Dato che avevano risolto il caso, brillantemente e grazie al suo aiuto, Neal era riuscito a convincere Peter sul fatto che si fosse guadagnato un premio. "Sono stato anche onesto," disse mentre camminavano, ricevendo un'occhiata scettica da parte del federale, alla scelta di quella parola, "è solo un caffé!" Peter aveva replicato qualcosa - doveva averlo fatto, ne era sicuro come del fatto che in quel preciso istante stesse respirando! - ma non gli aveva prestato attenzione, catturato dall'uomo elegantemente vestito che attendeva - in modo alquanto evidente data l'aria annoiata - qualcuno fuori dallo Starbucks dove erano diretti. Lo analizzò minuziosamente mentre si avvicinavano, apprezzando il raffinato tre pezzi di alta sartoria, la camicia di seta e la cravatta - forse un po' troppo pomposa per i suoi gusti, ma indubbiamente di pregiata qualità. Spostò curioso lo sguardo sul volto dell'uomo che lo stava fissando a sua volta, ma sembrava più intento a studiarlo. Istintivamente, quando gli fu quasi accanto, gli sorrise. Peter lo tirò via, prendendolo per un braccio. "Ehi!" "Finora non potevi far a meno di questo caffè e ora te la prendi comoda? Non abbiamo tutto il giorno, dobbiamo tornare a lavoro." "Rilassati un attimo, Peter!" esclamò il truffatore, esasperato. "Stavo solo pensando che dovresti provare a vestirti così anche tu. Ti donerebbe." "Non ho migliaia di dollari da spendere in un vestito, né qualcuno che me li regala," rispose l'uomo. "E poi sto bene con i vestiti che ho, non voglio dovermi preoccupare anche di quello", finì alzando la mano per interrompere qualsiasi 'idea' fosse appena venuta in testa al compagno, che aveva tentato di aprir bocca per parlare.