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Autore: pace    22/07/2011    3 recensioni
Kanata. Miyu. No Lou. No Baumiao.
Anche se non c'è il piccolo alieno, non vuol dire che non sia più bello, no? xD
Ma sta a voi decidere, infondo:)
Vorrei davvero sapere cosa ne pensate.
Solo un orgoglioso ragazzo e l'amore di una ragazza.
COME ANDRA' A FINIRE???
E CHISSA' COME SI SVOLGERA' LA COSA!!!
Leggete, no??;)
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Oh bene, ricordo una cosa: VI VOGLIO BENE!!
Grazie, non pensavo che ce ne fossero cosi tante. Insomma, non mi aspettavo questo.
preferita da 3;
recensita da 5;
ricordata da 0;
seguita da 4.
Il mio sogno è di arrivare a 10 ognuna xDD
No, seriamente grazie, anche se non è molto, vi ringrazio, mi piace. Perhé vuol dire che un po' vale la mia storiella xD
Darò il massimo per voi, promesso!!!!
Vi lascio al capitolo e spero che vi piaccia anche questo!
Una cosa importante, quando vedete il corsivo senza il "pensò" vuol dire che pensano. Ma dipende, quindi fate attenzione.
MissP;)


Orgoglio

{Un amore crollato, ricostruito, cresce forte,
leggiadro, grande più di prima
.
William Shakespeare}
 

Capitolo 9-Andare via

-Domani??
-Si, per favore.
-Ma, tesoro!
-Dai, mamma! Ti prego, non voglio continuare a stare qui...
-Come vuoi, guarda: tuo padre verrà a prenderti, che ne dici?
-No, mamma non c'è ne bisogno, davvero!
-Invece si! Ci vediamo alle nove, domani. L'areo parte alle undici. Ti voglio bene piccola.
-Anch'io mamma...
-Miyu?
-Mh?
-Papà ti saluta.
-Si, mamma. Salutalo, e digli che gli voglio bene.
Chiuse. Una telefonata impegnativa, sua madre era proprio fissata.
Ora, però, doveva far passare quel segno sulla pancia, sui fianchi e sulle mani. Gli faceva malissimo anche il collo, cosi restava ferma e non lo muoveva.
Dai forza, Miyu. Entra e basta, infondo sarà ancora a scuola. No?, pensò, sospirando.
Entrò nel tempio con titubanza, e non vide Kanata.
Siiiiii!!!!
Sorrise, meno male!
Niente Kanata, via libera.
Andò nella sua stanza, nel bagno e prese le sue cose per poi posarle in valigia.
Poi si fermò, forse sto esagerando, pensò, infondo è stato solo un bacio...
Ma poi si rattristò. E continuò a mettere a posto.
Partiva per l'America. Cosa, che avrebbe dovuto fare già dall'inizio.
Si sarebbe pentita per sempre di aver causato cosi tante pene.
Ora infatti si trovava con segni in tutto il corpo e un male al collo pazzesco!
Voleva piangere, ma era come se, non aveva mai metabolizzato bene la cosa. Non si rendeva conto di ciò che era successo forse, altrimenti si sarebbe messa a piangere.
Dopo il bacio, aveva pianto, però.
Ma, il tempo di rifugiarsi in camera e tutto era finito.
Si e no era due lacrime.
Si era ritrovata con le mani sulla faccia, con un male al corpo e con tante lacrime che scendeva sul suo viso e l'accarezzavano come per consolarla. Non capiva bene, ma si ritrovò a piangere per tutta la notte.
Poi si ritrovò il giorno dopo e si accorse di essersi addormentata.
Non aveva pianto per il male che aveva su tutto il corpo, e neppure per quello che era succeso, ma neppure perché il suo primo bacio era stata sprecato cosi.
Aveva pianto perché era consapevole che Kanata non la voleva.
Lei, che era innamorata.
Non riusciva ad essere forte, non questa volta.
Cosi, chiamò ai suoi genitori. Camminando per le strade e mentendo ai suoi, dicendo di stare andando a scuola, gli stava chiedendo di partire e raggiungere l'America.
Prima di farlo elaborò delle "scuse". Disse infatti che Kanata e il padre (ha detto pure il padre, visto che loro non sapevano che era andato in pellegrinaggio) dovevano andare in un, per l'appunto, in un pellegrinaggio.
Aveva un po' di paura, la "scusa" non reggeva molto per due motivi, il primo era che Kanata restava sempre al tempio Saionij quando il suo vecchio stava nei pellegrinaggi e i suoi genitori lo sapevano, credeva, la seconda era che aveva paura se i suoi telefonassero al padre o a Kanata. Sarebbe stato un vero problema, ma per adesso, non se n'erano accorti.
Per ora, per l'appunto.
Strinse i denti, cosa avrebbe detto loro, quando avrebbero capito? E soprattutto, quando avrebbero capito?
Non ci doveva pensare. Ispirò ed espirò, pesantemente.
Chi? Chi gliel'avrebbe detto che Kanata la doveva baciare in quel modo?
Arrossì. Imbarazzante.
Non era da lei, comunque, scappare, ma si convinse che sarebbe stato meglio 
per tutti.
I suoi amici, però... la sua scuola...
Una chiamata.
Si, il cellulare stava squillando e lei si riscosse.
Papà.
Suo padre.
Papà!!
Eh già. Avevano capito? Tutto? Avevano telefonato? Si erano arrabiati? Oppure c'era stato un intoppo?
Tasto verde. L'ho schiacciò.
-Papà?
-Sono mamma, tesoro.
-Oh, mamma dimmi!
Tono freddo?? Perché stava usando il tono freddo?
-Tesoro, ci vuole un po'. Abbiamo chiamato la scuola. Visto che verrai da noi, devi continuare qui gli studi no? Beh, la scuola ha detto che bisogna aspettare una settimana. E poi ti toglieranno. Dobbiamo aspettare, se farai assenza poi.. non so...
La sognora Kuzuki continuava a parlare.
Una settimana.
No!!
E ora? Come poteva fare?
-E ora mamma?
-Vengo io, o tuo padre.
-Ma no! Senti chiederò a Kanata di restare, infondo è restato sempre.
Cazzo! Lo stava dicendo davvero?
-Ottima idea, mi chi
edo perché non abbia detto di no prima. Forse perché Hosho non voleva lasciarvi soli. Ovvio, certo. Comunque, è scortese tesoro. Ma.. se ci tieni. Va bene, gli parlerò appena pos-venne interrotta da un grido di Miyu.
-NO!!! Gli parlerò io. IO.
Si morse il labbro. -Se vuoi...
Voce più calma, perfetto!
-Come vuoi..
Disse titubante la signora. - Fammi sapere eh?
-Si. Ciao mamma. Ti voglio bene.
-Ahhhh, e ora che si fa'...
Chiuse. La signora Kuzuki stava già parlando con suo marito.
Problema: aveva fatto nascere un problema dove problemi non ce n'erano! Possibile?
Era talmente imbranata e sciocca.
Doppiamente umiliata.
Bum
Porta...
Qualcuno aveva aperto la porta.

Miyu andò a vedere. Kanata.
Cazzo!
E ora?
Piango? Ma che dico!!!? MA CHE FACCIO??????!!
Si nascose nella sua stanza, cercando di non fare rumore.
Sembrava arrabbiato.
Poi pensò. Erano le nove!! Che ci faceva qui alle nove??!
Non era andato a scuola? Perché?
Forse, si sentiva male per ciò che era successo? Oppure si era schifato...
Per la miseria, era stato lui.
Ma cavolo, Miyu se ne andava!
Io me ne andrò! Ma non so come...
Sbirciò dalla porta che si apriva al corridoio.
Lo vide, davvero... incavolato. Incazzato. Cosi sexy, con le mani tra i capelli.
Aveva perso il controllo. Difficile da dirsi.
Kanata non ne era il tipo. Ma forse si, infondo non lo conosceva abbastanza bene.
-Cazzo, cazzo e ancora cazzo!!! Miyu scusami, cazzo!
L'aveva sentito o sbaglio?
Si agitava, molto.
Cosi, Miyu uscì.
Ma fuori dalla sua protezione, si sentiva insicura... e ora?

Kanata la fissò. Miyu lo fissò. Si fissarono, insomma.
-Che ci fai qui?
Era stata Miyu a parlare, incavolata perché era colpa sua se ora si ritrovava cosi.
Era tutta rossa, più cercava di non pensare al bacio e al fatto che aveva di fronte un mini-Dio, più ci pensava.
Più questi, si sbattevano nella sua mente, dentro di lei.
-E' casa mia.
Kanata sorrise.
Sorrise?
Sobbalzò. Per tutto questo tempo era cosi... infelice. Ora arrivava lei e nonostante tutto quello che era successo lo faceva sorridere? Cioè, sorridere sorridere? Divertito? Malizioso, onesto, giocherellone, felice, come a volerla stuzzicare?
Perché? Si lo sapeva. La adorava. E tanti altri motivi, ma questo era davvero il più particolare. Quello che comprendeva tutti gli altri motivi.
Miyu arrossì.
Ed eccone un altro motivi, importante certo.
Lei si sentì sciocca e questo la face dimenticare per un attimo ciò che era successo.
Lui si sentì sciocco per via della risposta e di ciò che stava provando.
Ma lei si sentì felice, perché stava con lui.
Ma lui si sentì felice, perché stava con lei.
E non volevano andare via.
-Vado via.
Balzò lei.
Il ragazzino non capì.
-Cioè, proprio via via...
Non era felice, no. Se aveva capto bene, allora non era felice.

Bravo, coglione. Bravo Kanata... e ora, eh? Fottuto orgoglioso? Che farai, lei se ne andrà. E tu starai solo., pensò quasi piangendo.
Aspetta. Piangendo?
Oh cavolo, gli stava accadendo spesso di fare qualcosa non da lui e poi sbalordirsene.
Sorrise.
ANCORA??
-Beh, vado.
-No aspetta.
Kanata agì prima del suo cervelllo. Per la prima volta non aveva ponderato ciò che pensava.
E si sentì felice. Come non mai. E poi si sentì... come sporco, non meritava di sentire felicità.
E se lei volveva andare via..................................................................................... andava bene.
No?
No, cavolo no!!
Ma, d'altro canto, non posso farle fare qualcosa che non vuole, pensò, e se si sente a disagio?
Miyu intanto si era girata, con la mano sulla maniglia della sua stanza.
Perse un battito.
Quanto era bello... gli occhi brillavano, le labbra socchiuse, rosse, ma sottili, i capelli disordinati e meravigliosi, le mani forti, una di queste alzate verso di lei, aperta mentre l'altra chiusa in un pugno, il viso in una smorfia di... dolore?, alto robusto. Bello e sexy. A soli 13 anni.
Miyu ricordo la prima volta che si erano visti. In bagno.
Come nei film. Lei ci aveva pensato. 
Lui le era sembrato cosi... impenetrabile.
Già, impeccabile. Intoccabile come ora.
Si, perché il suo sguardo era comunque intoccabile. Dolce, fuso. Ma intoccabile. Imperforabile. Di ghiaccio.
Probabilmente nessuno mai poteva fare qualcosa per lui. Miyu si sentì triste per questo. Voleva aiutarlo. Comunque. Anche se sapeva che forse non era nessuno (anzi di sicuro), che non poteva fare molto.
-Perchè vuoi andare via?
Voce bassa. Paurosa?? Aveva paura? Kanata aveva paura? Di cosa, poi?
Kanata...
Ma Miyu elaborò la domanda e arrossì.
Kanata sorrise.
Lei si imbronciò, guardando a terra. -Devi sorridere ogni volta che arrossisco?
L'interpellato rise gutturale. Ma poi ritornò serio, comunque tenendo il sorriso.
-Scusami...
Arrossì. -No scus-si interruppe.
-STAI SORRIDENDO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!
Urlò Miyu.
Kanata balzò e rise a crepapelle.
Si dimenò per terra, agitandosi, tenendosi la pancia.
Miyu era inviperita.
Ma vedi tu, 'sto qui!
Si accorse di quanto era bello quando rideva, più di quando parlava. Forse.
Ma poi tutto finò.
Da terra, Kanata la fissò, serio. -Scusami. Scusami per prima.

Muahhahahhahahhahah, basta basta.
Ci vediamoooooooooooooo
Un grazie a tutte, ciao.
MissP;)

  
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