I soldi non fanno la felicità!
Basta poco per divertirsi!
Telefonaci subito. L’estate dei tuoi sogni è ad un passo da te!
Ogni anno era sempre la stessa storia.
Appena la bella stagione spuntava di un passo fuori dalle pieghe dell’inverno, Hermione si ritrovava con la casella postale zeppa di
depliant turistici di ogni colore, dimensione e si, pure forma. Teneva infatti aperto fra le dita un assurdo
bigliettino sagomato che all’inizio le era parso il petalo di una margherita, ma poi, cavandolo da sotto una pila di bollette e
voltandolo, si era accorta che non era altro la chiglia di un simpatico
vaporetto con occhi , bocca e cappello a cilindro.
La ragazza arricciò leggermente il naso e sollevò gli occhi al cielo. Aveva fatto
bel tempo solo per due giorni, ieri la pioggia
aveva imperversato su Londra e provincia e ancora oggi, uno spesso
strato di nubi copriva la città.
-ECTI!-
Hermione volse lo sguardo verso l’ingresso e
attraverso la cornice della porta vide Draco, tirare
su col naso e grattarselo con due dita della mano sinistra. Nella destra
reggeva la tazza di caffè nero che gli aveva portato a letto un ora prima e che
ora doveva essere solo brodaglia stinta imbevibile.
-ECTI! MALEDIZIONE!-
Doveva aver preso freddo al cimitero, erano arrivati a funzione finita e
avevano solo visto un uomo di spalle allontanarsi. James probabilmente, visto
che Lorien non si sapeva bene che fine avesse fatto,
e Harry…Beh Harry era un argomento tabù. Nessuno era disposto a parlare della
fine fatta dal Bambino Sopravvissuto, soprattutto perché non si sapeva ancora
come riuscire a toglierlo dalle mani di Voldemort.
-Draco.- disse chiudendosi la porta dietro le spalle e
andando in cucina. La vista dei regali
di nozze ammonticchiati in un angolo la colpì come un pugno, soprattutto perché
anche Draco li stava guardando pensieroso.
-Abbiamo fatto bene a rimandare la data…- disse andando al tavolo e
sparpagliando le bollette come carte da gioco. L’uomo annuì con un lieve ciondolio del capo biondo chiaro - Mi domando se …- guardò
indietro, verso i pacchettini che spiccavano in quell’angolo fra il camino e la
poltrona - Dovremmo rimandarli indietro.-
-Perché?- chiese il medimago spalancando gli occhi
grigi -Infondo abbiamo solo rimandato la data, non è che non ci sposiamo più…-
prese un sorso di caffè, sospirando dalle narici - Rimandarli al mittente,
significherebbe, costringere chi ce li ha donati a rispedirceli indietr…OH MERLINO
CHE CAVOLO CI FA LUI QUI!?-
Hermione allontanò dalle labbra la tazza che aveva
appena tirato su dal tavolino e alzandosi, allungò il collo per guardare verso
la finestra da oltre la spalla del compagno. Un vecchio, fin troppo conosciuto,
vestito con una fin troppo appariscente palandrana di paillettes dorati, era
appena uscito dalla casa della loro vicina e stava guardando verso il fondo
della strada, a destra, con il busto e il capo leggermente chinato in avanti.
-SILENTE?-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..
-Dovrei fare
che cosa?- esclamò Draco intanto che dietro di lui, Hermione, stringeva le mani attorno alle sue spalle. Erano
corsi fuori non appena si erano resi conto di non stare avendo un allucinazione
e aveva guidato il vecchio mago nella loro piccola casetta dal tetto spiovente
e fatto sedere in salotto. Come se nulla fosse, il Preside aveva lodato il buon
gusto di Hermione nell’arredare, aveva chiesto un
goccio d’acqua e poi se l’odore che sentiva nell’aria erano davvero ciambelle
appena sfornate.
Solo quando Draco aveva iniziato a dare segnali di
stress, fra i quali una strana rigidità nella zona della mascella, Silente si era deciso a svuotare il
sacco, anche se prima, sorridendo spiegò
di aver sbagliato a pronunciare il cognome di Draco e
di essere apparso nella casa sbagliata.
-Personcine squisite. Lavorano al Profeta entrambi.-
aveva cinguettato sotto lo sguardo attonito dei due ragazzi. Forse aveva ragione
la propaganda fatta da Scrigemour, era veramente diventato
troppo vecchio per ricoprire ancora cariche di potere come quella di preside di
Hogwarts e capo del Wizengamot.
Questo pensiero prima della sua proposta di andare a fare una visitina a Malfoy Manor, a recuperare un chissà quale libro di magia - Perché
non mandarmi direttamente nella cella di zia Bella.- sbottò Draco
alzandosi dal bracciolo del divano su cui si era appollaiato e scrollandosi di
dosso Hermione che cercò di trattenerlo.
-E’ per Daneel.-
disse Silente - Credo che sia viva.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..
Quella mattina
Remus aveva saltato la sua routine post luna piena.
Non era rimasto a letto a farsi curare le ferite, non si era lasciato coccolare
come al solito da una Tonks servizievole anche
troppo. Aveva sparso solo un po’ di unguento alla ferita al fianco, quella che
cinquanta anni prima aveva fatto di lui una bestia ed era uscito di casa,
schiacciato dal peso dei vestiti.
Aveva visto Daneel,
ne era sicuro.
Vera come adesso vedeva Emmie infilare la biancheria
nel suo baule, vera come la mano di Tonks sul suo
capo, che gli faceva abbassare ancora un po’ la testa per non fargliela
sbattere contro la mensola del camino. - Sei sicuro che non vuoi che venga con
te?- chiese la donna, accucciandosi per poter guardare il marito in viso. Il
camino era abbastanza ampio per poter contenere due persone affiancate, ma la
bocca era piccola, e la testa di Remus spariva nella
cappa.
-Sicurissimo.-
-Come vuoi.-
Si allontanò per non farsi accecare dalla vampata creata dalla Polvere Volante gettata
e si volse verso Ted, aggrappato allo stipite della porta.- Che fai alzato?-
chiese allarmata, andandogli incontro. Ma che diavolo succedeva oggi!?
-Anche lui l’ha
vista allora.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..
-Viva?- esclamò
Draco guardando Silente come se fosse impazzito - E
come?- scambiò uno sguardo con Hermione e le trovò
impressa sul viso la stessa maschera di incredulità che sentiva sul proprio -
Luna le ha lanciato addosso una Avada Kedavra…- indicò un punto oltre il capo di Silente, come se
volesse additare quella che per tutti, o quasi, non era più un amica da
salvare, ma una pazza da sbattere fra le braccia di un Dissennatore
- E le lacrime di Fanny non l’hanno riportata in vita.-
Hermione annuì - E’ morta.-
Silente scosse il capo - Le lacrime della Fenice possono riportare i morti per
amore.- disse lentamente osservando i due giovani di fronte a lui - E allora..:-
sollevò l’indice della sinistra - Per
quale ragione la piccola Piton, non è tornata a noi?-
Come previsto da Silente, i suoi interlocutori si guardarono senza riuscire a
fornire una risposta - Daneel si è chiaramente
sacrificata per amore, per il bene di Lorien si è
letteralmente gettata fra le braccia della morte senza un minimo di esitazione.-
Hermione si stiracchiò un ricciolo castano - E’ vero.
Me lo sono chiesta anch’io.-
Draco borbottò qualcosa incrociando le braccia -
Aveva quindici anni, che riposi in pace, che poteva saperne dell’amore…- si
ritrovò sotto lo sguardo raggelante della futura moglie - Ehi, è vero… Anche se
… - parve realizzare anche lui che nonostante la sua obbiezione il sacrificio c’era
stato. Se era stato per affetto o per amore, la piccola era morta per il bene
di qualcuno a lei caro -E’innegabile che abbia dato la vita per Lollo.-
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..
Una settimana
di stop e poi di nuovo tutti a scuola. Jolie osservava il piccolo calendario da
tavola sulla sua scrivania, la penna a mezz’aria nell’atto di segnare il terzo
giorno della settimana. Mercoledì.
Le era sempre piaciuto stare a Grimmauld Place. Fin da piccola ci aveva passato tutti i pomeriggio,
era il ritrovo della loro banda, il posto dove giocare a nascondino anche se
fuori pioveva o dove raccontarsi storie di fantasmi con sottofondo i borbottii
irati di Walburga. Ora invece, che doveva starci per
forza, visto che casa sua era vuota, non vedeva l’ora di tornarsene ad Hogwarts, per non dover sempre avere sotto gli occhi l’esempio
della famiglia che non aveva più.
Afferrò l’asciugamano dal letto, e uscì dalla stanza.
-OH MORG…- trattenne con i denti l’esclamazione estasiata che le era spuntata
spontanea alla vista di James in boxer che le passava davanti e si portò una
mano alla bocca, arrossendo furiosamente. James si volse verso di lei, portando
attorno al collo l’asciugamano - Il
bagno è libero.-
Jolie lo fissò ad occhi sgranati, l’amnesia di cui, in teoria secondo Emmie, il ragazzo soffriva, era rimasto argomento morto per
molto tempo. Erano successe un po’ troppe cose - Grazie.-
James abbassò leggermente il capo, fissandola da capo a piedi - Carine.- disse
tornando a guardarla in viso con un
sorriso malandrino. - Non molto adatte alla tua età, ma graziose.- sollevò un
sopracciglio, voltandosi verso la camera che divideva con Joel.
-Ma di che parli?- si affacciò dalla
porta afferrandosi alla cornice con entrambe le mani, voltandosi quando sentì
il fischio di apprezzamento di Sirius.
Il malandrino si stava annodando la cravatta, staccò una mano e la battè un paio di volte sul fianco della ragazza - Che belle
coscette.- disse con un sorrisone, continuando a camminare. Jolie, lo fissò
perplessa, poi ebbe l’illuminazione. Abbassò
gli occhi e mandò un grido imbarazzato… Era in mutande!
-PERVERTITI!-
gridò a padre e figlio, afferrando i lembi della maglia del pigiama e
spingendoli verso il basso con un gemito.
.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-.-..
Hermione rigirò fra le mani la pagina strappata
che Silente le aveva allungato e socchiuse leggermente gli occhi - Morte
apparente?- disse leggendo il titolo del paragrafo -Sì, sarebbe una spiegazione.-
Draco scosse la testa e lei parve ricordare un
particolare importante - Lorien ha chiaramente detto
che era un incanto di Luce Verde, e solo l’Avada ha
quel colore, no?-
-Lorien ha detto che era un incantesimo a Luce verde,
ma non ha sentito Luna pronunciare la formula dell’Anatema che Uccide.- Silente
infilò una mano nella tasca della palandrana che indossava e la tirò fuori,
stringendo fra due dita una fialetta di vetro chiaro in cui dentro turbinava un
piccolo vortice fatto di fumo grigio.
-Questo è il ricordo di quel giorno, non si sente cosa dice Luna, quando lancia
l’incantesimo, ma si vede solo una forte Luce Verde impattare contro la schiena
di Daneel.-
-E allora?-
chiese Draco.
-Potrebbe essere un Incantatio somnus mortis.-
-Un incanto di sonno morte?- tradusse letteralmente Draco.
-Come in Bianca Neve.-
Hermione si ritrovò a venire fissata come se parlasse
arabo. Tossicchiò e agitando le mani spiegò in due parole che era una favola babbana e che la principessa cadeva in un sonno profondo
simile alla morte per colpa dell’incantesimo di una perfida strega.
-Esattamente.- disse Silente.
-E a che pro fare tutto questo?- chiese Draco che intanto era andato a prendere il suo mantello e
stava legando i laccetti di pelle marrone attorno al collo - Secondo la lista
di Remus, gli serviva la vita di un Legimante, non che fosse in coma in una bara sotto tre
metri di terra.-
-Io
credo che l’incanto di possessione che lega Voldemort
ad Harry non sia completo…- i due ragazzi lo fissarono strabiliati - Per il
semplice fatto che quando James, Sirius e Frank l’hanno
visto, aveva ancora l’aspetto di Harry. Solo il colore degli occhi era
cambiato.-
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Sirius ridacchiò in risposta alle urla di
Jolie e entrò in cucina chiedendo la colazione. Si guardò attorno e si grattò
la testa . Cavolo, si era perso la moglie. Uscì dalla cucina chiamandola e la
trovò accucciata davanti al camino - Non fa così freddo.- disse avvicinandosi e
accucciandosi accanto lui a sedere sui calcagni.
-Draco?- chiese guardando il volto che turbinava fra
le fiamme.
-Vieni a casa mia…- disse il ragazzo - Ho bisogno di tutto l’aiuto possibile.-
Fine
capitolo
Visto che ci sono TANTI personaggi originali con tante caratteristiche
particolari,vi chiedo, per caso potrebbe esservi utile, un forum, un blog
qualcosa del genere dove descrivo i pg.
:D
Fatemi sapere e se volete aiutarmi, fatevi sotto °-°’
Buona lettura.