50°_
Boswell.
Il mare
calmo di quella mattina confondeva le sue acqua con il cielo, chiaro come poche
volte in Gran Bretagna, trasmettendo una serenità che, quella volta, anche
Holmes riusciva ad apprezzare davvero.
Un sottile
vento si insinuava tra i vestiti, accarezzandogli piacevolmente il volto tanto
che, per alcuni istanti, riuscì a dimenticare tutto ciò che lo circondava.
Respirò a
pieni polmoni l’aria salmastra, poi si avviò in cabina per avvertire Watson che
ormai erano giunti al porto.
«Dottore?»
chiamò «Dorme ancora?»
Non
ricevendo risposta, Holmes provò ad
entrare, notando la porta socchiusa.
«Watson…?»
chiamò di nuovo con tono lievemente mutato «È ancora…» ma si fermò bloccato.
Il dottore
dormiva col capo poggiato sul tavolino, dei fogli sotto la mano, penna e
calamaio in un angolo. Respirava calmo e la sua mano aveva scritto poche righe
che Holmes lesse con curiosità.
Il mio amico Holmes mi perdonerà se, per
cominciare questo racconto, prendo in prestito una sua frase. “La cecità umana
è qualcosa di molto triste: ci impedisce di vedere ciò che abbiamo di più caro”.
Non so di quanto si sia dissipata tale cecità dopo questo caso, tuttavia sento
di aver imparato qualcosa di nuovo e non sono pentito di nulla.
Holmes
sorrise: si era preoccupato, preoccupato davvero per lui, ma adesso era certo
che fosse tornato il suo Boswell.
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(Per chiunque
abbia vito un sottilissimo spunto di sadismo a metà capitolo – era solo un…
tentativo minuscolo di suspense… nulla di cattivo xD)
Ahimè.. non
credevo che giunta a questo punto, a praticamente un anno e due giorni dalla
pubblicazione del primo capitolo, mi sarebbe mancata questa storia.
Che dirvi? Siete
stati grandiosi e numerosi – sarebbe davvero una lunga lista citarvi tutti. Un
grazie particolare a tutti quelli che – con più o meno costanza – hanno detto
la loro sui vari capitoli.. a chi si è limitato a preferire, seguire o
ricordare questa storia.
Ringrazio anche
i silenziosi lettori e tutti i generale per aver sopportato questo assurdo
racconto, fin troppo pieno di sadismo – forse ingiustificato.
Ho provato a
farvi appassionare, a creare qualcosa che vi tenesse almeno un po’ col fiato
sospeso e se ci sono riuscita anche sono con uno di voi, mi riterrò soddisfatta.
Se mai ci fosse
qualcuno, fra chi sta leggendo, a cui mancherà anche solo un pochetto questo
racconto, sappiate che non ho alcuna intenzione di abbandonare tanto facilmente
il fandom e che – Miss Bellis mi è testimone – sto già portando avanti un altro
lavoro (stavolta senza alcun limite di parole) che, a confronto, questo non è
stato che una passeggiata per i nostri cari coinquilini di Baker Street. Quindi,
non sparite, controllate ogni tanto il fandom, che presto o tardi troverete
questo nuovo lavoro intitolato “Lo strano
caso del diamante lasciato nella mano sinistra”.
A presto, miei
preziosi angioletti!
Ah, un ultima
cosa: poco c’entra ora, ma voglio fare pubblicità a questa nuova long scritta
in collaborazione con pachelbel90: Klaine Songs (per
il fandom di Glee)
Questo è davvero
tutto per ora!
A presto! Un
bacione!
Alchimista ~ ♥