Al castello di Lord Balthazar
Tra le grigie case in pietra, carri pieni di gabbie facevano
ritorno. I versi degli animali si aggiungevano ai pochi rumori della sera. Voci
femminili richiamavano i figli annunciando che la cena era pronta.
Nessun carro si fermò di fronte ad una casa. I cavalli trottarono verso
il castello.
Il ponte levatoio fu abbassato rumorosamente. Lord Balthazar
lo attraversò solennemente, fino a poggiare i piedi sulla pietra levigata
che circondava il fossato. Si stiracchiò e guardò, sprezzante,
il villaggio: 'Plebaglia!'. Poi guardò con orgoglio il suo castello.
Il rumore degli zoccoli dei cavalli attirò la sua attenzione. Vide avvicinarsi
molti carri che trasportavano animali selvatici, chiusi in anguste gabbie di
legno, o con le zampe legate ad un bastone.
'Finalmente!' disse sorridendo lo stregone. Sollevò il braccio destro
al cielo: 'Guardie!'.
Dall'entrata giunsero, ordinatamente, un gruppo di soldati protetti dalle corazze
metalliche, e armati di lance. Affiancarono il Lord. Egli restò con le
braccia conserte, fissando i carri ormai vicini.
Le carrozze furono parcheggiate nell'ampio prato di fronte al
castello.
'Aiutate i cacciatori a scaricare il bestiame!' ordinò freddamente il
Lord. Le guardie obbedirono senza dir nulla.
Gli animali emisero versi strazianti, quando i cacciatori, aiutati dalle guardie,
scaricarono le gabbie dai carri.
Le gabbie furono sistemate in fila. Ogni cacciatore si dispose accanto alle
proprie prede. Immobile, a braccia conserte, Lord Balthazar, solo con le pupille,
squadrò ogni uomo. La tensione salì. I cacciatori sudarono, qualcuno
si sfregò le mani nervosamente, qualcun altro si grattò le braccia,
qualcun altro ancora si leccò ripetutamente le labbra. Lo stregone rimase
impassibile di fronte a questi gesti.
Il nervosismo divenne insostenibile. Per smorzare, i cacciatori provarono a
dialogare con Balthazar: 'Non è stato facile!'
'Già! La foresta era piena di pericoli!'
Balthazar guardò questi con sufficienza, poi s'incamminò ispezionando
gli uomini più da vicino.
'Credo che abbiamo svegliato i protettori della foresta!' disse un cacciatore
appena il Lord gli fu davanti.
'Ci creda! Abbiamo rischiato le nostre vite! Ma come puoi vedere le bestie sono
tutte vive!'.
'Non tentate di avvincermi! Tempo sprecato!' rispose seccato Lord Balthazar.
I cacciatori si zittirono. Qualcuno iniziò a bisbigliare. I sussurri
fecero innervosire gli altri. Volarono insulti, parolacce, e poi scoppiò
una rissa.
I soldati si avvicinarono ai litiganti, ma lo stregone li fermò: 'Non
fate nulla! Aspettate il mio comando!'.
I cacciatori si presero a pugni e calci anche dopo che gocce di sangue colarono
da nasi e bocche, sporcando i vestiti e il suolo. Volarono denti, uno rimbalzò
sulla pancia rotonda di Lord Balthazar. Lo stregone alzò la mano destra:
'Fermate questa rissa!'.
Le guardie circondarono i contendenti e provarono a bloccar loro le mani dietro
la schiena. I cacciatori dimenandosi colpirono gli uomini del Lord. Le armature
attutirono le gomitate e le testate, ma ostacolarono i movimenti, al punto che,
per convincerli a smettere di litigare, le guardie dovettero minacciarli con
le lance.
Tutto fu calmo, i soldati tornarono ad affiancare il loro signore.
Lord Balthazar riprese ad ispezionare le bestie. Camminava lentamente con le
mani congiunte dietro la schiena. Ogni tanto si grattava il mento e mugugnava
riflessivo. I cacciatori, sporchi di sangue e ancora tesi, aspettarono immobili.
Lo stregone tornò sul ponte levatoio e prese la parola: 'Avete fatto
un ottimo lavoro! Direi che possiamo chiudere la caccia!'.
Con un cenno della mano, invitò le guardie a portare via le gabbie. Questi
eseguirono l'ordine.
Costantemente fissati da Balthazar, i cacciatori non osarono fare domande.
Passò del tempo. Uno dei soldati, si affacciò
ad una finestra della torre: 'Signore, le bestie sono tutte sistemate!'
'Molto bene!' rispose lo stregone: 'I draghi sono stati messi nelle gabbie apposta?'
'Certo!' lo rassicurò il soldato. Lord Balthazar voltò le spalle
ai cacciatori senza dir nulla, e seguito dai loro sguardi, varcò l'entrata.
I cacciatori si guardarono l'un l'altro e attesero ancora, aspettando che qualcuno
portasse loro la ricompensa promessa.
Dopo diversi minuti, i cacciatori sentirono l'aria farsi più fresca e videro le loro ombre allungarsi sul terreno.
Ad un certo punto comparve sul portone un ragazzo magro e benvestito,
in groppa ad un cavallo dal pelo lucente. Il cavallo attraversò al galoppo
il ponte levatoio e si diresse al villaggio senza guardare i cacciatori. Poi
si sentì un cigolio metallico. Le catene del ponte si tesero. Lentamente
il ponte levatoio fu sollevato.
I cacciatori si scambiarono occhiate. Uno di loro si fece avanti, accostò
una mano alla bocca e gridò: 'Lord Balthazar! Avete dimenticato di ricompensarci!'
Passarono altri minuti. Il sole cominciò a sparire dietro le cime delle montagne.
'Lord Balthazar!' gridarono ancora.
Lo stregone si affacciò ad una delle finestre ed urlo: 'Stolti! Non avrete
niente!'.
'Avevi promesso!' ricordò un cacciatore
'Ma la promessa l'ho bruciata, ed ora non esistono prove che io abbia, effettivamente
promesso, un premio!'
'Ladro!'
'Imbroglione!'
'Bugiardo!'
'Ah, ah, ah!' li derise il Lord 'I vostri insulti non mi toccano!' e, senza
troppa veemenza, chiuse la finestra dall'interno.
* * *
Giunto al villaggio, Gargamella sentì più volte
il suono di una tromba. Non vi prestò molta attenzione, neppure nel vedere
gli abitanti del villaggio uscire dalle loro abitazioni. Procedendo con passi
lunghi, mirava a raggiungere al più presto, il castello.
Gli abitanti del villaggio si riunirono al centro del paese, lasciando le loro
abitazioni incustodite. Gargamella vide un forcone nuovo abbandonato nel giardino
di una casa. Lo rubò, ridacchiando al pensiero di pungere il deretano
di Balthazar e spingerlo nella foresta per farlo cadere vittima dell'incantesimo
dei puffi.
* * *
Dalla groppa della cicogna, il Grande Puffo vide un gruppo di
uomini agitati davanti al castello di lord Balthazar.
La cicogna fu fatta atterrare poco distante da loro. Il Grande Puffo scese dall'uccello
e strinse il flauto. Doveva provare a richiamare l'attenzione di Lord Balthazar,
e questo lo costringeva a mostrarsi agli umani.
'Bianca, quando pufferò un fischio vola da me!' disse l'anziano puffo
alla cicogna, che si sollevò in volo e si posò sul ramo di un
albero, come una civetta.
Il puffo si avvicinò agli uomini. Erano troppo occupati a protestare
per accorgersi di lui. Non poteva durare, perché il Grande Puffo era
lì per parlare con Balthazar. Ascoltò attentamente di cosa i cacciatori
discutevano. Comprendendo il motivo del loro malcontento, aggrottò le
sopracciglia. Si girò verso il castello, accostò le mani ai lati
della bocca: 'Balthazar! Vergognati!'
I cacciatori udirono la voce possente del puffo e guardarono sotto di loro.
Appena lo videro indietreggiarono. Pensavano fosse uno spiritello dispettoso.
Il Grande Puffo si sentì leggermente sollevato quando vide la reazione
che aveva suscitato negli uomini. Ma non perse tempo a tirare un sospiro di
sollievo.
Un uomo, che doveva essere uno della servitù, si affacciò alla
finestra.
'Devo parlare col signore di questo castello, Lord Balthazar!' proseguì
il puffo 'Abbassa il ponte levatoio, per favore!'
Balthazar sedeva a capo di una tavola imbandita con stoviglie
di lusso e una quantità industriale di cibi ricchi di spezie. I camerieri
stavano in piedi ai due lati della tavola, nell'attesa di ordini. Anche lui
aveva sentito la voce del Grande Puffo, anche se al momento non lo riconobbe.
Lo stregone sbuffò, tenendo in mano una coscia di pollo ancora intatta:
'Bah, non l'hanno ancora capito! Chiudete tutte le finestre della mia stanza
e minacciateli che manderò i miei arcieri sul tetto! E avvertiteli che
non hanno scrupoli ad uccidere un uomo!'
I servi obbedirono, ma uno di loro, prima di chiudere la finestra si affacciò,
e vide l'esserino blu sostare a meno di un metro dal fossato.
'Signore! C'è un essere azzurro con la barba bianca ed un cappello rosso!'
'Che cosa?' urlò Balthazar, picchiando un pugno sul tavolo e facendo
tremare tutto ciò che vi era apparecchiato. Si alzò velocemente
dalla sedia lasciando cadere il pollo nel piatto.
'E' il Grande Puffo! Che cosa vuole?'
In quel momento giunse Gargamella, agitando minaccioso il forcone: 'Balthazar,
dannato ciccione! Ti farò passare la voglia di ammazzare i gatti a suon
di forcate nel tuo grasso sedere!'
Nell'avvicinarsi, Gargamella notò il Grande Puffo. Dimenticando i 'buoni
propositi', lasciò cadere il forcone e si precipitò sul folletto
blu. Il puffo suonò il flauto indietreggiando, Gargamella, i cacciatori
e persino gli animali nelle gabbie iniziarono a ballare, indipendentemente dalla
loro volontà. Suonò il flauto finché non fu abbastanza
lontano. Salì su una roccia e chiamò: 'Bianca!!!'
La cicogna si gettò in picchiata e volò rasoterra verso il Grande
Puffo. Con un balzo egli fu subito sulla groppa dell'uccello, ed insieme volarono
verso la cima del castello. I cacciatori, ancora sorpresi per la danza, si limitarono
a seguire la cicogna con lo sguardo. Gargamella imprecò stringendo un
pugno: 'Maledetto puffaccio! Mi è scappato ancora!'
Un cacciatore si avvicinò all'alchimista, gli mise una mano sulla spalla:
'E' un folletto dispettoso della foresta!' lo avvertì 'Abbiamo violato
la loro dimora, ci hanno mandato contro i mostri! E sembra vogliano punirci
ancora!'
'Ma quali folletti dispettosi e mostri!' ringhiò loro contro Gargamella,
colpendo in malo modo il braccio dell'uomo 'Quelli sono puffi e io sto dando
loro la caccia da molti anni! Ma mi scappano sempre!'
Bianca e il Grande Puffo videro avvicinarsi un'altra cicogna.
Su di essa c'erano Forzuto e Inventore, che reggeva una cassetta di legno per
gli attrezzi.
Le due cicogne atterrarono sullo stesso davanzale.
'Inventore, Forzuto!' Appena i puffi scesero dagli uccelli, il Grande Puffo
corse loro incontro a braccia aperte. I due giovani puffi gli presero le mani.
'Non potevamo puffarti solo contro Balthazar!' disse Forzuto.
'Dobbiamo puffare il ponte levatoio. E liberare gli animali!' rispose il Grande
Puffo
'Ci penso io!' affermò Forzuto sicuro di se, mostrando i muscoli.
Continua...
Sorpresa! Non è l'ultimo capitolo! Però siamo
verso la fine, e questo è innegabile. In realtà secondo la scaletta
questo DOVEVA essere l'ultimo capitolo. Invece, i piccoli cambiamenti
che sono avvenuti negli ultimi capitoli di 'Gli spari nella foresta' che ho
postato, hanno pesantemente influenzato ciò che dovrà succedere
adesso (erano solo due pagine di testo. In un attimo sono diventate sette e
le battute finali non le ho ancora scritte). Ho dovuto fare delle aggiunte per
far quadrare i conti arrivando a raddoppiare la lunghezza prevista per gli episodi
finali. Mi scuso per l'imprecisione nella previsione, perché onestamente
non mi aspettavo questo proseguimento. Così non mi sento di far previsioni
in proposito se il prossimo capitolo sarà l'ultimo o meno. Mi scuso.
Comunque riguardo le prossime Fan Fiction proverò a pubblicarle solo
quando tutti gli episodi saranno completi.
Takk og beklager ^ ^'