo, Tsuchikage! Quest’uomo si è comportato nel peggiore dei modi con l’Hokage e-
- Io non credo che Madamigella Tsunade fosse contraria a quegli atteggiamenti, dato che siamo tutti a conoscenza del fatto che sia stata lei volontariamente ad accettare quell’invito… Dunque, la vostra relazione mi sembra piuttosto compromessa.-
Il Raikage strinse i denti per la rabbia ma dovette trattenersi dal saltare addosso a quel vecchietto e farlo a fettine: era strano, ma in quel momento aveva più nervoso per ciò che avevano detto di Tsunade che della sua reputazione leggermente compromessa…
Lo Tsuchikage sorrise divertito di quel “mutismo” dell’uomo e si rivolse dunque verso l’Hokage, scrutandola prima dalla testa ai piedi per divertirsi e farla innervosire ulteriormente e poi rivolgendole un sorriso ironico.
- E voi non avete nulla da dire, Quinto Hokage?-
- Certamente, Tsuchikage.-
Disse lei con un sorriso altrettanto ironico, mentre tutti, vecchietto compreso, la guardavano un attimo stupiti di quella risposta.
La donna si avvicinò con passo deciso e fiero verso il Raikage, decisa a non darla assolutamente vinta a quell’antipatico sclerotico, e con un gesto deciso prese il colletto della camicia bianca del possente uomo e con forza lo trascinò verso di sé, così che le loro labbra si toccarono con una certa passione: in un primo momento, il Raikage dovette impegnarsi per trattenere lo stupore di fronte a quel gesto assolutamente inaspettato, poi cominciò ad assaporare quelle labbra così carnose e morbide, godendo del loro contatto così pulito ma passionale allo stesso momento.
Anche Tsunade teneva gli occhi chiusi e rimase colpita dal fatto che il Raikage, noto per il suo orgoglio, non avesse reagito in malomodo a quel gesto ma al contrario ne sembrasse entusiasta.
“ Hai capito l’uomo tutto d’un pezzo quanti sentimenti nasconde…”
Pensò lei con un sorriso, dopodiché i due si staccavano e mentre il Raikage si dava un certo contegno, Tsunade tornò a fissare lo Tsuchikage con una maliziosità ed ironia senza eguali, mentre tutti attorno a loro erano pressoché rimasti esterrefatti e scioccati da quella scena assolutamente inaspettata.
Entrambi i Kage goderono mentalmente di quella vittoria nel vedere il volto del vecchio completamente sconvolto, ma rimasero entusiasti soprattutto del loro gesto che era risultato istintivo ad entrambi, quasi come lo stessero aspettando chissà da quanto tempo…
- Ora, se ci volete scusare signori, noi abbiamo due paesi da governare. Grazie per l’invito, Tsuchikage, speriamo di ritrovarci presto. Arrivederci a tutti.-
Disse Tsunade che si stava divertendo come una matta e mentre entrambi si avviavano soddisfatti verso la porta, il Raikage lanciò un’ultima occhiata fulminante (e sottolineo, fulminante) verso il baffuto che ancora doveva riprendersi da quel colpo.
I due rientrarono in macchina abbastanza velocemente e una volta che furono dentro scoppiarono in una sonora risata, mentre il Raikage partiva in sgommata con la sua lussuosa e sportiva auto.
Ridevano entrambi di gusto e si lanciavano occhiate fugaci ma intense: non erano servite le parole per far comprendere ad entrambi cosa davvero provassero l’uno per l’altro, non assolutamente odio e rivalità certamente, e forse era questo ad unirli ulteriormente.
- Sai una cosa, A.? Dovremmo fare più spesso i fidanzatini!-
Disse la donna tra le risate, mentre con la coda dell’occhio osservava i movimenti dell’uomo accanto a lei. Questi fermò momentaneamente la sua risata e continuò a tenere lo sguardo sulla strada, mentre dentro di lui qualcosa di inaspettato si muoveva senza che se ne rendesse davvero conto: non riusciva a comprendere l’obbiettivo reale di quella domanda, ma dopotutto si arrese al fatto che non avrebbe mai compreso la mentalità femminile, tantomeno quella di Tsunade.
- Ahah hai ragione, ma quando secondo te?-
Lei smise di ridere e aspettò che lui si voltasse verso di lei: il Raikage si perse in quegli occhi ambrati così vivi e dolci allo stesso tempo, mentre lei amava tenere fra le proprie mani un uomo tanto potente quanto affascinante e forte.
-Adesso, per esempio.-
E fece per avvicinare il proprio viso a quello dell’uomo ma questo glielo impedì mettendole una mano sulla bocca con fare abbastanza delicato e lei rimase leggermente stupita di quel gesto, anche se non lo diede troppo a vedere.
- Non mi va l’idea che sia ancora una volta tu a decidere cosa fare…-
Disse con un tono basso della voce ma ironico quanto bastava per far comprendere alla donna al suo fianco quanto tenesse a lei, in realtà.
Accostò con l’auto e tolse la sua mano dalle labbra carnose di lei, guardandola negli occhi con fare deciso o quantomeno forte e determinato più che riusciva.
- … questa volta voglio essere io a comandare.-
- Non mi piace prendere ordini, Raikage… soprattutto da un uomo.-
Disse lei con maliziosità mentre fremeva nell’attesa della mossa successiva dell’uomo: quella rivalità legata alla forza li faceva continuamente scontrare, rendendoli vivi quanto maliziosi e sembrava legarli sempre di più.
Lui le prese il viso dai lineamenti perfetti con la sua mano destra, con un gesto deciso quanto delicato mentre la donna continuava a guardarlo con fare malizioso ma altrettanto dolce.
- Lo so, ed è questo che mi fa impazzire di te.-
E detto questo la baciò con un certo trasporto ed una passione che li animava entrambi, tanto che si avvinghiarono l’un l’altro lasciandosi completamente trascinare da quel sentimento che per troppo tempo avevano soffocato.
Tuttavia, entrambi erano felici perché avevano finalmente trovato una persona seria al loro livello, ma soprattutto che sapeva tenergli testa in tutto e per tutto, rendendoli vivi.
Ma ora che si erano fidanzati… Cosa sarebbe accaduto?
Bella domanda, alla prossima!
… To be continued.
