Quella
sera Peter aveva messo i Bimbi Sperduti a letto prima
del solito, la giornata di caccia era stata più faticosa del
previsto e subito
dopo cena i Bimbi andavano in giro per la tana come corpi senza
controllo
sbattendo contro ogni cosa che gli si parasse davanti. Wendy era in
piedi
vicino alla tavola che sparecchiava e si muoveva a grandi passi verso
la cucina
riponendo ogni cosa al suo posto come una buona mamma. Peter la
osservava
incuriosito, seguiva i suoi movimenti concentrandosi
sull’andatura e sul suo
fare aggraziato. Si concentrò sulla veste bianca tempestata
di foglie che in
quel momento danzava seguendo i passi di Wendy, guardandola Peter si
ricordò
della nuvola che quella mattina aveva avvistato proprio sulla baia dei
pirati,
una nuvola soffice e dal sapore buonissimo che solleticava lo stomaco
appena
ingerita.
Finito di rassettare la dolce nuvola informò Peter che
sarebbe andata a dormire e che se nel caso lui non l’avesse
seguita di non fare
troppo tardi “i bambini come te dovrebbero dormire
più di quanto dormi tu!”.
Peter le rispose con una smorfia e rimase a guardarla mentre
si coricava nel letto pensando “si è proprio una
nuvola”. Provò a stendersi ma
all’improvviso si accorse di non aver sonno e
sentì l’irrefrenabile voglia di
volare fino alla cascata delle sirene.
Sgusciò fuori dalla tana respirando l’aria dolce e
fresca
della notte e cogliendo una leggera corrente di vento si
lasciò sollevare da
essa e si fece cullare fino alla cascata.
Concentrato com’era sulle stelle non si accorse che qualcuno
si stava avvicinando alla roccia lentamente. A tendergli
l’agguanto fu Giglio
Tigrato che gli saltò addosso ricoprendolo di acqua
proveniente dai vestiti e
dai capelli gocciolanti della piccola pellerossa.
Appena vide che Peter rimase impassibile
s’indispettì e mise
il broncio sedendosi a gambe e braccia incrociate, la bocca corrucciata
si
rilassò in pochi secondi e la rabbia lasciò il
posto alla curiosità. Quella
sera Peter era stranamente pensieroso, così gli chiese cosa
gli passasse per la
testa.
“ mi stavo chiedendo..Giglio Tigrato vedi, io so come si
chiamano quei puntini lassù..stelle giusto? Ma cosa vuol
dire? Insomma...cosa sono le stelle?".
Giglio Tigrato scoppiò in una fragorosa risata pensando che
Peter stesse scherzando, ma appena vide lo sguardo interrogativo del
ragazzo
smise e sgranò gli occhi, poi si ricompose e cercando le
parole giuste
cominciò…
“ehm…” tossì non sapendo cosa
dire, si sforzò di riportare
alla mente quello che il nonno le aveva raccontato da piccola sulle
stelle e
provò a spiegarlo a Peter, che la guardava ancora con la
stessa espressione
da…bimbo. Si distese e
ricominciò “quando io essere piccola
pellerossa nonno
raccontare me strana storia su stelle. Lui dire me che stelle essere
anima di
antenati valorosi che quando essere morti lasciare corpo e tornare a
essere
spirito puro e leggero. Più uomo comportare bene in vita
più anima essere
leggera e pura per stare vicino a luna”.
Sperava che questo sarebbe bastato a Peter così
girò la
testa e lo guardò sorridendo, Peter la fissò per
un
attimo e le disse “raccontami ancora, spiegami
meglio,
voglio conoscere la tua storia”
La pellerossa si rigirò a guardare le stelle e si
concentrò.
Era difficile parlare in quel modo, era la più brava ma
alcune parole le
sfuggivano e ora non le trovava, si ricordò che Peter
riusciva a capire la
lingua dei pellerossa così comincio a parlargli in quel modo
tanto curioso
fatto di suoni e gesti che Peter traduceva così
-“di una persona prima del corpo
nasce un anima, l’anima raccoglie tutto ciò che il
corpo percepisce
traducendolo in pensieri che poi diventano ricordi. il corpo invecchia,
l’anima
invece essendo fatta di sensazioni, emozioni non può
invecchiare, si trasforma
ma non invecchia. Nonno dice che l’anima di una persona buona
alla morte del
corpo esce da esso illuminando il circostante di una luce intensa e
calda.
Nonno dice che per un istante riesci a sentire tutto ciò che
quell’anima ha
provato durante la vita del corpo, senti il dolore, la rabbia, la
felicità. Per
un attimo senti che il cuore esplode e l’unico tuo desiderio
e che tutto questo
non finisca perché per la prima volta ti senti davvero
libero da ogni limite
fisico. L’attimo dopo l’anima scatta via verso il
cielo facendosi spazio di fianco
alla luna. Nonno dice che se ti concentri riesci a vedere la Luna che
sorride
alla nuova arrivata donandole un po’ della sua
luce.”.
“se un anima ha subito e inflitto solo sofferenze alla morte
del corpo essa brillerà di una luce soffocata e
ciò che trasmetterà sarà solo
paura e tristezza, sotto il suo influsso senti ancora di più
la pressione del
corpo che quasi ti schiaccia, una volta in cielo quell’anima
prende posto nei
punti più lontani di esso dove la luna non è
capace di dar loro della luce. Nonno
dice anche che nei giorni di luna piena quando le anime risplendono
della loro
luce più intensa esse
si rispecchiano
nel mare e solo per quella notte tu puoi toccarle e sentire quello che
hanno da
dire. Nonno dice che questa storia l’ha ricevuta in dono da
una delle anime al
fianco destro della luna, diceva che era speciale ma non mi ha mai
detto
perché…soddisfatto?”.
Peter ci pensò su, ci pensò proprio tanto.
Così tanto che i
suoi occhi cominciarono a brillare di una luce strana di riflesso a
quella delle
stelle, sembrava stesse diventando egli stesso una stella. Alla fine si
girò e
disse “quando volo lissù sento delle voci
e dei suoni strani, unici.
Tintinnano nelle orecchie, fanno il solletico, mi entrano in petto e mi
formicola il cuore. Solo una volta ho risentito quei suoni, ero davanti
ad una
finestra e un esserino piccolissimo tenuto in braccio da una donna
bellissima
ha aperto gli occhi ed emesso quel tintinnio tanto particolare. Alla
Mamma si
sono illuminati gli occhi e quelli del bambino si sono accesi carichi
di una
luce azzurrina. È durato per pochi secondi ma mi ha tanto
incuriosito. Quando
mi sono rimesso in volo per tornare all’Isola quel tintinnio
mi ha seguito
infrangendosi in tanti altri tintinnii, era tutto uno squillare intorno
a me. Quella
notte davanti alla tana ho trovato una fatina ad aspettarmi, era nuda,
piccola,
e brillava tantissimo. Era appena nata. Era Campanellino! Lei mi
guardava e io
la guardavo divertita cercando qualche foglia per coprirla, poi mi ha
preso un
dito con le sue manine e mi ha detto di guardare in alto e
l’ho vista..c’era
una luce in più quella notte! Lo giuro!”.
“cosa vuoi dire Peter?”. Giglio Tigrato non lo
seguiva più.
Peter sembrava infastidito quando rispose “sto
dicendo che secondo me tuo
nonno si sbaglia, secondo me le stelle e le fate sono fatte della
stessa cosa,
non lo vedi come brillano entrambe? Hanno la stessa luce e fanno lo
stesso
suono! Giglio…le fate e le stelle sono fatte di quel
tintinnio, quel bambino
quella sera ha creato Campanellino e quella stella! È la
risata! È la risata
secondo me che ha creato tutto questo, ed è per questo che
quando guardi il
cielo sembra che loro ti rispondano!”.
Peter si era messo in piedi sulla roccia e saltava su di essa
sbracciando verso la pellerossa e sorridendo come se avesse scoperto
qualcosa
di straordinario. In realtà lo aveva scoperto per davvero,
Giglio Tigrato era
rimasta a bocca aperta, non sapeva più cosa credere, Peter
le aveva mostrato
qualcosa di meraviglioso, qualcosa al quale non aveva mai pensato.
Guardò Peter
prendere il volo e allontanarsi verso la tana col naso
all’insù per continuare
a guardare le stelle, fece appena in tempo a
urlargli, “Peter, pensi che
anch’io abbia creato una stella? Pensi che ci sia una stella
tutta mia lissù?”
metà della frase finì per essere catturata dal
vento, non arrivando così a
Peter che ormai era soltanto un puntino nel cielo. Giglio si distese
un’altra
volta guardando il cielo interrogandolo avidamente, sperando che la sua
stella
le avrebbe risposto. Proprio quando stava per chiudere gli occhi e
rialzarsi
una stella si stacco dal cielo lasciando visibile una scia. La
pellerossa saltò
esultante e corse verso l’accampamento con l’unico
desiderio che le restava per
quella notte: raccontare tutto al nonno.
SA
Ecco il mio primo capitolo. E' forse il più semplice, questo è il trampolino per i capitoli che verrano. Avevo avuto la folle idea di far parlare Giglio Tigrato così come ho fatto nelle prime righe ma credo che a quest'ora mi sarei trovata circa a metà capitolo:) Non vedo l'ora di sapere che ne pensate. Spero che vi sia piaciuto e che vi abbia incuriosita ancora di più! Grazie per essere passate e buona giornataaaa! Io ora corro al mare!
ps: nel prossimo capitolo ci saranno come protagonisti Peter e Wendy.