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Autore: IceJuliet    18/07/2011    3 recensioni
Nessun Shugo Chara. Nessun Uovo X. Niente Guardians o Easter. Soltanto l'amore di due ragazzi che sboccia dopo diverse disavventure.
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Love Begins. '
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AMU-

 

"Ikuto, hai voglia di darmi una mano o preferisci startene lì spaparanzato sul divano?!"  Dio, non lo sopporto quando fa così! E' tutto il giorno che non si muove da quel divano lasciando in mano a ME gli scatoloni.

"No, grazie per l'offerta, ma sto così bene qui…" mi dice con la solita aria strafottente.Ci siamo appena trasferiti nella nuova casa. Gigante, tra l'altro…mi chiedo ancora dove abbiano trovato i soldi i nostri genitori per comprarla. Bè, dato che guadagnano parecchio… 

"Ikuto, alzati e cammina! Veloce!" Gli dico. Sto per perdere la pazienza. Non sapevo che potesse essere così, così… irritante. Assolutamente irritante.

"Mamma mia quanto urli!" Calma Amu. Respira… conta fino a dieci. Uno, due, tre, quattro "Adesso mi alzo… aspetta che finisca il programma…!" Cinque, sei, sette, otto, nove "Sai, dovresti rilassarti anche tu di tanto in tanto!" 

"IKUTO!" Sbotto. Sul serio, viviamo assieme ormai da un mese e già non lo sopporto più. Strano, e dire che lo trovavo simpatico e gentile. "Ti sembra il caso di lasciarmi fare tutto da sola, solo perché gli altri sono fuori casa?" 

"Arrivo capitano." Si alza rassegnato. Gli passo uno scatolone con scritto fragile davanti. Giuro che se lo fa cadere… "Oh… ora cade!" Mi dice muovendo pericolosamente il pacco.

"Stupido" dico, e si mette a ridere. Mamma mia, sembra ci provi gusto a farmi saltare i nervi. Trova sempre il modo per farmi innervosire all'ennesima potenza. Gli giro le spalle e corro verso la porta prendendo in mano un altro pacco. Accidenti, questo è più pesante dell'altro. In men che non si dica mi ritrovo a terra a fissare con aria di sfida lo scatolone. Ikuto, attirato dal rumore si avvicina a me.

"Che frana…" Dice tendendomi la mano per farmi alzare. Non ho voglia di controbattere, anche perché ha ragione. Però non ho la minima intenzione di alzarmi. Continuo a fissare allibita lo scatolone. "Amu?" mi chiede Ikuto. "Che stai facendo?" 

"Come se non si vedesse. Osservo quella scatola infame." dico arrabbiata. No, inizio a pensare di non essere normale.

Ikuto ride. Si, evidentemente i suoi pensieri vanno a braccetto con i miei.

"Ti do una mano" Proviamo a sollevare lo scatolone. "Ma che diamine c'hanno messo dentro?!" Sbraita lui. Non reggiamo, di nuovo, e cadiamo a terra come sacchi di patate. Scoppio a ridere.

"Il forte Ikuto messo al tappeto da una scatola…" Non riesco a fermare le risate. 

"Emh… era una battuta?" Mi chiede scocciato.

"No, era una constatazione." Ribatto.

Guardo lo scatolone.

"Senti, e se lo apriamo e lo svuotiamo? Di certo facciamo prima!" propongo. Lui accetta e iniziamo a guardarci dentro. Un oggetto più grande occupa tutta la scatola. Lo riconosco dalla forma della custodia. E' un violino.

"E questo?" Chiedo. Poi guardo Ikuto che sorride. "E' tuo?" Continuo osservandolo, sorridendo a mia volta.

"No. Era di mío padre." Mi dice sospirando.

"Sai suonarlo?"

"Si…" Risponde. Ecco, è anche bravo a suonare il violino! Mi chiedo se c'è qualcosa in cui non è bravo! 'Cidenti! E' la perfezione fatta a persona, e non parlo solo dell'aspetto fisico.

"Suoneresti un pezzo per me?" Gli chiedo.

"Nah…" risponde. Mi guarda e scoppia a ridere.

"Ma che fai, mi prendi in giro?!" Sbotto, di nuovo. "Ah, Ikuto! Sei… sei incredibile! E non è un complimento!" 

"Ma quando mai tu mi fai complimenti?" Prendo un cuscino dal divano e glielo lancio in faccia.

"Ecco, così la smetti di parlare!" Sbuffo. Lo guardo con la faccia sconvolta e rido.  "E se ti chiedessi per favore? Daiiiiii" Tento con la tecnica degli occhioni dolci.

"Oh…." Mi guarda "Utau è più brava a fare gli occhi da cerbiatta!" mi dice e si gira, frugando nella scatola. Rinuncio… tanto l'ha sempre vinta lui.

"Amu…" Dice. Mi volto a guardare ciò che tiene in mano. Una foto. Una foto che ricordo bene. Una foto che ritrae una donna con in braccio una bambina dai capelli rosa. Una lacrima mi riga il volto, ma sono troppo presa dai ricordo per asciugarla. Ci pensa la mano di Ikuto a farlo al posto mio. Chiudo gli occhi cercando di riprendermi. "E' tua madre?" Mi chiede. Annuisco. 

"Le assomigli parecchio, sai?" Mi dice. Riguardo la foto. Era vero. Gli stessi occhi e gli stessi capelli lunghi e lisci. 

"Mi manca…" Dico. Non riesco a trattenere le lacrime. Scoppio. Le avevo trattenute per troppo tempo e ora non riesco più a fermarle. Le braccia di Ikuto mi stringono al suo petto. Non ho la forza per guardarlo in faccia. 

"Lo so…" Mi dice appoggiando il suo mento sulla mia fronte. "Non essere triste." Si stacca da me e mi prende il volto fra le mani. Giuro di star per scoppiare. Il cuore batte a mille. Ecco, ora muoio sul colpo. Si avvicina al mio viso. Tum. TumTum. Tum. TumTum. Tum.TumTum.  

Il rumore dei battiti del mio cuore è interrotto da un rumore più forte: il mio stomaco necessita di cibo. Ecco, come rovinare un momento romantico! 

Ikuto mi lascia il volto, e io mi guardo la pancia sconvolta.

"Ehm… a quanto pare ho fame." Dico.

"Cosa te lo ha fatto capire?" Mi chiede lui ridacchiando. Si alza e va verso il telefono mentre io continuo a rovistare nel pacco, mettendo da parte la foto della mamma. 

Ripenso a ciò che è successo poco prima… Ikuto… ne sono certa… se non fosse stato per il mio maledetto stomaco mi avrebbe baciata. Oh mamma… 

 

Drìn  (Si, anche se non sembra è il campanello…)

"Amu, vai te?" Mi chiede Ikuto dal salotto. Sbuffo, prendo i soldi e corro alla porta.

"Ho le due pizze a nome Tsukiyomi…" mi dice un ragazzo con il cappello più buffo del mondo su cui è scritto "Il Re della Pizza". Trattengo a stento le risate. "Fanno $$" (Che fantasia…) 

"Si, ecco a lei…" Prendo le pizze e corro in salotto. Voglio raccontare ad Ikuto dell'omino con il cappello, ma prima di iniziare scoppio a ridere.

"Che c'è?" mi chiede.

Niente, lasciamo perdere… Provo a dire, ma mi esce un "N-Ni-niente Pfffh" E scoppio di nuovo.

"Ci rinuncio" Mi dice lui. Provo a ricompormi lentamente e appena ripresa mi siedo accanto a lui sul divano a gambe incrociate. Gli porgo la pizza e inizio a mangiare la mia.

"Rinunci a cosa?" 

"A tentare di capirti…" Mi dice scrollando le spalle. "Insomma, un momento prima sei felice, poi un momento dopo tutt'altro. Poi sbraiti e infine ricominci a ridere… Chi ti capisce è bravo!" Conclude. Non ha tutti i torti. Non mi capisco nemmeno io.

Provo a cambiare argomento.

"Quando tornano gli altri?" chiedo.

"Mia mamma e Tsumugu hanno detto di non aspettarli alzati, Ami è con loro… penso siano ad una cena con parenti o robe simili, Utau tornerà fra un paio d'ore più o meno."

"E dov'è andata?" Chiedo curiosa. Non mi sono ancora abituata al fatto che sia una star sempre piena di impegni. Ultimamente io e lei ci siamo avvicinate molto, strano vero? 

"Partecipa ad un Talk Show in diretta… così mi ha detto." 

Finiamo la pizza guardando la TV. Mi alzo e vado in camera mia dopo aver salutato Ikuto che mi ha rivolto un "Mamma mia, come i nonnetti vai a letto alle nove…" 

"Non ho intenzione di dormire!" Dico voltandomi a guardarlo. Mi osserva e mi fa un sorriso malizioso. "Non come pensi te! Maniaco alieno pervertito! Sempre a pensar male!" Grido e gli volto le spalle.

Una volta in camera mia mi cambio. Comoda. Un paio di pantaloncini corti e una maglietta con le spalline. Mi lego i capelli a coda di cavallo e mi metto le cuffie del' MP3 e mi siedo sul letto. Sono stanca. Era tutto il giorno che svuotavo pacchi con Ikuto. Anzi, da sola, dato che il signorino si era degnato di aiutarmi solo nell'ultima ora…sbuffo. Possibile che nonostante tutto mi senta attratta da lui?!

Sbuffo e ritorno in piedi. Chiudo la porta e alzo il volume. Ok, probabilmente sto impazzendo. Inizio a ballare su e giù per la stanza come un' idiota, ma almeno mi sento felice. Senza alcun motivo. Si, sono letteralmente impazzita, è ufficiale.

Mi lascio cadere sul letto, stremata da quel momento di pazzia. Nelle ultime scuole in molti mi prendevano per pazza o malata… forse per il mio cambio continuo di città. Una volta dissero anche che mi trasferivo così frequentemente perché ero una sottospecie di spia… giuro che se ci ripenso mi viene da ridere. Spia? Io? Sul serio? Ma non scherziamo! 

Chiudo gli occhi, trattenendo le lacrime, ma alcune mi rigano il volto. Avevo cambiato decine di scuole e non avevo mai avuto la possibilità di trovare un amico o una amica. Mai. L'unico che mi era restato vicino sempre era Ryan. Si, quell'idiota. Eppure lui c'era. Anche prima che ci mettessimo insieme. E poi c'era stata per un breve periodo lei. Akira. Ma l'aveva tradita… come aveva potuto?

Improvvisamente l'MP3 tace silenzioso, ma non ho voglia di aprire gli occhi e vedere che ha. Magari è scarico. Mi tolgo una cuffia, tanto che la tengo a fare se è andato? 

"Bu!" Balzo a sedere sul letto per il colpo di spavento. Mi guardo attorno e vedo Ikuto tranquillamente seduto sul mio letto che ridacchia.

"Razza di stupido! Mi hai fatto quasi prendere un infarto!" Dico, a dir poco furibonda.

"Hey, mica sono un maniaco! Carina la tua camera…" Mi guarda. Di nuovo il ghigno malizioso. Arrossisco inevitabilmente.

"E ti dichiari un non-maniaco?" Chiedo sbuffando, tornando a stendermi.

"Non-maniaco?"

"Cerca sul vocabolario!" Dico, continuando.

"Quale? Nel vocabolario delle parole inventate di Amu?" Chiede, stendendosi accanto a me.

"Si, esatto…" Mi volto a fissarlo "non ho detto che puoi salire sul letto!" Sbuffo, guardandolo negli occhi. Potrei morire in quel blu profondo… non riesco a respirare. Calma Amu, ricomponiti.

"Perché? Non mi vuoi?" Mi chiede, con la faccia da cucciolo (ok, la frase di Ikuto sembra solo a me un po ambigua, o no?).

Mi giro dall'altra parte sbuffando un no come risposta. Chiudo gli occhi, aspettando che esca dalla porta, anche se in cuor mio non lo desidero. Sento un soffio sulle mie spalle e tremo.

"Taci, Ikuto!" Balbetto.

"E' troppo divertente vederti arrabbiata!" 

Poi mi abbraccia. Accidenti, ora mi sento bollente. Che situazione. No, no, no, no Amu! Lui è IKUTO… non puoi, NO!

"Da quanto tempo sei qui?" Gli chiedo girandomi verso di lui.

"Bè, ho avuto il tempo di vederti ballare e canticchiare…" dice lui. "Dovresti chiudere meglio la porta, magari a chiave…" 

"Non ce ne sarebbe bisogno se in casa mia non ci fosse un alieno pervertito che entra in camera delle povere ragazze indifese" dico dolce come il miele. 

"Sarcastica!" 

"Molto…" Concludo. Sposto il mio sguardo verso il soffitto. Non ho il coraggio di guardarlo negli occhi a causa della paura di come mi fa sentire un suo sguardo.

"Perché stavi piangendo prima?" Mi chiede in un sussurro, forse per non ferirmi.

"Cosa? Ora ti importa di me?" Chiedo acida.

"A me importa… di te" Mi dice. L'ha detto…oh mamma. Ikuto ha detto che tiene a me… bè, non era proprio quella la frase, ma più o meno ci siamo. Il cuore batte a mille. Lo osservo. Oh cavolo… è arrossito?! E' ARROSSITO! 

"Perché stavi piangendo prima?" Mi ripete la domanda, probabilmente per fermare quel silenzio che si era creato.

"Perché?" Mi chiedo da sola. "Ikuto, tu hai un migliore amico, o una cosa del genere?" Chiedo. Oddio, ad un ragazzo poi. Ma se ci penso l'amicizia tra ragazzi è più semplice… si offendo a vicenda e non hanno bisogno di ti voglio bene per stare insieme.

"Non proprio… qualche amico ce l'ho, comunque…" 

"Io no. Insomma… non ho mai avuto un vero amico a cui confidare tutto. E questa cosa… mi fa impazzire. Non riuscire ad avere buoni rapporti con i compagni di classe poiché sai di dover partire il mese dopo averli conosciuti… è…"

"Terribile." Dice lui, terminando la mia frase. "Ma non hai mai avuto un'amica? Insomma, le ragazze ne hanno sempre una!" Disse lui.

"Un tempo c'era Akira… ma proprio migliori amiche no…" Dico. Mi volto di nuovo verso di lui, fingendo un sorriso che ben presto è sostituito da lacrime amare. Ikuto rafforza l'abbraccio stringendomi al suo petto, come quella mattina. Continuo a piangere per diverso tempo, inzuppando la sua maglietta bianca. Sono esausta, ma tento di tenere gli occhi aperti.

Lui mi sussurra all'orecchio "Dormi,non ti preoccupare" Ma sono tra le sue braccia, non posso essere preoccupata.

 


I miss you.
Miss you so bad...
I don't forget you,
Oh it's so sad.

I hope you can hear me.
I remember it clearly...
The day you slipped away,
Was the day i found.
It won't be the same

I didn't get around to kiss you
Goodbye on the hand
I wish that I could see you again
I know that I can't ooooooooooooh
I hope you can hear me
Cause I remember it clearly
The day you slipped away
Was the day i found
It won't be the same

I've had my wake up.
Won't you wake up...
I keep asking why,
And I can't take it.

It wasn't fake it.
It happened you passed by...
Now you're gone,
Now you're gone.

There you go
There you go

Somewhere I can't bring you back

Now you're gone
Now you're gone

There you go
There you go

Somewhere you're not coming back
The day you slipped away
Was the day i found
It won't be the same

The day you slipped away
Was the day i found
It won't be the same

I miss you.


Avril Lavigne- I Miss You/ Slipped Away

 

 

Continua…

In questo capitolo ho provato a modificare un poi tempi della narrazione. Penso che farò altri capitoli in cui racconteranno gli eventi in prima persona i due protagonisti. :3 

  
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