[33]La fine di tutto
La testa iniziò improvvisamente a girarmi in
maniera impressionante: avevo preso una bella batosta contro uno
dei tanti sempreverdi che circondavano il castello.
Quando cercai di riprendere il respiro
sentii il petto bruciare e il sangue uscirmi dalla bocca.
Non ero del tutto integro
dal colpo inferto da Virginia.
Virginia: la Tassorosso
che mi aveva tradito.
“Cough!! Cough!!!”
Non c’era niente da fare: anche provando a
schiarire la voce non riuscivo a riprendere a respirare correttamente.
La ragazza era riuscita con un colpo solo a
mettermi in difficoltà.
Mi aggrappai all’albero e mi eressi in piedi a
fatica.
“Te l’avevo detto che potevamo divertirci assieme,
Ed…”continuò Virginia scostandosi i capelli corvini dal volto candido.”…Io mantengo sempre quello che dico…”
“Lascialo andare…”tossii io sputando sangue nella
neve.”Lascia stare Harry e tutti gli altri…”
La ragazza ci squadrò e scoppiò a ridere dopo aver
allontanato dalla mano di Harry la sua bacchetta.
Ora eravamo tutti e due
disarmati contro di lei.
“Che cosa?”continuò
ridendo”Non puoi mica dettare le condizioni del gioco!”
“Chi ti ha mandato da noi?”chiese Harry alzandosi in piedi tremante.
Sapeva che dovevamo prendere tempo
prima che arrivassero i soccorsi.
“Mi sembra ovvio…secondo te chi altri se non il Signore Oscuro desidera la fine del Sopravvissuto?”
“Allora se ha mandato anche te significa che Nott ha fallito…”ghignò Harry
soddisfatto”…ed ha pagato con la vita…”
Virginia sorrise e catapultò Harry
contro il muro facendolo sbattere violentemente.
Ne approfittai
per avvicinarmi ed attaccare direttamente la ragazza.
“Fermati!!!!”mi bloccò
lei”Se osi fare un altro passo, giuro che ti farò assistere in prima persona
alla fine del tuo amato…”
Mi bloccai fissandola, mentre Harry
cercava di riprendersi dal brutto colpo.
Era inerme quanto me: disarmato e ferito.
“Devo farti i miei complimenti…”dissi iniziando a
ridere nervosamente.
Virginia spalancò gli occhi, offesa dalla mia
reazione.
“…sei stata veramente brava ad ingannare tutti!
Proprio un’attrice nata…Ma dimmi…hai sempre mentito per tutto il tempo oppure
per un attimo ti sei veramente rivelata…sincera?”
“Ma cosa stai blaterando,
stupido essere?”
“Non ti senti come una marionetta nelle mani di
qualcuno che si disinteressa completamente della tua vita? Ci hai mai pensato?
Non penso che se dovessi fallire il tuo Lord verrebbe a salvarti, giusto?”
La ragazza s’innervosì e si scoprì il braccio
destro, rivelando un tatuaggio marchiato nella carne.
“Mi basta pensare che con il nostro sacrificio, Voldemort avrà il potere che tanto ambisce…Io credo in
questo!”
“Questo?? Credi in una persona
che si disinteressa della tua vita?”
“Smettila!!!!”urlò la
ragazza”Sectum Sempra!!!”.
Una scarica mi colpì in pieno, buttandomi nella
neve gelata.
Avevo il petto dolente e la schiena iniziò a
bruciarmi da impazzire.
Il colpo subìto precedentemente contro gli alberi aveva riaperto le ferite
nella schiena.
Non era proprio la mia giornata!
Le braccia non riuscivano a reggere il peso del
mio corpo e il sangue continuava a scorrere dalle vesti al candore naturale nel
terreno.
“Povero sciocco…”disse Virginia afferrandomi per i
capelli.”Non capisci quanto sia stupido cercare di
innervosire una Mangiamorte? La buona volontà e
l’ingenuità di una civetta non bastano per sopravvivere!!”
“…Ed io che…che pensavo
non credessi alla mia storia della trasformazione…”sussurrai a fatica.
“Oh, ma io ci credo eccome…”disse
lei passando un dito sulle mie labbra insanguinate”…e mi sono sempre chiesta
come sarebbe stato…”continuò baciandomi”…assaggiarne una…”
“Sei folle…”dissi cercando di non svenire per il
troppo sangue perso.
Avevo solo una soluzione per porre fine a quella
situazione.
“Credi nel grande amore, Edwige?”chiese
sorridendo”Oh, scusami…è ovvio che ci credi visto che
sei così stupido e banale come essere…Comunque, credendo nel vero amore, non
pensi che esso debba essere basato sulla verità tra i due??”
Rimasi in silenzio guardandola con disprezzo.
Sentire parole come ‘amore’
e ‘verità’ uscire dalla sua bocca mi facevano nauseare.
“Non rispondi? Beh, allora voglio proprio vedere
che faccia farai quando sul suo punto di morte sarò io
a rivelare al tuo padroncino la tua vera identità…”
“A quanto pare vuoi
essere malvagia fino in fondo…”
“Anch’io ora devo farti i
miei complimenti: sei stato proprio bravo ad ingannare tutti…Harry in particolare….e dimmi”continuò trascinandomi per la
camicia mentre il gelo della neve entrava dal colletto bruciando sulle
ferite”…Hai sempre mentito anche tu per tutto il tempo oppure per un attimo…-com’era?? Ah, sì-…ti sei veramente rivelato sincero??”concluse mollando la presa.
Ero a pochi metri di distanza da Harry che stava cercando di rialzarsi in piedi.
“Penso che ora sia tu la marionetta…una marionetta
nelle mie mani…”
“Cosa diavolo hai
intenzione di fare? Tra poco Auror, insegnanti e
studenti si precipiteranno qui a risolvere la situazione…sarai capace di tenere
testa a centinaia di persone?”chiesi spavaldo.
Virginia mi prese per il colletto mentre Harry cercò di avvicinarsi.
La ragazza era capace di tenerlo d’occhio.
“Vediamo se tutti se la prenderanno solo con me…”
“Che cosa hai intenzione di…”
”Tu che conclusioni trarresti se trovassi il cadavere
dello Sfregiato tra le braccia di uno studente novello dagli occhi
spenti…imbrattato di sangue?”
Mi raggelai.
Virginia aveva realmente intenzione di fare
qualche pazzia.
Dov’era
finita quella ragazza che avevo conosciuto fino a pochi giorni prima?
“Non farlo…”sussurrò Harry
con la voce spezzata dal continuo tentativo di riprendere fiato.
“Chissà se l’amore a cui tanto tieni ti proteggerà
dalla magia dell’Imperius…”
“Che cosa diavolo…”dissi
scostandomi.
“Ucciderai il tuo amato Harry
senza accorgertene…”concluse lei puntandomi la bacchetta addosso.
Ero finito.
Come potevo oppormi prima che le sue labbra
creassero tale sortilegio sulla mia volontà?
L’unica cosa che potevo fare era aggredirla.
Le mie mani si deformarono sotto gli occhi di Harry che sorpreso guardava la scena.
Mi dispiaceva tantissimo rivelargli il mio lato
oscuro in questo modo.
La ragazza scandì le parole mentre la sua
bacchetta iniziò ad illuminarsi.
Non potevo farmi sottomettere in questo modo!
Virginia si bloccò di colpo e il suo sguardo si
abbassò sulla spalla destra che lentamente stava assumendo un colore cremisi.
Ora eravamo attaccati l’uno all’altra.
“Non sono così debole da diventare la tua
marionetta…”specificai sporcando la mia camicia del sangue della ragazza.
“Mi…mi sottovaluti, civetta…”disse chiudendo gli
occhi.
Poi tutto nero.
Entrambi fummo avvolti da un invisibile forza che mi fece rallentare il respiro, comprimere il petto
e confondere l’orientamento.
Cosa
diamine stava succedendo?
Quando
riaprii gli occhi mi ritrovai nella camera da letto del dormitorio
completamente vuota.
“Dimentichi che la Materializzazione
è una specialità di noi maghi…voi animaletti non potete di certo capire la
magia, giusto?”esordì Virginia.
Ritrassi gli artigli nella mano allontanandomi dal
mostro che avevo davanti.
Quella non era più la mia amica.
Era una terribile Mangiamorte.
“Perchè siamo arrivati
fin qui??”
“Ma come….”disse la ragazza scoppiando a
ridere”Non dirmi che non riconosci questo posto!!”
Rimasi in silenzio cercando di capire fino a che
punto voleva arrivare.
“…questo sarà il luogo della tua morte!”concluse
facendo frantumare la finestra.
I frammenti di vetro caddero a terra e scivolarono
fino a noi.
Ora avevo chiare le sue intenzioni.
Il sogno che avevo fatto notti prima era veritiero
e premonitore.
Sarei morto.
Virginia sorrise e con un solo gesto mi scaraventò
al pavimento facendomi atterrare sulle schegge di vetro.
Quella scena l’avevo già vissuta e non volevo
riviverne l’epilogo.
Le mie mani già imbrattate di sangue estrassero le
schegge che si erano conficcate nella schiena, facendomi barcollare.
Avevo decisamente perso
troppo sangue.
“Sei così patetico…”borbottò la ragazza
slacciandosi il mantello”…potresti evitare di soffrire
piegandoti al mio volere…invece…sei propenso a voler morire così brutalmente!!”
“Non…non ho molte altre possibilità, non
credi?”dissi sarcastico avvicinandomi alla finestra
spalancata.”Coraggio…fallo…”
“Vuoi veramente morire senza lottare?? Sei
veramente penoso…”concluse la ragazza avvicinandosi a
me.
Sentii la sua bacchetta sfiorarmi il viso e la sua
mano sul mio collo.
“Voglio che tra noi ci sia un addio dolce e
sincero prima di un Avadakedavra…”continuò
baciandomi.
Mai come allora tali labbra furono così amare ed
allo stesso tempo così lascive.
Sentii il sangue mescolarsi alle lacrime che
involontariamente scorrevano dai miei occhi.
Era la mia fine?
La bacchetta della ragazza iniziò a bruciare
provocando una scintilla che presto avrebbe posto fine alla mia vita.
I suoi assaggi furono così intensi che Virginia
non si accorse della svolta che aveva preso la situazione.
La ragazza si bloccò e si scostò da me.
La sua bocca schiusa lasciava scorrere rivoli di
sangue fino al mento facendola boccheggiare leggermente.
“Ma…cosa…”
“Addio Virginia…”dissi ritraendo definitivamente
gli artigli dal suo petto.
La ragazza non rispose e barcollando si aggrappò
al muro imbrattandolo di residui organici e sangue che fuoriuscivano dal seno
al bacino.
Così crollò al pavimento esanime.
Rimasi per qualche secondo immobile ed impalato
davanti alla ragazza. Avevo lo sguardo vacuo ma ancora terrorizzato.
Poi, piangendo, scagliai contro la figura tutta la
mia rabbia.
“Non dovevi farmelo!!!”urlai
in lacrime”Non dovevi tradirmi!!!”dissi disperato crollando sul pavimento.
Ero esausto e debole.
Probabilmente sarei morto dissanguato, ma me ne
sarei andato via felice: ero riuscito a salvare Harry.
Ora non m’importava più nulla di niente.
Ruotai lentamente la testa verso il cadavere di
Virginia guardando i suoi occhi spalancati verso il soffitto e le mani
aggrappate ai tessuti delle lenzuola del letto di Ron.
Povero Ron: ora sì che
la sua cravatta era da buttare.
Non potei fare a meno di ridere pensando al fatto
che probabilmente presto sarebbe tutto finito.
Cara
luna, grazie per aver esaudito i miei desideri.
Grazie
per avermi dato una nuova vita, dei nuovi amici e l’amore.
Mai
come in questi giorni sono riuscito a vivere.
Grazie
anche a te, caro Harry, per aver saputo apprezzare
ogni mio più piccolo difetto. Ti amo e la mia anima, come il mio corpo, ti apparterrà per sempre.
Non
dimenticarmi, perché io non lo farò.
Non
dimenticherò mai i momenti passati assieme, la nostra unione e la prima volta
che ti vidi.
Non
da umano, non da Edward.
Solo
da Edwige.
Mi rimase solo una cosa prima di morire: dire la
verità.
Forse sarebbe stata l’unica cosa che non sarei riuscito a compiere.
E
poi, questa volta definitivamente, fu tutto nero.