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Autore: pace    19/07/2011    3 recensioni
Kanata. Miyu. No Lou. No Baumiao.
Anche se non c'è il piccolo alieno, non vuol dire che non sia più bello, no? xD
Ma sta a voi decidere, infondo:)
Vorrei davvero sapere cosa ne pensate.
Solo un orgoglioso ragazzo e l'amore di una ragazza.
COME ANDRA' A FINIRE???
E CHISSA' COME SI SVOLGERA' LA COSA!!!
Leggete, no??;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Orgoglio


{Se non ricordi
che amore t'abbia mai fatto commettere
la piu piccola follia
allora non hai mai amato.
William Shakespeare
}
 

Capitolo 8-Follia
(Parte Prima)

-Allora ti trovi bene con Kanata?
-Si, mamma.
-Davvero? Mi manchi sai..
-Anche tu..., ora vado ma', ti voglio bene.
Chiuse la chiamata.
Era appena tornata da scuola insieme a Kanata, e sua madre aveva chiamato. Avevano parlato del più e del meno, a lungo e a Miyu mancava davvero sua madre, ovviamente la signora Kuzuki, per quanto "malata di dolore", si godeva le sue giornate. A Miyu mancava, ed era molto dispiaciuta ad averle mentito, non lo aveva mai fatto, forse solo nelle volte in cui erano "bugie bianche", ma gli dispiaceva molto.
Qunado, infatti, le aveva domandato di Kanata e come andasse con lui, le aveva risposto "bene". Ma non era cosi, anzi! Lui la odiava, mentre lei, beh.. era confusa.
Ma non ci pensò molto e si andò a cambiare. Poi andò a mangiare.
La cena era zucca e sushi. Oggi, Kanata aveva cucinato, facendo pasti che gradiva molto. Erano i suoi preferti e Miyu l'aveva capito, ormai.
Non conosceva niente di lui, però. Tranne che aveva una splendida amica, Akira, tanto splendida quanto certe volte irritante.
A tavola, regnava un silenzio rumoroso. E fu cosi che finì la cena.
Kanata si alzò, pulì il suo piatto e andò via.
Forse era scosso per quello che era successo oggi, il prof. di ginnastica era stato davvero duro.
Fitta al cuore.
Si ricordò di come l'aveva risposta oggi, quando gli aveva rivolto la parola.
Ho capito, ora 'sta zitta.
Era un peso, per lui. E questo le faceva male.
Doveva andarsene?
Arrendersi? 
A Lui? Lui?
Aspetta che pensava?
Dovrei arrendermi a lui? Ho pensato davvero questo?,...
Si alzò anche lei e pulì il suo piatto insieme ad alte altre cose.
Oggi toccava, invece, a lei pulire, se Kanata aveva cucinato.
Decise poi, di andargli a parlare.
Oh no!! No, no e no! Tanto mi risponderebbe male, lo so,pensò.
Ma tentò comunque, si avvicinò vicino alla sua porta e bussò. Sentii degli spostamenti, movimenti e capì che era Kanata. E chi altri! Poi, la porta scivolò e si aprì, rivelando un Kanata annoiato e che leggeva un fumetto.
Manga?? Legge manga?
Non c'era nulla di strano, no? Però lei, pensò ch questo era romantico, carino... tenero.
-Che vuoi?
Le disse brusco.
Lei si risvegliò e poi parlò, decisa ma a lungo andare tremolante. 
-Senti, so che non ti sono molto simpatica, però... scusami ecco. Non volevo invadere nè te nè ciò che fai o chi sei, nè i tuoi amici che sono fantastici. Non volevo piombare nella tua vita, cosi. Mi dispiace se non ti sono simaptica, se sono imbranata e un po' scema, volevo ringraziarti perché ti devo questo e altro. Quindi... siccome per un altro po' dovremmo abitare nello stesso tetto, che ne dici se... stipuliamo una tregua? Sarebbe forte, no?
Sorrise.
Kanata pensò che fosse bella.
A dir la verità, non poteva permetterle di dire ciò che aveva detto. Perché voleva baciarla, tanto.
I suoi amici avevano ragione. La ragazza era infantile, impacciata, scema e irritante, imbarazzevole e idiota.
Ma cazzo, se la voleva!!
Macché, no!, pensò dcuotendo la testa.
-Non vuoi?
La ragazza aveva capito male, pensava infatti che era un 'no' rivolto a lei, ma invece il ragazzo parlava con se stesso!
Cosa che non accadeva da anni.
-No, si... ecco scusami tu.
Talmene ingenua... come vorrei, distruggere quella purezza, quella ingenuità, farei di tutto, anche questo se ciò voleva dire, averla mia, pensò.
Sgranò gli occhi. Non aveva mai pensato in questo modo. Ma vederla cosi fragile, dolce, triste... era stato devastante.
Chiuse la porta, di scatto, spaventato.
Aveva imparato qualcosa di sé che non conosceva.
Che follia!!, non la voglio proprio...
E per provarlo a sé aprì la porta e vedendola sorpresa, la baciò.
Ok, forse ci stava anche marciando.

CASPITA!!!!! KANATA!!!
Chissà... ci vediamoooo
See ya, baby...
MissP;)

  
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