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Autore: Love_in_idleness    17/07/2011    1 recensioni
Un colore
Così solo,
Il tuo.
La storia della vita di Saga. Una parabola tinta di blu, dal suo arrivo al Santuario alla sua scomparsa. Una parabola che attraversa amore e solitudine, luci e ombre, fino a sfiorare il divino. Lui, che in fondo rimane del tutto umano.
Genere: Romantico, Drammatico, Introspettivo | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai | Personaggi: Gemini Saga, Sagittarius Aiolos
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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blu 33

33.

[Daga]

 

 

Questa è una notte di perla.

Si addensa sulle colline, attorno al Santuario. Sale dal mare. Lentamente scivola a ritroso sui pendii e contro le candide colonne, contro le statue, e tutto avvolge, tutto fa tacere, tutto smorza nel suo alone perlaceo.

Si spengono i Templi, nell’ora stabilita.

C’è un vago riflesso di notte blu, sullo sfondo di questo quadro. Ma più nebbia risale dal mare. Presto tutto sarà coperto, tutto sarà solo un’indistinta macchia bianca.

Presto nessuna luce, più luminosa di questa fosforescenza…

eppure così morta.

 

Saga cammina per le stanze deserte della Tredicesima Casa, e i suoi passi echeggiano tra le pareti. Indossa la tunica che era stata di Shion, ancora macchiata di sangue. Indossa la maschera bronzea che è come una maschera mortuaria sopra un viso di cera. Gli abiti gli stanno larghi. La bordatura dorata lambisce il pavimento ad ogni suo passo e fruscia, sibila, lo sorprende alle spalle.

Scintilla tra le sue mani una daga, afferrata da un Cosmo nero come la pece.

“Tu, mi hai rovinato, Kanon.”

Anche la sua voce si propaga per i corridoi. Risuona sinistra e quasi sconosciuta.

 “O forse, forse sono stato solo io.”

La porta d’ingresso è incustodita. Dodici Cavalieri addormentati dovrebbero presiedervi, e uno che dorme un sonno più profondo di tutti. Nessuno sente, nessuno presentisce. La notte non è nera, ma pallida come un mantello, pallida come le vele di navi che solcano l’orizzonte. Pallida come la luna, eppure così morta.

“Possibile?” Si domanda. “Possibile che nessuno di loro -?”

Entra nella stanza.

Ricordo. La prima volta che ero qui. Aiolos davanti a me. Quella sua aura così luminosa!

E la bambina, che è un po’ più cresciuta di quando l’ha presa in braccio, quel giorno, davanti a tutti, quando ognuno di loro pensava che suo sarebbe stato il compito di accudirla per il resto della sua vita.

Ora cosa gli resta, se non farsi avanti verso la culla dove dorme incosciente, con una daga in mano e un Cosmo nero che la afferra?

“Mia Dea,” Sussurra. “mia Dea. Mia rovina.”

Oh, come cadrò…

Atena apre gli occhi, come cogliendo la presenza accanto a lei. È un’ombra, quella di Saga, che si allunga tra le lenzuola pulite dove giace. Sorride. Lo riconosce. Alza le piccole braccia rosa quasi per toccarlo, e per un istante Saga vorrebbe farsi scoprire, vorrebbe farsi accarezzare da polpastrelli soffici e dita piccolissime, vorrebbe farsi ripulire. Vorrebbe che quelle manine potessero penetrare la carne del suo petto fino al cuore e strappargli quel male che così profondamente s’è radicato in lui.

“Mia Dea!”

Così piccola, e indifesa. Se alza ora il braccio, che una volta è stato in quella tensione scure di giustizia e santità, potrebbe ucciderla in un secondo. Senza nemmeno farle male.

Atena afferra una ciocca bianca e comincia a tirare. Ride.

“Vuole forse salvarmi?” Chiede rivolto a quello sguardo viola. “Ma io sono caduto. Così a fondo, sono caduto…”

Si scosta all’improvviso, l’ombra si muove, e questo la fa piangere.

“No. Io non risparmierò nemmeno Lei, questa notte. Io mi prenderò quello che mi spetta.”

La guarda ancora per un istante, prima di sferrare il colpo. Il suo visino arrossato e contratto dal pianto, il suo corpicino rosa così piccolo. Eppure contiene un Cosmo sopito abbastanza potente da eclissare quello di tutti gli altri guerrieri del Santuario, o tutti i guerrieri del mondo riuniti.

“Scelgo da solo il mio destino, Dea ingrata!”

Alza il braccio. Tende la mano, serra il Cosmo che trattiene il pugnale. Forte. Vigoroso. Un colpo solo per non farla soffrire. Le lenzuola si macchieranno, si impregneranno di sangue divino. Un arco perfetto, una parabola che cade.

Sferra.

“Ah…”

Saga sorride dietro la maschera. Ha colpito qualcosa che non è la tenera carne di un bambino.

E davanti a lui, nella sua luminosità perfetta, Aiolos trattiene un grido di dolore. La sua spalla è lacerata.

“Perché il Gran Sacerdote desidera uccidere la Dea che si è appena reincarnata?”

Allora uno se n’è accorto. E chi se non il più santo tra di loro?

Saga non risponde. Aiolos si alza, stringendosi la bambina al petto. Dal gomito gocciolano sul pavimento piccole perle di sangue.

“Perché dunque dimostrarsi così empio?”

Nessuno dei due si muove. Solo Atena piange.

Mi avrà riconosciuto?

“Io non permetterò a nessuno di sfiorare questa bambina. Dovessi combattere contro un dio.”

Dovessi combattere contro Saga?

“Dovessi morire. La proteggerò fino alla fine.”

“Bene. Aiolos del Sagittario.”

Forse Aiolos è sorpreso di udire una voce così poco familiare. Non è Shion che parla.

Saga lancia un colpo, Aiolos si abbassa appena in tempo per contrattaccare, fendendo l’aria. Sfiora il suo collo, non riesce a trovarlo. Ma il movimento è sufficiente.

La maschera cade con un rumore metallico.

Saga rimane immobile. Non cerca di coprirsi. Guarda la maschera riversa per terra, e poi Aiolos attaccato alla bambina. Sorride leggermente.

“Tu…”

Aiolos sembra invece all’improvviso privo di ogni forza e di ogni convinzione.

“Come hai potuto, proprio tu… di che colore sono i tuoi capelli?”

Il Cosmo freme nella mano di Saga, nero ed impenetrabile. Lo scaglia contro Aiolos che è come rallentato, lo colpisce in pieno viso. Cade. Una, due, tre volte. Sempre la bambina protetta tra le braccia.

“Saga!”

C’è disperazione nella sua voce?

Non ce n’è negli occhi di Saga, rossi come il sangue. Non ce n’è nelle sue mani.

Nel cuore…

“Nobile Saga!”

E’ solo un istante, e la mano esita.  Potrebbe colpire, ora che lui è così fragile e la sua luminosità si è come spenta. Potrebbe ferirlo mortalmente e riprendersi la bambina. Potrebbe ottenere quello che vuole, e lo sa.

Eppure si ferma. Ci sono lacrime negli occhi di Aiolos che gli ricordano un prato verdeggiante,  giorni lontani sulla fine dell’estate. Un’estate che non tornerà mai.

Non tornerà mai, sembrano dire. Quello che stai cercando non tornerà mai.

Rallenta. Non che lo voglia. È come se la mano fosse comandata dal cuore. È come se ci fosse ancora un filo di luce stellare, un bagliore di cielo in lui.

Appena il tempo per sfuggire, prima che il colpo si abbatta contro la parete, e la frantumi.

Appena il tempo per stringersi la Dea Infante, al petto e correre verso la finestra.

Appena il tempo per voltarsi, mentre Saga si avvicina, l’orlo della veste troppo lunga che struscia contro il pavimento impolverato.

Appena il tempo di guardarlo negli occhi e vederli per l’ultima volta, per l’ultima volta amarli. Per quel frammento sospeso nel tempo sono di un blu che sembra fatto di notte, sono ancora crateri celesti sulla sua faccia di luna.

È un addio, e ne è consapevole. Ma questo vede.

E in fondo sa, Aiolos, o crede, o spera, gettandosi nel vuoto di una notte di perla, che il blu profondo, e lontano, e addormentato, prima o poi si sveglierà. Non tutto è perduto. Dietro questa nebbia, avvolto di bianco e silenzio, vive ancora Saga celeste.

Saga che ha combattuto per anni al suo fianco.

Saga che ha condiviso tanto dolore e tanta fatica.

Saga che ama più di ogni altra cosa al mondo.

Saga, prima o poi, tornerà.

 

Si avvicina alla finestra.

Tutto è pesante, tutto urla nel silenzio, anche dentro di lui.

Quelle lacrime, quegli occhi così verdi…

“Aiolos.” Dice. “Perché proprio tu hai dovuto –“

Si sporge dalla finestra. Tutto, fuori, è coperto di una fitta nebbia perlacea.

Piange.

“Addio, Aiolos.”

È caduto.

Non tonerà. Non tornerà più da te.

L’estate che stai aspettando non tornerà mai.


***

Cose da dire sul capitolo 33: siamo arrivate. Questa è la resa dei contih! Da questo momento nulla sarà più lo stesso. La storia la conoscete tutti, quindi siete consapevoli di dover preparare i fazzoletti.

Per quanto riguarda l’aggiornamento *risate registrate* - oh, è estate, tu guarda… fino ad oggi non me ne ero accorta. Uno di questi giorni partirò (?) , e rigorosamente senza computer. Un altro di questi giorni tornerò e aggiornerò con il capitolo più deprimente che abbia mai scritto. Ma tanto ci siete abituati alla mia scomparsa, no?

Come sempre, ho risposto a tutte le commentatrici, titania76, Pilatigirls, scrapheap_sama nell’angolo recensioni!
A presto! Buone vacanze <3

   
 
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