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Autore: Anna Veronica    13/07/2011    1 recensioni
Questa Fan Fiction è il mio primo esperimento, cioè prima di pensare ad un finale o sviluppo alternativo di Utena la mia mente aveva fantasticato su molte altre serie ma questa mi ha preso in una tale maniera che non ho potuto non metterla per iscritto.
Questa FF può essere considerata sia una OOC che una AU, tratta del rapporto tra Wakaba e Saionij. I personaggi sono stati completamente stravolti sia per quanto riguarda l'anime che il manga, la scuola potrebbe apparire simila ma viene privata di tutte le "stanezze" che la Saito ci aveva abituato. Utena è insieme a Touga ma per sapere come si svilupperà la loro storia dovrete attendere un'altra FF...
Buona lettura e siate clementi con i commenti.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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L'afa era praticamente insopportabile, si era ormai a metà luglio e la città era sotto la morsa del caldo ormai da giorni. Per le strade non c'era praticamente nessuno, un ragazzo dai capelli lunghi rossi raccolti in un'alta coda di cavallo sedeva in un bar all'ombra cercando quel poco refrigerio in una bibita fresce in quella calicola estiva.
Ci erano voluto bene tre settimane prima che Saionij si facesse risentire con l'amico, Touga aveva ricevuto una telefonata il giorno prima nella quale il ragazzo lo invitava a prendere qualcosa insieme nel solito locale dove ogni estate passavano la stragrande maggioranza dei pomeriggi. Erano quasi le quattro quando da lontano Touga riuscì ad intravedere la sagoma dell'amico avvicinarsi, Saionij portava una maglietta biancha e un paio di jeans tutti sfilacciati, in testa aveva un cappellino da baseball che lo riparava dai raggi solari, quando arrivò al tavolo dove era seduto il ragazzo dai capelli rossi non gli rivolse nemmeno il saluto, si sedette e si tolse lentamente il capellino appoggiandolo poi sulle ginocchia. I due ragazzi si fissarono a lungo, visti da qualunque passante sarebbero potuti sembrare due fotomodelli, con quei capelli così lunghi raccolti, quello sguardo serio e il fisico asciutto e allo stesso tempo statuario.
Il primo a rompere il ghiaccio fu Saionij: - Prima che tu possa dirmi qualunque cosa lasciami spiegare, senza interruzioni, poi potrai anche prendermi a calci
nel sedere.- Touga soppresse un ridolino, adorava quel modo di parlare, così diretto e allo stesso tempo arrogante, ma che in realtà celava una non indifferente dose di insicurezza.
- Partiamo da quella sera... bè credo che Utena di abbia già raccontato tutto. Dopo quello che era successo mi sono sentito uno stronzo, e non avevo idea di come sistemare la cosa. Ci vollero tre giorni perchè trovassi il coraggio di andare da lei e scusarmi, avevo comprato persino i fiori ed ero deciso nel chiedere ammenda, ma accadde qualcosa di imprevedibile.
Stavo tornando al dormitorio maschile, alla sera sarei dovuto andare da Wakaba, in portineria dissero che c'era della posta per me... mi era arrivata questa.-
Dicendo questo il ragazzo estrasse da una tasca dei jeans una busta bianca, la fece scivolare fino a Touga e poi proseguì: - Arriva dalla California.- a quelle parole l'amico che gli stava di fronte alzò velocemente lo sguardo e poco dopo aprì in fretta e furia la lettera per poi leggerne velocemente il contenuto, quando finì alzò di nuovo lo sguardo, stava per dire qualcosa ma Saionij lo bloccò e disse: - Prima lasciami finire... viene da Berkley, un'università in California... era anche per questo che avevo bisogno di avere dei buoni voti in chimica. Hanno detto che con i crediti che ho accumulato quest'anno posso comodamente usufruire di una borsa di studio, ed infatti proprio ieri ho ricevuto la seconda lettere in cui mi comunicavano che me ne era stata assegnata una.-
Ci fu dopo quest'ultima affermazione un lungo momento di silenzio, poi Touga, dopo aver bevuto un sorso della limonata che aveva ordinato disse: - Perchè cavolo non me ne hai parlato? -
-Perchè l'ho deciso all'ultimo momento, prima di frequentare Wakaba non volevo nemmeno iscrivermi all'università, poi lei mi ha aperto gli occhi e mi sono rivolto al tutor della scuola. -
- Ma insomma devi ancora frequentare l'ultimo anno, che senso aveva comportarsi in questa maniera?- disse Touga visibilmente irritato.
- Per le università americane la domanda di iscrizione va fatta durante l'ultimo anno di liceo, e con i nostri ritmi scolastici mi sarebbe stato impossibile gestirla, quindi ho dovuto farlo prima. -
- Mi spieghi per che c***o non ne hai parlato? Cosa credevi? Posso capire che non ne hai parlato con Wakaba, e forse potrei persino giustifiare il modo in cui l'hai trattata, ma come me?!...- Touga era fuori di se, si era alzato con un tale impeto che la sedia sulla quale era stato seduto era caduta a terra. - Cristo santo, siamo amici da quanto?? quindici anni, e tu mi vieni a raccontare la storiella dell'università in Califorina??? ma per chi mi hai preso....-
- Senti, credi che sia stato facile per me??? ma non sapevo cosa fare... io ero... ero... Terrorizzato!- disse urlando alla fine Saionij. In quel momento entrambi i ragazzi erano in piedi uno di fronte all'altro, anche se in futuro non l'avrebbe mai ammesso Touga fu sicuro di vedere in quel momento delle lacrime affiorare agli angoli degli occhi dell'amico.
- Finalmente! - disse con tono sollevato il ragazzo dai capelli rossi, mise una mano sulla spalla dell'amico ed insieme si diressero verso il parco della città. Seduti su una panchina all'ombra di un grande acero, i due ragazzi continuarono a parlare, Saionij spiegò di quanto tutti quei cambiamenti lo avessero sconvolto e che alla base in fin dei conti c'era un'incapacità di affrontarli. La calura si stava lentamente attenuando con l'avvento del tramonto, Touga prese ancora una volta la parola e disse: - Credi che sia giusto quello che hai fatto a Wakaba? Non sto parlando di giusto o sbagliato in senso obiettivo, ma "giusto" per te, in fondo dovrai rivederla per un altro anno... Una cosa te la posso dire, se sapessi che dovrei andarmene trascorrerei più tempo possibile con Utena, in modo che anche quando fossimo lontani il suo ricordo sarebbe talmente indelebile da non lasciarmi scampo. Provaci, ti chiedo solo questo, datti una possibilità con lei...- e detto questo si incamminò verso l'uscita del parco.

  
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