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Autore: Elettra28    17/07/2011    10 recensioni
Storia che si svilupperà sul rapporto in modo particolare tra Heather Morris (Brittany) e Naya Rivera (Santana) Aiutate da un nuovo personaggio di mia invenzione
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: FemSlash, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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“che cazzo ci faccio qui?” continuava a ripetersi dal momento in cui era capitata in quel quartiere residenziale, ville tutte uguali, giardini uguali, strade uguali…. Tutto costruito col copia ed incolla, pensò che sarebbe riuscita sicuramente a perdersi più in questo posto, che nelle immense strade di Los Angeles. Quel posto le ricordò Wisteria Lane, la cittadina che, faceva da scenario, ad una delle serie tv che amava : Desperate Housewives, ed in fondo, pensò, che i personaggi che ci vivevano, non si distoglievano molto da quelli raccontati nel telefilm. Il tassista si fermò e disse:
“ecco signorina, siamo arrivati al 25 di Blue Ridge Avenue”
“grazie mille” pagò l’autista e si ritrovò davanti ad una villa, circondata da un grande giardino, sorrise al pensiero di chi popolasse con giochi e risate quel posto.
“ormai sei qui…. Hai avuto il coraggio di mentire, prendere un aereo, ed arrivare fino a qui. Metà del lavoro è compiuto!” fece un respiro profondo e suonò il campanello.
“arrivo!!” si sentì dall’altra parte, le sembrò un dejavù, stesso tono di voce, che conosceva benissimo e stesso modo di rispondere. Quel pensiero la tranquillizzò un po’ di più.
“Naya? Cosa ci fai qui? È successo qualcosa ad Heather?” April, improvvisamente cambiò l’espressione del suo viso, appena vide la ragazza.
“no, no tranquilla, stà bene!” disse subito per tranquillizzarla.
“dio mi hai fatto prendere un colpo! Vieni qui!” la trascinò verso di sé, per abbracciarla.
“scusa, non volevo farti spaventare!” disse, ancora presa dalla stretta della ragazza
“ma che ci fai qui? Stai bene? Perché non hai avvisato che venivi?” le disse April
“perché ho deciso in fretta e non volevo ti preoccupassi!” rispose.
Erano ormai in cucina, davanti ad un caffè caldo, che la padrona di casa le aveva offerto, April continuava a guardarla incredula.
“certo che vi siete proprio trovate con mia sorella, siete due folli, completamente!” sorrise scrutandola.
“stai paragonando la mia follia a quella di tua sorella? Non credo di poterla eguagliare!” sorrise
“HeMo lo sa?” chiese
“secondo te? Non me lo avrebbe mai lasciato fare….. le ho detto che andavo a fare un servizio fotografico, con tanto di intervista, poi lei in questi due giorni è impegnata con Zach,  per un festival di danza”  affermò la mora
“Naya tu sei fuori completamente…. Ti rendi conto? Sei sicura di volerlo fare?” April continuava a guardarla incuriosita, ed allo stesso tempo orgogliosa, che ci fosse una persona che amasse così tanto la sorella.
“April ,sono venuta prima qui per cercare di trovare un po’ di coraggio, ma mi stai terrorizzando ancora di più così” le disse.
La  bionda si mise a ridere e dandole una carezza disse:
“perché non voglio ti distrugga in un secondo, sai che ne è capace vero? Voglio che tu sia preparata, però sappi che apprezzo moltissimo quello che stai facendo…. Davvero!” la abbracciò.
A Naya sembrò di sentire HeMo in quelle parole ed in quei gesti, chiuse gli occhi pensando che in quel momento ci fosse realmente lei ad abbracciarla e darle coraggio. Sospirò e disse:
“lo so….. ma se non lo faccio, rimarrò col dubbio di non averci provato. “
Squillò il cellulare di Naya. Lo prese e vide che era HeMo, fece cenno ad April di fare silenzio, fece un bel respiro, e con una grande tensione rispose:
“Hey!”

“ciao amore tutto bene?” disse la bionda dall’altra parte
“rispetto ad un’ora fa? Tutto benissimo…. “ sorrise e fece sorridere anche April
“smettila! Ti stò chiamando per dirti che mi è appena passata vicino J.Lo! “
“Wau! E non le hai dato una toccatina al sedere, per vedere se è tutto vero?”
“no, ma da quello che ho potuto vedere è molto meglio il tuo!” rispose
“ah bè grazie, sono contenta del paragone…”
Dall’altra parte della stanza si sentì una voce squillante, Naya sgranò gli occhi ed April iniziò ad agitarsi e fare cenni a Naya di chiudere, perché HeMo avrebbe riconosciuto, sicuramente subito, la voce della nipote.
“hemmm… mi chiamano devo chiudere ,ci sentiamo dopo” e senza nemmeno dare il tempo alla ragazza di ribattere chiuse la chiamata.
“mamma abbiamo visto i pesciolini rossi nel laghetto nuovo che c’è al parco” la bimba corse verso la mamma, ed inizialmente non si accorse che c’era un’altra persona in cucina. April la prese in braccio e la girò verso Naya. La bambina lanciò un urlo e, con un balzo, saltò dalle braccia  della mamma, per andare verso Naya
“Nayaaaaaa “ si buttò sulle sue braccia
Naya la prese e la strinse forte, le diede i baci veloci veloci sulla guancia, che Annie adorava tanto e che le aveva promesso. La bimba sorridendo la guardò e disse:
“dov’è zia HeMo?”
La mora sentì che il suo cuore perse un battito, cercò di non rattristarsi e disse:
“oggi non c’è, ma verrà presto vedrai!”
“lo sai che sono andata al laghetto nuovo del parco e c’erano taaaanti pesci rossi e c’era uno che era bianco,ma solo uno” disse la bambina
“si e lo sai che, se non ti acchiappavo per il cappuccio della felpa, saresti caduta giù a fare compagnia ai pesci?” entrò una figura alta, mora ed abbastanza muscolosa, era Mike il marito di April e padre di Annie. Naya non l’aveva mai conosciuto, ma HeMo ne aveva sempre parlato bene, adorava il cognato perché ,nei momenti di eterna noia alle riunioni parentali ,lui era il suo unico salvatore, trovava dei modi per farla divertire sempre.
April sorrise, vedendo il marito entrare, con una faccia abbastanza stravolta, dopo essere stato per due ore in giro con la figlioletta.
“Mike lei è Naya!” sapeva già che bastava nominarla, perché il marito capisse chi fosse.
“oh Wau! Naya…. Che piacere…. Ma c’è anche Hemo?” chiese subito.
“ciao Mike, no sono qui da sola” rispose
La bimba si sporse verso il padre, dalle braccia di Naya per dire:
“papy mi ha salvato la vita vero?” dandole un bacio
“mmmmm si piccolina…..” poi si girò verso la moglie dicendo” spero che non mi faccia pentire della cosa!” facendo l’occhiolino. Naya sentì la battuta e si mise a ridere, April esclamò:
“Mike!” dando un colpo sulla spalla al ragazzo.
Naya ,trascinata da Annie verso la stanza dei giochi ,si mise a giocare con la bambina.
“come mai è qui?” chiese curioso il ragazzo
“per una missione impossibile…. Vuole affrontare la tua regina delle tenebre!” rispose April
“cosa???? Ma- ma- si droga per caso?” disse, sgranando gli occhi
“no, ama soltanto alla follia una persona!” rispose, guardandola da lontano con ammirazione.
“eh si ho capito, ma così è autopunirsi…. Rischia di non amare più nessuno , ha presente il potenziale di quella donna? Cioè…. ti uccide con lo sguardo!!!” Mike era uno di quelli terrorizzato dalla suocera, che non faceva altro che metterlo a disagio ogni volta, e criticare ogni sua scelta.
“amore non esagerare ora! La stai dipingendo come un mostro! “ rispose seccata
“è peggio, un mostro lo puoi sconfiggere, lei è un essere soprannaturale!” fece la faccia misteriosa. April rise della goffaggine del marito, e si fiondò a darle un bacio, accarezzandole il viso.
“vado a prepararmi per il mio amato turno di notte, dì pure a Naya che può stare qui stanotte, sempre se resterà in vita!” sorrise, e stampò un altro bacio alla moglie.
“Sicura che non vuoi che venga con te? Guarda che per me non c’è problema davvero!” disse April, prima che la mora si accingesse a scendere dalla macchina, davanti a casa Morris.
“no davvero, so che lo faresti senza problemi ,ma è una cosa che devo fare da sola April”
“ok, noi ti aspettiamo al parco a 100 m da qui, quando hai finito ci trovì li….. in bocca al lupo Naya!” l’abbracciò
“crepi!” le sorrise e si allontanò.
“Ah Naya?.... sono così felice che mia sorella abbia trovato una persona come te!” le disse con gli occhi umidi.
Naya annuì e, prima di farsi prendere dalla situazione ,salutò e si girò per dirigersi verso la porta.
“mamma perché non andiamo dalla nonna? Solo Naya ci và?” disse la piccola
“si tesoro, per ora si… speriamo di poterci andare tutti assieme un giorno.” Rispose tristemente.
“Ok Naya …sei ancora in tempo…. “ pensò dentro di sé, forse April aveva ragione, poteva darle una mano, sapeva quantomeno come far calmare e ragionare la madre…. Poteva chiamare un taxi e come era arrivata andare via, prima che la signora Morris se ne accorgesse, era sicura che April l’avrebbe capita.
“ma no no no Naya!!!! Che dici? Il più è fatto!!! Devi solo premere quel cazzo di bottone dove c’è scritto Morris e poi il resto andrà da sé…. Ci devi provare per lei, lo devi fare per lei!!!” rispose alla sua anima, che si stava torturando.
Non fece in tempo a pigiare il bottone ,che il cancello, improvvisamente senza averlo nemmeno sfiorato, si aprì e di conseguenza anche la porta.
“grazie Molly il tuo supporto è stato veramente importante per me, sarà una bellissima pesca di beneficienza” la signora Morris, stava congedando un’altra elegante signora e Naya era li davanti immobile, le due si accorsero della ragazza all’ingresso .
“Naya? Che ci fai tu qui’” affermò la signora Morris
“ma Jeannie non è la collega di Heather quella?” chiese l’ospite
“s- si certo Molly è lei” impanicata, riprese il controllo, sfornando il suo bel sorriso formale.
“ohhhh ma che carina, è venuta a farti visita! Si vogliono troppo bene quelli del cast, ho letto un articolo carinissimo su di loro, dicono che sono tutti una grande famiglia…. Meno male per Heather così lontana da casa, almeno non è sola….” La signora attaccò un discorso che a Naya sembrò interminabile, era ancora al cancello immobile.
“ma entra cara che mamma Morris ti offre una fetta delle sue deliziose torte che abbiamo appena sfornato insieme… non è vero Jen?” la signora si rivolse alla mamma di HeMo
“s-si, vieni accomodati Naya!” il suo sorriso teso, non faceva una piega, ma Naya sapeva che stava continuano a fingere.
La mora prese coraggio e avanzò verso le due signore. La signora Molly prese le mani di Naya e la baciò dicendo:
“sei una bellissima ragazza, d’altronde siete tutte belle li dentro! Io devo andare cara, mi sarei trattenuta volentieri a chiacchierare ma devo preparare la cena, altrimenti avrò contro marito e figli! “ fece una copiosa risata, seguita da Jeannie che la imitò
“Jeannie salutami tanto Heather, e dille che aspettiamo che finalmente ci faccia conoscere questo futuro marito! Certo, per un personaggio come lei ,è difficile nasconderlo ,ma qui da noi può stare tranquilla è in famiglia!” salutò con due baci l’amica, che rispose imbarazzata:
“c-certo certo Molly lo farò, appena la sentirò” guardò Naya, che assunse uno sguardo impassibile davanti a quelle  patetiche affermazioni.
“Arrivederci cara, buona fortuna per Glee e per tutto!” le disse
“arrivederci signora, piacere di averla conosciuta!” sfornò uno dei suoi sorrisi da attrice . Naya fù quasi sedata dalla parlantina di quella signora, le venne in mente, che anche la signora, doveva avere i suoi scheletri nell’armadio, ed il bisogno maggiore di queste persone, per nascondere tutto, è quello di parlare e far venir fuori una patina finta di vita vissuta, da far sembrare reale e coprire tutta l’immensa sofferenza che c’è dietro queste persone, forse la signora era un’attrice molto più brava di lei, perchè non aveva nessuno che gli urlava lo stop, per farla tornare alla realtà, come succedeva nel suo lavoro.
Sentì il cuore battere a mille, Jeannie  stava in silenzio, seria, e la osservava. In quell’istante Naya desiderò di scappare, come una bambina davanti all’orco dei suoi incubi. Aveva spento il cellulare prima di scendere dalla macchina, non poteva nemmeno chiedere aiuto ad April ,che era a pochi metri da lei. “cazzo Naya è una persona,calmati! Male che vada ti butta fuori da casa sua, non ti può mica uccidere!” si ripetè con forza dentro di sé.
La signora fece cenno col capo a Naya di entrare, la ragazza entrò e si diressero verso il salotto, dove ancora c’erano tutte le vettovaglie, riservate all’accoglienza della signora Molly.
“siediti” disse
“la ringrazio” aveva la voce tremolante e respirava a fatica. Sapeva che doveva iniziare lei il discorso, perché  in fondo era venuta lei a parlare.
“perché sei venuta Naya?” disse, con fare molto calmo.
“per prima cosa, le volevo dire che Heather stà bene, sono sicura che se lo stava chiedendo, avendomi vista qui…” non era sicura di questo, ma voleva pensare così.
“mi fa piacere…” disse gelida
“sarebbe più felice e starebbe decisamente meglio, se sentisse la mamma e se sapesse di poter contare su di lei sempre, come succedeva prima” continuò Naya
“è stata una sua scelta…” affermò, senza guardarla in faccia, mentre le versava una tazza di tea.
“è proprio questo il punto, l’ha portata a scegliere tra due cose che amava di più al mondo!” Naya prese coraggio, ormai era in ballo e doveva approfittare per dire tutto, senza lasciarsi dentro niente.
“non osare paragonare l’amore di una madre con… con … non so nemmeno come chiamarlo…” disse schifata
Naya si sentì il sangue scorrere più forte dentro, e salire più velocemente verso il cervello. Fece un bel respiro e disse la famosa frase:
“per quanto lei non lo possa accettare, io amo sua figlia ed Heather ama mè.” Disse, scandendo perfettamente quella frase.
La signora si gelò a quelle parole, ma cercando di non scomporsi disse:
“voi siete abituati ad usare le parole importanti ,come se fossero battute di un copione! Confondete amore, con divertimento, mode…. E quant’altro!”
“mi creda, che non ci stiamo divertendo, non immagina tutte le difficoltà che stiamo passando per questa relazione, se non fosse che ci amiamo così tanto, avremo già lasciato perdere, perché l’ipocrisia della gente è veramente grande” e dicendo quello ,sapeva che avrebbe toccato nell’orgoglio anche la signora.
La signora divenne rossa in viso dalla rabbia:
“io so solo che, mia figlia, era una persona di sani principi,prima di conoscere te! Era meravigliosa! “ ebbe un cedimento di voce.
“Heather è meravigliosa, e non è cambiata, a parte che ogni giorno, ha sempre quei momenti di tristezza, perché le manca terribilmente la mamma, che sentiva tutti i giorni e che adesso non si chiede nemmeno come stia!” disse la mora
“non è vero Naya! io ci penso tutti i giorni e prego per lei!” disse, guardando la ragazza
“immagino che preghi per la sua felicità giusto? Ed allora perché non fa qualcosa perché lei sia felice? Pensa che lasciando me, potrà ridarle la felicità? Non può essere felice senza di me, come non può essere pienamente felice, senza di lei!”
“Stai ancora paragonando il rapporto mio e di mia figlia, col tuo!” rispose arrabbiata
“no, si sbaglia, sono due cose diverse, ma sono tutte e due cose di cui Heather non può fare a meno e non gli si può chiedere di rinunciare, perché nel momento in cui una delle due glielo chiederà , come appunto è successo, la perderà!”  Naya non voleva farsi intimidire dalla durezza della donna.
“non è più la mia Heather quella che stà con te…. La mia Heather mi avrebbe ascoltato, avrebbe ascoltato la sua mamma, e sarebbe tornata a casa con me…” non ce la fece più, ed iniziò a piangere.
A Naya si strinse il cuore, per un attimo aveva pensato di mollare tutto e rinunciare all’amore della sua vita, per far stare meglio quella persona e perché tornasse tutto com’era prima. Ma non poteva, ed HeMo non gliel’avrebbe mai permesso, lo sapeva bene… le venne in mente che, si sarebbe arrabbiata moltissimo ,sapendo quello che in quel momento stava facendo.
“e’ sempre la sua Heather, è quella che ha portato per nove mesi in grembo, quella che ha cresciuto, che pettinava con le codine da piccola, che la preparava per andare a danza, quella a cui ha tenuto la mano e per il quale si è fatta forte, per reggere la perdita di un padre a quell’età prematura….”Naya Si alzò e si avvicinò alla signora , aveva il volto coperto, per non far vedere che piangeva, le tolse le mani dal viso, perché la potesse guardare negli occhi:
“e’ sempre la sua Heather, che si preoccupa di tutti, che si taglierebbe una gamba, sapendo quanto è indispensabile per la sua passione, per le persone che ama, la Heather testarda che soffre per le ingiustizie e ci mette un attimo a mandare a quel paese chiunque, la Heather impulsiva…. È ancora tutto questo…. “
La signora la guardò in lacrime, era stupita, perché si accorse che, Naya ,conosceva la figlia nel profondo, forse quanto lei.
“l’unica cosa che Heather non ha più, ma vorrebbe riavere ,è la sua mamma, che le stà affianco e le vuole bene per quella che è…. Semplicemente sua figlia!” Naya concluse il suo discorso e si accorse che anche lei stava piangendo.
Decise di lasciarla sola, aveva bisogno di tempo e poi fondamentalmente le aveva detto tutto quello che aveva dentro.
Si avvicinò e si inginocchiò davanti a quella donna distrutta dal pianto per dirle:
“io sono a casa di April, parto domattina, non le stò chiedendo niente, sono venuta, perché avevo bisogno sapesse queste cose. Non pretendo che diventiamo amiche e che, improvvisamente ,approvi la nostra storia, potremo anche non vederci mai più noi due, a me stà bene se lei vuole così, ma per favore, torni da sua figlia, e non le chieda un’altra volta di rinunciare a me, se non mi vuole tra i piedi, io sparirò ogni volta. Ma torni da HeMo.” Prese la borsa ed uscì.
Lasciandosi dietro quella porta chiusa, Naya sentì l’aria fresca che le riempì i polmoni e le sembrò ,come quando stai tanto tempo sott’acqua e poi risalendo, con uno salto in superficie ,senti i polmoni che si riempiono d’aria. Le venne da piangere, ma era fiera di essere riuscita ad affrontare ,finalmente ,quella donna. Le aveva sempre fatto paura, ma, quella sera, aveva visto che era una donna fragile, che nascondeva le sue paure, dietro quell’aria da tiranno che si portava in giro.

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Era un sabato con un sole bellissimo, spingevo la carrozzina di Federico per il vialetto del giardino della clinica, poteva camminare, ma era troppo debole per passeggiare, la morfina lo stava uccidendo. Dimagriva a vista d’occhio, ma sentivo che era felice di vedermi ogni volta, ed il fatto di poter dare dei frammenti di felicità al mio amico, mi rendeva felice. Zach ed HeMo erano fuori per il week end ad una manifestazione importante di danza e Naya era a fare un servizio fotografico ed una intervista non so dove.
“ho voglia di suonare” mi disse ,con la fronte alta verso il cielo, sentivo che aspirava aria fresca più che poteva.
“domani ti porto la tastiera con le cuffie, così non disturberai nessuno” gli dissi
“no…. Voglio sentire il suono pulito del pianoforte, voglio toccare dei veri tasti duri!” mi disse, rimasi perplesso, perché non capivo dove volesse arrivare, la clinica non era dotata di un pianoforte.
Mi guardò e mi disse:
“andiamo a casa tua!”
“non se ne parla! Non sei in condizioni, assolutamente!” dissi subito
“andiamo Stefano stò bene! Non ho una crisi da ieri mattina! Le medicine mi stanno aiutando…. Ti prego!” mi disse implorante.
mi sembrava che, ogni richiesta sua, fosse amplificata cento volte tanto, perché il pensiero andava sempre al fatto che, poteva essere l’ultima volta che poteva farlo, e così ,ogni cosa, veniva fatta bene, con passione…. Era un buon modo, anche se abbastanza inquietante, per vivere fino in fondo ogni attimo della propria vita.
Riuscì a convincermi, così lo feci salire in macchina, e vedendo il suo sorriso soddisfatto lo portai a casa.
Improvvisamente mi guardò, mentre guidavo, mi accorsi di quello sguardo, ed incrociando i suoi occhi mi disse:
“possiamo fare che, oggi ,viviamo la nostra giornata perfetta?” mi sorrise.
Ricambiai il sorriso e dissi: “ok! Cosa vuoi fare?”
“te lo dirò ogni qual volta mi verrà in mente, per ora voglio suonare il tuo piano!”
Annui e mi diressi verso casa.
suonò per un’ora ininterrottamente, un professionista, che faceva concerti ,non ce l’avrebbe fatta senza esercizio, e lui non si esercitava da mesi, era solo spinto dalla passione, io non mi mossi dalla sedia, era un concerto che mi gustai, tutto per me….. mi emozionai più volte, perché, in quel concerto, c’erano vari pezzi della nostra storia. Federico raccontava la nostra storia, con i tasti del pianoforte,  ed ogni volta che suonava un pezzo significativo, mi guardava e sorrideva.
“Wau! Quanto devo pagare per questo concerto? Sono disposto a qualsiasi cifra!” dissi per smorzare un po’ di tensione, eravamo visibilmente emozionati entrambi.
“dire che un bel bicchiere di chianti fresco, possa ricompensare questa fatica!” mi rispose.
“subito maestro! Corro in cantina e glielo porto!” mi recai felice a prendere la bottiglia di vino, quando ritornai Federico era accasciato sul piano. Posai la bottiglia sul tavolo e ,preoccupato ,corsi a vedere come stava.
“hey hey! Tutto bene!” mi guardò con gli occhi stanchi e mi disse
“la testa ogni tanto pulsa!”
“andiamo, ti porto immediatamente in clinica!” le afferrai il braccio, per aiutarlo ad alzarsi
“no! No! Ti prego! Stò bene…. ! gustiamoci questo chianti e poi, sai che voglio fare?”
“cosa?” chiesi curioso
“voglio andare in spiaggia, voglio vedere il mare, portami al mare ti prego!” mi guardò con aria seria e triste
“ok… ma poi torniamo in clinica, ti prego!” gli risposi
“ok, te lo prometto!” mi disse
Mi sembrò che il vino gli diede una carica in più, io ero sempre abbastanza preoccupato, perché non mi piaceva la situazione… comunque decisi di esaudire anche quella sua richiesta ,e lo portai al mare. Era ora di pranzo e ci fermammo in un fast food, aveva voglia di mangiarsi delle schifezze, si lamentava sempre delle verdure che gli offriva la clinica!
“aaahahhhh cosa c’è di meglio di un doppio cheeseburger, con doppia salsa, e una mega coca cola?” mi disse ,soddisfatto, mentre mangiavamo di fronte al mare
“non lo so…. magari una doppia denuncia da parte del dottor Wyle, per tutto quello che ti stò facendo bere e mangiare?” dissi sarcasticamente!
“ah ah ah non lo saprà mai tranquillo! Rilassati!” mi diede una spinta
“sono rilassato” ricambiai la spinta e forse gliela diedi troppo forte, e cadde con tutto il corpo sulla sabbia
“oddio Fede, scusa… ti ho fatto male?” mi avvicinai e mi accorsi ,che avevo il viso a due centimetri dal suo, ci fù un momento di silenzio, in cui i nostri occhi si ritrovarono,  così vicini e sembrò non succedesse da secoli.
Fù lui a rompere il silenzio:
“tranquillo ero solo sbilanciato… “ mi disse, risollevandosi aiutato dalla mia mano.
Rimanemmo tutto il pomeriggio a prendere quel debole sole invernale, a ricordare cose divertenti di compagni di corso in accademia ,e cose buffe ,che ci erano successe ,quando stavamo assieme, come per esempio, la volta che ci eravamo appartati nel bagno di un ristorante e la signora delle pulizie ci scoprì nel bel mezzo…. Ci spaventammo moltissimo, ed uscimmo tutte e due con i pantaloni quasi sulle caviglie ed imbarazzati, per non affrontare nessuno, lasciammo 200 euro sul tavolo, sapendo che la cena era costata molto meno, ma volevamo dare la mancia per il disturbo.
“ti ricordi che, io volevo rientrare e scrivere un bigliettino ,per dire che ,il resto di mancia ,doveva andare alla signora che puliva i bagni, per le cure dallo psicologo, dopo lo shock che aveva subito???” mi disse piegato in due dalle risate
“ah ah ah oh si… e io ti pregai di non farlo, e per convincerti ,inventai la balla che il padrone del locale conosceva mio padre” risposi divertito
“perché era una balla?” si fermò a fissarmi
“e certooooo!!! Ah ah ah ci avevi creduto?” ormai ero sdraiato in terra dalle risate
“maledetto ti odio!!! Ora mi rimarrà sulla coscienza la signora!!!” si buttò addosso a me.
Era stanco, sentivo il suo respiro farsi affannoso.
“Fede forse è meglio se andiamo ora…. Stà tramontando il sole e stà facendo freddo, stai tremando!”
Gli dissi ,strofinando il suo braccio
“aspetta, finiamo questa giornata perfetta col tramonto…. Ti prego, e poi ti prometto che mi lascerò portare in clinica.”
“ok… in fondo ci vorrà solo mezz’ora perché cali il sole” mi sorrise ,come un bambino al quale è stato concesso, dai genitori, di rimanere ancora un po’ fuori a giocare.
Vedevo che tremava, gli diedi la mia giacca e gliela feci indossare, dopo avergliela messa, mi venne spontaneo abbracciarlo, mi misi dietro di lui e lo strinsi forte. Mi strinse il braccio, che lo avvolgeva, e mi disse:
“per favore, possiamo rimanere così?” quasi sussurrando.
Risposi solamente: “si!”
Rimanemmo in silenzio per tutto quel tempo, guardando il sole che, piano piano, moriva davanti a noi, io non reggevo più tutta quella tensione così, cercando di non farmi sentire da lui, affondai la mia faccia dietro la sua schiena e mi misi a piangere, il più silenziosamente possibile.
“sei un campione di organizzazione di giornate perfette!” mi sorrise ,mentre lo mettevo a letto, era stremato e mi ero preso un cazziettone grande come una casa dal medico, ma non mi ero pentito. I suoi occhi erano felici.
“hai fatto tutto tu, io ho solo ubbidito agli ordini!” gli sorrisi e gli stampai un bacio in fronte. Improvvisamente mi prese e mi diede un abbraccio fortissimo, penso che abbia concentrato tutte le sue ultime forze  in quella stretta.
“ti amo e ti amerò per sempre, ricordatelo…. Non dimenticarlo mai ti prego!” pianse….
Io ero sconvolto, non sapevo cosa fare, cosa dire…. Mi limitai a dire:
“grazie!” e sorridendogli dissi: “ci vediamo domani, verrò con Zach!”
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Naya giocava con Annie alla “signora che andava a comprare il pane dalla signora del pane” questo era il nome che Annie aveva dato al gioco.
“zia HeMo dice le bugie vero Naya?” disse improvvisamente, mentre metteva dentro il piccolo carrello rosa di Naya,  il pane di plastica.
“no tesoro! Perché dici così? Zia HeMo non dice mai le bugie!” Naya rimase spiazzata da quell’affermazione
“si, tu sei brava e non le dici!” Naya fece la faccia strana, per far capire alla bimba che non aveva capito
Allora la bambina continuò
“si è così, perché tu mi hai detto che saresti venuta a giocare con me ed infatti sei venuta, anche zia heMo l’ha detto e non è venuta. Quindi zia HeMo è bugiarda!” la conclusione della bambina non faceva una piega, solo che Naya sapeva il vero motivo
“non è così, vedi, zia HeMo ti pensa tutti i giorni e vorrebbe stare qui a giocare con te, ma ci sono cose che le impediscono di farlo, quando sarai più grande lo capirai, ma sappi che non dice mai le bugie ed un giorno tornerà qui a giocare con te!” le disse
“ok ,ti credo perché tu non mi hai mai mentito!” disse  per poi aggiungere “sono 200 dollari comunque!”
“oh caspita però… 200 dollari un po’ di pane? Certo che li sai fare gli affari…. eh piccola?”
Sentirono bussare alla porta, la bimba si precipitò ad aprire con April che urlò
“Annie quante volte ti devo dire che non devi andare ad aprire la porta da sola? Soprattutto di not…. Mamma ciao!”
Naya ,sentendo la frase di April ,si affacciò verso l’ingresso e vide la signora Morris, visibilmente provata, si capiva benissimo che aveva pianto tanto. Aveva un pacco in mano, venne aggredita dalla nipotina che si precipitò sulle sue gambe sbilanciandola, rischiando di far cadere il contenuto del pacco.
“entra mamma, non stare sulla porta” disse April
“si… grazie…” April guardò perplessa la mamma e diede un’occhiata a Naya, facendo intendere che non capiva l’atteggiamento della mamma in quel momento.
La signora si avvicinò a Naya e le porse il pacco dicendo:
“questa è una torta di zucca, la preferita di Heather, gliela puoi portare da parte mia per favore?”
April ,a quelle parole ,si mise una mano davanti alla bocca ,ed iniziò a piangere copiosamente, capì che, in quel momento, la mamma stava dicendo a Naya che voleva provarci, voleva riavere la figlia ed accettare la loro relazione. La bimba si preoccupò, vedendo la madre piangere così, April la prese in braccio e le sorrise per tranquillizzarla.
Naya prese il pacco e le sorrise dicendole:
“gliela possiamo portare insieme se vuole!” la signora annuì dicendo:
“sempre se ancora vorrà vedermi e perdonarmi!”
“non ho dubbi su questo!” Naya sapeva benissimo che HeMo non aspettava altro.
April ,presa dall’emozione ,si avvicinò ed abbracciò tutte e due con la piccola Annie tra le sue braccia. Naya si sentiva strana in mezzo a tutte quelle Morris che l’abbracciavano, ma era felice e soddisfatta.
 
“amore domani mi vieni a prendere in aeroporto?” erano al telefono già da mezz’ora, Naya aveva bisogno di sentire Heather, che era distrutta, perché il raduno era stato alquanto massacrante., avrebbe anche voluto darle la notizia, ma non poteva rovinare la sorpresa e non vedeva l’ora che arrivasse l’indomani, per vedere la faccia della ragazza.
“mmmm ok… è solo perché mi manchi terribilmente ,che rischio che i giornalisti ci becchino per l’ennesima volta assieme!” rispose.
“anche io non vedo l’ora di vederti… amore ti amo tantissimo lo sai?” disse, per colmare la voglia che aveva di dirle che cosa aveva combinato per lei quel giorno
“certo che lo so Nay…. Ti amo tantissimo anche io…. Ora possiamo andare a dormire? Sono stremata amore….lo so che tu non dormi, ma io ho bisogno delle mie otto ore….” Disse mortificata, ma era veramente stanca.
“si si lo so… volevo solo dirtelo!” chiusero la chiamata e Naya si mise a letto felice. Non avrebbe chiuso occhio la notte, ma che importava? Ci era abituata e giornate così non succedevano tutti i giorni
“grande Naya Rivera! Hai fatto un buon lavoro!” si ripetè felice.
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“sei pronto? Su che è tardi!” Zach era appena rientrato da un week end devastante, dove aveva ballato, coreografato, incontrato giornalisti, fatto interviste…. Insomma, tutto tranne riposato, ma lo conoscevo abbastanza bene da pensare che ,tutte quelle cose, lo divertivano da morire. Gli avevo concesso di fare una doccia per poi andare in clinica da Federico, non vedevo l’ora di vederlo dopo la bellissima giornata passata insieme il giorno prima.
“arrivooooo!!” Arrivò pimpante, saltellando verso di me per dirmi: “non posso andare puzzolente e tutto spettinato davanti al tuo ex… altrimenti non posso competere!” mi disse scherzando!
Gli sorrisi e ,prendendogli il viso tra le mie mani, lo bacia per poi dirgli:
“tu non puoi competere con nessuno ricordalo!”
“bè diciamo che ieri ho visto un bel po’ di gente che poteva competere benissimo con me!” disse amareggiato
“oooohh andiamo di Zachary Woodle ne esiste solo uno….” Dissi
“per fortuna!” aggiunse
“già….. ed è tutto mio!” aggiunsi.
Arrivammo alla clinica ed entrando nella sua stanza vidi che era vuota, il letto rifatto e la scrivania spoglia. Mi girai a guardare Zach e spaventato gli presi la mano, che mi strinse forte.
Non sentimmo entrare il medico, talmente eravamo tesi ,e quando iniziò a parlare ci prese un colpo
“E’ andato via stamattina presto!” disse gelido
“E’ andato via? Ma..ma perché?” chiesi perplesso
“abbiamo insistito, non ci sono state ragioni, ha chiesto solo di essere accompagnato in aeroporto,e ci ha pregato, caldamente, di non avvisarvi” disse il medico
“ma… non potevate…. Non potevate lasciare che andasse via così, non era in condizioni….” Dissi con le lacrime agli occhi
“è stata la sua volontà… mi dispiace signor Previani, so che è una cosa dolorosa da capire…. Ma è così, mi ha detto di consegnargli questa!” mi diede una lettera ,che aprì immediatamente

“Ciao Previani! Ti ricordi che in accademia giocavo a chiamarti così per non farci scoprire dagli altri? Ma eravamo poco furbi, perché, praticamente ,chiamavo solo te col cognome, gli altri li chiamavo per nome….
Non sono bravo a scrivere lettere di addio come le scrivi tu, quindi vado al sodo:
Non cercare di capire dove sono diretto, perché non stò tornando in italia, stò andando a morire in un bel posto tranquillo, ho organizzato tutto… sai che si dice che le balene abbiano un posto preciso nell’oceano dove vanno a morire? Ecco io ho trovato il mio posto e… tranquillo, non è l’oceano, ma un posto sulla terra ferma.
Vado via felice e morirò felice, questo grazie a te,voglio che tu lo sappia e che non viva col rimorso per tutta la vita. Devo dirti che non credevo avresti accettato la mia folle proposta in questi giorni, ti avevo sottovalutato, evidentemente avevo dimenticato la persona stupenda che sei, o forse ancora avevo un forte ascendente su di te… chi lo sa… voglio pensare che tu l’abbia fatto ,perché ci siamo amati talmente tanto e ci siamo mancati reciprocamente così tanto che Ho avuto una  paura folle che un giorno, ti saresti chiesto se potevamo fare qualcosa concretamente , invece di mancarci senza fare niente e non avresti più potuto farlo perché io ,a quel punto ,non ci sarei  più stato. Quindi niente rimpianti!  Ho fatto degli errori nella mia vita ed il più grande è stato quello di lasciarti andare…. Ma forse è stato meglio così, avresti sofferto il doppio, se fossimo rimasti assieme.
Ti chiedo solo una cosa…. Anzi due: la prima è quella di tornare a comporre….
Ritorna ascrivere Stefano !!sei portato per mettere la tua anima in note, puoi fare il tuo lavoro lo stesso anche se componi, anzi …magari puoi arricchire di perle preziose Glee. La seconda che ti chiedo è quella di non dimenticarmi, io sarò lassù ,con Sara, a guardarti e ridere della tua goffaggine!
Ti amo per sempre
Federico
Ps: Zach è quello giusto! Non lasciarlo andare….

 
Mi misi in ginocchio e scoppiai a piangere disperatamente, mi accorsi che il medico uscì per lasciarci un po’ di privacy, Zach si inginocchiò davanti a me e mi guardò impotente, mi accorsi che non sapeva che fare, forse non mi aveva mai visto in quello stato, gli diedi la lettera
“Dice che sei quello giusto”  in una risata isterica mista a pianto, Zach prese in mano la lettera ma non curandosene mi abbracciò e mi strinse stretto.
“amore ti prego…. Non fartene una colpa, ha scelto lui….ha scelto tutto lui, tu hai fatto quello dovevi fare….” Mi sussurrò all’orecchio…..
“Adesso alzati ed andiamo a casa!”  mi disse con dignità, mentre mi sorreggeva, perché ero senza forze per l’immenso dolore.
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Heather rientrò a casa e vide che le sue due gattine erano fuori in giardino ,appena la videro, la accolsero con vari strusciamenti…. Era troppo stanca per inchinarsi e giocare con loro ed era anche in ritardo, perché doveva farsi una doccia veloce, per poi andare a prendere Naya.
Entrò e sentì una musica all’interno della casa, pensò ci fosse ancora Carlos, che era appena venuto a dare da mangiare a San e Brit.
“Carlos?” lo chiamò
Entrò nel salotto e urlò
“ma che cazz…!”
Carlos era sul divano di casa loro, con sopra una ragazzina, e stavano beatamente limonando, la ragazza si strusciava sopra di lui, mentre, beatamente ,il ragazzo le accarezzava il sedere.
“oh…. HeMo sei già qui?” disse imbarazzato il ragazzo
La ragazzina si accorse della presenza nella casa di HeMo ed affermò
“oh cazzo Heather Morris di Glee, ma allora è vero!!! Pensavo avessi organizzato tutto con foto finte ecc… per farmi credere che fossi il fratello di Naya Rivera…. Invece cazzo è proprio vero!!!” disse, mentre guardava il viso soddisfatto di Carlos che annuiva e quello turbato di HeMo.
“Carlos ti devo parlare!” lo trascinò in cucina
“Ma tu sei fuori di testa! Ma cosa ti salta in mente di continuare a portare estranei a casa di tua sorella, senza curarti del fatto che è un personaggio popolare???!!!” gli disse, dandole una spinta per il quale il ragazzo, con la sua stazza, non si mosse di un millimetro
“hey non è un’estranea, è la mia ragazza!” affermò
“da quanto?”
“da ieri!” disse convinto
“ah bè allora….mi sembra abbastanza per portartela a limonare nel divano di tua sorella!” disse visibilmente arrabbiata, poi aggiunse “avevamo un patto noi due ricordi?”
“certo che ricordo! il patto era: niente festini a casa di Naya!” ripetè quella formula per far capire alla bionda che ricordava benissimo
HeMo quasi disperata si mise una mano tra i capelli “niente festini e niente estranei, era sottointeso quello!!! Oddio e poi dicono che Brittany è stupida! “
“hey mi stai dando dello stupido? Uno stupido non rimorchierebbe, sfruttando la popolarità della sorella!” disse con un ghigno sul viso.
“non sei uno stupido infatti ,sei un idiota!!! E lo dirò a Naya questa volta! Te la vedrai con lei!”
Il ragazzo si fece serio e disse:
“no ti prego HeMo, non dirlo a Naya… mi ucciderà, non posso reggere l’ira di mia sorella!”
“Carlos non ci possiamo più fidare di te capisci? Non può entrare chiunque qui dentro… tra l’altro, dovresti sapere, che la nostra storia non è pubblica… quindi cosa andrà a dire la tua amichetta ora? Per quanto ne so, potrebbe già aver fatto foto alla casa o rubato foto personali” disse
Il ragazzo, preoccupato, si girò verso la stanza dove stava la ragazza, corse a vedere e la vide giocare con Brit… si girò verso HeMo, che l’aveva seguito, e disse:
“eh eh eh vedi che io scelgo solo il meglio?”
“oh cristo, ma come puoi essere il fratello di Naya tu? Se non vi somigliaste così tanto, penserei che ti hanno scambiato appena nato!”
“dai HeMo non dire niente a Naya ti prego, mio padre mi ucciderebbe e non mi lascerebbe più il pickup da guidare….ti prego! Non porterò mai più nessuno qui dentro, te lo giuro!” disse implorante.
Non sapeva perché, forse per quei suoi occhi così somiglianti a quelli della sorella, o qualcos’altro, ma non sapeva resistere alle implorazioni di Carlos.
“ringrazia che sono in ritardo, ora entrerò a farmi una doccia, quando uscirò,non voglio più vedervi qui intorno, mi hai capito?” le scappò un sorriso
Il ragazzo fece un mega sorriso ed HeMo vide quanto era preciso a quello della sorella
“grazie grazie…. Sei una Dea, se non fosse che sei la ragazza di mia sorella, ti sposerei!” le disse abbracciandola.
“vattene Carlos! ORA!!!”  si diresse verso il bagno scuotendo la testa.
Si portò verso la direzione degli arrivi, era in ritardassimo, si ritrovò a sperare che avesse fatto ritardo anche l’aereo, altrimenti Naya l’avrebbe uccisa, soprattutto se aveva attorno giornalisti e fotografi che la seguivano. Le arrivò un sms:
“Amore stò uscendo dalla parte delle partenze perché è pieno di fotografi, ci vediamo al bar all’uscita dell’aeroporto” conosceva bene quel posto, perché con il cast ,quando dovevano rientrare tutti assieme, adottavano quella tattica, per dividersi e disperdere i giornalisti ,e poi incontrarsi di nuovo in quel bar che era un po’ nascosto. Riprese la macchina e si diresse verso il luogo che Naya le aveva segnalato.
Scese dalla macchina impaziente, mentre si guardava intorno, per vedere se era nascosto qualche paparazzo, aveva una felpa col cappuccio per non farsi riconoscere.
Naya si era messa d’accordo con la signora Morris ,che andasse prima lei a salutare HeMo e le chiedesse se andava bene incontrare la mamma, aveva insistito per fare il contrario, sicura che HeMo non avrebbe avuto nessun ripensamento ad abbracciare la mamma. Allora decise di fare di testa sua.
La vide, bellissima, che aspettava ,passeggiando e guardandosi intorno furtiva, la riconobbe subito anche se aveva la felpa ed il cappuccio, poteva riconoscere anche solo la sua ombra, se fosse stato necessario, talmente conosceva quel corpo alla perfezione. Si avvicinò e non potendo fare altrimenti la abbracciò soltanto
“hey!” disse stringendola.
“presto amore sali in macchina che è pieno di paparazzi” le disse, guardandola negli occhi e sorridendole per la felicità di averla vista.
Naya la bloccò e le disse
“aspetta!”
La bionda si fermò, sorpresa dalla determinazione di Naya. In quel momento si accorse che Naya era molto agitata
“che succede Nay?” le chiese
“c’è una persona qui per te, mi raccomando non agire di impulso e ascolta solo il cuore” le disse, guardandola dritta negli occhi. HeMo non capiva che cavolo le prendesse in quel momento ,dove dovevano solo intrufolarsi in macchina e sparire veloce da quel luogo pericoloso per la loro privacy. Vide che Naya si spostò ed, in lontananza, riconobbe subito una figura a lei famigliare, ferma immobile davanti a lei.
Si tolse il cappuccio e disse:
“mamma?” guardò Naya ,che annuì già con gli occhi umidi
La signora Morris si avvicinò, HeMo iniziò a tremare, sentiva un vuoto e le orecchie che le ronzavano fortemente, strinse forte gli occhi e ,quando la madre fù abbastanza vicina per sentirla, disse:
“mamma…. Cosa ci fai qui?” voleva abbracciarla, ma voleva essere sicura che non fosse un errore, aveva paura di illudersi, per poi stare di nuovo male. Ma aveva la garanzia di Naya, non avrebbe mai fatto niente che le potesse ancora fare del male.
Per la prima volta vide sua madre insicura e fragile, aveva quasi paura di parlare, vide che fece un bel respiro prima di dire:
“sono qui per chiederti scusa e per dirti che, se vuoi ,possiamo ricominciare, mi manchi Heather non riesco a vivere senza di te!” le disse, con le lacrime che scendevano copiose sul suo viso.
HeMo non disse niente e prese la madre tra le sue braccia, per stringerla forte, aveva sognato quell’abbraccio per tanto tempo, le era mancato il profumo, inconfondibile, della mamma e quel modo tutto suo, che aveva di accarezzarle i capelli.
Heather pianse talmente tanto ,che non riuscì nemmeno a parlare, voleva dire tante cose in quel momento ma non era il tempo, sentì che, per fortuna, avrebbe avuto di nuovo la possibilità di avere tanto tempo da passare con la madre per poterle dire tutto.
Si staccò e la mamma ,carezzandole il viso ed asciugandole le lacrime, disse:
“devi rigraziare lei” indicò Naya, che da una parte piangeva di gioia “è venuta fino a casa per farmi capire delle cose” disse
“l’avevo capito….” Rispose HeMo.
Naya dormiva nel letto del divano, ad un certo punto, sentì qualcuno infilarsi tra le lenzuola ed abbracciarla, aprì gli occhi e vide vicinissimo il viso della ragazza che le indicò con l’indice di fare silenzio.
“oh no…. No no… mi sono appena guadagnata la simpatia di tua madre e non puoi rovinare tutto così, facendoci trovare insieme nello stesso letto !” disse, cercando di fare il più piano possibile.
“sssshhhhh dorme serenamente, è molto stanca, dai vieni qui, sotto le lenzuola con me…” le sorrise maliziosamente
“Heather, mi sembra un po’ troppo se ci scoprisse, ok accettare che stiamo insieme, ma scoprirci a fare sesso, non mi sembra una buona idea” disse la mora spaventata.
“uff… ok và bene ci coccoliamo e basta…. Ma dai NayNay vieni qui da me”
La mora non resistette e si infilò sotto le lenzuola, abbracciando la ballerina e ridendo di quella infantile trasgressione.
“ti rendi conto che hai affrontato tutto questo per me? Tu sei pazza amore!” le disse la bionda
“si lo so, anche April me l’ha detto…” affermò
“cosa? Sei stata da April? Con Annie?” chiese, mentre Naya annuì felice
“maledetta ti odio!” le disse
“non è vero mi ami”
“già ti amo tantissimo!” si diedero un bacio profondo e Naya sentì che la sua ragazza piangeva di felicità.
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Sentivo il bisogno disperato di dover sistemare alcune cose…. Capitolo molto pieno di emozioni.
Ancora una volta Federico ha agito egoisticamente, ma forse questa volta aveva le sue ragioni, chissà….
…..Ed ancora una volta Naya è stata una grande.
I love Carlos Rivera forever  :)
Grazie a chi legge ma soprattutto a chi ha recensito. Spero che anche questo capitolo vi abbia emozionato.
E.
  
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