Anime & Manga > Captain Tsubasa
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Autore: eldarion    29/07/2011    6 recensioni
Tsubasa e Sanae stanno per sposarsi. Sono felici. Tuttavia, la felicità a lungo sognata viene bruscamente spazzata via da una tragica fatalità.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sanae Nakazawa/Patty Gatsby, Tsubasa Ozora/Holly
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno
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I personaggi non sono miei, appartengono a Yoichi Takahashi.
Questa storia non è stata scritta a scopo di lucro.
Note personali: non amo scrivere storie con più di un capitolo, perchè ho poca pazienza, ma ho voluto tentare. E’ una specie di sfida e spero di fare un buon lavoro!
Ringrazio coloro che dedicheranno del tempo alla lettura della mia storia e coloro che avranno la pazienza di recensirla.
Buona lettura!
 
 

L’ultimo mio giorno
 

Camminava a piedi scalzi.
Si era svegliata e non poteva più dormire.
Sanae camminava nel giardino immerso nelle ombre della notte.
Si fermò.
Prese ad accarezzare i rami delle antiche rose sontuose.
Rapita nel groviglio dei suoi pensieri, percorreva con le dita il fitto intrico dei rami spinosi.
Indugiò a giocare con le spine acuminate...Era stranamente piacevole.
Era sola.
Sola con i ricordi.
Col ricordo di quello strano giorno.
Rammentava quella spiacevole sensazione...Se solo le avesse dato ascolto..
 
 

...Non fu un giorno come gli altri quello...

Quello fu il suo Ultimo Giorno

Si sentiva osservata.
Sgradevolemnete osservata.
Da quando avevano lasciato l'accampamento, per avviarsi verso il bosco, Kumiko non l'aveva persa di vista un istante.
Si sforzava di non farci caso ma quegli occhi indiscreti che la seguivano costantemente le creavano disagio. Come mai la osservava con tanta insistenza? Non si erano più parlate, al di lá dei saluti, dalla sera della festa.
Per come la vedeva Sanae non c'era più nulla da dire.
Per fortuna le allegre lamentele di  Yukari la distraevano. La sua cara amica non aveva nessuna voglia di raccogliere legna, avrebbe di gran lunga preferito crogiolarsi al sole al fianco di Ryo che pescava. A dirla tutta non amava il campeggio: era oltremodo scomodo!
Sanae rideva divertita mentre la giovane si sfogava. Per la verità la fidanzata del capitano avvertiva una sorta di malinconia.
Naturalmente era elettrizzata all'idea di sposarsi, ed era felice di vivere con Tsubasa. Lui la faceva sentire amata e desiderata. Nonostante fosse un ragazzo estremamente riservato, era spontaneo e trasparente nei suoi sentimenti e lasciava intuire chiaramente ciò che provava nei suoi confronti, senza remore. Tuttavia Sanae a Barcellona non aveva ancora degli amici, a parte la madre di Pinto. Yukari e le altre le sarebbero sicuramente mancate.
La cosa migliore era non pensare troppo a Kumiko e ai suoi vaneggiamenti: meglio godere appieno di quei momenti con le altre. Non si sarebbero viste più tanto spesso, e già la nostalgia faceva capolino nel cuore della futura sposa.
Yukari osservó l'amica e, intuendo i suoi pensieri, si fermó esclamando a bruciapelo "Prometto che verró a trovarti tutte le volte che potrò!" Poi abbracció Sanae dando voce a ciò che aveva nel cuore "Non è una mancanza di fiducia verso il tuo futuro marito ma...Insomma...So che ci sarà Tsubasa a prendersi cura di te e so che ti renderà felice ma...Non è come avere una migliore amica..."
"Ci mancherai Sanae" furono le semplici parole di Amy che, insieme a Jenny, si unì all'abbraccio fraterno delle altre due.
A Sanae prese un nodo alla gola ma cercó di non esternare troppo la sua commozione e sdrammatizzó con aria alllegra "Coraggio, devo solo sposarmi, mica parto per la guerrra! E poi saró a Barcellona: non è poi così difficile da raggiungere"
Ce la mise tutta ma non riuscì a frenare le lacrime.
Kumiko non aveva perso una parola, non le era sfuggito un gesto.
Osservava la scena immobile, l'espressione era glaciale.
A Sanae parve, per un attimo, di intravvedere una fuggevole ombra di mestizia negli occhi ombrosi della ragazza.
Pensó che Kumiko, in fondo, non aveva ció che possedeva lei, e non si trattava solo di Tsubasa. Kumiko le apparve sotto una luce diversa, amara. Era una ragazza molto sola anche se circondata da tante, tantissime persone. Nella sua cerchia mancavano l'affetto e l'amore dalle quali, invece, Sanae si sentiva beatamente avvolta. La fidanzata del capitano cominciò a riflettere seriamente sull'indole della modella: Kumiko non era poi così cattiva come aveva concluso quella sera alla festa. Era fredda, all'apparenza imperturbabile, ma nel suo cuore anelava al calore di un affetto sincero. Troppo persa dietro al suo amore non corrisposto verso Tsubasa. Troppo persa nel suo mondo dorato, di fatto non riusciva a fermarsi e capire che, anche lei, poteva essere felice. Bastava poco. Se solo avesse smesso di perdere tempo a invidiarla e a meditare solo su ciò che non aveva...
Sanae sperò di poterla aiutare: magari, un giorno, avrebbe colto l'occasione propizia per parlarle sinceramente.
"Avanti smettetela di piangere voi quattro. Soprattutto tu Sanae...Ti sposi col tuo grande amore no?!..A proposito...Sei sicura che ti ha chiesto di sposarlo? Non me lo vedo Tsubasa sposato...Te l'ha chiesto proprio lui o sei stata tu?"
"Che antipatica!" pensò Sanae tra sè, mentre il proposito di poco prima le moriva nel cuore...
Forse il tono voleva essere canzonatorio o forse, Kumiko cercava proprio la rissa. Non riuscì a venirne a capo. Eppure, un attimo prima, non le era sembrata così dura, anzi...Evidentemente si era sbagliata.
Sanae diede un taglio alle elucubrazioni: doveva risolvere la situazione.
Ormai, con le sue  parole lapidarie, Kumiko aveva spezzato la serenità di quel momento.
Jenny, Amy e persino Yukari rimasero zitte e ferme. Immobili e pallide, rinsecchite e fragili.  Parevano una manciata di foglie secche a primavera dimenticate lì dall'autunno appena trascorso.
A Sanae sembrò che anche il sole, mortificato, si fosse nascosto un breve attimo dietro una nube.
Si fece coraggio e, con tono deciso e pimpante, cercò di stemperare la pesantezza dell'atmosfera opprimente
"No!...Me l'ha chiesto lui ed io mi sono molto compiaciuta del suo buongusto..."
Non aveva nessuna intenzione di litigare, nè di farsi rovinare la giornata da Kumiko.
"Già!...Tsubasa ha sempre avuto buongusto, fin da piccolo!"
Rise Amy. Fu lei la prima a riscuotersi dal gelido torpore in cui le aveva precipitate il discorso di Kumiko.
Benefica come una rinfrescante pioggia estiva, la risata di Amy contagiò anche le altre che sembrarono riprendere vita.
"Coraggio!... Qui dovrebbero esserci abbastanza rami e rametti che dite?"
Le parole di Jenny risuonarono squillanti e vi fecero eco quelle di Yukari "Avanti sbrighiamoci...Speriamo peschino qualcosa:ho una fame!..."
"Ma tu pensi sempre a mangiare?!...Ti sei appena finita un panino! Cerca di resistere, è solo mezzogiorno..." la stuzzicó Sanae.
Tutto ritornò vivace e colorato come prima e, di buona lena, le cinque ragazze cominciarono a lavorare.
Sanae, intenta a raccogliere i rametti per il fuoco, si era un po' allontanata dal gruppo.
"Mi dispiace per l'altra sera, e per poco fa: non volevo essere così sgradevole"  Kumiko era alle sue spalle.
L'aveva raggiunta silenziosamente.
Sanae la scrutó: lo sguardo sembrava veramente pentito e la voce sincera. Tuttavia l'aveva ferita molto profondamente...Due volte. Non rispose ma continuó a guardarla negli occhi  senza paura, in silenzio. Poi riprese a camminare e raccogliere legna, chiudendosi in un ostinato silenzio.
La giovane modella, non udendo risposta, la seguì e continuò. Voleva spiegarsi "Peró...Devi ammettere che in parte ho ragione!"
"Ma davvero?!" Commentò secca la manager continuando per la sua strada.
"Per favore Sanae! Ascoltami e guarda in faccia la realtà: appartenete a due mondi diversi tu e Tsubasa. Lui diventerá sempre più acclamato e famoso tu invece resterai quella che sei...Lui si stancherà di te, è inevitabile. Non credo che il vostro matrimonio durerà, prima o poi lui capirà qual è il suo posto e qual è il tuo. Non rimarrà con te! Davvero non capisci? Lui non ha bisogno di te, che puoi dargli? Amore? Magari un bambino? Sei un'illusa...Lui non è fatto per cambiare pannolini e stare sveglio la notte! Tu non sei adatta per lui. Lui merita di avere vicino una ragazza stimolante, al suo livello, che appartenga al suo mondo..."
Sanae si bloccó guardandola con durezza.
"Una come sei tu, insomma!"
La interruppe bruscamente. Era stanca di essere insultata e presa in giro.
Kumiko non ebbe il coraggio di ammetterlo e negò l'evidenza "Ma io non intendevo dire..."
Sanae, sospiró e senza mezzi termini precisó "Lo intendevi eccome! Tu ti riferivi proprio a te stessa...Nel tuo cuore speri ancora di averlo! Codarda! Sii sincera una volta tanto!"
La modella abbassó lo sguardo, non si sentiva affatto colpevole, ma ammise "E se anche fosse? Io sono convinta di ciò che dico: lui ti lascerà non appena capirà che non sei alla sua altezza. Non ce l'ho con te Sanae, penso veramente che con una come me Tsubasa sarebbe piú felice. Io posso offrirgli molto. In più posso capire bene com'è il mondo in cui vivrà perchè è anche il mio...All'inizio sarete felici ma poi...Mi dispiace dirti questo...Gioca pure a fare Cenerentola col Principe azzurro...E vissero felici e contenti...Ti sei mai domandata per quanto è durata? La verità, cara la mia sposa, è che Lui si sveglierà e il bel sogno svanirà...Ti scotterai!"
Sanae replicó, non era disposta a cedere: lei era sicura dei sentimenti e della sincerità di Tsubasa "lui non è così, non cambierà...Te l'ho già detto mi pare! Non insistere...Comunque...Non hai una gran bella opinione di Tsubasa: se è come lo giudichi tu, sei sicura che tu saresti felice con uno così?!"
Kumiko, alta e fiera, era incontenibile "Sì...Io sì! Ma tu no Sanae!... Tu no! Perchè tu sei una ragazza dolce e semplice. Sei la ragazza della porta accanto e poi sei sentimentale e innamorata: soffriresti! E molto anche...Io invece sono abituata a tipi così, sono tutti così nel mio mondo. Io sopporterei perché sono egocentrica ed egoista: so come muovermi...io!"
"...Non hai una gran bella opinione nemmeno di te stessa..." Asserì Sanae ma subito si interruppe sbalordita: una fitta nebbia si alzó improvvisa e le sorprese, avvolgendole completamente.
Non si vedeva nulla.
Erano lontane dal resto del gruppo.
Kumiko aveva paura e lo ammise senza difficoltà "Ho paura!...Sanae!"
La ragazza la cercò e, seguendone la voce, si avvicinó alla modella.
La prese per mano.
"Sono qui...Tutta questa nebbia non è normale..." Non potè fare a meno di sottolineare preoccupata. Purtroppo, assorbite dall'alterco, si erano allontanate seguendo meccanicamente il corso del ruscello e ora non avevano la più pallida idea di dove si trovassero. Avevano perso l'orientamento, sapevano solo di aver seguito il corso d'acqua.
Non si mossero fino a quando la foschia caló.
Non ci volle molto.
La nebbia svanì così come era venuta e il sole balzò nel cielo a riscaldare l'aria intorno.
Avevano freddo.
Attraversarono il ruscello per sedersi un momento a riposare nella bella e assolata radura che si trovava sull'altra sponda.
"Mi dispiace Sanae, se non avessi cominciato quella stupida discussione saremmo state attente a dove andavamo e ora...Sbaglio sempre tutto...Io in realtà volevo solo scusarmi! Solo che poi...Io non so che mi ha preso...Mi son fatta trascinare da non so che...Perdonami ti prego!"
Di nuovo le diede l'idea di essere sincera.
Sanae non accettó del tutto, e non digerì, quelle scuse tardive "Non pensarci, dobbiamo tirarci fuori da questo pasticcio piuttosto...Guarda! Lì c'è un'indicazione, prendi la cartina...Vediamo...Small River " Lesse palesando la sua perplessità..."Io non l'ho mai sentito, e tu Kumiko?"
La giovane alzò gli occhi dalla cartina e rispose di no e nemmeno compariva sulla mappa.
Propose di seguire il sentiero per raggiungere quel misterioso luogo: là avrebbero potuto trovare qualcuno e chiedere lumi.
Sanae convenne che fosse una buona soluzione anche se avvertiva una strana atmosfera, e poi quell'inconsueta nebbia... Reputó il tutto molto strano, ma non c'era altro da fare.
Le due imboccarono il sentiero che serpeggiava morbidamente su per la collina. Si guardavano intorno sospettose.
D'un tratto scorsero un ragazzino ma non fecero in tempo a dir nulla.
Quello scappò via, appena le vide, sembrava impaurito..."Siamo così brutte?!" rise Kumiko rivolgendosi a Sanae.
Sanae sogghignò e poi disse in tono serio che forse, se Small River non compariva sulla cartina, da quelle parti non capitavano spesso dei forestieri.
Camminavano ormai da un'oretta quando, ancor prima di avvistare poche case tranquillamente immerse nei campi dorati, cominciarono a sentire il suono di campane e il vociare di molte persone. Erano tutti indaffarati. Sembrava che si stesse preparando qualche avvenimento.
Il ragazzino che poco prima era fuggito lasciandole con un palmo di naso si fece loro incontro accompagnato da un uomo. Erano abbigliati stranamente, un abbigliamento d'altri tempi.
A Sanae parve che tutto ciò che le circondava avesse il sapore antico di un altro tempo, un tempo passato, un tempo e un'innocenza che il resto del mondo aveva perduto e obliato nel corso degli anni.
L'uomo sorrideva, i suoi lineamenti erano gentili. Non era vecchio, neanche giovane...Non aveva età ma nei suoi occhi scuri e penetranti si poteva scorgere l'esperienza di molti anni. "Ecco...maestro, sono loro!" il fluire delle riflessioni di Sanae sulla singolarità di quel villaggio, dimenticato anche dalla mappa, venne interrotto dalle parole del piccolo che si rivolgeva all'accompagnatore.
Quest'ultimo intervenne subito senza dare alle due ragazze il tempo di raccogliere i pensieri e fare domande "Buongiorno, io sono Jerwis, il maestro di scuola....Il comportamento del mio piccolo allievo vi avrà stupite ma qui non capitano spesso degli stranieri. Venite, riposatevi un poco. Qui sono tutti affaccendati. Si sta preparando una festa: si celebrerà un Matrimonio stasera e tutto il villaggio è in subbuglio!"
Sanae continuava a esaminare curiosa l'intorno e, tanto per chiarire a se stessa che era sveglia e camminava sulla terra, parlò..."Questo paese è decisamente particolare e non è sulla cartina..."
Jerwis, nonostante lei non stesse apertamente chiedendo spigazioni proprio a lui, si sentì in dovere di risponedere "Lo so..."
Sanae si ridestò dal viaggio nella sua mente: aveva parlato a voce alta senza saperlo...Tanto valeva indagare, e prese la palla al balzo..."Lo sapete?!"
"Certamente" Rimarcò il vecchio maestro di scuola.
Sanae insistette "Come sarebbe? Per quale motivo?"
"Ci sono degli ottimi motivi mia cara" Rispose sibillino con un mezzo sorriso...Poi precisò "Tutto a suo tempo, tutto a suo tempo..."
"Mhhh..." Sanae ripiombò nelle sue meditazioni sussurrando al vento "Sembra che il tempo qui vada a rilento, è tutto calmo e pacifico, nostalgico, come immerso in una specie di arcana magia gentile. Sembra che il male qui non ci sia, scorre via...Lo scorrere misterioso del tempo lo porta con sè, non riesce a depositarsi su questo luogo..."
Jerwis la scrutò, colpito dalle parole.
Il volto di Sanae era come trasfigurato dalla profondità delle impressioni che aveva espresso.
Non potè fare a meno di intervenire "Sei una ragazza molto sensibile... Tu senti la magia di questo sito, sono vere le tue intuizioni...Solo...Su una cosa sbagli: il tempo scorre anche qui come nel resto del mondo. Esso non indugia mai, scorre inesorabile ma qui, in questo luogo,  non corrompe le cose nè le persone. Il flusso del tempo porta via con sè il male conducendolo lontano. Noi restiamo qui, protetti dall'arcana magia gentile come l'hai definita tu...Ma...Badate...Non c'è malvagità in questo luogo, tuttavia, se qualcuno che giunge da fuori porta il male nel suo cuore esso varcherà questi confini. Qui il male può essere estirpato e l’anima guarita. Qui le ombre del cuore possono essere dissipate, se chi le porta con sè avrà il coraggio di guardare in se stesso..." Dicendo ciò si volse verso Kumiko.
Non si dissero altro. Continuarono a camminare fino a un antico roseto.
Alcuni petali odorosi volteggiavano nell'aria cullati dal vento...
 

...Una folata gelida la risvegliò dal ricordo...

“Come nell’ultimo mio giorno...Allora come adesso le rose danzavano nell’aria...” disse con un filo di voce rivolta alla notte.
Le parole di Sanae si confondevano con il vento che giocava nel giardino assonnato.
Riprese a passeggiare volgendo nuovamente la mente al passato...nel medesimo luogo, quel suo ultimo giorno.
Era proprio lì, in quel roseto, che tutto nella mente di Kumiko prese forma...
 
 

Continua...
 
 

N.B.
Lo spunto per questa storia mi è stato offerto da una novella tedesca “Germelshausen” scritta da Friedrich Gerstacker. Questa storia, nel 1954, ispirò un musical della MGM “Brigadoon”. Dal musical, Vincent Minnelli, trasse l’omonimo film. Fu il suo primo film girato in Cinemascope.
  

  
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