Storie originali > Romantico
Segui la storia  |       
Autore: LeAliDelCigno    18/08/2011    1 recensioni
Ciao a tutti cari lettori,
questa è la mia prima fanfiction,
che era iniziata come una one short che più avanti si è evoluta a ciò.
Essa è basata inizialmente sul silenzio e sulla routine. Ma più avanti ci sarà un avvenimento che spezzerà questa monotonia e renderà la vita del nostro giovane protagonista qualcosa di speciale.
Il personaggio principale è un ragazzo di sedici anni di nome Stefano e attraverso lui e i suoi occhi si narra questa storia (ora potete capire il significato del titolo).
Vi prego vivamente di recensire così potrò capire cosa ne pernsate e se ci sono cose che non vi piacciono o dove posso migliorarmi, dopotutto sono qui per questo :). Spero solo che questa storia sia di vosto gradimento; detto ciò vi auguro una buona lettura.
Genere: Drammatico, Sentimentale, Slice of life | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

Ecco qui un altro capitolo.
Mi scuso per aver aggiornato così tardi. Ad ogni modo, con questo capitolo si entra nel pieno della vicenda della storia, spero che vi piaccia. Ho fatto anche alcune ricerche per lanciare certi messaggi indiretti: chi sa se qualcuno di voi lì troverà:)

Buona lettura.

 

 

10- Un bacio rubato
 

 
 
 

Erano ormai passati tre giorni e per Stefano furono lunghissimi, pieni di lacrime, tristezza e dolore.
Molte volte sua madre aveva provato ad allontanarlo da quel letto d’ospedale ma senza successo poiché il desiderio del ragazzo era quello d’essere presente, quando Ilaria si fosse svegliata, voleva vedere ancora una volta quel sorriso, quello sguardo su di se, ma ciò non avveniva.
 
Ilaria stava immobile, distesa su quel letto d’ospedale senza dare cenni di vita.
Era tutto infinitamente lento e l’unico rumore che rompeva quel silenzio mortuario era il rumore che faceva l’elettrocardiogramma, ma esso era sopraffatto dai singhiozzi del ragazzo.
“ Perché?” continuava a chiedersi in continuazione senza trovare una risposta e anche quando lo domandò a sua madre non trovò nessuna risposta al suo quesito.
 
Ancora una volta un silenzio diverso dagli altri dominava il ragazzo: questa volta era molto più doloroso, pesante, denso e gli provocava una forte sensazione di vuoto dentro di se.
Solo dopo un po’ che ci pensava con le lacrime agli occhi, scoprì che per la prima volta si sentiva veramente solo.
Assieme alle lacrime, una sensazione di stanchezza entrò in lui e poco dopo lo fece addormentare con la testa sul materasso dove giaceva Ilaria.
 
Fu un sogno molto strano: si trovò in un prato immenso peno di Crisantemi al centro rossi che sfumavano fino a diventare agli estremi bianchi e d’Eriche color panna.
“ Che fiori bizzarri” pensò Stefano mentre camminava tra essi senza una meta precisa.
Il ragazzo notò che più s’inoltrava in quel prato più alberi di pesco in piena fioritura, continuò ad avanzare finché non notò una bellissima giovane donna con un elegante vestito bianco ottocentesco.
Aveva lunghi capelli rossi e ricci e due occhi color acquamarina, quando la dama vide Stefano fece un sorriso grazioso che riusciva a tranquillizzarlo.
Il ragazzo notò che nonostante lei si trovasse in mezzo ad alberi di pesco in fiore che perdevano i loro petali, la giovane donna non veniva nemmeno sfiorata da essi, era come protetta da una sorte di barriera invisibile che impediva ai petali di toccarla.
 
“ Che cosa strana…”pensò Stefano che si era fermato alcuni metri dalla giovane donna.
La donna, vedendo che il ragazzo si era bloccato, porse la mano con aria preoccupata verso di lui e chiamò il suo nome. Il ragazzo si stupì nel sentire che la donna aveva la stessa voce di Rose.
« Stefano, presto! Vieni! » disse lei con più forza.
Sentendo ciò il ragazzo iniziò a correre verso la giovane donna ma sembrava che a ogni suo passo la strada si allungasse per impedirgli di raggiungere la sua meta.
« Non fermarti, continua a correre! » lo incoraggiò lei.
Stefano fece come gli fu detto e quando fu abbastanza vicino alla dama fece un salto grazie al quale riuscì a toccarle le dita.
Da quel contatto si sprigionò una luce bianca così forte che eliminò lo scenario in cui si trovavano lasciando Stefano sospeso nel vuoto e non vendente per la troppa luce, sentiva solo chiamare ripetutamente il suo nome da lontano.
 
Improvvisamente Stefano si svegliò; era sudato e il cuore gli batteva velocemente, si girò e vide Rose che lo guardava con aria preoccupata e subito disse: « Hey! Finalmente ti sei svegliato! Stai bene? »
« Secondo te? » rispose con un’altra domanda.
La ragazza non disse nulla, si limitò a guardarlo negli occhi e, successivamente, abbracciarlo.
« So che non è facile » disse dopo un paio di minuti « Ma non puoi rinchiudere te e il tuo dolore qui dentro! Solo parlandone potrai sfogarti e liberarti da quel peso che ti opprime! »
Sentendo quelle parole Stefano scoppiò in lacrime tra le braccia di Rose che lo strinse ancora più forte a se e disse: « Bravo sfogati, ora ci sono io qui con te ».
Fu un pianto molto liberatorio, sembrava che ogni lacrima che versava togliesse un po’ del dolore e veniva sostituito dall’affetto di Rose.
 
« Domani è capodanno, te la senti di venire alla festa? » chiese lei appena Stefano smise di piangere.
« Non lo so… » rispose lui guardando verso Ilaria.
« Tu ci devi andare! » disse Luciana entrando nella stanza « Devi pensare a divertirti e cercare di dimenticare questa situazione almeno per una notte! »
« Tua madre ha ragione» disse Rose dando manforte alla donna « Vedrai che poi starai meglio ».
« Ok, ho capito » disse Stefano « Non mi sembra di avere molta scelta »
« Perfetto! Domani fatti trovare pronto per le nove di sera » disse la ragazza sorridente mentre usciva dalla stanza
« Penso che dovremo andare a casa in modo da prepararti al meglio per domani » disse Luciana sorridendo
« Hai ragione, non ho una bella cera » rispose il figlio con un mezzo sorriso.
 
Il giorno di capodanno fu fin dalla mattina molto movimentato sia per le preparazioni sia per il via vai di tutti i parenti. Appena arrivò la sera l’adrenalina di Stefano schizzò alle stelle, si fece una doccia, si vestì con una camicia bianca elegante ma non troppo e dei jeans eleganti scuri, si fece i capelli meglio che poté in modo da essere il più presentabile possibile.
Quando arrivò Rose il cuore del ragazzo fece un balzo così forte che pensava gli uscisse dal petto: indossava un vestito blu scoro, la parte alta era fatta come un top con un particolare ricamo sulla zona vicino al seno e la parte bassa era simile a una gonna lievemente a palloncino; i capelli erano raccolti in una coda di cavallo e d’avanti aveva lasciato che alcuni ciuffi arricciati le cadessero sul volto.
« Sei… sei bellissima » balbettò Stefano
« Grazie, anche tu stai molto bene » rispose lei un po’ rossa in viso.
Il ragazzo salutò la famiglia, uscì da casa assieme a Rose ed entrarono nella macchina del padre della ragazza, poiché li doveva accompagnare alla festa.
 
Il viaggio di andata sembrò molto brave anche perché lo passarono chiacchierando assieme.
Una volta arrivati pagarono il biglietto ed entrarono alla festa: era un luogo enorme pieno di luci, gente e musica ad alto volume.
Dopo un po’ che continuavano a parlare Rose prese Stefano per mano e lo portò in pista a ballare.
« Non so come fare… » disse timidamente il ragazzo
« Fatti trasportare dalla musica » disse lei.
Nonostante i continui consigli Stefano continuava a muoversi come un robot mal funzionante, allora Rose mise le braccia sul collo del ragazzo e continuò a ballare come prima sperando di farlo sciogliere un po’.
Stefano non sapeva che fare, il suo cuore batteva fortissimo, il volto era in fiamme, l’unica cosa che voleva fare era baciarla.
« Eddai! » disse Rose portando le mani del ragazzo dietro la sua schiena « Balla un po’ con me! »
Facendo ciò i loro corpi si avvicinarono ancora di più facendo sentire ancora di più la presenza fisica di uno
all’altro.
 
In quel momento iniziò il conto alla rovescia e lei si avvicinò ancora di più.
« Dieci, nove, otto, sette…!! »
Rose alzò il volto verso il ragazzo
« … sei, cinque, quattro…!! »
Stefano notò che nello sguardo della ragazza c’era una luce diversa dal solito e non era per colpa delle luci della stanza.
« … tre…!! »
Rose chiuse gli occhi e si avvicinò il suo viso verso il ragazzo.
« … due…!! »
Stefano fece lo stesso
« … uno…!! »
Le loro labbra erano vicinissime
« … zero!!! »
In quel momento si alzò un boato di grida di gioia nel quale tutti iniziarono a porgersi gli auguri di buon anno e, nello stesso istante, Stefano e Rose si baciarono: fu un bacio rubato, veloce, pieno di significato e passione, ma che purtroppo finì presto.
In quel momento le parole erano futili, le loro labbra spiegavano tutto quello che bisognava sapere. Delle sensazioni nuove e inspiegabili presero il cuore e lo stomaco del ragazzo: le gambe gli tremavano ma non sapeva per quel motivo, il cuore gli batteva forte ma in modo completamente diverso dal solito, il suo stomaco si muoveva come in preda a una strana euforia e la sua bocca si muoveva con maestria unendosi con quella di Rose permettendo uno scambio di saliva attraverso le loro inesperte lingue.
 
Quando quel magico momento giunse concluse si guardarono negli occhi: le loro iridi brillavano di qualcosa di speciale di cui solo loro sapevano cos’era, le loro bocche erano rosse e vogliose di un altro bacio ma questa volta più intenso e più approfondito. In quel momento tutto era così straordinariamente perfetto che non serviva spiegare, il loro sguardo valeva più di mille parole.
 
Dopo poco Rose si allontanò scomparendo tra la folla e in quel momento da una miriade di domande senza risposta:
“ Che cosa avrà significato quel bacio per lei?” si chiese
“ Avrà sicuramente significato: chi conquista a capodanno rimorchia per tutto l’anno!!”disse la voce rocca nella sua testa
“ No! Non ci credo! Non è possibile! Dopo ci parlerò”
 
In quel momento gli arrivò un messaggio con scritto: “ Ciao sono Rose, non serve più che mi porti a casa, grazie”.
Dopo averlo letto Stufano andò in paranoia e si riempì di mille domande alle quali non trovava risposta.
Non sapeva più a che pensare ma di una cosa era certo: tra poco sarebbe stato il momento della verità.

  

  
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: LeAliDelCigno