Storie originali > Giallo
Ricorda la storia  |      
Autore: thats    17/07/2011    0 recensioni
Dolce papà.
Genere: Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
eliza

New York, 1920

Accesa la sigaretta incrociò divertita le gambe e si mise a guardare i passanti. La neve cadeva fitta e suo marito nell'altra stanza non dava segno di vita.

Si sarà addormentato o pure sarà troppo intento a leggere noiose pratiche dell'ufficio.

Le avevano detto che il matrimonio è divertente ma si sbagliavano. Si annoiava spesso e volentieri.

Un passante, sessanta metri più in giù, si inciampò e rischiò di cadere. Eliza inclinò la testa e ripensò a lei da piccola. Rischiava sempre di cadere, era ben poco aggraziata. Sua madre non perdeva tempo per sottolinearlo ogni qual volta che si trovava sobria. Ancora adesso il vino rosso la irrita. Da quando è sposata Tony non l'ha mai più messo in cantina e soprattutto in tavola.

Il palazzo al centro di New York e tanti servitori da chiedersi che fargli fare. La cosa le piaceva molto, inizialmente. Con il tempo la servitù era diventata grigia, i party erano diventati grigi, gli amici altrettanto incolori.

Dorotea bussò e poi entrò nel piccolo salotto con il capo chino.

Eliza le sorrise con dolcezza. Quella donna le ricordava sua madre. Italiana, grassoccia e con un paio di figli da mantenere. L'unica differenza era che Dorotea non era né propensa all'alcol né alla violenza.

-Mrs Freehuman la cena è servita.-

-Mio marito?-

Dorotea attese che la signora si fosse alzata prima di confermare che era già seduto.

Le cene con il marito la annoiavano abbastanza. Tony era molto affabile ma poco sveglio e troppo pomposo. Quando la salsa fu servita e il cameriere comparve Eliza alzò gli occhi vero il grande lampadario di cristallo pregiatissimo.

-Dovremmo avere un bambino, sai?-

Tony ebbe per un po' la faccia paonazza poi ingoiò una buona dose d'acqua e si asciugò le labbra.

-Ma perché mai?-

-Beh è naturale far perdurare la specie. E poi mi annoio, mi annoio terribilmente. Con un bambino potrei dedicarmi a lui, tu non credi?-

Tony si trovava di fronte a una bella bega e con il suo solito modo di agire verso le beghe finanziarie rimase un po' in silenzio.

-In fondo credo tu abbia ragione, un erede non danneggerà certo la reputazione dei Freehuman.-

Soddisfatta di se Eliza saltellò sulla sedia e sorrise al marito.

-Bene allora sta sera non tornare troppo tardi dal circolo che dobbiamo procreare!-

Seppur un po' inorridito Tony alzò il calice in alto e sorrise alla moglie.


Passando davanti allo studio del marito Eliza notò sul pavimento un foglio rosa accartocciato. Il rosa era certamente uno dei colori più odiai dal marito. Che fosse di Dick? Il collega d'affari era certamente più propenso a quel tipo di colore.

Silenziosamente entrò nella stanza e raccolse il bigliettino.

Una scrittura femminile ed inclinata aveva stucchevolmente scritto con grandi cuoricini sulle “i”:


una notte di passione con te non ha paragoni, sinceramente tua.

XXX

MaryAnne”


Risentita Eliza si mise ad osservare attentamente la scrittura. Mary Anne era un nome famigliare. Il ricordo riaffiorò lentamente quella sera. La segretaria di Tony aveva la stessa scrittura. Il nome certo non lo ricordava ma quel segno era inconfondibile.

Davanti al camino bevve metà bottiglia di wisky e qualche goccia di porto. Lurido bastardo. Pensava veramente di poterla prendere in giro? Si sarebbe vendicata, senza dubbio.

Mary Anne avrebbe pagato per prima e poi suo marito. Ma prima doveva riuscire a rimanere incinta e Tony doveva sbrigarsi a farlo accadere.


L'erede arrivò l'autunno seguente. Eliza decise di chiamarlo Jeremy Tony. Il secondo nome in memoria del povero marito. Da quattro o cinque mesi ormai l'uomo aveva presentato gravi segni di stress, tanto da far consigliare a moglie e soci la possibilità di toglierlo dal lavoro e ridurlo a letto. Il dottore, un vero luminare, aveva riscontrato problemi dovuti dai ritmi frenetici e aveva incominciato cicli periodici di medicine che non parevano proprio risollevarlo.

Fortunatamente l'amorevole Eliza si preoccupò di ogni cosa. Assunse due domestici appositamente per il marito e prese lei le redini dell'azienda. Sfortunatamente la nuova virata che aveva preso la situazione l'aveva costretta a licenziare Mary Anne ma pochi notarono la differenza.


Jeremy crebbe forte è acuto. La sua tempra fredda e il coraggio lo avvicinarono tanto alla madre talmente tanto che quando suo padre scoprì di essere avvelenato quotidianamente dalla stessa moglie che pensava di amare Jermy pensò al piano definitivo per “sistemare” il dolce papà.

  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Giallo / Vai alla pagina dell'autore: thats