Aveva sempre insistito sul fatto che le storie avessero bisogno di una trama.
La loro, diceva spesso, corrugando la fronte in uno sforzo di concentrazione, ne era tragicamente sprovvista. Chissà quand’era iniziato, quell’amore insensato, chissà dove li avrebbe portati; forse alla fine di una strada senza uscita, come fa un autore quando esaurisce le idee e lascia il suo manoscritto a languire, ricoperto di polvere.
Nei libri era coś e lei sui libri aveva passato una vita intera, convinta che possedessero la risposta ad ogni domanda.
Lui aveva sempre sorriso, a quelle parole, ma era un sorriso teso che pareva più la reazione di un lupo che fiuta il pericolo. Analogamente ad un animale, in quei casi, marcava il territorio con effusioni che avevano il sapore agrodolce della paura e quello di fondo, unico, del sentimento per cui lui non aveva mai speso parole, ma solo gesti impossibili da equivocare.
Mentre guardava il mondo senza vederlo, Hermione Granger si diede della stupida.
Un amore senza trama non poteva avere fine.
«Coś fu quell’amore,
dal mancato finale,
coś splendido e vero,
da potervi ingannare»
Fabrizio De Andrè, Dolcenera.