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Autore: AngelOfSnow    16/07/2011    3 recensioni
" Shouta-kun "
Mi ridestai dai miei pensieri sentendo che le costava fatica parlare.
" Dimmi, come ti senti? "
" Shouta-kun… io "
Alzò la testa: vidi un lampo di lucidità e coraggio attraversare quei pozzi di cioccolata.
" Shouta-kun io ti amo… "
[ Sawako & Shouta Citazione Cap.4 ]
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: Missing Moments, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Salve a tutte ragazze... Ecco a voi il 7° chappy... xD eh eh, è bello lungo, si nota. Vi ringrazio sempre per la entilezza con cui mi avere trattata.
- XxRika_AkarixX ti ringrazio per la recensione xD si ma come già deto, lei sarà combattuta in ogni senso.  ^.^ Dolcezza ti auguro una buona lettura.
Buona lettura a tutte, e scusat se non mi dilungo, il capitolo parla da solo. Baci <3

 

 Capitolo 7
.…Voci, che distruggono l’anima…
Sawako

 

<< Buongiorno Pin scusi il ritardo! >>

Shouta stava chiedendo scusa a Pin-san. Mi stavo preoccupando, la prima volta che arrivavo in ritardo in vita mia, cosa che, fino a poco tempo fa, sarebbe stata una cosa impossibile.

Ma adesso non sei più come prima…

In quell’anno era successo tutto quello che la mia coscienza non aveva minimamente pensato.

Però, ha i capelli bagnati… strano…

Shouta stava venendo rimproverato, una cosa normale visti i  10 minuti di ritardo che l’orologio segnava.

<< Shouta-kun, non solo in ritardo, ma hai portato con te una ragazza di un’altra classe! Non credo che ti farò entrare! >>

Quale ragazza?... ah ho capito…

Arrossì leggermente al pensiero di pochi attimi prima: non solo Pin-san , ma anche alcune ragazze delle altre classi, ovviamente sedute e con la porta delle aule leggermente aperte, non mi avevano riconosciuta, come Sadako.

<>

Vidi Shouta cercarmi, e come si rese conto che la mia stretta era  aumentata, si girò a guardarmi, quando i suoi occhi incrociarono i miei con calma il suo viso mi apparve beato, bello e carico d’amore. Stavo ancora contemplando quel viso che Pin-san disse una frese molto strana che mi fece cominciare a piangere.

Basta così poco, per non essere riconosciuta dalle persone?...

La porta si chiuse e shouta, non so quando, mi mise una mano sulla guancia. Forse non si rese
conto che quel contatto, così puro e ingenuo, potesse farmi tremare di piacere.

Ancora… voglio un’altra carezza!

Ma da quando la mia mente si era aperta a determinate cose? Volevo nascondere l’imbarazzo che mi stava imporporando le guance e il naso. Mi immaginai la scena: occhi languidi, naso e guance rosse…

<< Sawako? Perché piangi?..>>

Nasconditi!

Istintivamente le mani salirono alla faccia, ma le sue, grandi e calde, le bloccarono gentilmente.
Paura. Sbarrai gli occhi in cerca di riparo, ma la sua voce mi costrinse a seguire quel comando dettato con gentilezza e consolazione. Li aprì piano piano e la risposta alla mia teoria non tardò ad arrivare: occhi languidi incorniciati di rosso. Mi abbracciò di impulso.

SI! Strano che sia riuscito a superare l’imbarazzo del tocco, io ancora, non riesco a toccarlo normalmente, ho paura…

<< Dai non piangere, vedrai che non ti diranno niente. Se non sbaglio è la prima volta che ritardi giusto?...>>

Stai sbagliando…non piango per quello…

Non ebbi la forza di intaccare il suo dolce sorriso, voleva darmi conforto,e ci stava riuscendo. I suoi occhi si incatenarono ai miei…

Bacialo!

Cosa?!?!?

Vuole baciarti. Fallo!

La mia coscienza stava perdendo colpi: non poteva esser la mia testa.

Ne sei sicura?...

No, non lo ero affatto. Ma in quel momento volevo davvero quel contatto dettato dal cuore, ma un tonfo alle nostre spalle cambiò l’esito della scena: l’atmosfera da romantica che era, divenne comica; tutti i nostri compagni, Pin-san incluso, ci stavano guardando dalle due porte adiacenti alla classe
 
<< Shouta-kun dacci dentro.>>

Fu l’ultimo incitamento che riuscì a distinguere prima del silenzio.

Ti guardano tutti… ti guardano …

Un’eco si fece spazio tra i miei pensieri e senza badarci mi nascosi dietro Shouta, che notò il mio disagio.

<< Ragazzi, siete i soliti guardoni! >>

E’ davvero disagio questo?..

La prese a ridere, la cosa mi tranquillizzò molto, ma risposi alla mia domanda: no c’era anche qualche punta di curiosità, che riuscì molto probabilmente a nascondere. Solo dopo mi accorsi che mi stava guardando in viso. Osservai i suoi occhi per molto, e notai una punta di… Malizia?... possibile che avessi visto proprio il sentimento giusto?...

<< Sawako, entriamo in classe ok?...>>

Stupore assoluto. Stava marcando il “territorio” come i cagnolini. La mia reazione lasciò interdetti tutti: alzai il mio sguardo sul suo e sorrisi in modo felice.

Voleva che tu fossi solo sua…

L’avevo capito dal suo tono che era una frase studiata e ciò mi rese contenta. Tanto da entrare in classe mano nella mano sotto gli sguardi furenti delle mie compagne, che continuavano a ripetere e dire a bassa voce: “il mio Shouta nelle mani di una così” .

Come ti permetti? Lui è solo MIO…

la stizza  nei miei pensieri era intollerante, qualcuno avrebbe detto strano per una come me. Ma al mio orecchio arrivò un commento molto pesante da digerire per la mia “autostima” già abbastanza precaria acquistata con fatica : “ con quante ragazze carine che ci sono in giro,
proprio una ragazza così brutta e sciatta doveva prendere?”. Non ci badai ma quando sentì un risolino provenire dalle sue labbra mi preoccupai del motivo.

<< Ragazzi… quest’anno, abbiamo perso il primo posto… Ma siamo arrivati terzi! >>

Pin-san cominciò a parlare, e mi sentì puntata da ogni angolazione;

Ti odiano come all’inizio. Hai sentito le tue compagne no?,,, tu non sei degna di lui…

In quel momento mi sentivo così, così…

Sola, o è meglio emarginata?...

Non avrei saputo rispondermi. Fortuna che Shouta cominciò a guardare alla sua destra distogliendomi dai miei pensieri. Lo guardai interessata, era buffo, stava scrivendo su un pezzetto di carta con una penna nera. Non mi intromisi ma la curiosità andava aumentando, tanto che mi notò.

E adesso che faccio?..

Rise in modo sommesso, e con le labbra mi indicò Stubaki-kun. Non mi interessai al mittente del bigliettino, ma alle sue labbra.

Vorresti baciarle eh?...

Che imbarazzo. Mi girai e cominciai ad osservare il panorama. Il cielo era di un azzurro intenso, con qualche nuvola a decorarlo e, ogni tanto, uccellini che svolazzavano felici di qua e là.

Un pettirosso, una rondine e…

Mi soffermai sull’ultimo uccellino, non riconoscendo né il piumaggio né il su canto: l’avrei cercato a casa. Mi concentrai sugli alberi spogli, e intristita dalle foglie che cadevano ad un ritmo cadenzato, tornai presente in aula. Guardai Ayane Chan seduta in modo molto femminile: gambe a cavallo e sguardo rivolto davanti a se, in un’espressione da adulta e sensuale. Sospirai e osservai la marea di orecchini che lasciava scoperti spostando una ciocca di capelli.

Chissà,
probabilmente hanno un significato…


E nelle mie congetture spostai da Ayane Chan a Chizu Chan, che insieme a Pin-san stavano parlando di strategie per arrivare primi il prossimo anno…

Sembrano due torce umane quanto sono spinti dalla competizione.

Sorrisi leggermente spostando lo sguardo verso Shouta, ma mi imbarazzai quando Stubaki-kun cominciò a lanciarmi occhiate prepotenti. Distolsi lo sguardo da lui a Shouta, e notai che in mano stava stropicciando quel bigliettino di carta, dove poco prima scriveva, con rabbia.

E’ colpa tua…

Un presentimento mi attraversò la bocca dell’anima lasciandomi sfuggite un sospiro nascosto e soffocato.

Non farti sentire da lui…

Vidi che stava per alzarsi, e osservai la scena, ma Ryuu, strappò di mano il bigliettino a Shouta e si…
Alterò?...

<< Stupido, non puoi permetterti di parlare così di una persona, per di più una tua compagna di classe… Ti rendi solo ridicolo, e poi non capisci proprio niente vero?... Se una persona si innamora non gli sbatte proprio niente del parere altrui, e gli altri non devono prendersi gioco dei sentimenti  che l’interessata o l’interessato prova. Si vede lontano un miglio che a te importa solo la bellezza esteriore, senza aver mai trovato l’amore… Se Kazehaya prova questi sentimenti non deve impicciarti. Stupido. >>

Avevo afferrato subito che era colpa mia.

Non ci voleva un genio…

Ma pensai che quei sentimenti fossero direttamente collegabili a Chizuru;  il giorno prima me ne aveva confidato la grandezza in modo naturale. Tornai ad osservare la scena, come tutta la classe del resto, e vidi dei pezzettini di carta cadere sulla faccia stralunata di  Stubaki-kun.

Ma perché devono fissare sempre noi?…

Mi guardavano in modo freddo, anzi ci guardavano così. Me e Shouta, Shouta e me…

<< Ragazzi calmatevi tutti…Ryuu sei fortunato se non ti mando dal preside. >>

<< Si, si …>>

<< Ma com-… comunque, iniziamo SUL serio la lezione…>>

Pin-san sembrò scocciarsi sul serio, e tutta la classe, si girò, sempre senza smettere di parlottare a bassa voce. Mi girai verso Ryuu appena mi fu possibile.

<< Ryuu, ti ringrazio per avermi difesa…>>
Nessuno poteva ascoltarmi a questa tonalità di voce tranne lui, e con fare cospiratorio continuai.

<< Chizu Chan, ti stava guardando con sostegno e affetto… >>

Mi dovetti rigirare ma credo che quelle semplici parole, pur nascoste sotto un viso serio e compatto, stessero facendo il suo corso. Le ore passarono lente e per la prima volta noiose
tanto che mi offrì di aiutare Pin-san con le scartoffie e le fotocopie di classe, che durante l’anno capitava una volta ciascuno, durante la pausa pranzo; avevo tenuto la cosa esclusivamente per me, in quel momento avevo bisogno di pace e solitudine.

Non puoi farne a meno? Adesso c’è Shouta.

No! Posso farne a meno, non posso permettere che la persona che amo cada nell’abisso da cui sto cercando di uscire con sforzi immani.

Ma ti ritrovi sempre punto e a capo…
 
Raggiunsi la direzione appena suonata la campanella e iniziai a fotocopiare la consegna del saggio la cui il professore ci aveva lasciato.

345 fogli… poco male, più tempo per stare lontana da sguardi indiscreti.

Ma i miei pensieri non mi tranquillizzavano affatto, anzi, più sola stavo più mi attribuivo la colpa di tutto.

Cavolo, la giornata non è delle migliori…

Ripensai a tutto, ma soprattutto agli sguardi cattivi e sfacciatamente indiscreti che mi venivano lanciato. E piansi in silenzio eliminando tante di quelle sensazioni sgradevoli che mi straziavano il petto e facevano venir  voglia di urlare e … scappare…

Da quando non sopporti gli sguardi carichi di paura e sfacciataggine che ti vengono rivolti?...

Da quando ho iniziato ad avere amici, da quando ho scoperto che scoprire i sentimenti non è sgradevole e la compagnia di persone a te care è intensa e confortevole. Da quando, Kurumizawa mi aveva confessato i suoi sentimenti per Shouta…

Un mese…

E da quando mi ero accorta che i miei sentimenti “romantici” non erano che puri sentimenti d’amore. Da quando il mio lato solitario e il mio aspetto tenebroso si erano uniti e dissipati come il nulla da me stessa.

Un anno intenso e nuovo per me…

Guardai la fotocopiatrice e vidi che era arrivata a 340 fogli , aspettai il mio carico.

<< Ecco fatto… Adesso non mi resta che mangiare e distribuire questi fogli ai vari corsi.>>

Sistemai i fogli l’una sull’altra come tanto mi riusciva e con sguardo sicuro uscì fuori dalla segreteria, non potevo tornare sui miei passi, non più, adesso che il mio carattere era divenuto più sicuro. Mormorii e bisbigli soffocati erano mescolati l’una agli altri, e con mio grande rammarico, anche chi aveva voluto il mio aiuto ,non tanto tempo prima agli esami, non rivolgeva sguardi caldi, ma freddi e cinici.

Continua e non farci caso

Girai l’angolo per  la mia classe e con mio stupore il corridoio era deserto. Una sensazione fredda mi attraversò come un brivido. Comminai  sparata verso la classe, ma la mia disattenzione mi tradì: spuntò una gamba da un angolo del corridoio che mi fece cadere a terra. Io non mi feci nulla, ma il lavoro che avevo svolto con tanta dedizione era andato in fumo.

Ma chi è stato?!...

Mi pentì all’istante di quella domanda mentale, perché un dolore alla schiena mi fece tornare supina sul pavimento liscio.

Oddio devo andare via…

Mi alzai dolorante e mi trovai accerchiata da  9 ragazzi: 6 femmine e 3 maschi.

<< Dove pensi di andare?...>>

Una ragazza enorme si avvicinava pericolosamente, e gli altri non facevano nulla per fermarla, anzi sentivo che erano con lei, d’accordo in questa cretinata.
<< Palle Hio…>>

Un ragazzo alto, capelli rossicci e occhi di un grigio penetrante mi osservavano divertiti.

<< Palle, questa ragazzetta non fa paura… possibile che sia lei Sadako Kuronuma?...>>

Risa si levarono e la mia rabbia salire.

Per la prima volta

<< Non mi chiamo Sadako, ma Sawako…>>

Sostenni lo sguardo di quel ragazzo nel modo più freddo che potei, ma non essendo più abituata, vacillai e non poco.

<< Oh, Sadako.. sei tu la ragazza di Kazehaya-kun?...>>

Panico. Che avrei dovuto dire?...agii d’istinto per la prima volta.

<< Non credo che siano affari vostri, adesso vi chiederei di sposarvi, ho del lavoro da  sbrigare e come potete vedere, i fogli sono sparsi per tutto il corridoio…>>

Mi girai e contemporaneamente mi chinai a raccogliere i fogli. Sentì un movimento e una mano sulla mia spalla.

Che cosa vorrebbe fare?...

Hio. La ragazzona che probabilmente mi aveva dato un calcio prima, aveva in mano un…

Taglierino tascabile?...

Mi guardava trionfante, ma molte delle sue, alla vista dell’oggetto richiamarono l’amica.

<< Hio Chan, avevi detto niente violenza…. Anche se tutte siamo innamorate di Kazehaya-kun… non c’è bisogno minimamente del ta-….>>

<< ZITTE!...deve pagare per avermi portato via Shouta…>>

COSA?!..

Mi alzai e mollai un ceffone a quella cafona che osava parlargli in quel modo

<< NON PERMETTERTI DI CHIAMARE IL MIO SHOUTA, COME TI PARE E PIACE….>>

Urlai la rabbia e ricambiai lo sguardo freddo e omicida senza vacillare. Avevo sentito, un commento strano: “ Kurumizawa, aveva ragione anche su quelle due”.

E’ stata lei?...

Però avevo dimenticato il coltellino che non ci mise molto a essere “sguainato”. Me lo puntò contro e iniziò a fendere l’aria che mi circondava.


Mi sentì persa..

Sei persa.

Non mi arresi, ma lo scontro diretto, che stavo cercando di evitare, mi aveva distolto l’attenzione dalle altre presenze: adesso 3 ragazze e 2 ragazzi.
Il rosso e un moro.

Cosa?... dov’è finito il rosso?...

Quando capì cosa stesse accadendo davvero, era troppo tardi: il topolino era caduto nella trappola. Mi aveva presa, mi teneva entrambe le mani in una sua, e con l’intero braccio mi cingeva la vita rivolta verso Hio. Vidi i suoi occhi rallegrarsi e con grazia sistemarsi la gonna sgualcita.

<< Grazie Sho…Adesso a noi…>>

<< Peccato piccola, sei così carina… ma tranquilla, semmai dovessi essere così sfigurata che il tuo Shouta dovesse mollarti, vieni da me…>>

Le aveva sussurrate con  malizia dentro l’orecchio.

Questo è un maniaco.

La mia mente pensò ma non emisi un suono nemmeno quando Hio, appoggiò la punta del coltellino sulla guancia. La mia testa chiedeva aiuto.

Shouta….shouta…shouta…shouta…

<< Non verrà…l’abbiamo tenuto impegnato…>>

Cosa significava?

<< Che non ti salverà, perché sarà impegnato a difendersi per causa  tua…>>

Rise maligna, ma quelle parole arrivarono fino al midollo continuando a vorticare nell’aria della mia testa. Mi svuotai di ogni emozione, attivando la parte calcolatrice del mio essere: se avesse amato Shouta, non avrebbe pensato a fargli del male, vuole solo spaventarti.

<< Non  è affatto vero...se ami Shouta, pensare di fargli del male anche per finta ti farebbe soffrire… Chi ti manda? >>

<< Tu come… >>

Oramai non controllavo più me stesa, osservavo da lontano. Calcolai con quanta forza avrei potuto tirarle un calcio basandomi sul corpo di Sho…

Non puoi farcela…

Mi teneva con troppa forza nella parte bassa della vita…

<< Puttana… Tu non puoi averlo, non sei degna di lui… anche se ti lasciassimo andare tu…CO-…>>

Qualcuno le aveva tirato un pugno in faccia. Appena vidi la mia salvatrice lacrime mi scesero piano. Chizu Chan…

Che male…

Il coltellino mi aveva lasciato una striscia rossa quando Chizu aveva colpito Hio. Non badai molto al dolore ma ad un certo punto, le mani furnono libere, e con uno strattone, vidi Ryuu tirare via Sho dal mio corpo.

Sei libera!...

Mi allontanai e qualcuno mi tirò via da quel posto. Stavo per urlare dalla paura, ma Ayane Chan mi tappò la bocca abbracciandomi.

<< Stupida… mi….hai … fatta …uuuuuh..>>

<< Ayane Chan… Scusami…io non volevo… >>


<< Stupida non scusarti…la vittima sei tu…>>

Ci girammo entrambe verso i nostri amici, ma nessuno aveva ancora davvero iniziato. Ryuu dopo qualche minuto cominciò, e la sua danza ebbe inizio, accompagnato da Chizu Chan che aveva iniziato. Nessuno prevaleva sull’altro e ognuno incassava quanto l’avversario.

<< BASTA! >>
 
Mi intromisi parlando e attirando l’attenzione.

<< Ragazzi per favore no…>>

Si girarono tutti tranne Hio che approfittando della situazione colpì Chizu Chan ad un braccio.
Io e Ayane gridammo, Ryuu si parò davanti a lei, e si preparò  a lottare contro tutti e 2. sentimmo un sospiro provenire da Ryuu.

<< Chii ... Stai bene?...>>

<< Si… >>

<< Senti posso dirti un cosa?...>>

<< Concentrai, fallo dopo….>>

<< Ne va della mia salute mentale…>>

Erano seri, ma allo steso tempo consapevoli.

<< Dimmi…>>

<< Ti ho sempre Amata…>>

<< Ryuu….>>

<< Dopo…>>

Sho si stava per avventare su Chizu Chan ma il suono di un fischietto dettò l’ordine.Gettammo un sospiro di sollievo e all’unisono lo chiamammo.

<< PIN!!...>>

Vidi Ayane conservare il telefono e le stampai un bacio sulla guancia destra che la fece sorridere.
<< Yano, ti ho portato quello che  mi hai chiesto ok?...>>

Cosa succederà dopo?...

Ayane mi iniziò a trascinare per 4 rampe di scale, fino a quando non arrivammo davanti un portone in ferro battuto.

<< Forza apri…>>

Ayane mi aveva dato la chiave.
Lo feci e quando aprì il portone un senso di libertà e pace mi inondò…

Che l’abbia fatto apposta?...

Le sorrisi e … piansi. Nient’altro che piangere tra le breccia di Ayane. Il vento soffiava e i miei capelli, oramai ridotti a fili pieni di nodi mi davano fastidio. Io mi infastidì di me stessa.

TUTTA COLPA MIA!!!!!!!!...

Non so quanto tempo stesi seduta a piangere, ma sentì passi veloci sulla scala, fiatone e …

<< Sawako… >>

Rabbia. Frustrazione. Dolore e Vuoto…

Hai deciso?..

Si, avrei rinnegato me stessa. Appena lo sentì avvicinarsi gli diedi uno schiaffo. Toccarlo solamente per fargli del male, mi stava distruggendo, ma non potevo stargli accanto. Preparai un altro colpo, con il cuore a pezzi. Però durante lo slancio Shouta lo bloccò con agilità.
In verità speravo che lo facesse, ma ugualmente l’abbraccio che seguì mi fece riprendere la maschera. Cominciai a scalciare, dimenarmi con quante forze mi erano rimaste in corpo. Ogni movimento che facevo contro di lui era un movimento contro me stessa.

Soffri… e lui soffre…

<< Che ti succede?....>>

Lo stava dicendo con preoccupazione e rimpianto. Ma in pochi attimi le parole di Hio mi tornarono in mente e urlai, urlai per sfogarmi e continuare.

<< ALLONTANATI…>

L’ho detto davvero?... perdonami Shouta…
 
<< Non voglio… cos’è successo?...>>

L’ha chiesto, e adesso?...

Non potevo raccontargli nulla: sarebbe diventato triste per colpa mia, e preoccupato.

Anche se adesso lo è ugualmente..

Abbassai la testa e cercai di nascondermi ma il vento prese a soffiare più forte lasciando intravedere quel graffio sulla guancia. Mi prese con tutte e due le mani il volto, per osservarlo.
Rabbia e tristezza mi stavano divorando la testa al ricordo di quei momenti

<< Non è niente..>>

Mentì spudoratamente contro l’evidenza cercando di apparire il più naturale possibile; avevo distolto lo sguardo, ma la mia mente venne offuscata sempre e continuamente da quelle stramaledettissime parole.

<< Non posso stare con te…anche se lo vorrei >>

Iniziarono a tremarmi le labbra.

Calma e concentrati.

<< Perché?... >>

<< e me lo chiedi?...>>

Cercai di mantenere un’aria fredda e distaccata, ma appena il suo sguardo si spostò di scatto dal mio capì che aveva visto quanto stavo soffrendo.

Completa l’opera…

<< Perché se stai con me… Faranno del male anche a te… Io Ti amo Shouta, ma dopo quello che è accaduto oggi, a Chizu a Ryuu e quello che potrebbe capitare a chi mi è accanto… è orribile. Non permetterò a nessuno una punizione del genere. Shouta addio… se è il solo modo lo farò, ho scoperto anche da chi erano partite le voci della scorsa volta su Ayane e Chizu… Kuru-..>>

<< Kurumizawa… l’ho scoperto poco fa…>>

Allora sapeva? Meglio, avrei potuto usare la sua conoscenza come punto di forza per lasciarmi andare.

Non ero più in me: ero tornata calcolatrice come poco prima. Però notai la sua espressione tramutarsi in tristezza, e non resistei: gli misi una mano sulla guancia calda.
<< Non possiamo stare insieme… ho avuto la risposta a tutte le mie domande… Anche se Ti amo non posso … ne soffrirebbero tutti…>>
<< NON PUOI…. Non puoi andare via così da me… dirmi che mi ami e scappare via… oggi ho capito come ci si sente a stare ed essere guardati con rabbia e paura, voglio stare solo con te. Perché non lo capisci?...>>
Mi bloccai, si stava.. sfogando?...
Probabilmente era accaduto qualcosa anche a lui di sgradevole.

Smettila e buttati sulle sue braccia, bacialo…

Non posso. Cercai di continuare la farsa senza nascondere la mia tenerezza nei suoi confronti.

<< Io l’ho capito ieri e provo la stessa cosa, ma adesso …>>

<< No, tu vuoi scappare da un sentimento nuovo… >>

Quando aprì bocca, fui interrotta da parole pungenti: mi si strinse il cuore.

Hai ottenuto quello che volevi no?..

Si, e allora perché non volevo che accadesse?

<< non lo permetterò, tu devi solo fidarti di me, puoi?..>>

<< Non… non posso mettervi in pericolo….>>

Mi guardò con intensità e senza chiederlo ad alta voce, continuò a domandarmi se potessi. I suoi occhi lasciavano trasparire ogni buon proposito, ma la mia testa non riusciva più a ragionare.

CHE DEVO FARE?...

<< Si .. MA COME FACCIO A PROTEGGERVI? …>>

Non avrei mai voluto urlargli contro, ma stava facendo breccia nelle mie difese. E poi, lasciarsi andare via Shouta, sarebbe significata la fine: la fine del mio nuovo mondo.

Non puoi farlo… Vero?...

I miei singhiozzi, prima assenti mi lasciavano interdetta, non potevo permettermi di piangere in questa recita.

Oh al diavolo, esprimi le tue paure… lui ti capisce

<< Come faccio a deviare quegli sguardi cattivi rivolti a voi,,, a te… >>

Non rispondere ti prego…

Stavo delirando, avevo bisogno di un abbraccio, una fonte di calore per il mio cuore diviso.
Non dovetti aspettare molto: mi abbracciò, e con estrema calma sopì il mio desiderio represso.
Chiusi gli occhi e dopo qualche attimo di sorpresa e imbarazzo, ricambiai il mio primo e dolce bacio. Ci staccammo con fare gentile, senza fretta mi asciugò una lacrima di felicità, con un sorriso ampio 32 denti. Più tardi avremmo messo fine ad ogni rancore, Insieme come eravamo arrivati.
 

   
 
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