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Autore: Danny Fan    02/04/2006    4 recensioni
Questa è una storia breve che si articola in due parti, e si deve soprattutto alla cara vecchia Naoko Takeuchi e a uno dei suoi film d'animazione ancor prima che a JK Rowling e alla mia fantasia. Ho solo rielaborato la storia, aggiungendo qualcosa di mio. Detto doverosamente questo, si tratta di un bel po' d'azione; dal passato di Harry si materializza un giovane mago straniero che si dimostra particolarmente interessato a lui da un punto di vista che preoccupa Hermione e il suo gruppo d'amici...
Genere: Azione, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock, Nuovo personaggio, Ron Weasley | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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PRIMA PARTE

Un febbraio insolitamente tiepido aveva lasciato spazio ad un marzo più pazzo del solito.

Il clima era piuttosto variabile, ma risultava spesso più piacevole degli anni precedenti per via del sole al quale permetteva di splendere per parecchie ore, finchè non arrivava un temporale improvviso a scacciarlo perentoriamente.

Il primo pomeriggio era il lasso della giornata perfetto per una breve gita all'orto botanico, che si trovava appena fuori Londra, nella campagna inglese.

Le serre si spargevano a vista d'occhio sui prati profumati e fortunatamente baciati dal sole forte. Solo tre ore prima la pioggia li aveva innaffiati, facendo spuntare piccole margheritine.

Il calore all'interno delle serre rendeva Harry Potter piuttosto sonnolento e distratto, costringendolo a sbadigliare più volte.

- Ti stai annoiando? - , lo riscosse la voce rilassata e divertita della ragazza che teneva le dita intrecciate alle sue.

Harry guardò verso Hermione Granger. Sorrise. La primavera imminente la rendeva radiosa, colorita. I suoi occhi scuri brillavano di una luce interiore, e il vestito corto e sbarazzino che aveva indossato la fasciava morbidamente avvolgendola in fruscii intriganti. Il sole sui vetri faceva risplendere i suoi capelli raccolti in una coda alta e vaporosa.

- No, affatto - , rispose Harry.

Lei lo tirò un po' per la mano, - Ti piacciono i non ti scordar di me? - .

- Cosa? - , domandò Harry, guardandola interrogativamente.

- Sono questi fiorellini azzurri - , spiegò Hermione, indicandogli i numerosi vasi fioriti che profumavano l'ambiente, - Sono molto significativi per gli innamorati, significano amore eterno... - .

Il sorriso di Harry si aprì pian piano, - Non sapevo ti intendessi anche di botanica babbana - .

Hermione rise, le guance rosse, mentre Harry si chinava sul suo viso, senza lasciarle la mano, gli occhi socchiusi, e la baciava...

- Alt! - , sussurrò Ginny a suo fratello, Neville e Luna, bloccandoli prima che svoltassero nella corsia dei fiori di piccole dimensioni, - Pomiciata in corso a ore dodici... - .

- Che diavolo... - , borbottò Ron, scostandola e allungando il collo tanto da vedere i suoi due migliori amici incollati per le labbra e arrossendo subito in zona orecchie.

- Che ti dicevo? - , bisbigliò la rossa, - Meglio girare a largo - .

Luna e Neville annuirono, sghignazzando.

- Non è giusto - , lamentò Ron, - Io e Luna non ci pastrugnamo così spesso come quei due. Dovrebbero imparare a non farlo in pubblico... - .

- Veramente sarebbero stati soli se tu non avessi insistito per uscire tutti assieme e soprattutto per passare adesso da questa parte - , fece notare Ginny.

- Ma io voglio vedere quella parte della serra, e per colpa loro non posso... - , incrociò le braccia Ron.

Ginny sospirò, scuotendo il capo, finchè Luna non gli prese la mano e sorrise, - Perchè non andiamo a vedere la serra cinque? Mi hanno detto che i babbani coltivano i megadrolli, anche se non sanno a cosa servono - .

- Nemmeno io so a cosa servono - , si indubbiò Neville, preoccupato di ignorare un qualcosa che riguardava le piante, sua nota passione fin dai tempi della scuola.

Ron gli fece cenno di lasciar perdere, ma il suo sguardo cadde su sua sorella, che guardava con occhi curiosi un bruco che mangiucchiava una foglia. Stava per commentare che a Hermione facevano senso i bruchi, ma zittì improvvisamente.

- Curioso, vero? - , rise Ginny.

- Altrochè - , disse Ron, gli occhi furbi, mentre estraeva la bacchetta dalla tasca.

- Ron, cosa fai? - , chiese Neville, dubbioso.

- Un semplice scherzo per vendicarmi di non aver potuto vedere i piccoli fiorellini babbani... - .

Il bruco levitò a mezz'aria, un pezzo di figlia ancora in bocca.

Neville gli si attaccò al braccio, - Ti sembra necessario? - .

Ron rise sotto i baffi, - Come no! - , indirizzando il bruco verso la coppia, che nel frattempo si era anche abbracciata.

Il bruco volteggiò aggraziatamente fino alla testa di Harry, poi si posò delicatamente fra i suoi capelli. Hermione dava le spalle al gruppetto, che adesso sghignazzava senza pentimento, dietro Ron.

La videro distintamente sollevare la testa, e probabilmente riaprì gli occhi in quell'istante, proprio prima di cacciare un urlo sonoro.

Harry fece tre passi indietro d'istinto, mentre lei lo guardava terrificata.

- Cos'ho fatto? - .

Hermione lo indicò, tremante, - Ahh...! - .

Harry sgranò gli occhi, guardandosi addosso, - Cosa?! - .

- Hai un... Bruco!!! Nei capelli!! - .

Harry sbattè le palpebre, scuotendo la frangia e trovandosi il bruco spaurito fra le dita. Risate acute provenivano da poco distante. Hermione si volse, furiosa e corse verso il gruppo di amici, - Vi faccio vedere io! Ronald!! - .

Harry sollevò la mano all'altezza degli occhi, osservando e sorridendo al bruco che gli camminava placido sul dorso, - Scommetto che staresti più a tuo agio nell'erba, vero? - , mormorò, uscendo dalla serra e deponendolo sui sottili rami di una siepe.

Da dentro venivano ancora le grida di Hermione che redarguiva Ron per lo scherzetto e le risate degli amici. Davanti a lui c'era una splendida fontana in marmo bianco che zampillava allegra.

Una folata di vento lo fece rabbrividire nella camicia leggera alla quale aveva rimboccato le maniche varie volte.

Alzò il viso al cielo, e vide le nuvole addensarsi, portatrici di nuova pioggia improvvisa. Proprio mentre credeva di avvertire la prima goccia sulla guancia, un petalo rosa gli attraversò il campo visivo davanti alle lenti dei suoi occhiali rotondi. Con un sorriso di meraviglia, si guardò intorno, circondato da un nugolo di petali gemelli del primo, trasportati dal vento come se qualcuno avesse sfogliato mille rose. Così com'era iniziato, in pochi istanti, il fenomeno si estinse, lasciando sulle acque della fontana molti petali galleggianti e tremanti allo scroscio umido, i quali producevano sul pelo dell'acqua tanti piccoli segni concentrici.

- Harry! - .

Hermione gli stava venendo incontro di corsa, entusiasta, - Harry, hai visto? È caduta una bellissima pioggia di petali! - .

Lui le prese le mani che lei gli porgeva, agitando felice le braccia. Le sorrise altrettanto allegramente, reprimendo a stento la voglia di prenderla in braccio e farla girare, per via dell'arrivo degli altri.

- Harry - .

Hermione si volse nella direzione di quella voce sconosciuta.

A pochi metri da loro, oltre la fontana bianca c'era un ragazzo a occhio e croce della loro età, vestito in modo sportivo, coi capelli biondo scuro e gli occhi blu oltremare dal taglio affilato. Lo sconosciuto fece qualche passo verso di loro.

Hermione si accorse che non l'aveva mai guardata nemmeno per un attimo, come se lei non esistesse. Al contrario fissava Harry intensamente.

- Scusa? - , chiese Harry, lasciando le mani di Hermione.

- Ciao Harry, sono così felice di rivederti! Come vedi sono tornato, anche se mi rendo conto di avere impiegato ben tredici anni a trovare un fiore adatto a te - .

Harry lo fisso interrogativo. Lo sconosciuto parlava con un accento straniero, forse del nord Europa, un accento che non suonava del tutto nuovo alle sue orecchie. Tuttavia non riusciva a ricordare esattamente se conoscesse quella persona o meno. Sicuramente lo stava scambiando per qualcun altro...

Lo guardò ancora, cercando di riconoscerlo mentre lui si avvicinava ulteriormente e gli prendeva una mano devotamente.

- Ma come Harry, non ti ricordi più la nostra promessa? - .

- Ehm... - , disse Harry, pieno di perplessità, fissando con imbarazzo la sua mano dentro quelle del giovane.

Hermione, che reputava quel gesto troppo confidenziale per due sconosciuti e soprattutto considerava lo sguardo dello giovane abbastanza sconveniente, decise di intervenire.

Sorrise, - Buon pomeriggio. Ha bisogno di qualcosa? Io sono Hermione, la fidanzata di Harry - .

Gli occhi blu dello sconosciuto saettarono per la prima volta su di lei, colmi di odio, prima che lui la spingesse con forza, fino a farla franare indietro sull'erba.

Un attimo dopo, con un crac, si smaterializzò.

Estrememente confuso, Harry si chinò per soccorrere Hermione e rimetterla in piedi.

- Chi era quel maleducato? - , sbottò Ginny, avvicinandosi.

- Uno che ha avuto paura di essere riempito di cazzotti... - , sibilò Ron, schioccando le dita minacciosamente.

- Lo conoscevi, Harry? - , chiese Luna.

Hermione si spazzolò informalmente il didietro, guardando Harry con ansietà.

- Veramente no - , rispose quest'ultimo, cercando di far mente locale. Dove aveva già sentito quell'accento? Quando?

Il sole era tramontato da parecchie ore da quando il gruppo si era riunito alla Tana, intento a finire la serata in compagnia.

Il silenzio rilassato era l'unico suono che in quel momento riempiva la cucina arredata in modo scombinato dei Weasley.

- Accidenti... - , mormorava ogni tanto Neville, dando uno scossone alla Gazzetta del Profeta mentre leggeva, - Accidenti... - .

Ron sbuffò, - Amico, vuoi dirci cosa stai leggendo di tanto assurdo invece di continuare a ripetere sempre la stessa parola? - .

Neville alzò un attimo la testa, e posò il giornale sul tavolo, - Oh, si. Emergenza climatica. Babbani e maghi impensieriti dalle bizze del tempo. L'insolita afa pre primaverile sta causando non pochi disagi alla popolazione magica ancor più di quella babbana, che ha dato per prima l'allarme attraverso il Ministro dell'Agricoltura, non so cosa sia, comunque - , riprese, - Fonti ministeriali che stanno tenendo d'occhio la situazione affermano che l'eccessivo calore sta causando una crescita incontrollata dei vegetali, che si moltiplicano senza sosta. Questo curioso fatto sarebbe piuttosto insignificante, se non si considerasse la tendenza all'eccessivo sviluppo delle piante magiche, che come sappiamo, sono spesso da maneggiare con cautela. Tranelli del diavolo e bubotuberi sono da tenere particolarmente sotto controllo... - .

- Ma, io sapevo che il tranello del diavolo... - , iniziò Luna.

- Si sviluppa in luoghi freschi e bui, si - , completò Neville, - Infatti il Profeta denuncia questa stranezza, attribuendo la crescita spasmodica delle piante a... - , rilesse per un attimo, - cause apparentemente inspiegabili e forse pericolose collegate a forze oscure. Mah... È strano, comunque, no? - .

- Anche se quest'estate fossimo ricoperti di vegetazione, dov'è il problema? - , minimizzò Ron, - Tanto il tranello del diavolo teme il sole, e quello non manca di certo... - .

Gli altri annuirono in assenso.

- Chissà chi era il ragazzo di questo pomeriggio... - , mormorò Hermione, da un angolo della stanza. Era rimasta stranamente in silenzio da quando erano tornati, e nemmeno argomenti che potevano stimolare la sua voglia di dimostrare che sapeva tutto sul tranello del diavolo l'avevano interessata. - Ah, basta, ho deciso, non ci penso più! - .

Ginny le si sedette accanto, - Harry sembrava un po' in imbarazzo davanti a quel tipo, vero? - .

- Già - , aggiunse Ron, - Infatti oggi si è dileguato prima del solito. Non è nemmeno rimasto per cena - .

- Hermione - , intervenne Luna, - Ti ha mai parlato del suo passato? Prima di Hogwarts, voglio dire, della sua infanzia... - .

Gli occhi di Hermione si impensierirono, - Devo ammettere che non ha mai detto nulla nè a me nè a Ron di tutto quello che riguarda la sua vita prima di incontrarci, dico bene? - .

Ron annuì con serietà, spostandosi i capelli dagli occhi.

- A parte che ha vissuto coi suoi zii materni babbani, naturalmente - , aggiunse Hermione.

- Forse - , disse Ginny, - Harry ha dei segreti che non vuole che tu conosca, forse un tempo aveva delle simpatie per i ragazzi... Forse c'è stato qualcosa con questo mago dal pessimo inglese... - .

Ron e Neville si volsero a guardarla, poi si scambiarono un'occhiata.

- Naaah! - , dissero in coro, ricordando i loro discorsi da ragazzi in dormitorio. Affermare che Harry aveva preferenze per gli uomini era come sentir dire che Malfoy era stato proclamato santo. Da escludere.

Hermione sospirò, alzandosi e camminando nervosamente per la stanza.

- Oh, Ginny - , deprecò Luna, - Hai visto? Ora hai fatto sorgere dei dubbi alla povera Hermione - .

- Siete voi quelli troppo maliziosi! - , sbottò Ginny.

- Ma guarda che hai cominciato tu - , ribattè Luna, gli occhi enormi.

- Ma io non volevo dire che non è un bravo ragazzo - , si difese Ginny, piccata.

- Oh, ora è un ragazzo splendido - , affermò Luna, sognante.

- Appunto. Ma come facciamo a sapere come si comportava in passato? - , continuò Ginny.

- Forse faceva i dispetti ai gatti del quartiere... - , rise Ron, sdrammatizzando.

- O prendeva brutti voti! - , aggiunse Neville, divertito.

- Per me all'asilo era un rubacuori - , ridacchiò Luna.

- Un dongiovanni! E se la faceva con tre o quattro bambine alla volta! - , aggiunse Ginny.

- Quella eri tu - , provocò Ron.

- Cos'hai detto?! - .

Hermione sospirò ancora, uscendo nel giardino degli gnomi e sedendosi sul gradino. Gli altri la lasciarono sola. Per fortuna. Aveva bisogno di pensare; ricordava una delle poche volte che aveva toccato con Harry l'argomento della sua vita prima di Hogwarts. Erano in Grimmauld Place, dopo il diploma, in una delle loro prime volte assieme come fidanzati.

Hermione ricordava la luce dell'alba che filtrava dalla finestra della camera da letto, attraverso le tende scure, e l'atmosfera soffusa e assolutamente magica dell'ambiente. Erano appena svegli, Harry era seduto sul bordo del letto, lei sfogliava un album di vecchie fotografie che aveva appreso essere un regalo di Hagrid stando seduta sulla moquette, il capo appoggiato alle sue ginocchia. Lui le accarezzava i capelli spettinati e sciolti e ogni tanto le assestava il colletto di pizzo della camicia da notte estiva trasparente, sfiorandole la spalla.

- Questi erano i tuoi genitori? - , aveva chiesto Hermione, in un sussurro, osservando la foto che ritraeva James e Lily nel parco di Hogwarts col piccolo Harry in braccio.

- Si - , aveva risposto Harry, con un sorriso triste.

- E da quando sono mancati, tu hai sempre vissuto coi tuoi zii? - .

- Proprio così - .

Hermione aveva sollevato la testa e l'aveva guardato. La luce acerba del mattino appena nato dava alla sua pelle una sfumatura alabastro, in netto contrasto col nero inferno dei suoi capelli, spettinati ma leggeri, e il brillio innamorato dei suoi occhi verde chiaro privi dello schermo delle lenti graduate.

- Non tanto affettuosi - , aveva continuato, - Ma naturalmente poi sei arrivata tu, e ora non sono più solo. Tu hai cambiato la mia vita, Hermione - .

- Oh, Harry! - , aveva appoggiato l'album sul comodino e gli si era accomodata in grembo, le braccia attorno al suo collo, - Io non ti abbandonerò mai. Voglio stare sempre con te, fino alla fine dei miei giorni - .

Hermione ricordava nei dettagli di come era stato emozionante quel loro bacio che sapeva di promesse eterne, ma non poteva certo affermare di aver appreso particolari fondamentali della vita di Harry prima che si incontrassero, nè quella volta, nè altre.

Un'altra afosa giornata di quella strana primavera li aveva accompagnati fino a Hogsmeade per un'uscita di gruppo per le strade della cittadina di maghi. Accadeva spesso che si ritrovassero tutti ai Tre Manici di Scopa per una burrobirra e per svolgere qualche faccenda assieme, a seconda delle loro varie occupazioni. Hermione così come Harry e Neville frequentava il corso d'addestramento per auror, Luna un corso di giornalismo, Ron studiava schemi di quidditch per la sua squadra e Ginny inventava incantesimi per il negozio di scherzi dei gemelli. Spesso si aiutavano a vicenda e passavano giornate allegre in compagnia.

- E' veramente stressante essere un gran campione di quidditch e anche un buon capitano - , si lamentava Ron, lungo la strada, - Inoltre, per colpa di Hermione e dei suoi problemi di cuore, ieri notte non abbiamo parlato di niente - .

Hermione lo fulminò con lo sguardo.

- Dov'è Harry? - , si informò Neville.

- E' in ritardo - , bisbigliò preoccupata Hermione, un mazzo di pergamene da compilare fra le braccia.

Ginny le accarezzò le spalle, cercando di confortarla.

Entrambe sbatterono contro Luna.

- Oh, adesso perchè ti sei fermata di colpo?! - , sbottò Ginny.

Luna guardava dritta davanti a sè, quindi si volse da Ron, - Era così questa strada? - .

Ron piegò la bocca all'ingiù e osservò la strada davanti a loro come un enigma troppo difficile.

- Ma si, non ci sono troppe.... - .

- Piante...? - , completò Neville, esaminando le aiuole straordinariamente fiorite, i rampicanti folti e le erbacce lussureggianti.

- Sembra un sentiero nel bosco... - , osservò anche Ginny, colpita.

- Forse è a causa del clima, come diceva il Profeta - , ipotizzò Hermione, stranita.

Avanzarono tutti, stringendosi gli uni agli altri. C'era un insolito silenzio, l'aria era immobile.

- Cosa c'è laggiù? - , chiese Ron, svoltando verso la piazza, seguito dal gruppetto.

Lo spettacolo che si presentò ai loro occhi increduli era spaventoso; una quarantina di maghi e streghe giacevano a terra, sotto una coltre di piante rampicanti che formava un tetto tra un edificio e l'altro e conferiva un aspetto tenebroso all'intero piazzale. Piante e fiori dappertutto.

La gente riversa sul pavimento era priva di sensi e impastoiata a quello che pareva un enorme serpente scuro. Capirono solo dopo qualche istante che si trattava di tranello del diavolo.

Luna si chinò su un mago di mezza età riverso a terra, - Signore, si svegli! Oh, credo siano morti! - .

In quel momento il mago le afferrò improvvisamente la caviglia nuda, attirandola a sè ed emettendo un rantolo. Luna gridò, incapace di liberarsi dalla stretta.

- Inferi!! - , gridò Hermione.

Ron corse avanti, la bacchetta puntata, - Diffindo! Miseriaccia! Diffindo! - , i suoi incantesimi scalfirono appena il polso dell'inferi, il quale attirò maggiormente a sè Luna.

Tutti gli altri nel frattempo si erano alzati e camminavano verso di loro.

- Il fuoco, Ron! - , suggerì Hermione, estraendo a sua volta la bacchetta.

Ron puntò alla testa dell'inferi che intrappolava Luna, - Ignis! - , un getto di fuoco lo obbligò a mollare la presa, tenendo per un momento lontani anche gli altri.

Luna saltò fra le braccia di Ron, - Grazie, ero in panico! - .

Ron la spinse indietro, - Filiamocela!! - , urlò, gettando altro fuoco per allontanare gli inferi. Il suo attacco ebbe un discreto successo, lasciando loro il tempo di allontanarsi di qualche metro.

Hermione però era rimasta ferma, - Non posso andarmene! Harry potrebbe essere qui da qualche parte! - .

Ginny corse nella sua direzione, decisa a trascinarla via, ma i suoi movimenti bruschi attirarono un inferi più vicino, il quale corse nella sua direzione, pronto ad assalirla.

Non accadde, perchè Neville si gettò per primo sulla strega dai capelli rossi, investendola di slancio prima che venisse agguantata. Entrambi franarono addosso alla vetrina più prossima, infrangendo il vetro e piombando dentro il locale deserto.

Fuori, altri getti di fuoco. Ron riuscì a far allontanare Hermione, e i tre si rifugiarono per un attimo dietro l'angolo assolato, riprendendo fiato.

- Avete visto?! - , strillò Hermione.

- Si, un gruppo di inferi ci ha quasi mangiati vivi! - , piagnucolò Ron.

- No! Quella piantina che danzava, nell'aiuola! Era un fiore fucsia, simile ad una ninfea! L'ho notata quando voi stavate scappando! - .

- Scusami, ma ero concentrato nell'impedire che quei mostri si mangiassero Luna per notare una piantina danzante! - .

- Non capisci, Ron?! - , insisté Hermione, afferrandogli il braccio, - E' quella che controlla gli inferi, probabilmente è quella la fonte di questa crescita delle altre piante! Sembrava un qualcosa di estremamente malvagio! Sembrava una Kisenia!! - .

- Com'è interessante ascoltarti - , intervenne Luna, tranquilla, come se fossero al bar a bere un tè.

Ron sbuffò, - Cos'è una Kisenia?! - .

- Penso sia un tipo di folletto... - , sorrise Luna.

- No - , disse Hermione, - E' magia oscura! Molto potente! È una pianta con una coscienza maligna, conferitagli da uno stregone, ma che poi prende il sopravvento sullo stesso mago! - .

Ron non ebbe il tempo di digerire quella notizia. Era preoccupato per sua sorella, - Staranno bene Ginny e Neville? - .

Ginny tenne le mani premute sul naso di Neville per vari secondi, il viso delicato imbronciato come se fosse furiosa con lui. Dieci, quindici, venti secondi... Neville ebbe un colpo di tosse, e lei lasciò andare.

- Cercavi di soffocarmi! - , le disse, riprendendo fiato, in tono allibito.

Ginny lo guardò, severa.

- Dove sono gli altri? - , domandò Neville. Per colpa della botta aveva perso il senso del tempo e dello spazio.

- Fuori, li ho visti correre dietro l'angolo - , disse Ginny, scostante.

- Andiamo da loro - , Neville si alzò, spolverandosi e afferrandola per la mano per trascinarla.

- Neville!! - , lo bloccò Ginny, strillando.

Lui si volse e la guardò stranito, spolverandole la spalla colma di luccicanti frammenti di vetro.

Neville aveva un graffio profondo sulla guancia.

- Grazie per avermi salvata - .

Neville arrossì furiosamente quando lei si sollevò sulle punte e gli posò un bacio veloce sulla bocca.

- Eccovi! - , urlò Ron, vedendoli ricomparire e tirando un sospiro di sollievo per il fatto che sua sorella fosse incolume. Diede una forte pacca sulla spalla di Neville come ringraziamento, ma non comprese il motivo del rossore dell'amico.

- Dobbiamo ucciderla! - , riprese Hermione, con urgenza.

Gli altri si guardarono straniti; Ron e Luna pensarono che l'assenza di Harry rendesse Hermione più svitata del solito, e gli altri due credettero stesse parlando di uccidere Ginny...

- Hermione, non credo sia una buona idea. Scappiamo a gambe levate ora che siamo tutti assieme, piuttosto!! - , ribattè Ron.

- Se la lasciamo vivere ricoprirà tutta Hogsmeade di tranello del diavolo, altri maghi moriranno e diventeranno inferi, e... HARRY E' QUI per l'amor del cielo!! - .

- Potrebbe essere ancora a casa! - , avanzò Luna.

Hermione sbuffò sonoramente, esasperata, - Va bene. Vado io - , sfilò la bacchetta e uscì dal nascondiglio, ignorando i richiami degli altri. Gli inferi erano all'erta, e appena la videro emergere dalla luce che dava loro ribrezzo ricominciarono a correre verso di lei. Hermione li tenne lontani col fuoco, lanciando a intervalli incantesimi contro l'aiuola dove la Kisenia ballava, generando altri arbusti. Era però complicato tenere distanti gli inferi e prendere la mira per un incantesimo diverso.

Un getto di fuoco si unì al suo, partendo dietro le sue spalle.

Hermione si volse appena, speranzosa, ma si accorse con un pizzico di delusione e ansia che si trattava di Ronald.

- Muoviti, colpisci la Kisecosa, io tengo occupati loro!! - .

Hermione mirò all'aiuola e colpì in pieno la pianta con un incantesimo congelante. Gli inferi si immobilizzarono. Un incantesimo di disintegramento mandò il fiore in mille pezzi. In quell'istante gli inferi caddero esanimi, il tranello del diavolo si ritirò, una breccia si aprì nella volta di arbusti facendo penetrare il sole sulla piazza.

  
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