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Autore: sawadee    06/08/2011    1 recensioni
La macchina torreggiava in aula e i ragazzi deglutirono. La libertà era andata.
Genere: Comico, Demenziale | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Marcel/Mary Sue, una donna (forse) e il suo ornitorinco. '
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La mazza della pazza.
 
Sara tornò al suo banco, vicino a lui. - Lorenzo, te lo devo dire.-
- Lo so già. So come ti senti.- Le sorrise.
- Già. Mi dispiace tanto, Lorenzo. Non volevo.-
- Non sono cose che puoi decidere.-
- E' ovvio che sono confuso, anche perché c'è Chiara di mezzo, ma non ti preoccupare, non sono arrabbiato.-
- Sei tanto buono, grazie!- E lo abbracciò di slancio. Lorenzo si staccò. Lo shampoo al tea di Sara era fresco, proprio come la ragazza. - Dai, ti do un passaggio per casa all'uscita.-
Lorenzo si fermò a riflettere su quanto fosse freddo ormai il suo rapporto con Chiara, sulla gelosia della ragazza nei confronti di Sara. Pensò che a volte Sara, la sua Sara, la sognava. Si distrasse quasi guidando, per osservarla. Bella, sì, era bella, lo aveva sempre saputo, ma non si era mai accorto che avrebbe potuto definirla incantevole.  Fermò la macchina davanti a casa sua, lei lo salutò, andandosene, e lui si trovò a pensare che era davvero bella, che era sensuale camminando, che la schiena e il resto erano... Oddio, sbiancò, era la prima volta da quando stava con Chiara che pensava così a qualcun altro. Si ritrovò in preda a una strana follia, al delirio che trascinava via Chiara, che trascinava via tutto, tranne dei lunghi capelli mogano e delle labbra dolcissime.
Lorenzo, per la prima volta in vita sua, quel giorno non aveva passato i 10 minuti post compiti a giocare con il computer, ma aveva contattato Chiara, dato che riteneva importante vederla. Non aveva nemmeno pensato alla minaccia, alle implicazioni sulla libertà della macchina, pensava solo a Sara, solo a lei.
 Uscì alle cinque dal parcheggio, per recarsi a casa di Chiara. Lorenzo era il primo della classe precisino, timido,  era di una dolcezza disarmante, sempre estremamente corretto con tutti, e si sentiva in colpa per i suoi stessi pensieri.
Si accorse che la tenerezza languida che provava per Chiara non era nemmeno paragonabile a quello che aveva sentito, che sentiva, nei confronti di Sara. Capire che anche lei ricambiava, cosa che aveva sempre giudicato impossibile, gli aveva mostrato l'ovvio, facendogli comprendere tutto quello che aveva autocensurato a sé stesso negli ultimi anni.
Arrivò a casa di Chiara, con la ragazza che lo aspettava fuori dalla villetta, i capelli sciolti intorno alle spalle, pronta ad abbracciarlo. - Amore mio.-
- Chiara.- l'abbracciò sentendosi imbarazzatissimo. - Dobbiamo parlare.-
Lorenzo si sentiva un verme, ogni istante che passava. Ma si rendeva conto di non essere innamorato di Chiara, forse nemmeno di Sara...
Sapeva di essere confuso e che non era giusto per Chiara. No, lei meritava amore. E il problema è che lo pensava davvero e si sentiva uno stronzo, perché non l'amava.
Sì, davvero.  E ci rimase malissimo a lasciarla davanti alla porta di casa.
 
La reazione di Chiara fu ammirevole: gli chiese con un sorriso dolcissimo di aspettarla, che voleva dargli qualcosa. Lorenzo rimase abbastanza sorpreso, ma se la sentì di aspettarla. Uscì con una mazza da baseball gigantesca e iniziò a picchiarla con tutta la sua forza contro la macchina di Lorenzo. Successivamente gli sorrise, amichevole, e commentò:- Ora è il tuo turno.-
 
Il giorno dopo a scuola, Lorenzo arrivò leggermente escoriato (per fortuna era piuttosto più veloce nella corsa di Chiara ed era solo caduto un paio di volte scappando). Sara sedeva composta, leggendo, già al suo banco. - Lori, ciao, tutto ok?-
- Sì, abbastanza. Sai che mi sono lasciato?-
Sara lo guardò. Un attimo albeggia la speranza nel cuore della ragazza, un attimo si spegne... Chiara non è più la ragazza di Lorenzo, ma Lorenzo è il suo migliore amico, tutto le se legge in faccia.
Lorenzo le sorrise:- Dai, lo sai che non è colpa tua e io spero solo che tu sia felice.- Sara lo abbraccia con forza, non riesce a parlare, ha persino la lacrima che scende. - Lorenzo, sei...-
Non riesce ad aggiungere niente. Non riesce ad articolare, la voce le si mozza in gola. Lorenzo si sente a casa tenendola stretta, si sente volare, leggero, è in paradiso. Le carezza i lunghi capelli, ne aspira il profumo. Le sfiora la fronte con le labbra e pensa che nulla può andare meglio di così, che ne è valsa la pena.
- Dici che posso chiamarla?- dice Sara.
- Beh, eravate amiche. Non so se pensi sia il caso.-
- Magari meglio far passare del tempo, non essere affrettate!-
- Hai ragione, grazie, grazie.-
 
La Carones entrò e scorse, per la prima volta in tutti quegli anni, Sara distratta. Il momento atteso era ormai giunto!  - Sara Rossi, qui, ora.-
Sara sbiancò mettendo la cuffia. E la Carones lesse i pensieri ad alta voce:- Non voglio si sappia...-  Per interrompersi, e sorridere, la prima volta in tutti quegli anni di insegnamento.
Carezzò gentilmente, umana per la prima volta, un ciuffo di capelli della ragazza.
- Non ti preoccupare, ti capisco. - si chinò in modo che nessuno potesse sentirla.
- Grazie.-
Sara fu brillante come sempre. A ricreazione andò dalla docente:- Professoressa, grazie.-
- Si figuri, Rossi. Mio fratello potrebbe capirla anche meglio di me. I suoi lo sanno?-
- No. Ovviamente no. Non lo sa nessuno, tranne Lorenzo!-
- Bravo ragazzo maturo. Dovrebbe prendere esempio da lui.-
- Senz'altro professoressa. Grazie.- E Sara piroettò via sorridente. - Le metto una nota per aver...- e si ricordò che nessuna legge o nessun regolamento vietava di fare una piroette andando via e nemmeno di sorridere in quel modo sincero e spontaneo.
Sara si iniziò ad avviare verso la classe, pensando alla sega dei cento giorni della settimana seguente. E fu lì che vide quello che accadeva. Chiara, dotata di mazza, era entrata dalla finestra e rincorreva Lorenzo per la classe. Sara rimase impietrita, mentre Chiara, scivolando, distruggeva con la mazza la macchina della verità.
La libertà era ristabilita, ma né Lorenzo né Sara poterono godersela. Lorenzo aveva ricevuto un paio di brutte botte e Chiara, la pazza con la mazza, iniziò a rincorrere per la scuola Sara, dicendo:- Tu, ladra puttana!-
E Sara:- Ma veramente io... Io sarei innamorata...- E via, correndo per il liceo, rincorsa, finché qualcuno non fermò la matta, chiamando i carabinieri.
Sara indicò subito che Lorenzo era atterrato e lo accompagnò in ambulanza. Il ragazzo era sveglio e le disse:- Grazie Sara, sei davvero il mio angelo.-
- Di nulla Lorenzo.-
Due giorni dopo lo andò a trovare a casa, ormai dimesso.
- Sara, io ti devo dire una cosa.-
- Lorenzo, ho avuto paura di perderti. Sei una tale persona. E grazie per accettarmi per quello che sono, senza problemi.-
- Beh, sei la mia Sara.-
- Già.  Sono contenta che tu abbia capito tutto da solo.- 
Gli sorrise. - Dai, almeno così possiamo parlare di "belle fighe " insieme".  E ci siamo pure innamorati della stessa pazza, siamo proprio simili.
 
E Lorenzo capì e svenne.
 
 
Epilogo.
Sara Rossi:  prese il massimo alla maturità, fu accettata al corpo di ballo e attualmente è l'etoile per eccellenza della danza classica. Si è laureata a 22 anni in "Lettere classiche" con il massimo dei voti ed ha anche un dottorato in "Filologia greca". E' single, ma ha avuto varie esperienze con varie stupende donne. A 21 anni ha detto ai suoi genitori di essere lesbica ed è divenuta un'icona gay. I suoi genitori ebbero un infarto, nei primi minuti. Sua madre minacciò di toglierle i pasticcini. Poi si rese conto di essere ridicola e dovette accettare l'accettabile.
 
Lorenzo Principe: Prese anche lui il massimo alla maturità, cui arrivò con il cuore spezzato. Si laureò in medicina, attualmente è medico in Botswana e salva vite lì. Si è dedicato al volontariato, dato che il suo unico amore è notoriamente lesbica.
 
Francesco Serafini è ora giudice per la Corte di Cassazione, il più giovane nella storia. Noto per il suo linguaggio forbito e la tempra integerrima.
 
Tressi e Bianchi: Pomiciarono fino alla maturità, per poi lasciarsi all'università. Lui è stato visto fare il poliziotto a Los Angeles insieme a una prostituta che somiglia a Veronica Lake, improvvisamente violento. Poi non si sa cosa sia successo. Tressi si è data alla boxe femminile. Pare abbia avuto un flirt con Sara, ma solo dopo che questa si è laureata con suo nonno.
 
Il padre di Bianchi fa il notaio ed è molto intristito dalle storie che il figlio mette in giro su di lui. Poverino, ci ha preso un sacco di botte da tante persone in giro, per fortuna che ha avuto una fuga d'amore con il padre di Niccoli, che ci pensa lui a difenderlo.
Il padre di Niccoli continua a scaricare frutta e verdura ed ama il suo notaietto.
 
Carlo è diventato obeso per le torte di mele. Le canne erano un suo tentativo per smaltirle. Sua madre ora lo invita a dimagrire, ma se perde un chilo: - Poverino, quanto sei deperito.-
 
Mimmo: non ha preso il massimo alla maturità. Le ultime notizie su di lui lo vogliono, da quella data, in India, per diventare un guru, ma ancora sofferente di dissenteria. E' ancora sconvolto dalla rivelazione che Sara sia lesbica.
Ines Carones: più nota come Mary Sue, o Marcel, continua a vivere con un ornitorinco che prova ad avvelenare. Non sappiamo perchè. Ha il muro di casa riempito di foto di un grande attore americano, tale Ben Affleck. Non sappiamo nemmeno questo perché.
 
Il povero diavolo di greco: è morto di cirrosi epatica a 48 anni mentre spiegava (a modo suo) Plutarco.
 
La macchina giace distrutta in qualche scantinato del Sofocle. Nessuno ha provato a farla riparare.
 
Chiara è in cura psichiatrica da anni ed anni. E' stato un problema separarla dalla sua amata e fida mazza.
 
The end. 
   
 
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