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Autore: blitzkingful    13/07/2011    1 recensioni
Dieci anni dopo il film, in casa Gru torna a scatenarsi il caos, stavolta ad opera non di tenere ragazzine ma di una masnada di ragazzoni mica tanto raccomandabili.
Genere: Azione, Commedia, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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La mattina dopo.

Truman si svegliò per ultimo. Staccatosi la spina per la ricarica (lo alimentava una batteria al litio) cercò di orientarsi nella nuova abitazione. Seguendo l’invitante profumo di waffles, alla fine raggiunse la cucina, dove si erano riuniti tutti gli altri.
–‘Giorno!- fece il cyborg.
–Ciao.- rispose Chad da dietro il giornale. Era di pessimo umore per la nottataccia insonne: non mangiava da due giorni e lo stomaco l’aveva tormentato!
-Lieto di constatare che ti sei degnato finalmente di presentarti.- commentò sarcastico Spark, mentre si gustava… un ghiacciolo.
–Si può sapere come fai a mangiarlo a quest’ora?!- fece Margo, scioccata. Spark non fece una piega: –L’idea di attribuire un orario specifico agli alimenti è il parto di un emerito deficiente, signorinella.-
Margo si alzò minacciosa dalla sedia. Spark, bisogna proprio dirlo, aveva un talento naturale per far imbestialire istantaneamente il prossimo. Gru, tempestivo, si frappose fra la figlia e Speegeil.
–Ehm! Parlando d’altro- esordì –Qualcuno di voi ha visto Kyle venendo in cucina?- Stranamente, quel coso simile a un cane non si era ancora fatto vedere. Forse si stava nascondendo da Agnes, la quale diede per prima risposta negativa, seguita dalle sorelle.
Fu poi la volta dei ragazzi: -No, spiacente-; -Neanche so che faccia abbia-; -Mai vist…BURP!- all’improvviso, Chad espulse dalla bocca un piccolo cerchio di stoffa dalla fibbia metallica: un collare. Finì sul tavolo, proprio davanti ad Agnes: -Cagnolino tutto pelo!- pigolò con le lacrime agli occhi! Tutti gli sguardi erano ora puntati sul ragazzo-serpe, che tentò una fuga diplomatica: -Morivo di fame…!-
Gru, tramite forze primordiali, avvertì l’imminente baraonda e intervenne di nuovo: -Calma, calma, non facciamone un dramma! Era già bello vecchio!-
In tutta sincerità, non gli dispiaceva la prospettiva di non dover più subire attentati mordaci. Toccare il tema della vecchiaia gli fece però  tornare in mente  Nefario: per scampare a dolorose rimembranze, cercò di distrarsi tostando qualche fetta di pane. Come ebbe acceso il tostapane, tuttavia…
-VIA DI LI’!!!!- urlò Spark, spingendo via Gru. L’elettrodomestico si aprì in due e ne uscì di tutto: seghe rotanti, trivelle, un lanciafiamme, persino stelle ninja incandescenti. Fu panico generale. Chad rovesciò il tavolo, dietro al quale si rifugiò l’intera compagnia.
–Ma che succede?!- fece Gru;
-Stanotte ho convertito il tostapane in un Tosta-Morte™! Era un progetto che volevo attuare da un po’…-
-Bè, simpatico! Come si spegne?-
-Oh, per favore, mi crede così sempliciotto da mettere un interruttore per agevolare i buoni?!- ribattè indignato Spark.
Alla fine, comunque, il Tosta-Morte™ si scaricò, lasciando l’intera cucina devastata come testimonianza del suo potenziale.
–Bè, tutto sommato è stato piuttosto fico!- commentò Edith uscendo da dietro il tavolo. –Bah. E’ durato solo un’ora… devo ancora lavorarci!- sbuffò Spark, rivolgendosi poi a Gru: -Tale dimostrazione rende superflua la competizione con le sue figlie, dico bene?-
-Ti piacerebbe, ragazzo.- ansimò l’uomo, ancora sconcertato; -Bene, colazione finita. Passiamo ad altro-
-Alla gara?- chiese Chad. Gru scosse la testa: –No, quella inizia oggi pomeriggio. Al momento abbiamo un’altra… priorità.-
-Cioooooooè?- fecero i tre ragazzi.
Margo e Edith li guardarono con un sorriso perfido.

Teatro cittadino, alcune ore più tardi.

-Vi prego, fatemi esplodere il pancreas!- fu l’agonizzante bisbiglio di Spark, prigioniero di una maledetta poltroncina rossa.
Gru gli sferrò una gomitata per ammutolirlo, per poi intimargli col dito di guardare. Sul palcoscenico, infatti, le sue bambine si stavano esibendo in uno di quegli spettacoli danzanti sulle note di una qualche musica classica.
Il giovane criminale buttò un’occhiata ai suoi “tirapiedi”: Chad si teneva la testa appoggiata a una mano, mezzo addormentato e con un filo di bava grigiastra che pendeva dalle labbra. Truman, dall’alto della sua mente amorfa, non percepiva minimamente la noia cosmica emanata dall’ambiente, e se ne stava ritto sulla poltrona sorridente (forse aveva messo il salvaschermo). Ogni tanto, alcuni degli altri spettatori fissavano straniti i due, per il loro aspetto.
Spark sospirò disperato, e, mettendosi l’animo in pace, si concentrò sullo spettacolo, cercando perlomeno di sbirciare sotto i tutù.
Per la gioia di Speegeil, lo spettacolo volse al termine. La comitiva si riunì dietro le quinte, dove le tre ragazze si trattennero a parlare con quello che sembrava il regista, un ragazzone biondo che era solito suscitare l’adorazione delle mocciose: Spark li odiava, i tipi così. Il gruppo andò poi a mangiare al bar del teatro, dove, tra discorsi e complimenti vari, Spark ringhiò: -Pagherete anche per questo.-
-Pensa a pagarti il pranzo, adesso- fu la risposta canzonatoria delle ragazze.

Casa di Gru, tardo pomeriggio.

Spark e Chad irruppero in casa con una foga paragonabile a quella di un disperso nel deserto che ha appena scoperto un’oasi. Truman li seguì tranquillo, chiedendosi cosa fosse successo.
I Minions, durante l’assenza del padrone di casa, avevano risistemato la cucina. O almeno, ci avevano provato. In fin dei conti, però, il risultato finale non era del tutto catastrofico, forse grazie a Kristoph, l’unico fra quei piccoletti gialli a possedere un minimo di raziocinio.
–Ed ora, signori e signore- esordì Gru, sistemandosi sull’inquietante poltrona-rinoceronte,-il momento da voi tanto atteso!-
Premuto il pulsante sul bracciolo (il ginocchio del rinoceronte), subito si aprì il passaggio per i laboratori.
–Woooooow… forte!- fece Truman, una volta arrivati, guardandosi attorno. –Non direi, Truman. Un laboratorio sotterraneo? Il pacchetto base del supercattivo.- Evidentemente, Spark godeva nel dissacrare qualunque cosa che non fosse opera sua. Avrebbe fatto carriera, come critico.
Gru iniziava a chiedersi seriamente se voleva davvero rischiare di tenersi accanto una simile piaga, ma ormai non poteva tornare indietro. Raggiunto un tipico tavolo da scienziato, pieno di alambicchi e simili, si accomodò su una sedia. –Dunque, la questione è pressocchè elementare: io vi darò delle direttive, a cui voi dovrete attenervi. Il trio che svolgerà il lavoro in maniera più efficiente, lavorerà stabilmente con me.- Spark ridacchiò, sicuro di vincere: le ragazzette si erano imbarcate in una simile impresa per puro orgoglio, senza avere esperienza alcuna nel settore. Così la pensava lui.
Gru chiamò i Minions e li divise in due gruppi, uno assegnato alle sorelle e l’altro, che comprendeva anche Kristoph, al terzetto maschile.
–Iniziamo con un classico: costruitemi… un missile! Potete applicargli qualunque funzione, ma deve venire fuori un missile!- Spark avrebbe voluto protestare per il livello infantile dell’obbiettivo, ma desistette pensando a quanto velocemente avrebbe potuto umiliare le avversarie. Radunati i suoi Minions, iniziò a dare le disposizioni sulle componenti di cui necessitava. Non appena i tombolotti si misero al lavoro, il giovane genio del male realizzò che Gru non gli aveva affidato Kristoph a caso: i Minions fraintendevano gli ordini, si azzuffavano fra loro e si combinava poco o niente. Margo e sorelle, per un qualche ascendente favorevole, riuscivano a gestirli ottimamente.
Discorso diverso per i ragazzi: ecco quindi intervenire quel Minion atipico, dal corpo a pera e di cinque centimetri più alto della media dei suoi simili. Non è dato sapere se rispettassero o temessero la mente (di poco) superiore di Kristoph, fatto sta che se in giro c’era lui, i Minions diventavano più collaborativi.
Bene o male, alla fine Spark ottenne tutto ciò di cui abbisognava. –Scusa, e noi che facciamo?- chiese Chad accigliato.
Spark inarcò un sopracciglio e fissò l’uomo-serpe con commiserazione: -A meno che strisciare sulla pancia e attivare armi incorporate nel proprio corpo non si rivelino utili per progettare un missile… niente. Ricordatevi che sono io lo scienziato richiesto dall’annuncio.- Dopodichè tornò a mettere insieme i pezzi di lamiera sparsi sul pavimento. Di tanto in tanto gettava un’occhiata alle ragazze, sempre più nervoso in quanto il loro lavoro era sempre più avanti del suo. Chad, intanto, se ne stava seduto a gambe incrociate a giocare a battaglia navale con Kristoph. Truman dormiva in piedi, letteralmente.
I minuti passarono silenziosi, fino a quando i missili furono completati. Gru esaminò concentratissimo entrambi i lavori, per poi esprimersi: -Mi congratulo con tutti e due i gruppi: sul piano tecnico non c’è nessuno screzio o difetto che mi permetta di decretare chi abbia perso. Ma vediamo una dimostrazione pratica… un momento!- L’uomo dal naso a punta fece barricare con sè i giovani dietro un muro trasparente, di sicuro infrangibile. –Procedete.- fece infine.
Fu prima il turno delle tre sorelle: Margo premette il pulsante del telecomando e il missile schizzò in aria, esplodendo in un tripudio di colori. Minuscole particelle cromatiche si posarono su una specie di velivolo lì vicino, non solo colorandolo, ma addirittura componendoci un disegno! Raffigurava una mandria di unicorni al pascolo sotto un arcobaleno.
–MA CHE…?!- fu lo scandalizzato commento di Spark. –E’ stata un’idea di Agnes.- replicò Edith indicando la sorella più piccola. –Che bello! Brava!- esultò Truman applaudendo con la solita espressione beota. Agnes sorrise compiaciuta al cyborg. –Ora vediamo quanto schifo fa il vostro!- provocò Edith rivolta a Chad, il quale per tutta risposta sibilò minaccioso.
Spark, ignorando i due amici, attivò il suo missile: -Una dimostrazione puerile come quella non può competere con una vera arma di distruzione di massa!-. Compiuta la sua corsa verso l’alto, scoppiò anch’esso, senza però nessun effetto collaterale. Tutti rimasero in attesa per due minuti buoni.
–Ehm… Domanda: è tutto qui?- chiese dubbioso Gru. Spark non capiva minimamente: l’esplosione avrebbe dovuto liberare un nugolo di robo-termiti che si sarebbero accanite sulla prima struttura meccanica per nutrirsene, fino a farla svanire completamente. Cos’era andato storto?! Un dolore tremendo su tutto il corpo  gli diede la risposta: erano finite addosso a lui!
–AAAAAAAARGGGGH!!!! Toglietemele!!! Toglietemele!!!!- Lo spettacolo di Spark che correva da una parte all’altra gridando come un ossesso mobilitò subito Chad e Truman, cercando un modo per rendere inefficaci le robo-termiti. Margo, Edith e Agnes risero fino a star male. Anche a Gru veniva da sbellicarsi, ma si trattenne, dichiarando le sue figlie vincitrici del primo round.

Stanza degli ospiti, sera.

-Non finisce qui. No no no.- mormorò Spark accasciato sul letto; -Domani le cose andranno moooooolto diversamente.-
-Potrebbe essere così, se ci permetterai di aiutarti.- fu il lapidario commento di Chad. Truman giocava con una di quelle palline attaccate a una racchetta da un filo elastico. Spark alzò la testa in direzione del ragazzo rettile, sbuffando sommessamente. –E sia!- concesse infine scendendo dal letto.
–Quelle tre mocciose ancora non hanno capito chi io sia. Lasciamole pure crogiolarsi nella gioia della loro vittoria fittizia fino a domani…- Spark concluse la frase con uno sghignazzo che lasciava trasparire tutti i suoi infausti propositi.
Chad, per una volta, gli diede corda: -Lo confesso, farei carte false pur di vederle scornate! Sono talmente odiose…!!!-
-Mah, non saprei!- intervenne Truman, per la prima volta in tutta la giornata, -Agnes, per esempio, è così adorabile!-
Gelo totale. Mentre Chad lo squadrava sconvolto con le pupille ridotte a sottilissime fenditure nere, Spark, a mani congiunte, testa inclinata e con un sopracciglio inarcato (gli piaceva farlo, evidentemente), lentamente minacciò: -Hai il coraggio di ripeterlo, cosicchè ti possa buttare fuori di qui a cannonate?-
CONTINUA 

NdA:Bene, dopo essere sopravvissuto all'esame di maturità,non ho più scusanti, quindi, come affermato a gennaio, un capitolo alla settimana di sicuro!
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