Fanfic su artisti musicali > Mika
Segui la storia  |       
Autore: Maricuz_M    08/08/2011    4 recensioni
Corse giù dalle scale con quell’aggeggio a cui si dedicava da mesi nella mano destra.
I due amici, in salotto, si girarono nella sua direzione, notando come prima cosa i piedi del ragazzo che si ostacolavano da soli, rischiando di farlo sfracellare a terra non appena sceso l’ultimo scalino.
Genere: Comico, Fantasy | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Dopo che Michael li ebbe raggiunti e un breve scambio di occhiate, capirono cos’era giusto fare. Non erano sufficientemente addestrati per iniziare uno scontro corpo a corpo e buttarsi in mezzo alla mischia che, in quel momento, non si curava di loro, così decisero di sistemarsi velocemente dietro una delle poche macchine, di nuovo, e sparare alle spalle degli avversari così da facilitare il compito agli altri.
Così fecero, e quel che accadde dopo era molto confuso nelle loro menti.
Spari, corpi che cadevano a terra, urla. Come se quel concentrato di adrenalina e paura che avevano addosso non fosse sufficiente per farli partire completamente di cervello.
L’unico momento di lucidità, fu quando sentirono i finestrini della macchina rompersi in mille pezzi dopo un colpo di pistola. Momento perso non appena anche gli ultimi frammenti toccarono terra.
-Porcaccia miseria!- gemette Michael afferrandosi il braccio destro, ferito da un vetro.
Poi, il silenzio.
Nessuno sparo, nessun rumore.
All’improvviso dei passi che si avvicinavano. Carlotta prese la mano di Fortuné e la strinse forte, sperando non sia nessuno di quegli uomini, o donne, dalla faccia poco raccomandabile vestiti di nero.
Colui che avevano davanti, li avrebbero dovuti rassicurare, se non fosse un K.K. con aria leggermente incazzata.
-Ora, con calma, ditemi cosa state facendo qui.- il tono usato dall’uomo, seccato ma con un briciolo di contegno, fece deglutire i tre ragazzi.
-..Una passeggiata..?- disse, o meglio, chiese incerto Michael.
-Non è il momento di fare il simpatico.- lo riprese il più grande, prima di guardare il suo braccio –Che hai fatto lì?-
-Il finestrino..-
-Bene. Così imparate. Alzatevi, curatevi da soli e vi aspetto domattina alle 9 in punto nell’ufficio.- lanciò un’ultima occhiata dura ai tre giovani, prima di tornare dagli altri che stavano aiutando William, ancora sanguinante, a raggiungere una macchina.
Rimasero un minuto fermi, a respirare profondamente dopo quell’interminabile apnea durata fino alla fine del primo round, nonché più semplice della sfuriata di K.K. .
-..Dite che ci licenzia?- domandò d’un tratto il fratello maggiore, ricevendo una gomitata dall’altro.
-Non è il momento di scherzare. Quello ci ammazza.-
-“Quello”, come dici tu, sei tu.-
-Non iniziamo, ragazzi.- li fermò Carlotta –Andiamo, fasciamo il braccio di Michael e a letto. Domani ci aspetta una giornata pesante.-
 
Il tragitto e il rientro nel loro appartamento fu prevalentemente silenzioso. Nessuno commentava ciò che era appena successo o ciò che sarebbe successo il giorno dopo in quell’ufficio che, secondo Michael, sarebbe diventato il loro patibolo.
Seduta sul divano insieme agli altri, Carlotta disinfettò il taglio sul braccio dell’amico, che per fortuna non era troppo profondo, poi lo bendò.
-..Fort, ma com’è che hai fatto a sparare?- il silenzio terminò, come al solito, grazie al maggiore dei tre.
-Sinceramente non lo so..-
-Ecco. A proposito..- iniziò l’italiana avvicinandosi a Fortuné imbarazzata –Io.. Beh, non ti ho neanche ringraziato.. Mi hai salvato la vita..-
In risposta, le sorrise e le prese la mano. Lei, per quel semplice contatto, venne scossa da un brivido, e quando invece si ritrovò abbracciata al suo amato, arrossì violentemente. Nonostante il disagio iniziale però, bastò sentire il calore del suo corpo e il battito del suo cuore per tranquillizzarsi. Si diede della stupida romantica, ma sapeva di non poter farci niente. Era semplicemente innamorata, e doveva abituarsi ai suoi momenti di poca razionalità.
-Non potevo certo lasciarti sparare da.. quello lì.- disse quasi infastidito dal nominarlo.
Carlotta sorrise e si strinse più a lui, prima che continuasse –E poi sai che ti voglio bene, non voglio mica perderti, io!-
Il sorriso si spense leggermente. “Ti voglio bene”. E’ bello sentirselo dire, peccato non le bastasse. Prese un profondo respiro, si staccò e lo baciò sulla guancia, come se niente fosse. Era sempre così quando, quelle poche volte, se lo sentiva dire. “Ascolta, fingi un sorriso e digli che anche tu gli vuoi bene, molto bene” era diventato quasi un motto per lei.
-Anche io ti voglio bene, koala.- rise la ragazza, facendosi seguire a ruota dall’amico.
La risata però cessò lasciando il posto ad un’espressione pressoché confusa, quando Fortuné fece due più due.
 
-Ok, ok, ho capito. Significa Koala Kid.-
-Ko..Koala Kid?-
-Si, Koala Kid.-
-Perché Koala Kid?-
-Non ho voglia di parlartene, e non insistere. Questa volta non cedo.-
 
Stava iniziando a capire il motivo per cui K.K. avesse scelto proprio quel nome. C’entrava Carlotta, ormai era chiaro. Ma che fine aveva fatto? Dov’era in quella dimensione la sua amica? Perché era diventato un argomento tabù?
-Fort..?- lo chiamò perplesso il fratello, destandolo dal suo breve ragionamento.
-Si.. No. Cioè, stavo pensando.-
-Non mi dire.-
Il piccolo Penniman sospirò alzandosi e dirigendosi verso la sua camera da letto –E’ la stanchezza. Ho rischiato la vita due volte oggi: allenamento e sparatoria.-
-Wow. La tua vita è emozionante quasi quanto quella di Ash Ketchum! Dove hai messo le medaglie? E Pikachu? E..-
-Ok, ho capito che ce l’hai ancora con me perché da piccolo ti ho rubato il Gem Boy, ma potresti anche smetterla di rinfacciarmelo!-
-Assolutamente no! Avevo quasi vinto contro Gary! Quel bastardo..- ribattè indignato Michael.
-Ok, io vado a dormire.- così dicendo, Carlotta chiuse la discussione.
 
Chiusero la porta del loro appartamento.
In quel corridoio regnava il silenzio. L’unico suono era quello dei loro passi e i sospiri di Michael, convinto di sprecare i suoi ultimi minuti di vita stando zitto senza neanche rivolgere il suo ultimo insulto al fratello.
Che poi, si diceva, non era neanche colpa sua. Erano stati loro a convincerlo, Fortuné con le sue motivazioni improvvisate e Carlotta con i suoi occhi dolci e le frasi da film. Assurdo, ma avevano avuto effetto su di lui. Scosse la testa sbuffando rumorosamente per la decima volta in venti passi, lenti e strascicati.
-La smetti di sbuffare?- sbottò l’occhialuto.
-Io sbuffo quanto mi pare, per colpa vostra sono costretto a morire!-
-Ma sentilo!- urlò scioccato l’altro –Chi è che ha chiesto “andate disarmati?”?!- rifacendogli, ovviamente, il verso.
-Non ho capito, scusa. Dovevo andare là a farmi ammazzare? Almeno mi sono allungato la vita di..- fece il conto –dodici ore!- terminò.
-Smettetela. Siete peggio di cane e gatto!- li rimproverò la ragazza, posizionata tra i due.
Dopo una breve esitazione, però -..Io sono il cane.-
I due diciannovenni spalancarono gli occhi guardando Michael, poi sospirarono esasperati.
Arrivati davanti alla porta dell’ufficio, si fermarono lanciandosi delle occhiate veloci, carichi di saluti e addii.
-Perché non ci hanno scritto “dangerous”, sulla porta?-
-Perché non ci hanno scritto “idiota”, sulla tua fronte?- domandò sarcastico l’occhialuto.
-Perché non ci hanno scritto “santa”, sulla mia?- chiese di conseguenza l’italiana, fissando adirata la superficie davanti a lei, prima di bussare.
-Avanti.- la voce era senza dubbio quella di K.K.: pacata e costantemente seria.
Entrarono, un po’ impacciati, per poi richiudersi quella dannata porta alle spalle, dopo averla guardata con un pizzico di nostalgia.
Seduto dietro la scrivania c’era il loro futuro uccisore e, appoggiato come sempre, Ixen, che li guardava con aria sinceramente dispiaciuta da “Scusate, ma è incazzato e ve lo sorbite.”
-Prego, sedetevi.- li invitò il trentenne, con tono apparentemente calmo e gentile.
Si guardarono diffidenti, poi si sedettero senza fiatare. A partire dalla sinistra di K.K.: Fortuné, Carlotta e Michael.
Lo fissarono senza emettere un singolo suono, così, come stava facendo lui.
I suoi occhi castani li osservavano, non facendo trasparire nessuna emozione. Michael pensò che, se fosse stato il gioco “Chi ride per primo”, avrebbe sicuramente vinto senza neanche impegnarsi.
Ma in una situazione come quella, chi avrebbe riso?
Tutta la scena sembrava una fotografia. Ixen che squadrava tutto, quieto e silenzioso. I ragazzi sentivano un peso sullo stomaco, impauriti da ciò che avrebbe potuto fare il loro “capo”. Questi, invece, era assolutamente impassibile. Se ne stava lì, appoggiato allo schienale ad aspettare chissà cosa.
Tutti trasformati magicamente in statue.
Poi un movimento, proprio dell’uomo con le cicatrici sul viso. Si era proteso verso di loro, staccando la schiena dalla sedia e appoggiando i gomiti sulla scrivania, incrociando le braccia.
-Ora.. Con calma e tranquillità..- iniziò, continuando a fissarli e rassicurandoli in qualche modo per il tono pacifico usato -SPIEGATEMI PERCHE’ CAZZO NON SIETE RIMASTI NELL’APPARTAMENTO.- le ultime parole famose.
Deglutirono contemporaneamente, senza distogliere lo sguardo.
-Quale parte, parola, lettera della frase “Non vi muovete” non ha recepito il vostro cervellino?-
-Forse il “non”..- tentò Michael, con la testa abbassata e la voce bassa.
K.K. lo fulminò –Pensi sia il momento adatto? Dovresti essere il più maturo. Perché ti sei fatto convincere?-
-Ecco, su questo potrei aprire una discussione.- anche il riccioluto si appoggiò alla scrivania –Vedi, io inizialmente non ero d’accordo, ma..-
-NON MI INTERESSA.- lo fece deglutire una seconda volta, spaventato.
-Per me potrebbero pure averti minacciato di rasarti i capelli a zero, voi non dovevate venire! Per fortuna alla fine non vi è successo niente, ma avete rischiato veramente tanto.-
-K.. Non per farti cambiare idea, hai perfettamente ragione ma.. Se non ci fossimo stati quella donna vi avrebbe uccisi, o almeno ferito..- si azzardò a dire Carlotta, usando intelligentemente un tono tranquillo e rispettoso.
-E questo è positivo.- intervenne Ixen, in loro aiuto.
-E’ una questione di principio. Voi non dovevate disubbidire agli ordini. Se lui vi aveva detto di non venire, evidentemente era quello che dovevate fare. Se avessimo voluto mandarvi a fare subito sparatorie e risse, non vi avremmo portato qui per fare l’addestramento.- riprese la parola K.K. .
-Ma la battaglia è anche la nostra, ci sentivamo in dovere di aiutarvi..- disse Fortuné.
K.K. sospirò e riprese un’intonazione normale –Ragazzi.. Non voglio fare la mamma rompiballe con la seguente frase, ma è per il vostro bene.-
I tre abbassarono lo sguardo, colpevoli. Sì, erano d’accordo con lui, ma rimanevano dell’idea che se fosse ricapitata l’occasione, avrebbero rifatto la stessa cosa.
-Spero di essere stato abbastanza chiaro. Andate a prepararvi, alle 10 in palestra.-
Annuirono e senza dire una parola, uscirono da quella stanza.
Rimase il silenzio, poi Ixen si sedette di fronte ad un pensieroso K.K. .
-Ciccio, ti do ragione su tutto, ma devi ammettere che senza lo sparo di Carlotta saremmo potuti morire entrambi.- disse con un sorrisetto strano sulle labbra.
-Lo so.. Ma hai visto che un minuto dopo aveva la pistola puntata alla gola?- domandò, spaventato al solo immaginare di nuovo la scena.
-E hai visto che una certa persona, chiamata Fortuné Penniman, gli ha salvato la vita sparando all’armadio a 856 ante che aveva davanti?-
Poco dopo, riprese, senza nascondere un sorriso malinconico –Mi spiace bello, ma quei tre sono un trio esplosivo. Non si tengono fermi.-
-Già..- mormorò.




Ed eccoci qua, superstiti dello sclero del tanto amato K.K. .
Che ne dite? Pensate che i ragazzi abbiano fatto bene ad intervenire? =)
@Kokuro: Grazie mille per i complimenti! :D Ebbene, Carlotta per adesso non muore! Mi spiace per averti fatto venire un colpo, ma era proprio questo il mio intento. Non per te ovviamente, ma per l’effetto che volevo dare. xD ;)
@Viyanga: Ashi! E’ un periodo che ti lasci andare con le dimostrazioni d’affetto in pubblico!! :3 Grazie di cuore! :D 1. Così mi smonti. Mi stavo gasando per quella parte e te mi dici che te l’aspettavi, ma infondo.. Tu sei tu. 3. Kick-Ass è un gran film. Taaanto amore. 5. Aspetterò che tu trovi la motivazione logica. Ps: Compatisci anche me.
@LexiPopUp: Meglio tardi che mai!! :P Grazie, soprattutto per il “figherrimo”! Molto gentile! :D Mi impegnerò e scriverò nel migliore dei modi. Sì, sì!!
Alla prossima! :D
Cicciopalla.
   
 
Leggi le 4 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Mika / Vai alla pagina dell'autore: Maricuz_M