Anime & Manga > Sailor Moon
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Autore: Querthe    28/03/2006    4 recensioni
Una sorta di nuova serie che sta a cavallo fra la quarta e la quinta, con nuovi personaggi e nuovi nemici.
Sailor Dark creata da: Alessandro Garlaschi.
Sailor Sun e Sailor X create da: Tiziana Modotti.
Per ora ho finito il 1° episodio (cap 1-10), il 2° (cap 11-24), il 3° (cap 25-32) e il 4° (cap 33-40), mentre il 5° è in progress.
Tra il 3° e il 4° episodio è posizionato il racconto "Sailor Moon e la regina dei demoni - Una strana ragazza."
Genere: Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Mamoru/Marzio, Usagi/Bunny , Altro Personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Era ormai un’ora che tutte le luci di casa Tsukino si erano spente, e nella loro stanza, Usagi, Chibiusa e Luna stavano dormendo profondamente. Sul palo della luce la misteriosa Sailor ricomparve all’improvviso.
- E’ buio da un po’. Bene. Posso agire! - sogghignò.
Con una serie di balzi precisi, dotati di una velocità e grazia impressionanti, la sconosciuta scese in strada, quindi saltò sul muretto della casa e infine sul balcone della stanza dove per ultima si era spenta la luce. La pallida luna fece capolino dalle tetre e sfilacciate nubi, illuminando la figura che si accingeva ad entrare dalla portafinestra. Aveva dei lunghissimi e lisci capelli color lavanda, e lunghi erano i guanti e gli stivali viola ornati da bordi neri, blu e rossi, colori ripresi alla cintura che sosteneva una gonna a pieghe colorata in nero e viola a spicchi. Un grosso fiocco blu scuro completava il costume assieme a un collarino in raso nero ornato da una falce di luna rovesciata e da una spilla a forma di occhio chiuso posta al centro di un piccolo fiocco viola che si trovava appena sopra i seni.Sopra di lei, sul tetto, un’altra sconosciuta stava per raggiungere il balcone. Vestita con una gonnellina a pieghe verde e semitrasparente, un top bianco che copiava lo stile delle Sailors, e delle scarpe leggere come quelle di una ballerina, sormontate da delle bande verdi che le fasciavano le gambe fino sotto le ginocchia, assomigliava più a un ninja che a una guerriera Sailor. La luce della luna fece risplendere il grosso smeraldo che portava, incastonato in una fine montatura, al centro di un fiocco grigio posto alla scollatura, a fermare i risvolti verdi del top, verde ripreso nel collarino ornato da un monile sferico in argento. La sconosciuta si bloccò un attimo prima di compiere il balzo, vedendo che un’altra figura aveva superato il muretto e si avvicinava furtiva al balcone. La osservò per un istante e decise di cambiare l’obbiettivo del salto. Mentre cadeva felinamente dal tetto, i lunghi capelli argentei volarono scompostamente, tornando docili sulle spalle una volta toccata terra proprio dietro la terza ragazza, che non si era accorta di nulla. La sorprese, e fulminea la immobilizzò, tappandole la bocca con la mano guantata di bianco.- Amica delle Sailor? - chiese sussurrandole nell’orecchio seminascosto da una folta e fluente capigliatura rosso fuoco.
Lei annuì.
- Anch’io. Ora ti lascio, ma attenta. Quella sul balcone non è del nostro stesso parere.
La sconosciuta dal vestito verde lasciò la ragazza, che fulminea si voltò, scattando in una posizione d'attacco che ricordava vagamente le arti marziali. I capelli davanti erano ravvivati da due mèches bianche ai lati di un esile viso, che si sposava perfettamente con il resto del minuto corpo, coperto da un abito identico a quello indossato dalle guerriere Sailors, sebbene sui toni dell’arancio e del rosso. La luna si rifletté su una spilla rosso rubino al centro del fiocco sul davanti.
- Calma, calma! - si affrettò a dirle sottovoce l’altra sorridendo.
La ragazza, che non mostrava più di 14, 15 anni si rilassò.
- Mi chiamo Sailor X. - continuò la giovane guerriera, allungandole la mano in segno di saluto.
- Sailor Sun. - Rispose l’altra, stringendole la mano dopo aver osservato per qualche secondo la ragazza che si parava davanti a lei. - E quella sul balcone è Sailor Dark. - Esclamò sprezzante indicando con un cenno del capo il balcone dove si trovava la minacciosa figura della terza sconosciuta. - Chissà perché è qui?
Sailor X si strinse nelle spalle allargando le braccia. Nel frattempo Sailor Dark aveva aperto lentamente la finestra del balcone di Usagi senza far il più piccolo rumore. Entrò. Il vento sembrava divertirsi nello scompigliarle i lunghi capelli, mentre nelle sue mani compariva un’ascia bipenne montata su un lungo manico istoriato di simboli che risplendevano di oscurità.
- La mia arma prediletta, la Fatal Axe. - Pensò accarezzando l’affilata lama. Quindi si voltò ad osservare le figure che stavano dormendo tranquillamente. - Goditi questi momenti... saranno gli ultimi. - pensò mentre iniziava a far roteare l’ascia sopra la sua testa.
Dal nulla cominciò ad apparire una piccola nuvola nera sopra l’arma. Come disturbata da qualcosa, Luna, accoccolata vicino a Chibiusa, sembrò agitarsi, e uscì dal sonno lentamente.
- Che strano. - Pensò la gatta, mentre apriva lentamente gli occhi. - E’ come se sentissi quello strano potere nella... - Si bloccò, vedendo la figura di Sailor Dark e la nuvola, ormai un vortice in rotazione, divenire via via più grande. - ...stanza!! - urlò spaventata, balzando giù dal letto, il pelo ritto.
All’urlo le due Usagi si svegliarono, e la maggiore vide anch’essa l’intrusa.
- Scappa, Chibiusa! Scappa a chiedere aiuto! - gridò, la voce alterata dalla paura.
Le due Sailors rimaste nel cortile, sentendo l’urlo, si precipitarono sotto il balcone. Si guardarono negli occhi, all’unisono annuirono decise e spiccarono un agile balzo per arrivare al balcone. La cosa riuscì facilmente a Sailor X, mentre la compagna si dovette aggrappare precipitosamente alla ringhiera per non cadere di nuovo a terra.
- Cosa ti succede? - le chiese Sailor X voltandosi e prendendole la mano per aiutarla a salire.
- Non ce la faccio! E’ troppo buio... - Ansimò lei. - Il Sole è tramontato da troppo tempo...
Sailor X appoggiò l’altra ragazza al balcone, estrasse da un fodero che solo allora Sailor Sun notò sulle spalle della giovane una katana e le sorrise gentile.
- Tu riposati. A quella ci penso io.
La giovane entrò nella stanza mentre Usagi era intenta a fronteggiare, con una sveglia che incessante scandiva il tempo con un rumoroso ticchettio, la sconosciuta Sailor Dark la quale, continuando a far roteare l’ascia, aveva ingrandito la cupa nube fino alle dimensioni di un vortice corredato di fulmini.
- Mi sembra quasi divertente che tu ti difenda con una sveglia. Potrai così veder scorrere i tuoi ultimi istanti di vita. Il mio colpo ti ucciderà in un istante. - rise malvagia Sailor Dark.
Bloccò l’ascia e la puntò decisa verso Usagi, impietrita dalla paura.
- Black Hole Vortex, vieni a me! - gridò.
La nuvola, grande ormai due o tre metri di diametro, si piegò e ruggì come un animale selvaggio prendendo la forma di un tornado che si diresse pericoloso verso Usagi, ma una lama argentea si frappose fra lei e il vortice, dividendolo in due parti che si dispersero nella stanza senza alcun danno. Sailor X sorrise, contenta di essere arrivata in tempo per salvare la giovane.
- E tu chi sei?! - chiesero all’unisono stupite Usagi e Sailor Dark.- Le presentazioni a dopo. Ora pensiamo a questa megera. - rispose Sailor X alla bionda ragazza, voltando la testa verso di lei.- Megera a chi? - urlò infuriata di rimando Sailor Dark, picchiando il pavimento con il manico dell’ascia.
- A te! - urlò, dalla porta spalancata della stanza, la voce, che Usagi ben conosceva, di Sailor Mars.
Uno sguardo interrogativo attraversò gli occhi di Sailor Dark e Sailor X, al contrario del brillio degli occhi della bionda giovane.
- Io sono Sailor Mars... e sono qui per punirti in nome di Marte! - disse la guerriera preparandosi al combattimento.
- Non mi fai paura, ragazzina. Il mio potere vi spazzerà via facilmente. - replicò Sailor Dark mentre sembrava ricominciare il Black Hole Vortex.
- Questo è da vedere... - Sorrise Sailor X. - Psionic Blast, azione!
La spilla d’argento della giovane si illuminò per una manciata di istanti di una luce verde, abbagliante. Sailor Dark rimase come paralizzata per un attimo, un’espressione sconvolta sul viso. L’ascia le scivolò dalle mani cadendo a terra con un tonfo sordo. Per poi sparire in un filo di fumo nero.
- Non volete proprio farmi finire il mio colpo! - gridò stizzita Sailor Dark, ripresasi dallo shock.
- No! - fu la risposta delle altre guerriere Sailor comparse sulla porta, alle spalle a Sailor Mars.
- Ragazze! Come sono felice di vedervi! - esclamò contenta Usagi, la sveglia ancora tra le mani tremanti.
- Ora sei in salvo. - Le disse dolce Sailor Jupiter. Quindi si accigliò, guardando le due altre guerriere che lei non conosceva. - Vai fuori, a loro ci pensiamo noi.
- Calma ragazze! Io non c’entro. - si affrettò a spiegare Sailor X mettendo via la spada.
- Ragazze, carica! - urlò Sailor Venus lanciandosi contro Sailor Dark e la giovane dai capelli argentei, imitata dalle amiche.
Usagi colse la palla al balzo ed uscì velocemente dalla stanza.
- Si mette male! - pensò spaventata Sailor X, che con un balzo scavalcò Sailor Dark ed uscì dalla portafinestra da cui era entrata.
Sailor Dark si guardò in giro spaventata, vedendosi arrivare contro quattro guerriere decise a tutto. Decise che l’unica soluzione possibile fosse una dignitosa ritirata, per cui si voltò per imitare Sailor X, ma si rese conto di avere davanti a lei un altro piccolo problema, rappresentato dalla figura di Sailor Sun che si parò decisa tra lei e la sua via di fuga.
- Io sono Sailor Sun, e sono qui per punirti in nome del Sole. - esclamò la ragazza.
Le guerriere, colte di sorpresa dalla nuova arrivata, si fermarono tamponandosi una con l’altra.
- Sailor Sun? - si chiesero perplesse guardandosi in faccia.
- Ma quante siete?- domandò sconsolata, rivolta a tutte e a nessuna, Sailor Dark.
- Adesso assaggerai tutta la forza distruttrice dei miei poteri. - Disse Sailor Sun con un ghigno, preparandosi all’attacco. - Heat Wave, vieni a me!
Dalle mani della ragazzina si sprigionò un’ondata di intenso calore, la quale fece tremolare l’aria davanti a sé, unico segno visibile del colpo, oltre all’angolo, sollevato dalla vampata, di un tappeto lì accanto. Sailor Dark evitò agilmente l’attacco, come se lo prevedesse o lo potesse vedere, spostandosi all’ultimo momento, ma questo fece si che il colpo si scaricasse sulle altre quattro Sailors, facendole pesantemente cadere a terra doloranti, una sull’altra.
- Scusate! Non volevo... - esclamò arrossendo imbarazzata Sailor Sun, visibilmente spiaciuta.
- Certo, come no! Dicono tutte così. - Ironizzò la guerriera vestita di viola. - Invece questo lo desidero proprio! - disse soddisfatta.
Sfiorò la spilla che portava sul petto. L’occhio stilizzato si sollevò lentamente, mostrando una pupilla luminosa e verticale, e proiettò sul muro della stanza la sagoma di un granchio umanoide, che prese istantaneamente vita staccandosi dal muro e assumendo volume e colori. Agitò rabbioso le chele che si trovavano là dove normalmente ci sarebbero dovute essere le mani.
- Vai, adorato mostro! Sconfiggi queste piccole intriganti! - ordinò ridendo Sailor Dark mentre usciva dalla portafinestra inseguita da Sailor Sun, che all’ultimo momento ebbe un attimo di esitazione, fermandosi sul balcone.Si voltò e guardò il mostro che combatteva selvaggiamente con le altre Sailors.
 Riuscì, nella confusione, a cogliere l’urlo pieno di coraggio di Sailor Mercury mentre lanciava la sua Rapsodia Acquatica di Mercurio. Vide il mostro parare con facilità il colpo, quindi stendere contro il muro a lui vicino Sailor Jupiter, che si accasciò a terra senza conoscenza. L’essere agguantò con le possenti chele Sailor Mars e Sailor Venus, stringendole ferocemente all’altezza della vita.Una smorfia di dolore le stravolse il viso, mentre la sensazione di un pugno allo stomaco le mozzò il fiato.
- Non posso abbandonarle! Sono Guerriere Sailor come me... - pensò Sailor Sun notando il dolore sul volto delle due ragazze. Si toccò con le mani la spilla che portava al petto.- Lo so, spilla mia, che ho poco potere di notte, ma un colpo a quel granchio troppo cresciuto lo devo tirare. - sospirò, come parlando all’oggetto che iniziò a pulsare lentamente di una debole luce biancastra.
Il mostro, sempre con le Sailors inermi e ormai svenute nelle sue chele, aveva colpito duramente anche Sailor Mercury, che non era ancora riuscita a riprendersi, e, non vedendo altri nemici nelle immediate vicinanze, si era voltato verso Sailor Sun. Ghignò, quindi spalancò la bocca facendone fuoriuscire un potente quanto letale getto di acqua scurastra.Ringraziando mentalmente i suoi fulminei riflessi, la guerriera in arancione estrasse un grande ventaglio da dietro la massa di capelli che le coprivano la schiena, lo aprì e con quello riuscì facilmente a deviare il getto. Richiuse il ventaglio e poggiò la mano sulla spilla, che non aveva smesso un secondo di pulsare.- Sun Stroke, azione! - gridò mentre la spilla si illuminava a tal punto da inglobare la figura della ragazza e farla sparire in un piccolo sole.I
l colpo che ne derivò distrusse il mostro, e con esso tutto il mobilio a quello vicino, senza per fortuna infierire sulle altre guerriere presenti. Di Sailor Sun non rimaneva nessuna traccia visibile, e per un paio di minuti la stanza rimase nel più assoluto silenzio. Lentamente, una per una, le ragazze si risvegliarono dall’incoscienza, si rialzarono e cambiarono il costume da guerriere con più usuali abiti. Non si erano ancora completamente riprese, che Sailor Moon, con aria battagliera e seguita da Sailor Chibi Moon, entrò nella stanza pronta a d affrontare il peggiore dei nemici possibili.
- Fatti avanti! Sono qui per punirti in nome... - Esclamò fiera ed ad alta voce la ragazza, ma la frase le morì in gola, mentre due occhi spalancati e sconvolti si aggirarono per la camera. - ...della luna!
Il locale era completamente sottosopra, senza contare molti mobili rovinati, bruciacchiati o distrutti. Il suo amato letto a pezzi, i quadri, o almeno quelli rimasti alle pareti, storti, la foto di Mamoru era in un angolo della stanza, il vetro rotto, la cornice incrinata. Si voltò verso le sue amiche con lo sguardo di chi vuole a tutti i costi una spiegazione plausibile.
- Si può sapere cosa è successo? - chiese lentamente, tentando di dominare la sua voglia di urlare e piangere senza ritegno.
Le altre fecero spallucce, mentre Sailor Moon tornava ad essere Usagi e iniziava a spostarsi sconsolata per la stanza.
- Eh... dunque... c’era un mostro... - balbettò Makoto.
- Sì, sì, enorme. Ma poi è arrivata una ragazza... - continuò Ami, iniziando ad avviarsi verso la porta d’uscita.
- Un’altra guerriera Sailor e... lo ha distrutto sparendo. - concluse Minako, imitando, come le altre, quello fatto da Ami.
Usagi, le guardò, non capendo assolutamente nulla di ciò che le stavano dicendo. Chibiusa, tornata a d indossare il suo caldo pigiama rosa a coniglietti bianchi, la guardava triste, non sapendo minimamente come aiutare la sua futura mamma.
- Siamo tornati! - si udì dal piano di sotto. La voce apparteneva ad un uomo.Tutte si spaventarono e, ad esclusione di Usagi e Chibiusa, raggelate dall’udire quella voce, uscirono dalla stanza. Nel giro di un minuto sulla soglia della camera apparvero i genitori delle due ragazze. Usagi, vedendoli, dovette trattenere le lacrime, mentre un nodo alla gola le impediva di articolare anche la più breve delle parole.
- Che fretta le tue amiche! Sono uscite come fulmini... - disse il padre, mentre le parole gli morivano in gola osservando la desolazione che regnava nella cameretta della figlia.
Un uccellino si allontanò dalla casa degli Tsukino portando con sé due pesanti valige su cui risaltava la scritta “Norvegia”, seguito dalla sua compagna, che scuoteva affranta il capo.
- Papà! Ahia, non lo faccio più! Per favore... - risuonavano dall’interno dell’abitazione le urla di una ben conosciuta “testolina buffa”.
   
 
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