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Autore: AppleBlossom    28/07/2011    1 recensioni
Erano passate le settimane, i mesi…ormai era più di un anno che la loro relazione continuava e andava a gonfie vele, una convivenza a casa e sul lavoro che li aveva portati a conoscersi perfettamente.
Ma non abbastanza….
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Altri, Mark Sloan
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Eccomi qui con un altro capitolo dolcioso. Adesso che si sono ritrovati bisogna concedergli un po' di pace. Spero di non annoiarvi con questi capitoli senza tutta l'azione dei precedenti. Comunque grazie come sempre dei complimenti che mi fate, mi fa sempre troppo piacere leggerli. Purtroppo tutti i capitoli della ff sono già finiti e non durerà all'infinito, ma devono succedere ancora un po' di cose! ^^
Buona lettura!






Ormai avevano finito di cenare, Lexie si era fatta una doccia e ora era già pronta ad andare a letto.
Seduta sul letto si stava mettendo la crema.
Mark la osservava con la coda dell’occhio mentre sistemava la stanza. Era bella. La gravidanza l’aveva resa ancora più femminile e amava seguire i cambiamenti del suo corpo.  Dopo qualche paranoia iniziale ora si sentiva a suo agio, del resto le era rimasto accanto per tutti i giorni del coma e della riabilitazione, prendendosi cura di lei. Probabilmente a quel punto, Mark conosceva il suo corpo meglio di quanto non lo conoscesse lei stessa.
 
“Avevi ragione…questa crema è miracolosa e poi ha un profumo…”
 
“Te l’avevo detto…”
 
“Me l’avevi detto nel mezzo di un litigio parlando della madre di tua figlia…non hai avuto un gran tatto!” Lo guardò critica.
 
“Ok ok…lo ammetto, hai ragione!” Questo era il metodo migliore, bastava darle ragione.
 
“Come sempre!” disse Lexie soddisfatta alzandosi faticosamente dal letto e portandosi le mani alla schiena.
 
“Vieni qui che ti faccio un massaggio!”
 
Lexie si appoggiò al letto mentre Mark iniziò a massaggiarle piano la parte bassa della schiena. Ormai aveva imparato come fare e quello sembrava essere l’unico metodo per darle un po’ di sollievo. La sentì lentamente rilassarsi man mano che la tensione si allentava.
Le ultime settimane sarebbero state lunghe, il bambino sembrava crescere molto e Lexie era stanca. Il fatto di tornare a casa lo metteva un po’ in ansia, lì almeno era sempre controllata dai medici, dalle infermiere e lui per primo poteva andare a farle visita durante il giorno, ma a casa sarebbe rimasta da sola per gran parte della giornata. E se fosse successo qualcosa in sua assenza?
Forse avrebbe dovuto prendere un congedo, ma Lexie non glielo avrebbe mai permesso, protestando che era in grado di badare a se stessa.
Quel discorso lo avevano già affrontato e lei non ne voleva sapere, oltre tutto abitavano di fronte all’ospedale e sarebbe stata impegnata ancora con la fisioterapia per qualche tempo, quindi si sarebbero visti comunque.
 
Lexie sospirò tirandosi su da quella posizione.
“Grazie…ora va meglio! Ti dispiace se mi stendo, sono stravolta oggi… il corso e la cena mi hanno dato il colpo finale.”
 
L’aiutò a stendersi nel letto tirandole su la testiera e sistemandole i cuscini.
Mark controllò che tutto fosse in ordine e si diresse verso il bagno. Doveva cambiarsi e soprattutto raccogliere le idee.
Rimase immobile a guardare il suo viso riflesso nel piccolo specchio. Quello era il momento.
 
Quando tornò nella stanza la trovò intenta a leggere un libro ascoltando distrattamente la tv. I soliti libri di spionaggio che piacevano così tanto a lei, ma come faceva? Lui passava serate intere a leggersi libri e riviste riservati alle giovani mamme e lei invece li scartava tutti per lo spionaggio internazionale?
Del resto lo sapeva, lui era una “donna migliore” di lei.
Gli venne da sorridere avvicinandosi alla giacca che aveva appoggiato sulla poltrona.
 
“Ora ti faccio spazio, vieni…”
 
Disse Lexie accorgendosi che si era seduto sulla poltrona reclinabile accanto al letto invece di stendersi come sempre vicino a lei.
 
“No no… rimani dove sei.” Si guardò un attimo le mani prima di continuare.
“Sai…ho un  altro regalo che ti piacerà molto…ma anche di questo soltanto uno!”
E tirò fuori un cioccolatino dalla carta argentata, uno di quelli al burro d’arachidi che piacevano tanto a lei. Glielo posò delicatamente sul pancione e la guardò sorridendo in attesa della sua reazione.
 
“Ah amore mio, quanto ti amo!! E’ una vita che non ne tocco uno!”  
Afferrò veloce il cioccolatino e lo scartò.
“…ma com’è che sei così buono og…”
 
Le parole si fermarono a metà quando si accorse che non aveva scartato solo un cioccolatino.
Sì, era proprio un anello di fidanzamento.
Lexie continuava a guardarlo a bocca aperta, non sapendo cosa dire. Le sembrava che la stanza girasse tutto intorno a loro.
 
Mark osservava la sua reazione con ansia e finalmente si decise a rompere il silenzio, accorgendosi che lei era troppo sbalordita per farlo.
 
“Lo so che magari è …è un po’ presto, ma io avrei voluto farlo così tante volte ormai che non voglio più rischiare di perdere tempo. Io ti amo Lexie Grey, tu mi rendi felice più di qualsiasi altra cosa al mondo e voglio che sia così per il resto della mia vita. Quindi…insomma… vuoi…?”
 
Lexie si costrinse a staccare gli occhi ancora fissi sull’anello e lo guardò a un passo dalle lacrime.
 
“Mark i-io… io… Sì!!”
 
La tensione svanì quando si legarono in un abbraccio commosso.
Mark non ci poteva credere, ce l’aveva fatta. La piccola Grey sarebbe diventata finalmente la signora Sloan.
 
 
 
 
“Io non credo che dovresti portare quella roba!
Mark si avvicinò togliendole la borsa dalle mani.
 
Mark dobbiamo solo attraversare la strada, e poi dove pensi di metterla quella borsa, guarda come sei carico!”
 
“Allora farò due viaggi… tu questa non la prendi!”
 
Lexie sospirò con un’espressione tra il divertito e il rassegnato Era vero che non doveva sollevare pesi, ma quello non era un peso appunto.
 
“Allora ci abbandoni Grey?” Richard era venuto a salutarla prima che la dimettessero.
 
“Sì capo! Grazie…per tutto!” Lo ricambiò con un’occhiata riconoscente.
 
“E tu non farci più di questi scherzi intesi?”
 
“Oh la famigliola felice se ne va…ehi ma quello cos’è?”
Cristina non aveva fatto in tempo ad arrivare che già aveva notato l’anello al dito di Lexie.
“Fa vedere? Guarda qua che roba Mer… sicuramente meglio del tuo…ah già dimenticavo che il tuo è finito nel bosco!”
 
Meredith la guardò senza commentare e si concentrò subito sul dito della sorella.
“Wow!! E quindi ti sei deciso finalmente…a quando la cerimonia?? Io sarò la damigella…con Alex naturalmente!!” Scherzò ridendo.
 
“Ehi ehi quanta fretta, adesso penso che ci concentreremo su questo cucciolo…” disse Lexie accarezzando il pancione. “..e poi penseremo al resto…damigelle comprese!”
Alzò lo sguardo cercando quello di Mark. Sprizzavano felicità quei due insieme.
 
“Ora andiamo dai! Non vorrai rimanere qui un minuto di più?”
 
“No no... ci sono stata abbastanza…Mer ci sentiamo dopo ok?”
 
Li guardarono andarsene insieme verso l’ascensore. Ora iniziava la loro nuova vita. Meredith sospirò piegando la testa da un lato e lasciandosi andare ad un sorriso.
 
“Finalmente!”
 
“Finalmente se ne sono andati...” Cristina ritornò al suo lavoro.
 
 
 
 
 
Qualche metro più indietro, appoggiata al bancone dell’accettazione anche Addie non riuscì a fare a meno di osservare la stessa scena.
Mark carico di borse  e fogli cercava di tenere il passo della fidanzata, che di fianco a lui sembrava ancora più piccola.
Conosceva quell’uomo, forse era l’uomo che aveva conosciuto meglio in tutta la sua vita, eppure non riusciva a riconoscerlo in quel momento. Non l’aveva mai visto così, non con Derek, né con Sofia. Non con lei. Era un altro Mark quello che se ne stava andando lungo il corridoio ed era felice.
 
La voce di Miranda la fece trasalire.
 
“Cosa fai…masochismo estremo?”
Si appoggiò al bancone di fianco a lei. Aveva appena finito un intervento, ma era arrivata in tempo per vedere la coppia poco prima che le porte dell’ascensore si chiudessero.
 
Addison sospirò tornando alla sua cartella.
 
“No… sembrano usciti da una rivista non trovi?”
 
“Credo che il sarcasmo vada bene…almeno all’inizio. Sfogati!”
 
Addie si fermò e guardò Miranda dritta negli occhi.
 
“Credi che servirà? Credi che sfogandomi cambierà qualcosa?”
 
“Bè lo stai facendo…” disse la Bailey con comprensione.
 
“Io sono qui, sono rimasta qui mentre lui se n’è appena andato con tutti i nostri sogni! E’ uscito da quella porta tenendosi stretta quella ragazzina come il più prezioso dei tesori… non ci ha pensato un secondo a farle la proposta di matrimonio.”
Era sull’orlo delle lacrime ma cercava di mantenere i nervi saldi, non poteva lasciarsi andare, non ora.
“Sì…sai ieri sera le ha chiesto di sposarlo, non  è comico? A quest’ora noi dovremmo essere ancora in viaggio di nozze e invece lui è appena andato via con un’altra. In cosa ho sbagliato  Miranda, in cosa??
Cos’avranno queste Grey? Sì Lexie è carina, è una brava ragazza se vogliamo, ma non è il tipo di Mark… Mark ha sempre avuto accanto donne indipendenti, eleganti…”
 
“Come te?”
 
Addie fu costretta a fermarsi.
“Sì…hai ragione. Non come me… non so niente di quello che vuole o non vuole Mark, vorrei solo che volesse me. Vorrei solo che tutta questa storia del bambino fosse un incubo per risvegliarmi magari nella nostra camera!”
 
“Addie…è normale che tu reagisca così, ma non è un incubo… le cose prendono pieghe strane a volte prima di tornare al loro posto. Quello è il suo posto. Lui appartiene a quella ragazzina, l’ha cambiato…l’ha fatto diventare l’uomo che è ora. E tu ti sei innamorata dell’uomo che è ora, non di quello che hai conosciuto a New York.”
 
“Sì appunto.. io lo amo!”
 
“E allora lascialo andare…hai bisogno di altro, avresti sofferto tutta la vita vedendolo soffrire per un’altra donna, lo sai anche tu Addie.”
 
Addison annuì tornando a concentrarsi sulle cartelle, la vista offuscata dalle lacrime.
 
 
 
  
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