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Autore: BeliveInAngels    02/08/2011    3 recensioni
[...]-TONY!!!- la voce del capo mi arrivò come un sussurro in confronto al boato che fece la pistola di Haswari, non appena lasciò che il dito tirasse verso di sè il grilletto. Incrociai anche lo sguardo di Gibbs. Li guardai mentre inchiodavano, alzando le pistole. Urlavano, ma non li sentivo. McGee sparò, anche Kate. Io ero in mezzo ad un conflitto a fuoco e l'unica cosa che sentivo era un dolore alla schiena che mi faceva tremare le gambe. Caddi a terra, nel silenzio più assoluto. Sbattei con violenza sull'asfalto, cercando di capire cosa stesse succedendo intorno a me.
[...]
Genere: Azione, Drammatico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Anthony DiNozzo, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Contenuti forti
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Paralysis'
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Titolo: Paralysis
Autore: BeliveInAngels
Genere: Slash, Non per stomaci delicati (anche se alla fine gli stomaci delicati non esistono più, si sono estinti XD)
Coppia: Gibbs/DiNozzo
Narrazione: 1^ persona (DiNozzo)




* * * * *



_.-*THEORIES*-._



Tornai in ufficio e mi ritrovai Gibbs seduto in postazione.

-Scusa il ritardo, capo.-

-Spero tu abbia un valido motivo per essere in ritardo di...- guardò l'orologio prima di fissarmi di nuovo- … venticinque minuti.-

-Oh capo, il mio è un motivo più che valido!!!- esclamai, sapendo perfettamente che non avevo nessuna idea geniale che potesse essermi d'aiuto.

-Ah si? E quale sarebbe questo motivo, DiNozzo?-

-Beh, vedi... Ho spiegato a-a-a... a McGee di quello che è successo!!!- grazie cervello che anche questa volta mi hai assistito pensai subito dopo.

-Gliene avevo già parlato io per telefono.-disse Kate rovinando i miei malefici piani. Mi voltai verso di lei.

-Ti odio...- mossi solo le labbra per dirglielo e Kate mi fece un sorriso, giusto giusto per sottolineare la mia inferiorità cerebrale rispetto a lei. Mi rivoltai verso Gibbs che mi osservava serioso con quel suo sopracciglio fastidioso alzato.

-E' arrivata questa per te, Tony.- e mi porse una busta, tenendola tra l'indice e il medio. La lettera era familiare.

-E' quello che penso?-

-Dipende cosa pensi, DiNozzo.- disse lui infastidito. Presi la busta in mano e sorrisi, sospirando.

-Qui la privacy si spreca, capo. L'hai già aperta...-

-Guarda che c'è dentro.- infilai la mano dentro e tirai fuori dieci fotografie.

-Ancora non ha smesso?-

-Ancora non sa.-

-Chi non sa cosa?-

-Nulla Kate, torna a giocare con le bambole.- dissi a Kate mentre sfogliavo le foto, senza guardarla. Gibbs si lasciò scappare un sorriso.

-Spiritoso.- sibilò lei offesa. Il telefono di Gibbs squillò. Guardò il display e si fece serio.

-Chi è?-

-... Sconosciuto.- posò il telefono alla scrivania, premette il tasto di assenso e accese il viva voce- Pronto?-

-Ciao Jethro.- la voce era modificata, molto metallica. Aggrottai le sopracciglia sentendomi gelare.

-Mi spiace, ha sbagliato numero.-

-Simpatico... il finestrone aperto.- ci voltammo- Non mi muoverei se fossi in voi. Leva il viva voce e parliamo.- Gibbs non si scompose. Prese il telefono e obbedì.

-Chi sei?- rimase a lungo in silenzio, probabilmente ascoltando l'interlocutore- Ok.- tornò silenzioso. Indietreggiai lentamente fino a posarmi contro la scrivania di Kate- Non ti muovere.- mi disse Gibbs scattando a guardarmi.

-O-ok.-

-Dove vuoi che vada?- possibile che dovessi passare tutto il tempo angosciato e sotto mira?- D'accordo.- si alzò, guardando la finestra. Si avviò verso le scale che portavano al famoso e ormai stancante soppalco.

-Capo...- lui si voltò e mi puntò un dito contro.

-Ti ho detto... di non muoverti.- sospirai, tornando ad appoggiarmi al tavolo. Guardai Kate mentre Gibbs si allontanava.

-Questa situazione mi fa senso.-

-Mh?-

-No dico... un normale omicidio no? Sono coinvolte venticinquemila persone e ora anche questo. Virus modificati, McGee assente. Il Mossad che va in giro a sentire la gente. Ma ti pare una cosa giusta?- domandai a Kate, voltandomi per guardarla.

-Quando sei stato preso all'NCIS dovevi mettere in preventivo tutto questo.- rispose lei seria.

-L'ho messo in preventivo, carina.-

-Carina sarà tua sorella.-

-Sì, ha preso da me.-

-Mh.-

-Comunque non era questo il senso e nemmeno il punto a cui volevo arrivare.-

-E allora cosa?-

-Sai com'è, vedi questo?- abbassai il colletto- ancora non mi hanno tolto i punti e chissà che c'è la fuori, forse il bastardo che mi ha sparato!!! Gibbs non ci dice un accidenti!!! Non ci dice MAI un accidenti!!!-

-E' il capo.-

-Noi siamo la sua squadra, rendo l'idea?-

-Rendi, rendi.-

-Non può sempre far tutto da solo per non metterci in pericolo, oh dannazione!-

-Tu non puoi sempre fare lo stupido e lanciarti in imprese eroiche. L'abbiamo già passata questa situazione. Sta dove ti ha detto lui e smettila di fare il cretino!-

-D'accordo!- esclamai furioso aprendo le braccia- Che si arrangi stavolta!-

-Non sai nemmeno dov'è andato e se è davvero in pericolo! Magari è uno scherzo!-

-Uno scherzo di pessimo gusto!- mi sentii colpire alla testa da qualcosa di metallico che, successivamente, cadde a terra. Mi voltai.

-Andiamo.- Gibbs era tornato e avanzava verso di noi con Abby e un computer portatile. Guardai la ragazza che ricambiò il mio sguardo, perplessa.

-Dove?-

-In ospedale.-

-Perchè?-

-Il sottotenente Reynolds è stato ferito.-

-Chi è?- domandai. Gibbs mi fulminò- Ok capo, andiamo!- raccolsi le chiavi da per terra- Posso muovermi?- non appena mi passò di fianco, mi colpì alla nuca, probabilmente lasciandomi il segno delle dita- Era un sì, capo?- non mi rispose. Kate si alzò e seguimmo Gibbs e Abby nell'ascensore. Non appena fummo dentro e le porte si furono chiuse, Gibbs sospirò.

-Chi era al telefono, capo?- chiese Kate incrociando le braccia.

-La persona che ha sparato a DiNozzo.-

-Ye-eee!- esultai- Che ti avevo detto?- lei si girò e mi lanciò un'occhiata.

-Non gioirei se fossi in te, DiNozzo.-

-Perchè? Abbiamo a che fare con un cecchino che non riesce a colpire una bottiglia ad un metro di distanza con un cannone.-

-In realtà abbiamo a che fare con uno che riesce a colpire una delle poche parti del collo che permette alla vittima di morire lentamente, fai tu.- disse lui come se fosse la cosa più naturale del mondo.

-Ah.- annuii- Bene! Quindi è il cecchino delle morti dolorose?-

-E' un cecchino, punto.- rispose lui infastidito. Stava perdendo la pazienza. Forse era meglio se stavo zitto per un po'.



. . .



-McGee.- fece Gibbs entrando in camera del mio collega senza bussare. In quel momento, un infermiere gli stava facendo un'iniezione sulla natica. Sussultò sul lettino.

-Ca-capo!-

-Non vergognarti, capita a tutti.- fece Gibbs secco mentre McGee si tirava su i pantaloni e si sedeva. Gli mise sulle gambe il computer- Mi serve un favore.-

-Certo. Cosa devo fare?- aprì il portatile e posò le dita sulla tastiera, pronto a scrivere.

-Haswari. Ari Haswari.-

-Chi?- fece McGee, scatenando in Gibbs quasi una reazione omicida- Scusa capo...- sussurrò abbassando lo sguardo e digitando il nome.

-Cosa mi sai dire?-

-Dipende da cosa vuoi sapere.-

-Quello che so.-

-Ma se lo sai...-

-MCGEE!- alzò la voce Gibbs spazientito.

-Allora... qui dice che pare abbia avuto a che fare con David Foster a cui aveva chiesto di sviluppare alcune sostanze.-

-Sostanze?- tutti ci guardammo.

-Già. Poi Gibbs ha ucciso Foster.-

-Grazie, questo lo so.-

-Avevi detto che volevi sapere quello che sapevi...-

-MCGEE!!!- urlammo io, Kate ed Abby precedendo lo scoppiare della bomba-Gibbs.

-Comunque... non vorrei azzardare una teoria inverosimile ma...-

-Ma...?-

-... ma credo che... aspettate...- digitò qualcos'altro sul computer e i suoi occhi si illuminarono- SONO UN GENIO!!!-

-Ne dubito. Spiega.- lo smontò Gibbs incrociando le braccia.

-Ci ho pensato anche qui, in ospedale. Ho fatto degli schemi sul blocco. Kate...?- lei annuì e glielo prese, passandoglielo. Lui sfogliò alcune pagine- Ecco qui. Allora... proprio il nome che mi mancava. Sono un genio davvero e non dire di no, capo, non lo sopporterei!- Gibbs stette zitto- Aaaaallora... Ari contatta Foster per un'arma batteriologica, ok?-

-Mh.-

-Perfetto. La sorella, Cristina Foster, moglie dell'ammiraglio Nelson, offre la disponibilità della casa al lago per tenere sotto controllo la sostanza, in attesa della vendita.-

-Vendita?- domandai.

-E' un esempio, dai! Allora, è una cosa complicata.-

-Per fortuna sei un genio...- sussurrai sorridendo.

-Zitto, l'ho detto che è solo un'ipotesi.-

-Continua McGee.- esortò Gibbs.

-Quindi... mettiamo caso che l'ammiraglio Nelson avesse scoperto la cosa?-

-Era contrario?-

-Ah, io non ne ho idea.-

-Credo di essermi perso a “Ari contatta Foster”.- dissi, grattandomi la nuca, prima di ricevere un coppino da Gibbs.

-Cercherò di essere più chiaro.-

-Meglio.-

-Ari chiede 'cortesemente' a David Foster di preparare un'arma batteriologica nuova e Foster accetta. La sorella Cristina, conosciuta come Mary O'Neill, offre al fratello la possibilità di tenere la sostanza nel frigorifero della casa al lago, così da non destar sospetti in caso di ispezioni o stupidaggini simili. Nelson, probabilmente allo scuro, deve aver scoperto la cosa. Magari ha minacciato di arresto qualcuno.-

-Abby...- sussurrò Gibbs.

-Sì?-

-Di chi era l'altro sangue che è stato ritrovato a Park View?-

-Allora, ho fatto una prova, così per sbaglio e ho provato a vedere se combaciava con quello della moglie di Nelson.-

-Cristina?-

-Esattamente e ho scoperto che è proprio suo-

-Ok, quindi... C'era anche lei... e magari sulla scena del crimine c'era un cecchino, che identifichiamo come Ari?-

-L'ho azzardato.- fece spallucce il capo, creando in noi lo sgomento.

-L'hai... azzardato?-chiese Abby scioccata.

-Ogni tanto lo faccio.- ringhiai.

-Sai cos'è che mi fa rabbia, capo? Che anche se azzardi, indovini sempre!-

-Ci mancherebbe altro.-

-Ok, quindi...- sussurrò Kate.

-Quindi, se la mia ipotesi fosse reale, dopo la morte di Foster, i due si sono contattati per ammazzare l'ammiraglio.-

-Non ti sembra, come hai detto tu, inverosimile?-

-Può anche darsi, ma mi sentirei davvero cool ad indovinare!-

-Senti che vocabolario mi caccia il Pivello!- esclamai dandogli una pacca sulla spalla.

-Cosa ci manca ancora?- domandò Kate.

-Per esempio le foto.- disse Abby. Io e Gibbs ci girammo verso di lei, che ammutolì- Scusate.-

-Che foto?-

-Abby, parlavi delle foto della bambina... VERO?!- domandai assumendo un'aria minacciosa.

-Sìsì, proprio quelle!!!- esclamò lei tentando di risolvere il QUASI guaio che aveva combinato.

-Ah quelle!- fece Kate perplessa- Approposito... la bambina?-

-Ho fatto alcune ricerche sulla famiglia Nelson, dato che non avevo nulla da fare.- disse Abby alzando un indice- Scott Nelson e Mary O'Neill, o Cristina Foster fate voi, non avevano una figlia ma bensì due, gemelle anche, Faith e Julia.-

-Gemelle?-

-Esattamente. Julia stava a casa con i genitori mentre Faith era nel registro dei bambini scomparsi.-

-Bambini scomparsi?-

-Sì, sono stati rapiti venti bambini nel giro di quattro mesi. Tutti a Washington.-

-Pensi che centri qualcosa con tutta questa faccenda?-

-Non saprei, Gibbs. Dovrei approfondire la faccenda ora che ho tutte queste nuove informazioni.-

-Quanto pensi che potresti metterci?-

-Non so... quattro? Cinque ore?-

-Te ne do due.-

-Due? Ma...-

-Due, Abby. Mi fido di te.-

-Oh grazie!- ma che diavolo... e io? Ero l'ultima ruota del carro, per di più quella già mezza scassata? Mi limitai ad incrociare le braccia e a sedermi affianco a McGee che mi guardò come se avesse capito un sacco di cose che erano sconosciute perfino a me. Mi batté una mano sulla spalla, rivolgendomi un mezzo sorriso piuttosto goffo. E fu in quel momento, quando gli sorrisi, che mi voltai a guardare Gibbs. Mi stava guardando. Mi fissava come se il sorriso che avevo appena rivolto a McGee fosse stata la più grande offesa. Sguardo spento, occhi semichiusi, bocca serrata.

-Andiamo...- sussurrò prima di uscire dalla porta. Ok, qualcosa non andava.




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