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Autore: Elettra28    13/07/2011    5 recensioni
Storia che si svilupperà sul rapporto in modo particolare tra Heather Morris (Brittany) e Naya Rivera (Santana) Aiutate da un nuovo personaggio di mia invenzione
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“il segreto è non spezzare mai in due lo spaghetto, vedi? Altrimenti è come se gli tagliassi l’anima” insegnavo a Zach, una volta per tutte, a cucinare decentemente una pasta all’italiana, tutte le volte che ci aveva provato era stato un disastro.
La situazione era molto buffa, perchè ci trovavamo tutti e due in cucina con un grembiule e sembravamo in uno di quei programmi televisivi, dove dovrebbero insegnarti a cucinare. Zach mi guardava, con in mano un attrezzo da cucina, e sorrideva.
“che ridi? Hai capito?” gli dissi, un po’ irritato
“no…” rispose, continuando a ridere
“come no? Cosa c’è di difficile nella frase che ho appena detto?”
“…è che sei così sexy quando sei indaffarato in cucina, ti starei a guardare per ore…. Quindi no, non ho capito, me lo rispieghi?” si mise con la testa inclinata e le braccia conserte, era di una tenerezza spiazzante, mi misi a ridere e lo baciai.
Dopo tanto tempo riuscivamo a fare un pranzo decente a casa, ci eravamo ritagliati un paio d’ore solo per noi, il nostro lavoro, in quel periodo, era talmente frenetico, che riuscivamo a vederci solo la notte e, spesso, eravamo talmente stravolti, che c’era soltanto il tempo di capire se stavamo tutti e due bene ,che i nostri occhi si chiudevano. La sera mi aspettava la registrazione delle canzoni per la puntata Sexy e dovevo vedere Gwyneth Paltrow, insieme a Naya ed HeMo, per registrare due canzoni.  Zach doveva preparare i ballerini per la scena del tango con la canzone Kiss di Prince. Avevamo poche ore solo per noi.
Il bacio diventava sempre più appassionato e sentivo che Zach tentava di togliermi il grembiule, fallendo miseramente. Sentimmo un rumore e ci accorgemmo che, l’acqua che stava cuocendo gli spaghetti, uscì dalla pentola, cadendo sulla piastra della cucina.
“mmmm la pasta, se non la togliamo diventa scotta…” dissi,  cercando di allontanare con dispiacere il mio ragazzo, che non ne voleva sapere, contemporaneamente suonarono alla porta, Zach si arrese e poggiando la sua testa sul mio petto, con il respiro ancora affannato dal bacio appassionato, disse:
“che palle… tu controlla la pasta, io vado a vedere chi rompe e giuro che chiunque sia lo farò dileguare da questo luogo in un secondo….” Mi guardò negli occhi, per poi dire “e non ho finito con te!” indicandomi con un sorriso.
Mi misi a ridere e mi precipitai a scolare la pasta, mentre lui si avviò di corsa verso l’ingresso.
Feci in tempo a scolarla ed a versare la pasta in un recipiente, sentii un silenzio strano dall’altra parte, e pensai che magari Zach aveva liquidato in fretta chiunque fosse, e mi stava preparando qualche sorpresa o scherzo, decisi di andare a vedere.
“Amore chi era?” entrai nel soggiorno con il grembiule ed un tovagliolo in mano. Vidi che Zach era ancora davanti alla porta, parlava con qualcuno che non riuscivo a vedere. Zach si girò, e mi accorsi che il suo sguardo era cambiato, mi guardò con occhi spenti e spostandosi dalla visuale mi fece vedere chi, in quel momento, aveva suonato alla porta.
Davanti a me avevo una figura magra, con un cappellino, che nascondeva la testa  completamente rasata, gobbo e nettamente fragile, se quello di Zach era uno sguardo spento, il suo era uno sguardo triste. Riconobbi a fatica che, quello davanti a me, era Federico. Ebbi la sensazione che quella felicità, che avevo sentito due minuti prima tra le braccia del mio uomo, fosse risucchiata immediatamente da un vortice e sparisse completamente dalla mia percezione sensoriale.
Riuscì a farmi un sorriso, lieve e stanco, ed alzò la mano per salutarmi. Zach interruppe quel silenzio imbarazzante e mi disse:
“vado in cucina a controllare la pasta” guardandomi preoccupato, sicuramente Federico si era presentato e Zach aveva capito immediatamente chi fosse.
Riuscì a dirgli solamente: “ok”, mentre Federico era ancora sulla soglia della porta.
Mi avvicinai e ,da così vicino, notai le sue occhiaie profonde.
“ciao, che ci fai qui?” ebbi il coraggio di chiedere
“posso entrare?” mi disse.
In quel momento mi accorsi del fatto che non l’avessi invitato ad entrare, mi venne in mente che la mia era, inconsciamente, una forma di protezione, un po’ come succede in quei telefilm dei vampiri, dove il vampiro in questione, non può entrare nella casa dell’umano se non è invitato, ma una volta che è stato invitato ci può entrare per sempre…. Ecco, per me, far entrare Federico nella mia nuova casa, che faceva parte della mia nuova vita in America, era un po’ così: avevo paura che, facendolo entrare una volta, poi ci sarebbe potuto entrare tutte le volte che avrebbe voluto.
Non potevo fare quel discorso insensato a voce alta ovviamente, così mi limitai a dire:
“certo, entra pure” ci spostammo nel salotto e lo feci accomodare nel divano, posizionandomi dall’altra parte davanti a lui. Era molto teso, come lo ero anche io, ma avevo più la curiosità morbosa, di sapere che cosa lo avesse spinto ad arrivare fino a prendere un aereo e farsi migliaia di km. Sperai che magari era a L.A. per lavoro e che fosse semplicemente passato a trovarmi, nonostante gli avessi scritto nella lettera, che non lo avrei voluto rivedere mai più. Era diverso dal Federico che avevo lasciato a Firenze, sembrava stanco.
Teneva le mani congiunte e se le torturava, rigirandole tra loro, aveva una maglietta a maniche corte e mi accorsi, osservando attentamente, che aveva le braccia piene di lividi.
“e’ il tuo ragazzo?” mi chiese subito.
“scusami, ma credo che non siano affari tuoi.” Iniziare la conversazione con una domanda sulla mia vita privata, mi aveva alquanto fatto incazzare. Smisi di osservarlo e di farmi viaggi mentali e gli chiesi:
“perchè sei qui?”  
Mi guardò e mi sorrise, non capivo cosa volesse, non riuscivo ad interpretare quel viso, che poteva trasmettere calma come tensione, o stanchezza, o preoccupazione.
“hai ragione non sono affari miei, scusa” alzò le mani, con quel sorriso mezzo malinconico. Io aspettai in silenzio che rispondesse alla mia seconda domanda.
“Sai quando si fa quel gioco dove ti chiedono: se avessi pochi mesi di vita cosa faresti?” mi disse, guardandomi negli occhi.
Io annuì in silenzio.
“ecco…. io stò giocando a quel gioco, e una delle cose da sbarrare, era quella di poterti vedere un’ultima volta”
Non capivo dove volesse arrivare con quel discorso, e feci una faccia perplessa, lui si accorse che ancora non avevo afferrato il concetto e decise di agire più chiaramente, e togliendosi il cappellino e mostrandomi la testa completamente rasata, disse:
“ho un tumore al cervello in fase avanzata, la mia testa è piena di metastasi, l’hanno scoperto dopo avermi aperto il cranio per rimuovere una cellula cancerogena” mi mostrò l’immensa cicatrice che aveva da un lato.
Non ebbi il coraggio di dire niente, mentre lui, vedendo il mio stupore, continuò:
“Non sono venuto a cercare la tua pena o compassione, sono venuto perché il mio tempo è finito e come si fà prima di partire per un lungo viaggio, ci si saluta decentemente…. Una fredda lettera non mi bastava.” Accennò ad un lieve sorriso e notai che aveva gli occhi lucidi. Mi aveva spiazzato, non sapevo cosa dire…. Cosa fare…. Ero letteralmente sotto schock. Mi ricordai che c’era ancora Zach in cucina, volevo recuperare un po’ di ossigeno così trovai un espediente:
“vuoi che ti porti un po’ d’acqua? Hai fatto un lungo viaggio sarai stanchissimo!” gli dissi.
“sono qui da un paio di giorni, c’è voluto un po’ prima di trovare il coraggio di venire. Comunque si grazie, mi fa piacere….” Mi rispose.
Mi precipitai in cucina. Vidi Zach seduto sullo sgabello, davanti al tavolo dell’sola della mia cucina che giocherellava nervosamente con una forchetta, davanti alla pasta ormai fredda. Era preoccupato e teso.
Notò il mio sguardo terrorizzato e mi disse:
“che vuole? Perché è venuto?”
“ha un tumore all’ultimo stadio, voleva vedermi prima di morire, così mi ha detto su due piedi….. “ dissi, mi misi la mano tra i capelli e comincia a camminare nervosamente avanti ed indietro, nella mia cucina.
“oh cazzo che situazione, cosa si deve dire? Cosa cavolo dici ad uno che ti dice che stà per morire?” dissi tra me e me, ma nel cuore aspettavo una risposta da Zach, che rimase in silenzio ed impassibile.
“Zach dì qualcosa cazzo! Aiutami!” mi avvicinai per non farmi sentire
“non so come aiutarti, non so cosa tu possa fare per questa persona…. Davvero Stefano, non lo so!” mi guardò con compassione.
“Cristo Santo,  mai un momento sereno, ma chi me lo fa fare ad impegnarmi ,anima e corpo, in storie che poi vanno a puttane e queste sono le conseguenze!” mi resi conto, un secondo dopo, che avevo detto una cosa, che poteva offendere estremamente anche Zach, ed infatti, nell’istante in cui mi accorsi della cosa, lo guardai e vidi che, il suo giocare con la forchetta sul piatto, si era fatto più violento e nervoso.
“s-scusa…. Non volevo… non-non intendevo Zach….”
Lasciò di colpo la forchetta sul piatto, il quale fece un rumore sordo che rimbombò sulla mia testa, come se fossi dentro una campana appena suonata, e disse:
“continui a fare paragoni…. “disse con la faccia verso il piatto, poi alzò il viso e mi guardò dicendo:
“sappi che io non avrei mai fatto questo ennesimo gesto egoistico, mettendoti in questa situazione!” si alzò e fece per andarsene uscendo dalla parte del giardino. Mi venne il panico, mi stava sfuggendo tutto di mano, stavo perdendo la lucidità e non potevo stare da solo con quell’uomo…. Non ce la potevo fare.
Lo bloccai e le dissi:
“Zach ti prego! Rimani qui con me, non lasciarmi da solo….” Lo pregai
Mi guardò ed il suo viso cambiò, con uno sguardo amorevole
“non posso stare qui, mi dispiace, devi risolvere tu la cosa, è una questione tra voi due, non centro niente, io sono il tuo presente ed il tuo futuro se lo vorrai…. Ma nel tuo passato non ci posso entrare” mi guardò un’ultima volta ed uscì.
Ero nuovamente da solo a combattere con i fantasmi del mio passato, che avevo creduto di aver sconfitto e lasciato in Italia, invece erano tornati, più minacciosi e pericolosi di prima, mi sentì senza forze, che cosa dovevo fare? C’era una persona malata, che non sapevo nemmeno cosa volesse realmente da me, se non farmi venire quel senso di colpa, che già sentivo forte dentro. Ero stato troppo tempo via dal salotto e dovevo portare l’acqua a Federico.  Presi una bottiglia e due bicchieri e mi recai di nuovo li, quasi tremolante.
Arrivai, e lui era li che mi attendeva col sorriso, si era tolto il cappellino e quella testa così rasata mi fece un’impressione assurda.
“non l’ha presa molto bene vero?” mi chiese, come se mi leggesse dentro…. In fondo era sempre stato molto bravo a leggermi dentro.
Non risposi.
“sà di noi?” continuò a provocarmi. Non volevo trattarlo male, ma non volevo che entrasse minimamente nella mia vita con Zach. Decisi di essere sincero e dissi:
“non voglio parlare di questo argomento ok? ….Piuttosto dimmi come stai ora tu e come è successo!”
“nel giro di due mesi sono passato dal purgatorio all’inferno, senza nemmeno quasi accorgermi, avevo sempre forti emicranie e la mia vista si stava abbassando sempre più, decisi di fare dei controlli e dopo una settimana ero già in chemio” mi disse, come se fosse un racconto di un film, invece era tutto vero e lui l’aveva vissuto. Gli vennero gli occhi lucidi, ma mi accorsi che si sforzò di non piangere, per non rendermi la cosa ancora più difficile.
“si sono accorti della gravità della cosa quando, aprendo per esportare il tumore, c’era un casino nella mia testa…. Hanno richiuso e lasciato tutto così, dandomi la possibilità di avere questi mesi o giorni….”
“mi dispiace…. Ma non dovevi affrontare un viaggio così lungo e faticoso” gli dissi.
Mi guardò e si mise a ridere per poi dire:
“se permetti, decido io come passare gli ultimi attimi della mia vita, e l’unica cosa che mi è venuta in mente era quella di vederti ad ogni costo, e dirti addio decentemente!”
Era tutto surreale quello che stava succedendo, mi ricordo di aver pensato varie volte, dopo la morte di Sara, alle cose che avrei voluto e non avevo potuto fare con lei, a tutte quelle occasioni sprecate che, inevitabilmente, mi ero pentito di non aver colto. Ed ora avevo davanti a me una persona che voleva passare gli ultimi giorni della sua vita con me, era un suo desiderio…. Come potevo negare questo a chi mi stava davanti? Non lo amavo più, ero sicuro di amare Zach, ma volevo bene a Federico e gliene avrei voluto per sempre.
Gli sorrisi e gli dissi:
“bene! Cosa vuoi fare allora? Io sono qui. “ mi ritrovai ad aprire le braccia per rendermi disponibile, sentii che dovevo chiarire delle cose, per onestà verso tutti e due ed anche nei confronti del mio ragazzo.
“prima voglio dirti delle cose” lo guardai sicuro negli occhi
“io non ti amo più, non provo più niente per te, se non un affetto profondo che è rimasto per tutto quello che abbiamo condiviso assieme”
“questo lo so, l’ho capito anche l’altra volta.” Mi disse, poi continuò “non ti stò chiedendo di fare finta di amarmi, non sono arrivato a questo punto…. Sei la persona a cui sono più legato ed al quale voglio più bene in questo momento, e so anche che sei molto impegnato, voglio solo starti vicino, vedere la tua vita qui, vivere con te la tua quotidianità…. Tutto qui!” me l’aveva messa molto semplice come cosa, anche se io sapevo che non era così. Acconsentì con un sorriso.
“ti chiedo solo qualche giorno e poi, prima che diventi un vegetale, me ne tornerò in italia, però vorrei che in questi giorni facessi finta di niente, non voglio che pensi in continuazione che stai passando la tua giornata con un morto che cammina.”
“ok…. La mia vita è frenetica, non so se reggerai!” gli feci un occhiolino e gli proposi di fare un giro per vedere la mia casa, poi l’avrei portato agli studi per conoscere il cast.
***********
“non lo so questa relazione mi confonde” HeMo era seduta su una sedia nei camerini degli studios col copione in mano di fronte aveva Naya
“anche la colazione ti confonde!” rispose Naya, dando una visione veloce al suo copione
“Beh, a volte e' dolce, a volte e' salata. Ad esempio... se mi facessi delle uova per cena? Come la chiameresti allora?” rispose la bionda, assumendo quel delizioso sguardo di Brittany ,che spiega delle cose ovvie per lei, ma strambe per chi l’ascolta
Naya non riuscì a reggere e rise, trasformando l’espressione seria di Santana, in una copiosa risata alla Naya Rivera.
“daiiiii Nayaaaaaa!” esclamò HeMo, che non riuscì a nascondere un sorriso
“scusa scusa scusa….. ma questa battuta è bellissima e poi riesci a dirlo con una ovvietà incredibile….. ok…..” si schiarì la voce e disse: “ci sono!” mettendosi composta sulla sedia.
“ma è una cosa ovvia infatti, se ci pensi ha un suo perché!” disse la ballerina, per difendere il suo personaggio
“bè basta guardare l’orario e capisci cos’è” rispose la mora, che poi si fermò per qualche istante a pensare e disse: “oddio stiamo cercando di trovare un filo logico nelle affermazioni di Brittany?” Naya riprese a ridere.
HeMo si sentì offesa, come se quella cosa la toccasse. Naya se ne accorse e si avvicinò per baciarla per poi dire:
“hey… tu non confondi la colazione, a meno che non sia troppo ubriaca, da non capire nemmeno che quelle che hai davanti siano uova” disse, facendo ridere la ragazza
“idiota!” la spinse via
“piuttosto dobbiamo chiedere a Ryan, perché Santana ha il letto incasinato e deve raccogliere i cuscini da terra, mentre dialoga con Brit, non vorrei ci avessimo dato dentro e non siamo state informate della cosa!” disse Naya facendo l’occhiolino.
“bè direi che è un elemento importante da capire…. Sei sempre troppo sconvolta dopo che hai fatto l’amore con me, quindi le cose cambiano decisamente!” affermò con orgoglio HeMo.
“ma finiscila, sono sicurissima che Brittany e Santana sono più brave di noi…. “ rispose maliziosamente Naya
“mmmm può essere…. Chissà, le dovremo vedere all’opera per giudicare!”
Sentirono bussare nella porta del loro camerino, entrò Jenna con una mano davanti agli occhi
“stò entrando….. se siete nude rivestitevi!” ridacchiò
“ah ah ah devi proprio aver subito un trauma!” le disse la ballerina
“no, ma non si sa mai con voi due….” L’attrice le schernì
“hey non sono una ninfomane come Santana….!” Ribatte Naya , dandole una spallata, per poi aggiungere “HeMo si, io no!” fece l’occhiolino.
“oooook decido di stare zitta e fare finta di niente, perché potrei citare delle cose per il quale dimostrerei il contrario…. Ma…. No lo faccio!” HeMo scandì bene l’ultima frase.
“bene, sono venuta per lavorare, mica per parlare di sesso….. quindi, per la modica cifra di 10.000 dollari, canterò per voi la parte di Holly… per esercitarvi, l’ho studiata e sono prontissima!” disse
“grazie tesoro…. “HeMo le saltò addosso e le diede un bacio.
“ok, dopo questo lo faccio gratis! Mi sento appagata!” Jenna scatenò una risata in tutte e due le ragazze.
Si era offerta di provare con loro la canzone, ed essendo un po’ più libera, aveva imparato la parte della Paltrow ,per permettere alle due di provare le seconde voci, succedeva spesso che i ragazzi si aiutassero reciprocamente per queste cose. Naya mise la base e provarono.
Dopo mezz’ora di prove, le tre ragazze soddisfatte, si diressero verso il set, che era allestito per girare la scena di Brittany e Santana nella stanza di quest’ultima.
Attraversarono il corridoio che dai camerini portava al set, ed in lontananza videro che c’era Stefano, HeMo gli corse incontro come al solito.
“amoooooooreeeeee!” gli saltò addosso
“hey hey!” Stefano cercò di ammortizzare il peso morto della ballerina
“ciao tesoro! Tutto bene?” chiese ad HeMo
“si, dobbiamo girare una scena con Naya…. Questa puntata è molto Hot!” rispose la bionda.
“ah ah ah vedo che sei dispiaciuta!” affermò Stefano
“per niente…. Ma che ci fai qui? Dobbiamo venire da te più tardi con Gwyneth per la canzone, l’abbiamo appena provata con Jenna ed è andata bene!” disse con entusiasmo.
HeMo vide avvicinarsi un uomo  con un cappellino, che prima parlava con Ryan e poi, come la vide parlare con Stefano, si avvicinò.
“ciao Heather come stai?” chiese l’uomo
La ragazza non lo riconobbe e strinse gli occhi per mettere meglio a fuoco, Stefano lo capì e disse
“è Federico ricordi?” sgranando gli occhi ,come per farle capire quale Federico fosse.
HeMo si gelò e sbiancò, guardò fisso negli occhi Stefano, gli avrebbe voluto dire “che cazzo stai facendo?”  ma non poteva essere così sfacciata.
“ahhhh si Federico, certo che ricordo…. L’ italiano!” la ragazza notò che quella persona era completamente diversa, non riusciva a capire perché.
“ah ah ah già l’italiano!” disse.
Poi si rivolse a Stefano dicendo:
“senti io vado a prendere un caffè vieni con me?”
“si si certo, comincia ad avviarti ti raggiungo!” le rispose, si accorse che la ragazza era sconvolta e voleva parlarle, disse al suo collaboratore: “Adam per favore accompagneresti il mio amico al bar qui vicino? Vi raggiungo subito, devo vedere una cosa con HeMo prima”  i due si avviarono, mentre HeMo prese Stefano violentemente per un braccio e lo portò da una parte
“che cazzo succede? Che ci fa qui?” chiese subito
“è arrivato qualche ora fa…. Si è presentato a casa mia…..” non lo lasciò nemmeno finire, e disse
“bè bastava dire, non ho tempo per la terza età, fottiti!!!..... e liberartene con facilità!”
Stefano si spazientì e disse:
“posso finire prima?” mettendosi le mani sui fianchi.
“si scusa…”
“dicevo, si è presentato a casa, è malato gravemente, ha un tumore all’ultimo stadio e gli hanno dato poco da vivere” cercò di riassumere il più possibile la cosa.
“ok ma è venuto perché? Non sei un medico….” Stefano non poteva credere che, l’amica, fosse così cinica davanti a quella situazione, contando anche che il padre era morto a causa di quel male.
“che- che cosa? Ma ti ho appena detto che stà morendo HeMo….” Le disse, indicando la parte da dove Federico si era allontanato.
Heather stava con le braccia conserte, e lo fissava.
“l’ho sentito e mi dispiace tantissimo, che senso aveva venire fin qui? Non lo farai di certo guarire dalla sua malattia!” rispose
“oh Cristo, non ci posso credere che stò sentendo queste parole da te…. Che ti prende Heather? Tu non sei così!!!” continuò incredulo
“non ha senso agire così…. Stà di nuovo cercando di entrare nella tua vita, nonostante tu l’abbia cacciato chiaramente!” continuò con lo sguardo imperterrito.
“mi ha detto che voleva salutarmi bene prima di morire, e stare un po’ con me….. ma-ma poi perché devo stare qui a dare spiegazioni ovvie…. Io non ti capisco, che ti prende?” era fortemente deluso, HeMo lo sentiva dal tono della sua voce. La sua reazione era semplicemente data dalla paura, che Stefano tornasse a soffrire, che quella persona, che aveva un potere non indifferente sull’amico, potesse riprendersi tutta la sua vitalità, ancora…. Per l’ennesima volta.
“non ce la fai…. “ disse quelle poche parole, lasciando perplesso l’amico
“non ce la fai a sostenere lucidamente una cosa del genere….. lo capisci? Ci hai pensato almeno?”
“non c’è niente da sostenere, se non quello di far felice una persona a cui vuoi bene e  che tra un po’ non vedrai più…. HeMo, lo capisci?”
La ragazza continuava a scuotere la testa.
“basta non starò qui a discutere inutilmente con te….” Disse visibilmente arrabbiato, per poi aggiungere
“ Ti dico solo una cosa Heather, per quanto tu volontariamente o involontariamente, un giorno, possa farmi del male e poi tornassi da me, per chiedermi una cosa del genere, lo farei senza esitare, perché il bene che ti voglio và al di là di tutta questa merda che c’è attorno, e finchè so che sei in vita te lo dimostrerei, sapendo che poi non potrei più farlo” si avvicinò ancora di più a lei  puntandole il dito, mentre la ragazza era ancora impassibile davanti a lui, dicendo: “ e sono abbastanza sicuro, perché ti conosco bene, che tu faresti lo stesso per me! Non sei meno egoista di lui comportandoti così, ricordati!” si girò e disse gesticolando
“ci vediamo dopo….. e vaffanculo!” si allontanò e la lasciò in quella stessa posizione.
Naya si accorse della discussione accesa trai due, e si avvicinò alla ragazza
“che è successo? Dove và Stefano così incazzato?” HeMo, senza nemmeno guardare la ragazza, e continuando a seguire l’amico con lo sguardo, disse:
“devo cercare Zach, quell’uomo che era con lui è Federico!”
“che cosa? Che ci fa qui?” disse la mora sconcertata.
“a quanto pare gli resta poco da vivere, credo sia tornato per riprenderselo ed averlo per i giorni che gli rimangono” Naya guardò la ragazza e vide la preoccupazione nei suoi occhi.
“HeMo….. se ha bisogno del tuo aiuto te lo chiederà, sà che può contare su di te, non lascerà Zach è tutto il resto per questa cosa, se lo stà facendo c’è un motivo, fidati di lui!”
Heather la guardò fissa negli occhi, lo sguardo serio non prometteva niente di buono, e Naya questo lo sapeva
“vado a cercare Zach” come se avesse completamente ignorato il consiglio che le aveva dato Naya, si diresse verso l’auditorium.
Lo vide che provava la coreografia del tango  con i ballerini, stava mostrando una figura per un passo che dovevano fare. La ragazza si accorse subito che era nervoso, quando Zach era così si capiva subito, iniziava ad essere assente e a non curarsi più di tanto delle cose, togliendo quella mania di perfezione che lo caratterizzava nel suo lavoro. La ballerina sbagliò il passo e Zach disse:
“non è propriamente così, ma và bene, non avrai l’inquadratura fissa su di te, quindi non preoccuparti” gli disse. HeMo pensò che, se si fosse trovato in un altro stato emotivo, avrebbe fatto provare la ballerina fino allo sfinimento e fino a che quel passo non le veniva perfetto. Decise di avvicinarsi e lo chiamò
Il coreografo la vide e disse:
“facciamo 10 minuti di pausa ragazzi, riprendete fiato” scese verso la ballerina
“era un passo importante e Lexie è perfettamente in grado di farlo, se glielo fai provare bene” esordi la bionda.
“che fai…. vuoi rubarmi anche il lavoro ora?” le disse con un sorriso
“no, ma c’è qualcuno che stà tentando di rubarti il ragazzo!” rispose pungente
“ah hai saputo?” rispose deluso
“si, perché l’ha portato qui in gita turistica!”
“hey calmati…. Che succede? non capisco perché sei così agitata, è solo una persona che stà male ed è venuta a cercare conforto!” le disse il coreografo
“si ok… stà male e tutto il resto…. Ma è anche una persona che gli ha stravolto la vita, ed inevitabilmente gliela stravolgerà di nuovo, perché  è pronto a fargli vivere un altro dramma.” Disse gelida
“non ci possiamo fare niente, è una decisione sua HeMo!”
“si che ci puoi fare qualcosa invece, ti puoi riprendere il tuo uomo… cazzo Zach ma non lo capisci?” aveva gli occhi lucidi
“non mi devo riprendere niente, perché non me lo stà portando via, e se succederà, sarà perché l’ha voluto anche lui!” Zach aumentò i toni della sua voce
“oh cazzo non ci posso credere…. Stai lasciando andare le cose così, nonostante stai di merda, e non dirmi di no perché lo so benissimo!” la ballerina stava piangendo
“ tesoro, ti giuro che vorrei andare da lui in questo momento ed incollarmelo addosso per non lasciarlo, perché ho paura quanto te, ma è una decisione sua, è lui che deve decidere cosa fare, e per quanto gli vogliamo bene, non possiamo decidere per lui, capisco la tua paura, credimi!” la abbracciò.
HeMo lo strinse a sé fortissimo, mentre Zach le disse:
“non puoi pensare che tutto debba andare come vuoi tu, perché magari non è la cosa giusta per quella persona. Dobbiamo solo aspettare, Stefano ha un cuore grande lo sai quanto me.”
 
*****
Incontrai Naya per il corridoio mentre, con Federico, ci dirigevamo sul set, per salutare Ryan ed andare a casa, dovevo preparare tutto per la registrazione.
“hey tesoro!” la salutai con un abbraccio, mentre mi fece un sorriso bellissimo.
“ciao Stè e ciao Federico, benvenuto nella nostra pazza città, che non è di certo come la tua bellissima Firenze” disse con una dolcezza disarmante. Naya era una boccata d’aria fresca per me in quel momento, con quegli sguardi, voleva farmi capire che era con me, e che rispettava quella mia decisione. L’avrei voluta stringere ancora una volta per ringraziarla.
“eh già ma sicuramente è più affascinante!” rispose Federico, tendendo la mano a Naya per salutarla
“si ,ma dopo un po’ ti stanchi” disse facendo l’occhiolino.
Naya si dovette allontanare, perché la chiamarono per iniziare le riprese della scena che dovevano girare, io e Federico tornammo a casa.
***
Le registrazioni andarono bene, avrei avuto motivo di scatenare la mia ira su HeMo tartassandola durante la registrazione e fermandomi ad ogni imperfezione, ma decisi di non farlo. Federico intanto, decise che era stanco e tornò in clinica, stava in una clinica privata, ma gli concedevano, fino a che stava bene, di uscire per determinate ore al giorno. Era stato l’unico modo per convincere i medici italiani a rilasciarlo per venire qui.
Mi allontanai dallo studio di registrazione, nel sottopiano di casa mia, per andare in cucina e prendere del buon vino, da offrire alle attrici che avevano fatto una buona performance, Gwyneth adorava il vino italiano.
Sentii che una figura mi seguì, riconobbi i suoi passi ,ma feci finta di niente.
“hey potresti aspettarmi….” Mi disse
“non ne vedo motivo, non ti ho chiesto di seguirmi, me la cavo benissimo da solo” risposi, quasi come se fosse una metafora alla nostra discussione di prima
“si, ma ti faccio compagnia così non sei solo in questo viaggio….” Il nostro, ormai ,era un dialogare metaforicamente e tutti e due ne eravamo consapevoli.
Mi superò e si mise davanti a me, io ero arrabbiato e non volevo guardare i suoi occhi azzurri, che poi inevitabilmente, mi avrebbero fatto cedere.
Mi fissò e mi disse
“la mia è solo paura di perderti!” affermò, addolcendo lo sguardo
“bè allora è il modo sbagliato questo, perché potresti ottenere il contrario, facendo così” la superai e tirai dritto verso la cucina. Mi resi conto di aver usato una frase forte, ma doveva capire che non era il modo giusto, perché stava agendo egoisticamente.
Provai una sensazione strana, come un impulso, che mi fece girare di scatto, per scoprire che a quelle mie dure parole, HeMo stesse piangendo immobile, con le braccia conserte. Mi si sciolse il cuore e tornai indietro. La abbraccia e le dissi:
“HeMo tu non mi perderai mai è chiaro questo? È una paura inesistente la tua, come te lo devo far capire? E tantomeno sarà Federico a portarmi via da te.” La guardai, mi stava stringendo impaurita, come una bambina che ha paura del buio e non vuole che la mamma la lasci da sola a dormire.
“due persone che si vogliono bene come noi, dovrebbero appoggiarsi, qualsiasi decisione l’altro prenda, e stare vicini, qualunque siano le conseguenze. Federico è una persona che ha bisogno di aiuto, e io sento che glielo devo dare, anche se mi ha fatto soffrire!”
“io non voglio che tu soffra di nuovo” mi disse tra le lacrime
“non soffrirò e, se succederà, farà meno male, se tu sarai con me e non mi lascerai solo!” le risposi
Mi guardò con quegli occhi umidi per dirmi:
“mi dispiace…. Ho agito impulsivamente come al solito, la paura non mi ha fatto vedere oltre…. Come il film che ci ha costretto a vedere Zach l’altro giorno ricordi?” annuì sorridendo, e mi venne in mente, in  quell’istante,  il pensiero di quanto amassi Zach e la vicinanza di Federico non avesse leso minimamente quel sentimento.
“si appunto, dobbiamo imparare a vedere oltre il problema, davanti a noi abbiamo non il Federico che ha fatto male a Stefano tempo fa, ma quello che ora è malato e ha bisogno di un po’ d’amore, per passare gli ultimi istanti della sua vita serenamente,  puoi dargli anche tu un po’ d’amore, se vorrai” le dissi mettendo la mia fronte sulla sua, e sorridendole.
Naya  Interruppe quel momento, era preoccupata e salì per vedere come mai non eravamo ancora arrivati.
“Hey non tornavate più!” ci disse. La guardai sorridendo, ricordandomi che era stata l’unica a capirmi, senza che dovessi dare spiegazioni, mi avvicinai a lei e le schioccai un bacio sulla guancia dicendole:
“sei una persona speciale Naya Rivera!” la ragazza mi guardò perplessa.
Poi vidi HeMo che si avvicinò e le disse:
“vieni qui amore mio, ti ho trattato di merda prima” le diede un bacio che stava diventando sempre meno casto
“hey hey!!!abbiamo un premio oscar lì sotto che ci stà aspettando!” sorrisi, mentre Naya era ancora scossa.
“Wau, ma che ho fatto per meritare questo? Se vi prende così, verrò più spesso ad interrompervi!” ridemmo tutti e tre e ci dirigemmo dalla nostra attrice preferita.
 
Avevo bisogno di Zach, non avevamo mai litigato da quando avevamo iniziato la nostra relazione,  e litigare con lui per me era una cosa strana, mi sentivo a disagio, come se avessi un polmone non funzionante. Decisi di andare a casa sua.
Suonai alla porta, anche se era tardi, sapevo che era sveglio.
Aprì la porta, ed appena lo vidi non resistetti e lo baciai subito, Zach non si tirò indietro, da come aveva risposto al bacio, avevo capito che gli mancavo allo stesso modo.
Ci trascinammo, a suon di baci, sul suo letto e facemmo l’amore.
“ho un casino in testa, è stata una giornata frenetica…..” eravamo sdraiati insieme sul suo letto, io poggiavo la testa sul suo petto muscoloso “ HeMo che mi viene addosso  così, senza nemmeno provare a capirmi, Federico ripiomba nella mia vita, senza preavviso e con una situazione assurda…. L’unica cosa che ho voluto per tutta la giornata è stato tornare da te” gli dissi.
Lui si mise a ridere e disse:
“che casino assurdo oggi! E dire che dovevamo farci tranquillamente un piatto di pasta, per stare un po’ sereni assieme” mi disse stringendomi.
“Già…” Risposi, dandogli un bacio sulle labbra.
Squillò il mio cellulare, era tardissimo, mi preoccupai e risposi subito.
“pronto?”
“il Signor Previani?”
“si sono io”risposi con il cuore in gola
“dovrebbe venire subito alla clinica San Joseph, il suo amico stà molto male, è urgente”
Credo di aver sentito, in quel momento, il cuore battere talmente forte ,che era come se il mio fisico fosse una cassa di risonanza. Chiusi la chiamata, e mi strinsi forse a Zach, ringraziai di essere con lui in quel momento, mi resi conto che tremavo, Zach non disse niente ma si limitò a stringermi più forte.
“ti prego non lasciarmi solo, stai con me ….. ti prego Zach, so che non è facile, ma fallo per me!”
Mi resi conto che fece un sospiro profondo, prima di rispondermi
“ok…. Andrà tutto bene, non ti lascio da solo.” Mi disse. Mi sembrò la risposta più bella e rassicurante che potessi sentire in quel momento.
Ci dirigemmo insieme verso la clinica, mi sentivo più forte perché Zach era con me.

 
“Domani mi dirai che mi ami” le disse la bionda, mentre le faceva un massaggio alla schiena, con un olio profumato. Naya soffriva tantissimo di mal di schiena, ed il suo lavoro non l’aiutava a superare quel problema.
“domani lo dirò a Brittany non a te!” rispose secca la mora, mentre godeva di quel tocco così esperto della ragazza….. era bravissima a fare i massaggi.
“oh che importa…. Penserai a me…. E io ti darò buca!” la bionda fece una risata diabolica
“sarà una scena molto importante per me….” Naya Si fece seria.
“lo so tesoro, domani la riproviamo, ma sono sicura che sarai bravissima!” HeMo le diede un bacio sulla spalla profumata.
“speriamo…. Certo che Ryan stà facendo fare dei salti incredibili al personaggio…. Stò impazzendo ad entrare nella testa di Santana ultimamente. Ha un casino! “
“è colpa di Brit, quella ragazza le dà alla testa!” le sussurrò nell’orecchio, facendola fremere
“già…. la capisco…” rispose con un sorriso malizioso
“mi stai dicendo che ti stai innamorando anche tu di Brittany S. Perce?” fece la finta offesa.
“mmmmm no, di una che le somiglia tanto, sembrano gemelle, solo che lei è testarda…. “ e si girò verso la faccia della bionda per darle un bacio, “e possessiva” ,le baciò il collo ,“un po’ stronza anche” le morse il lobo dell’orecchio delicatamente, “ma sa farsi perdonare…” le diede un bacio profondo ed intenso.
“mmmm per esempio come?” chiese ancora ad occhi chiusi la bionda
“per esempio con un massaggio del genere….” Le spiegò Naya.
“lo so, sono una dea!” rispose soddisfatta
“già…. Però vacci piano con Stefano, oggi hai esagerato!” le disse Naya
“lo so…. È che la mia paura e la mia impulsività a volte vincono sulla ragione….” Si fece seria
“non avere paura di perderlo, ci tiene quanto ci tieni tu alla vostra amicizia!” le disse l’attrice
“lo so…. Possiamo tornare all’argomento massaggi? Li so fare benissimo anche in altri punti del corpo sai?!” affermò con un sorriso
“davvero? Non ci credo….” Rispose ridendo Naya
“si si…. Ora te lo mostro….”
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Solo due parole per ringraziare ancora una volta chi scrive quelle bellissime recensioni e tutti quelli che leggono questa storia.
Volevo chiudere tutto in un capitolo ma ci sono troppe cose quindi sarà diviso in due.
Il film che Zach ha fatto vedere ai 3 amici è Patch Adams, uno dei suoi film preferiti, e la scena è questa:
http://www.youtube.com/watch?feature=share&v=-4ar_kL3_RU&gl=IT
spero vi sia piaciuto e spero di postare al più presto l’altra parte.
E.
  
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