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Autore: Anna Veronica    12/07/2011    1 recensioni
Questa Fan Fiction è il mio primo esperimento, cioè prima di pensare ad un finale o sviluppo alternativo di Utena la mia mente aveva fantasticato su molte altre serie ma questa mi ha preso in una tale maniera che non ho potuto non metterla per iscritto.
Questa FF può essere considerata sia una OOC che una AU, tratta del rapporto tra Wakaba e Saionij. I personaggi sono stati completamente stravolti sia per quanto riguarda l'anime che il manga, la scuola potrebbe apparire simila ma viene privata di tutte le "stanezze" che la Saito ci aveva abituato. Utena è insieme a Touga ma per sapere come si svilupperà la loro storia dovrete attendere un'altra FF...
Buona lettura e siate clementi con i commenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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Mancavano poche settimane all'inizio delle vacanze estive, tutto sembrava trascorrere normale... quel "normale" di prima, pensò Wakaba. Dopo quello che era successo tra lei e Saionij non si erano praticamente più parlati, lui la evitava in tutti i modi e ormai la ragazza aveva cominciato a pensare che tutte le voci sul modo in cui lui gestiva le relazioni, cioè puro e semplice approccio fisico, forse erano in parte vere e questo di certo non l'aiutava nel morale.
Sapere di avere dato la propria prima volta ad un ragazzo che in realtà era molto superficiale la faceva andare su tutte le furie, continuavano a tornarle alla mente quelle parole che sembravano così sincere pronunciate da lui davanti alla città illuminata e poi... bè un Ti Amo non lo dimentichi tanto presto, anche se forse era stato frutto della passione.
A volte si sentiva redicola mentre passava le giornate a fissarlo con la speranza che lui si voltasse e le sorridesse o che la prendesse per mano, o la abbracciasse... Forse non voleva che si scoprisse? Per la fase "meglio che non lo diciamo in giro" c'erano passati anche Touga e Utena, e l'amica aveva provato a spiegarglielo più di una volta ma lì era diverso, era quasi passato un mese e sembrava che nulla fosse mai successo. Inoltre c'era il fatto che la scuola stava terminando e che se qualcosa non sarebbe cambiato in quei giorni difficilmente lo avrebbe fatto nei mesi di vacanza, tutti questi dubbi insomma affollavano la mente della povera Wakaba che un pò per orgoglio e un pò per paura non aveva nessuna intenzione di fare il primo passo verso Saionij.
Intanto nel dormitorio maschile Touga si stava preparando per andare al consueto allenamento di kendo, quando fu pronto andò a chiamare l'amico nelle stanza accando la sua, stranamente lo trovò già pronto (cosa alquanto insolita visto che Saionij era sempre in ritardo). Dopo l'appuntamento con Wakaba i due ragazzi non avevano parlato molto, anzi di quella sera proprio per niente, questo però non era del tutto inusuale, Saionij nonostante la sua fama di donnaiolo non era tipo da pavoneggiarsi per le sue conquiste, per un semplice fatto, non gli serviva, tutto quello che si diceva su di lui era per stragrande maggioranza vero e quindi non aveva nessun bisogno di confutare quello che veniva detto in giro.
Però da come era cominciata la cosa, quell'appuntamento con Wakaba sembrava essere stato qualcosa di diverso dalla solita routine, soprattutto dopo quello che le aveva raccontato Utena, insomma non si era mai visto Saionij portare le ragazze al ristorante, farle vedere la città e per di più passare la notte a casa sua...Soprattutto quest'ultimo fatto faceva capire a Touga che la questione per il suo amico doveva essere al quanto seria, quella casa infatti era sempre stata il rifugio di Saionij e a malapena ci invitava lui, che era suo amico dall'infanzia.
Nonostante tutte queste premesse ancora non si riusciva a spiegare il comportamento dell'amico, doveva essere successo qualcosa quella notte che lo aveva in qualche modo bloccato, lo si vedeva da come passava le giornate, sembrava perennemente assente ma anche perennemente a disagio.
Tutti vedevano come Wakaba cercasse in ogni occasione il suo sguardo e altrettando era lampante il tentativo di eludere quell'osservazione da parte del ragazzo, purtroppo però in questa situazione gli amici potevano fare ben poco: Utena sapeva che, nonostante quell'irrefrenabile desiderio di spaccargli il faccino, doveva lasciare che la questione tra Wakaba e Saionij si risolvesse da se e Touga sapeva che forzare l'amico non sarebbe servito a nulla.
La situazione rimase in stallo e così arrivò l'ultimo giorno di scuola, tutti e due i dormitori erano in subbuglio, genitori che arrivavano e caricavano valige in macchina, lacrime di commozione e urla di gioia per la tanto agognata estate. Wakaba osservava desolata gli scatoloni ammucchiati ordinatamente in un angolo della sua stanza, le veniva sempre un pò di malinconia quando doveva tornarsene a casa, ad un tratto la porta si aprì e comparve Utena tutta accaldata: - Che fai ancora qui? Muoviti!- e senza tanti complimenti la prese per un braccio e la trascinò fuori. Corsero a perdifiato fino al dormitorio maschile, Utena fece i gradini a due a due e quando fu davanti alla stanza di Saionij disse : - Non può finire in questo modo, so che forse mi pentirò di quanto sto per fare ma è l'unico modo...- e bussò due volte alla porta del ragazzo.
Ci fu un attimo di silenzio che sembrò durare un eternità, poi si sentì una porta aprirsi, era Touga.
Il ragazzo dai lunghi capelli rossi aveva uno sguardo desolato, si rivolse verso Wakaba dicendo: - Penso sia troppo tardi.- a quelle parole Utena spalancò la porta della stanza di Saionij.
Non c'era nulla, la camera era completamente vuota, vuota di quelle cose che fino al giorno prima l'avevo resa la stanza di Saionij. Poco dopo entrò Wakaba che aveva le lacrime agli occhi, per tanto, tantissimo tempo si era immaginata come potesse essere la stanza del ragazzo ma mai avrebbe pensato di trovarla in quello stato. Touga si fece strada tra le due ragazze, si mise davanti a Wakaba e le porse una busta bianca: - L'ho trovata questa mattina davanti alla mia porta.- dentro c'era un biglietto con scritto Ti spiegherò più avanti, mentre lo leggeva Wakaba aveva le mani che le tremavano, vedendo l'amica visibilmente sotto schock Utena le mise una mano sulla spalla e pian piano la riaccompagnò fuori.
Durante il viaggio di ritorno quelle parole continuarono a rimbombare nella mente di Wakaba come una litania, appena solcò la soglia di quella che era la sua camera dall'infanzia corse sul letto e sfongò tutte le sue lacrime, in quel momento aveva una sola certezza... tutto l'amore che possedeva se ne era andato via con lui.

  
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