Videogiochi > Final Fantasy VI
Segui la storia  |       
Autore: zenzero    14/08/2011    2 recensioni
Fanfiction illustrata.
L'adolescenza dei due giovani principi di Figaro narrata dal punto di vista del diciassettenne Sabin.
Nei primi tre capitoli la storia è inventata, nei seguenti ho fatto una novelization, una trasposizione letteraria di quel che avveniva nel gioco.
Genere: Fantasy, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Edgar Roni Figaro, Sabin Rene Figaro | Coppie: Chupon/Typhon
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
veleno

Anche oggi fa caldo. Ma al momento  ho pensieri diversi in testa. Sono impegnato a respingere l’attacco di Vargas. So bene che il giovane sta anche cercando molto di controllarsi ma per me rimane un avversario da cui è difficile difendersi.

ScreenShot007

Duncan ha voluto che lottassi contro suo figlio. Questa infatti è la nostra ultima lezione.  Riesco ad evitare  una presa di Vargas e sferro anche un pugno che riesce addirittura ad arrivare a segno. Anche il giovane è sorpreso. Ma non mi lascia la soddisfazione a lungo. Compie una sorta di abbraccio e mi getta a terra come un sacco di patate. Continuo a ringraziare il fatto di starmi allenando sulla sabbia.

Prima che possa muovermi Vargas piomba su di me e mi immobilizza. Riesco appena a sollevare la testa.  Schiaffo la mano destra a terra in segno di resa.

 

“Dunque, è ora di andare, Altezza”, dice Duncan quando la lezione si conclude.

Io annuisco tristemente. “Dovete..davvero partire?” chiedo.

Vargas sghignazza. “Vorresti che restassimo per te?”. Duncan gli posa una mano sulla spalla per intimargli di star zitto.

“Abbiamo una tabella di marcia da rispettare. Partiremo domattina all’alba, ci dirigeremo alle montagne di Jidoor”.

Spalanco la bocca, stupito. Jidoor è lontanissima. E loro la raggiungeranno a piedi!

“Beh..buona fortuna..davvero!” riesco a dire.

ScreenShot006

“Grazie, Principe. E’ stato un onore averle impartito degli insegnamenti. Vedrete però che prima o poi le nostre strade si incroceranno di nuovo.”

“Naturalmente”,  dico io.

Ci abbracciamo. Con Vargas, invece, stringo solo la mano.

Come sempre li guardo allontanarsi, divenire sempre più piccoli nel deserto. Ma nel vederli ora si accompagna uno strano senso di amarezza.

 

Nei giorni successivi nulla sembra cambiare, a parte il fatto che ora ho i pomeriggi liberi. Mio fratello continua a correre dietro chiunque porti la gonnella.

Nostro padre non torna al castello spesso. Ultimamente è sempre più ombroso.

 

Un pomeriggio per passare il tempo mi metto a leggere sul mio letto. Edgar entra in camera senza bussare. Ha uno sguardo un po’ smarrito.

“Sabin”, inizia, preoccupato, “ultimamente hai fatto caso a papà?” mi chiede.

Il libro non è molto interessante così lo lascio perdere.

“A dire il vero negli ultimi giorni non l’ho visto spesso. Mi sembra solo un po’ stanco”, rispondo indifferente.

Edgar scuote la testa. “C’è qualcosa di più. Prima l’ho aiutato, a fare il bagno ai Chocobo. C’è qualcosa che lo turba..ha come un’ombra sul viso. Non parla quasi per niente. E sembra anche più smagrito del solito.”

Non capisco cosa voglia dire. “Forse ha solo tanti pensieri per la testa”

“Sabin, tu la fai troppo facile. Io credo possa essergli accaduto qualcosa di grave.”

 

Cerchiamo di appurare la cosa a cena.  In effetti stasera non mangia molto, cosa che non è da lui. Continua a muovere la forchetta nel piatto.

“Non avete fame, Padre?” chiede Edgar.

Lui scuote la testa.

“Al Consiglio.. c’è stata una cena..piuttosto abbondante..Sono sazio..”

Si porta una mano alla bocca e tossisce. Una, due volte.

“Tutto bene, Padre?” chiedo io, stavolta.

Lui mi sorride, anche se si vede benissimo che sta fingendo.

“Sono a posto. Tranquilli. “

Per dimostrarlo prende un calice di fronte a sé e lo riempie di vino.

“Alla salute di Figaro!” esclama levandolo in alto. Beve un sorso ma non fa in tempo nemmeno a posare il calice sul tavolo. I suoi occhi si spengono e lui cade a terra senza dire una parola.

ScreenShot018

La sala da pranzo, prima del tutto silenziosa, ora si riempie di strepiti e urla, e non riesco a distinguere la mia voce dagli altri.

I minuti seguenti passano veloci come incubi. Papà rimane immobile, io  rimango immobile.  Uno sciame vociante di gente frenetica lo solleva da terra come se fosse gommapiuma. Lo solleva e lo trasporta a letto.  Dopo un’attesa insostenibile arriva il medico di corte. Dice a tutti di uscire dalla sua stanza. Non possiamo che obbedire. Altri minuti lunghissimi che non vogliono passare.

E quando il medico finalmente esce dalla stanza sembra anch’egli esausto.

Mio fratello si fa avanti per primo.

“Dottore, ma cosa gli è successo? Una malattia rara?”

L’uomo scuote la testa. “Non si tratta di un morbo, Principe, ma qualcosa di peggio. Il Re è stato avvelenato.”

Sia io che Edgar rimaniamo di stucco.

“V-veleno?” chiedo io, “ma .. come è possibile?”

“Questo, non ci è dato saperlo”, mormora lui tristemente.

L’impero. L’impero lo ha avvelenato. Ne sono sicuro.

“E purtroppo, “ continua il medico, “non ho idea della tipologia di veleno che abbia assunto. Non posso somministrargli un antidoto.”

“No! Lei deve fare subito qualcosa! “ ,urla agitato Edgar , “Anche dargli un antidoto che non sia proprio adatto! Almeno..”

“Così facendo rischierei solo di ucciderlo. No, non posso fare nulla. Dobbiamo solo aspettare. Forse, il suo corpo potrebbe riuscire a neutralizzare da solo gli effetti dell’intossicazione. Dopotutto, il Re è di tempra forte”.

Detto questo, se ne va.

Da allora non sappiamo dire quanto tempo passiamo al  capezzale di nostro padre. Il sole cala e sorge, forse anche più di una volta ma noi restiamo indifferenti allo scorrere del tempo, al passaggio tra la luce e il buio.

Papà  rimane sempre nello  stesso stato. Immobile, rigido, muto. Il volto nobile e fiero contratto da una morsa di dolore. Le mani che artigliano le coperte spasmodicamente. I minuti angoscianti in cui sembra non riuscire a respirare.

ScreenShot001

Non so quando questo accade, ma improvvisamente sento che le forze mi stanno abbandonando. Edgar se ne accorge. “Forse, è meglio se andiamo a dormire. Solo un pochino.”

“No!”, urlo io in modo infantile. Ma sento che  la testa mi ciondola lentamente in avanti.

“Abbiamo fatto il possibile. E’ giusto che ci riposiamo anche noi.”,  continua mio fratello.  In affetti, ha anche lui gli occhi semichiusi dal sonno.

Alla fine mi lascio convincere. Lui mi aiuta ad alzarmi, e ci trasciniamo nei nostri letti. Cerchiamo ristoro nel sonno.

 Ed io sogno. Sogno mia madre, Crystale. Non è la prima volta che appare nelle mie notti. Ogni volta la sua figura sembra essere avvolta da una grazia innaturale. Forse è perché l’ho vista solamente dipinta in ritratti di quando era giovane. Non l’ho mai potuta conoscere di persona, poiché purtroppo è morta nel darci alla luce.

Ogni volta che penso a lei , assieme alla nostalgia mi accompagna uno strano senso di colpa. Io sono stato il secondo a nascere. Forse è per causa mia che non è sopravvissuta. Se fosse nato solo Edgar, forse ce l’avrebbe fatta.

Nonostante la mia angoscia, nel sogno mia madre è serena. Sorride, come se non avesse alcuna preoccupazione. Osserva felice il deserto dall’alto della torre più alta del nostro castello.

“Mamma..” mormoro, e mi sveglio.

Avverto un vociare confuso e agitato provenire dai corridoi. I domestici sono in subbuglio. Ho un brutto presentimento.

Edgar si è alzato prima di me e mi guarda. Sembra avere i miei stessi pensieri. E’ incredibile come, nonostante la diversità dei nostri caratteri,  nei momenti cruciali ci troviamo in perfetta sintonia, potremmo quasi dire cosa l’altro stia pensando.

Solo ora mi accorgo che la notte è calata da un pezzo.













Una precisazione: le immagini che illustrano questa fan fiction non sono ovviamente mie. Sono illustrazioni disegnate da un certo Kuroinu, sono state utilizzate nel video musicale della canzone "Sabin's Rap", che parla appunto di questa storia.
   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Videogiochi > Final Fantasy VI / Vai alla pagina dell'autore: zenzero