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Autore: MissHarvelle    11/08/2011    1 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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CAPITOLO 7
 

Il giorno dopo Elena si svegliò presto e fece colazione molto prima degli altri clienti dell’ albergo.
Si era messa un semplice abito perché non voleva che la signora Rizzo o peggio ancora Jacqueline pensassero che lei voleva attirare l’ attenzione, ma non si rendeva conto che poteva indossare qualsiasi cosa e essere lo stesso elegante e perfetta.
Il tempo passò. Claudio non si faceva vedere. Elena cominciava a spazientirsi.
Aveva pensato che sarebbe venuto presto,così,quando l’ orologio suonò le 10,30 cominciò a dubitare del suo arrivo. Col cuore che le batteva forte,misurava in lungo e in largo la hall.
Lo faceva apposta a farla aspettare? A che pro? Per l’ ennesima volta andò alla porta a dare una occhiata alla piazza.
In quel momento comparve il signor Depardieu,il proprietario dell’ albergo, che, vedendola preoccupata,le chiese se andasse tutto bene.
“si si..grazie. sto solo aspettando una persona.”
“ah..un giovanotto forse? Nell’ attesa, gradirebbe una tazza di caffè?”
“davvero??grazie mille, signor Depardieu.”
Aveva bisogno di buttare giù qualcosa. Forse l’ avrebbe calmata. Sorrise al direttore che si allontanò . Qualche minuto dopo il direttore ritornò con un vassoio e la fece accomodare nel salotto.
Quando la vide seduta ,le sistemò davanti il vassoio su un tavolino basso.
“Ecco signorina” disse tutto soddisfatto di sé.
Rimasta sola, Elena stava per bere la sua tazza di tè quando ebbe l’ impressione di essere osservata. Alzò di scatto la testa e il suo sguardo incontrò quello duro come l’ acciaio di Claudio.
Per un attimo il suo cuore cessò di battere. La tazza le ricadde sul piattino.
“Allora,sei pronta ?”disse lui,venendo avanti.
Elena sospirò profondamente.
“Lo sai che sono le undici passate??”
“ E dopo?” rispose di rimando l’ uomo.
“ come e dopo? Sono qui che aspetto dalle 8!! Credo che volessi portarmi alla villa stamattina!”
“é così infatti!” disse lui,con una indifferenza esasperante.
“ Ma é quasi ora di pranzo!”
“Vuol dire che mangerai da me..”
“Non costringermi a questo Claudio, per favore!”
L’ espressione dell’ uomo si indurì.
“ti consiglio di andarti a cambiare”le ordinò senza tenere conto della sua preghiera.” La gonna non va bene per quello che ho in mente. Mettiti un paio di pantaloni.”
Elena si alzò docilmente e ,senza dire una parola ,uscì dal salotto e andò in camera sua facendo gli scalini a due a due. Si tolse l’ abito e infilò un paio di jeans con una camicetta verde. Ne lasciò i primi due bottoni slacciati. Poi controllò lo chignon e ridiscese quasi correndo.
Claudio era alla seconda tazza di caffè , mentre il signor Depardieu chiacchierava con lui con molto rispetto.Elena represse l’ indignazione che sentiva dentro di sé. Appena fu nel salotto il direttore si girò verso di lei.
“ il signor Rizzo mi ha detto che vi porterà a vedere l’ allevamento, signorina..sono sicuro che si divertirà moltissimo !”
“ certamente” disse lei non molto convinta.
Claudio si era alzato e la guardava con attenzione. Terminò il caffè ,posò la tazzina sul piattino e andò verso di lei. “ é molto meglio così.” dichiarò.
Elena si sentì arrossire. Claudio salutò il direttore e insieme uscirono.
Il tempo era magnifico,e in altre circostanze una intera giornata all’ aria aperta l’ avrebbe resa felice. Invece, si sentiva nervosa e incapace di rilassarsi.
Al cancello dell’ albergo erano attaccati due cavalli,uno bianco e l’ altro nero. Della macchina nessuna traccia. Elena si girò verso Claudio con una domanda negli occhi.
“Sei delusa?? Pensavi di fare un bel viaggetto in macchina ?”
“lo sai senza che te lo dica..sono anni che non montò a cavallo! ” gli rispose con voce irata.
“ tre anni..per essere precisi!” sottolineò lui.
Elena guardò altrove. Claudio,in tutta risposta,tese la mano per aiutare la ragazza a montare in sella sul cavallo bianco,ma lei rifiutò,e fece da sola. Lui la fissò per qualche istante,quasi a misurarne le capacità,poi, con il suo caratteristico alzar di spalle,montò a sua volta sulla giumenta nera. Con un leggero colpo ai fianchi,misero entrambi in moto i due quadrupedi.
Il cavallo era facile da guidare,ed Elena si accorse ben presto di non aver perso la sua abilità di cavallerizza. Era stato Claudio ad insegnarle a cavalcare,e lei non aveva dimenticato nessuno dei suoi insegnamenti.
Percorsero un viale ombrato. Claudio salutò parecchie persone.Elena lo seguiva a poca distanza.
Solo quando le case finirono e cominciò la campagna,lui si voltò e le chiese ironicamente:” fai fatica a seguirmi ?”
“assolutamente no!”
“allora vuoi degnarti di camminare al mio fianco? Non sono mica uno di quei sceicchi arabi che esigono che le loro donne camminino tre passi indietro !”
Con un gesto di rassegnazione, Elena fece avanzare il cavallo per raggiungerlo. Claudio la guardò,impaziente.
“Potremmo accelerare l’ andatura,o è chiedere troppo ?”
Senza rispondere,la ragazza si mise al galoppo. L’ aria aveva un sapore salato e lei si lasciò penetrare da un senso totale di libertà. Si sentiva allegra ed eccitata ,ma nello stesso tempo l’ assalivano i ricordi. Non era la prima volta che faceva quella strada a cavallo con lui! Ma allora i loro rapporti erano molto diversi..
Si voltò verso Claudio. Nel momento in cui i loro occhi si incontrarono, lui spronò deliberatamente la giumenta nera e,oltrepassando Elena,si diresse verso la palude in direzione dello stagno.
Elena non esitò neppure un istante:lo inseguì.
I cavalli rallentarono l’ andatura quando entrarono nello stagno..lo spettacolo era magnifico,indescrivibile…
“sempre delusa??” le chiese Claudio.
Elena scosse la testa.
“non trovi la gita troppo faticosa? Stai bene?”
Di nuovo, Elena scosse la testa. “Senza dubbio domani avrò le ossa tutte rotte,ma qui é tutto così bello che non ho avuto il tempo di pensare a me stessa”.
“Perché l’hai fatto?”
Lei rimase senza fiato.”Fatto cosa ?”
“Perché te ne sei andata senza avvertirmi. Non credi che io avessi almeno il diritto di saperlo prima?”
La squadrava con uno sguardo orribile,impietoso,sotto il quale Elena si sentì a disagio,poi si incollerì. Per la prima volta da quando era arrivata lì si sentiva in pace..e in quel momento Claudio,con la sua crudele abilità,gliel’aveva tolta.
“tua madre ti avrà certo spiegato tutto” disse,con voce tesa.
Claudio imprecò.
“Non é di mia madre che parlo! È di te! Desidero sapere perché hai voluto mettermi in ridicolo ! Voglio sapere quale errore ho commesso.. perché ..dopo quello che c’è stato tra noi quell’ ultima notte,tu hai..”
“basta! basta!”
Elena si tappò le orecchie con le mani per tentare di non sentire più quella voce violenta.
“a che scopo rivangare il passato?? Tu hai scelto la tua strada,io la mia. Questo é tutto quello che c’è da dire!”
“maledizione a te! No,non è vero,non è possibile..!”
“sono del tuo parere” riprese poi più calmo..”niente può cambiare il passato! Ma io voglio sapere..”
Non fece in tempo a finire la frase che già Elena si era lanciata al gran galoppo,incurante dei pericoli….



Note dell' autrice: allora che ne pensate di questo settimo capitolo? Fatemi sapere mi raccomando ;) a presto (spero) Fabi **

  
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