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Autore: Ragazza In Fiamme    25/07/2011    0 recensioni
Jessica Day ha visto la sua vita precipitare quella notte del Samhain dell' 1 Novembre. Il suo ragazzo, gli amici e i suoi familiari le erano stati portati bruscamente via. La sua vita si bilanciava, ormai, tra la ricerca di qualcosa da mangiare per sopravvivere e il combattere contro creature che minacciavano la sua vita. Erano passati 4 anni da quando aveva rivisto i raggi del sole illuminare la cittadina di Bixby Oklahoma, 4 anni da quando non sentiva più la sensazione di leggerezza che la invadeva tutta ogni notte. Le mancavano le risate della gente, il rumore delle auto che invadevano le stradine di Bixby, le lezioni noiose dei suoi professori, gli abbracci di sua madre, il canale meteo di suo padre, la voce della sua sorellina Beth. La sua Dess le mancava, anche la regina delle stronze le mancava ,stranamente, come dimenticarsi del suo Vedente-Mezz'oscuro-so tutto io Rex, ma quello che le mancava più di tutto era il suo..Jonathan. Sfiorò Acariciandote sporcando uno dei ciondoli di sangue. Erano passati 4 anni da quando un Oscuro era riuscito a ferirla così. La sua paura si era avverata: non avevano più paura della Portalefiamme.
Genere: Avventura, Fantasy, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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13:21

Ricordi


Il suo stomaco ruggiva famelico. Non aveva mai avuto tanta fame come ne aveva adesso nelle due ultime settimane. Se non avesse liberato la posta che serrava tra i denti, avrebbe potuto mangiarsela. Lasciò a terra i pacchi che il postino gli aveva consegnato e cercò tra la città formatasi nella tasca del suo giubbotto dai numerosi oggetti, il tintinnio delle chiavi di casa. Afferrò qualcosa di lungo e appuntito: trovate. Girò la serratura 3 volte: come al solito Jennifer aveva rinforzato la porta di casa con 3 girate di chiave. Lei si preoccupava sempre che i ladri potessero entrare e rubare quel poco di argenteria e oro che lei e il suo fidanzato tenevano in casa, e non nascosti, ma ben visibili sul tavolino del soggiorno. Aprì la porta e, nemmeno compiuto un passo dentro casa, i suoi polmoni si riempirono di un delizioso profumo proveniente sicuramente dalla cucina. La sua pancia danzò e un sorriso a 32 denti si fece largo sul viso: Jennifer era tornata prima a casa e si era messa ai fornelli. Che tesoro che era! << sono a casa! >> annunciò. A giudicare dall’odore doveva aver preparato della carne grigliata. Il suo secondo preferito. Fu attirato dall’idea di andare in cucina e quasi si dimenticava dei pacchi che aveva lasciato fuori dalla porta. Tornò indietro e li portò vicino alle lettere che aveva messo all’ingresso. Poggiando i pacchi si accorse che il telefono emanava una lucina rossa baluginante. La voce della segreteria annuncio che aveva un messaggio vocale. Cliccò il pulsante.
<< Ehm..pronto…sono…Elisabeth Day, o meglio…Beth…sono….oh andiamo! Jonathan, sai benissimo chi io sia! Ti prego..sono già 4 messaggi che ti lascio da ieri. Non ti chiamerei se non fosse davvero urgente, lo sai. Chiamo da Bixby…>> Sentendo il nome Bixby, a Jonathan venne un tuffo al cuore. << ..Dovete venire qui. Tutti dovete venire qui. E anche in fretta. Non posso spiega..>> la vocina di Beth venne interrotta da un BIIP della macchinetta. Messaggio finito. Aveva sicuramente finito il tempo a disposizione per parlare. Jonathan si sedette sulla poltrona del soggiorno, con gli occhi puntati verso il panorama dei grattacieli di New York, con espressione vuota.
Bixby. Da quanto non sentiva quel buffo nome. Non l’aveva più pronunciato da almeno 3 anni. Non voleva pensare ai brutti tempi. Com’era cambiata la voce di Beth, certo, in 4 anni tutto cambia. Era una voce più matura. Ma il tono era lo stesso di una ragazzina di 13 anni. L’ultima volta che l’aveva vista aveva 13 anni infatti. Aveva notato l’enfasi che aveva dato alla parola Tutti. Intendeva dire tutti tutti. Tutti e 4. Lui, Rex Green, Desdemona e..Melissa. dovevano tornare subito a Bixby. Perché? Cosa stava succedendo? ‘’ Qualunque cosa stia succedendo..’’ pensò Jonathan ‘’ ..non faccio più parte di quel mondo. Non devo tornare’’ Scosse la testa. E poi il gruppo si è separato  4 anni fa. Come avrebbe fatto a rintraccia… negli occhi di Jonathan sia accese una scintilla: come aveva fatto Beth a rintracciarlo? Il suo telefonino era staccato da 2 anni. E questo era il telefono di casa. Il telefono di casa di Jennifer. Come aveva avuto il numero? E poi…4 messaggi?  Gli ha lasciato altri 4 messaggi? Non si ricordava proprio di telefonate di Beth o di messaggi registrati. Andò vicino al telefono e premette un codice di 4 cifre. La voce della signorina diceva che non c’erano altri messaggi archiviati. Com’era possibile che aveva lasciato altri 5 messaggi e lui ne aveva ricevuto solo 1? Troppe domande nella sua testa e nessuna risposta. Sapeva che non doveva immischiarsi di nuovo nelle ‘’ stranezze di Bixby ’’ , se l’era ripromesso. D’altronde lui era sempre stato curioso.
<< Amore.. >> una voce dolce dietro di lui lo fece girare. Jennifer era in piedi di fronte a lui con un grembiule a pois rossi che erano sicuramente macchie di sugo, e si stava asciugando le mani. << ..chi era la ragazza al telefono? >> Jonathan la fissò per un istante a pensare a una bugia innocente per spiegare Beth. ‘’ la ragazza al telefono..’’ pensò ‘’ ..facile! è la sorella di Jessica Day’’
  
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