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Autore: Ino chan    01/08/2011    7 recensioni
-Sorridimi ancora. Sorridimi per sempre. E' tutto questo che chiedo alla vita ormai, vederti felice con me...-
Genere: Avventura, Drammatico, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Sirius Black | Coppie: Harry/Ginny, James/Lily
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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- Questa storia fa parte della serie 'I lost my Home'
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I soldi non fanno la felicità!
Basta poco per divertirsi!
Telefonaci subito. L’estate dei tuoi sogni è ad un passo da te!

Ogni anno era  sempre la stessa storia. Appena la bella stagione spuntava di un passo fuori dalle pieghe dell’inverno, Hermione si ritrovava con la casella postale zeppa di depliant turistici di ogni colore, dimensione e si, pure forma. Teneva  infatti aperto fra le dita un assurdo bigliettino sagomato che all’inizio le era parso il petalo di una  margherita, ma poi, cavandolo da sotto una pila di bollette e voltandolo, si era accorta che non era altro la chiglia di un simpatico vaporetto con occhi , bocca e cappello a cilindro.
La ragazza arricciò leggermente il naso e sollevò gli occhi al cielo. Aveva fatto bel tempo solo per due giorni, ieri la pioggia  aveva imperversato su Londra e provincia e ancora oggi, uno spesso strato di nubi copriva la città.
-ECTI!-
Hermione volse lo sguardo verso l’ingresso e attraverso la cornice della porta vide Draco, tirare su col naso e grattarselo con due dita della mano sinistra. Nella destra reggeva la tazza di caffè nero che gli aveva portato a letto un ora prima e che ora doveva essere solo brodaglia stinta imbevibile.
-ECTI! MALEDIZIONE!-
Doveva aver preso freddo al cimitero, erano arrivati a funzione finita e avevano solo visto un uomo di spalle allontanarsi. James probabilmente, visto che Lorien non si sapeva bene che fine avesse fatto, e Harry…Beh Harry era un argomento tabù. Nessuno era disposto a parlare della fine fatta dal Bambino Sopravvissuto, soprattutto perché non si sapeva ancora come riuscire a toglierlo dalle mani di Voldemort.
-Draco.- disse chiudendosi la porta dietro le spalle e andando in cucina. La vista dei  regali di nozze ammonticchiati in un angolo la colpì come un pugno, soprattutto perché anche Draco li stava guardando pensieroso.
-Abbiamo fatto bene a rimandare la data…- disse andando al tavolo e sparpagliando le bollette come carte da gioco. L’uomo annuì con un lieve ciondolio del capo biondo chiaro - Mi domando se …- guardò indietro, verso i pacchettini che spiccavano in quell’angolo fra il camino e la poltrona - Dovremmo rimandarli indietro.-
-Perché?- chiese il medimago spalancando gli occhi grigi -Infondo abbiamo solo rimandato la data, non è che non ci sposiamo più…- prese un sorso di caffè, sospirando dalle narici - Rimandarli al mittente, significherebbe, costringere chi ce li ha donati a rispedirceli indietrOH MERLINO CHE CAVOLO CI FA LUI QUI!?-
Hermione allontanò dalle labbra la tazza che aveva appena tirato su dal tavolino e alzandosi, allungò il collo per guardare verso la finestra da oltre la spalla del compagno. Un vecchio, fin troppo conosciuto, vestito con una fin troppo appariscente palandrana di paillettes dorati, era appena uscito dalla casa della loro vicina e stava guardando verso il fondo della strada, a destra, con il busto e il capo leggermente chinato in avanti.

-SILENTE?-

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-Dovrei fare che cosa?- esclamò Draco intanto che dietro di lui, Hermione, stringeva le mani attorno alle sue spalle. Erano corsi fuori non appena si erano resi conto di non stare avendo un allucinazione e aveva guidato il vecchio mago nella loro piccola casetta dal tetto spiovente e fatto sedere in salotto. Come se nulla fosse, il Preside aveva lodato il buon gusto di Hermione nell’arredare, aveva chiesto un goccio d’acqua e poi se l’odore che sentiva nell’aria erano davvero ciambelle appena sfornate.
Solo quando Draco aveva iniziato a dare segnali di stress, fra i quali una strana rigidità nella zona della mascella,  Silente si era deciso a svuotare il sacco,  anche se prima, sorridendo spiegò di aver sbagliato a pronunciare il cognome di Draco e di essere apparso nella casa sbagliata.
-Personcine squisite. Lavorano al Profeta entrambi.- aveva cinguettato sotto lo sguardo attonito dei due ragazzi. Forse aveva ragione la propaganda fatta da Scrigemour, era veramente diventato troppo vecchio per ricoprire ancora cariche di potere come quella di preside di Hogwarts  e capo del Wizengamot.
Questo pensiero prima della sua proposta di andare a fare una visitina a  Malfoy Manor, a recuperare un chissà quale libro di magia - Perché non mandarmi direttamente nella cella di zia Bella.- sbottò Draco alzandosi dal bracciolo del divano su cui si era appollaiato e scrollandosi di dosso Hermione che cercò di trattenerlo.
-E’ per  Daneel.- disse Silente - Credo che sia viva.-

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Quella mattina Remus aveva saltato la sua routine post luna piena.
Non era rimasto a letto a farsi curare le ferite, non si era lasciato coccolare come al solito da una Tonks servizievole anche troppo. Aveva sparso solo un po’ di unguento alla ferita al fianco, quella che cinquanta anni prima aveva fatto di lui una bestia ed era uscito di casa, schiacciato dal peso dei vestiti.
Aveva visto Daneel, ne era sicuro.
Vera come adesso vedeva Emmie infilare la biancheria nel suo baule, vera come la mano di Tonks sul suo capo, che gli faceva abbassare ancora un po’ la testa per non fargliela sbattere contro la mensola del camino. - Sei sicuro che non vuoi che venga con te?- chiese la donna, accucciandosi per poter guardare il marito in viso. Il camino era abbastanza ampio per poter contenere due persone affiancate, ma la bocca era piccola, e la testa di Remus spariva nella cappa.
-Sicurissimo.-
-Come vuoi.-
Si allontanò per non farsi accecare dalla vampata creata dalla Polvere Volante gettata e si volse verso Ted, aggrappato allo stipite della porta.- Che fai alzato?- chiese allarmata, andandogli incontro. Ma che diavolo succedeva oggi!?

-Anche lui l’ha vista allora.-

 

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-Viva?- esclamò Draco guardando Silente come se fosse impazzito - E come?- scambiò uno sguardo con Hermione e le trovò impressa sul viso la stessa maschera di incredulità che sentiva sul proprio - Luna le ha lanciato addosso una Avada Kedavra…- indicò un punto oltre il capo di Silente, come se volesse additare quella che per tutti, o quasi, non era più un amica da salvare, ma una pazza da sbattere fra le braccia di un Dissennatore - E le lacrime di Fanny non l’hanno riportata in vita.-
Hermione annuì - E’ morta.-
Silente scosse il capo - Le lacrime della Fenice possono riportare i morti per amore.- disse lentamente osservando i due giovani di fronte a lui - E allora..:- sollevò  l’indice della sinistra - Per quale ragione la piccola Piton, non è tornata a noi?-
Come previsto da Silente, i suoi interlocutori si guardarono senza riuscire a fornire una risposta - Daneel si è chiaramente sacrificata per amore, per il bene di Lorien si è letteralmente gettata fra le braccia della morte senza un minimo di esitazione.-
Hermione si stiracchiò un ricciolo castano - E’ vero. Me lo sono chiesta anch’io.-
Draco borbottò qualcosa incrociando le braccia - Aveva quindici anni, che riposi in pace, che poteva saperne dell’amore…- si ritrovò sotto lo sguardo raggelante della futura moglie - Ehi, è vero… Anche se … - parve realizzare anche lui che nonostante la sua obbiezione il sacrificio c’era stato. Se era stato per affetto o per amore, la piccola era morta per il bene di qualcuno a lei caro -E’innegabile che abbia dato la vita per Lollo.-

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Una settimana di stop e poi di nuovo tutti a scuola. Jolie osservava il piccolo calendario da tavola sulla sua scrivania, la penna a mezz’aria nell’atto di segnare il terzo giorno della settimana. Mercoledì.
Le era sempre piaciuto stare a Grimmauld Place. Fin da piccola ci aveva passato tutti i pomeriggio, era il ritrovo della loro banda, il posto dove giocare a nascondino anche se fuori pioveva o dove raccontarsi storie di fantasmi con sottofondo i borbottii irati di Walburga. Ora invece, che doveva starci per forza, visto che casa sua era vuota, non vedeva l’ora di tornarsene ad Hogwarts, per non dover sempre avere sotto gli occhi l’esempio della famiglia che non aveva più.
Afferrò l’asciugamano dal letto, e uscì dalla stanza.
-OH MORG…- trattenne con i denti l’esclamazione estasiata che le era spuntata spontanea alla vista di James in boxer che le passava davanti e si portò una mano alla bocca, arrossendo furiosamente. James si volse verso di lei, portando attorno al collo l’asciugamano  - Il bagno è libero.-
Jolie lo fissò ad occhi sgranati, l’amnesia di cui, in teoria secondo Emmie, il ragazzo soffriva, era rimasto argomento morto per molto tempo. Erano successe un po’ troppe cose - Grazie.-
James abbassò leggermente il capo, fissandola da capo a piedi - Carine.- disse tornando a guardarla in viso con  un sorriso malandrino. - Non molto adatte alla tua età, ma graziose.- sollevò un sopracciglio, voltandosi verso la camera che divideva con Joel.
-Ma di che parli?-  si affacciò dalla porta afferrandosi alla cornice con entrambe le mani, voltandosi quando sentì il fischio di apprezzamento di Sirius.
Il malandrino si stava annodando la cravatta, staccò una mano e la battè un paio di volte sul fianco della ragazza - Che belle coscette.- disse con un sorrisone, continuando a camminare. Jolie, lo fissò perplessa, poi ebbe l’illuminazione.  Abbassò gli occhi e mandò un grido imbarazzato… Era in mutande!

-PERVERTITI!- gridò a padre e figlio, afferrando i lembi della maglia del pigiama e spingendoli verso il basso con un gemito.

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Hermione rigirò fra le mani la pagina strappata che Silente le aveva allungato e socchiuse leggermente gli occhi - Morte apparente?- disse leggendo il titolo del paragrafo -Sì, sarebbe una spiegazione.- Draco scosse la testa e lei parve ricordare un particolare importante - Lorien ha chiaramente detto che era un incanto di Luce Verde, e solo l’Avada ha quel colore, no?-
-Lorien ha detto che era un incantesimo a Luce verde, ma non ha sentito Luna pronunciare la formula dell’Anatema che Uccide.- Silente infilò una mano nella tasca della palandrana che indossava e la tirò fuori, stringendo fra due dita una fialetta di vetro chiaro in cui dentro turbinava un piccolo vortice fatto di fumo grigio.
-Questo è il ricordo di quel giorno, non si sente cosa dice Luna, quando lancia l’incantesimo, ma si vede solo una forte Luce Verde impattare contro la schiena di Daneel.-

-E allora?- chiese Draco.
-Potrebbe essere un
Incantatio somnus mortis.-
-Un incanto di sonno morte?- tradusse letteralmente Draco.
-Come in Bianca Neve.-
Hermione si ritrovò a venire fissata come se parlasse arabo. Tossicchiò e agitando le mani spiegò in due parole che era una favola babbana e che la principessa cadeva in un sonno profondo simile alla morte per colpa dell’incantesimo di una perfida strega.
-Esattamente.- disse Silente.
-E a  che pro fare tutto questo?- chiese Draco che intanto era andato a prendere il suo mantello e stava legando i laccetti di pelle marrone attorno al collo - Secondo la lista di Remus, gli serviva la vita di un Legimante, non che fosse in coma in una bara sotto tre metri di terra.-

-Io credo che l’incanto di possessione che lega Voldemort ad Harry non sia completo…- i due ragazzi lo fissarono strabiliati - Per il semplice fatto che quando James, Sirius e Frank l’hanno visto, aveva ancora l’aspetto di Harry. Solo il colore degli occhi era cambiato.-

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Sirius ridacchiò in risposta alle urla di Jolie e entrò in cucina chiedendo la colazione. Si guardò attorno e si grattò la testa . Cavolo, si era perso la moglie. Uscì dalla cucina chiamandola e la trovò accucciata davanti al camino - Non fa così freddo.- disse avvicinandosi e accucciandosi accanto lui a sedere sui calcagni.
-Draco?- chiese guardando il volto che turbinava fra le fiamme.
-Vieni a casa mia…- disse il ragazzo - Ho bisogno di tutto l’aiuto possibile.-

  

Fine capitolo

Visto che ci sono TANTI personaggi originali con tante caratteristiche particolari,vi chiedo, per caso potrebbe esservi utile, un forum, un blog qualcosa del genere dove descrivo i pg. :D
Fatemi sapere e se volete aiutarmi, fatevi sotto °-°’

Buona lettura.


   
 
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