Capitolo 23:
“È la cosa peggiore che possa capitare al responsabile di una Genetica
maschile!”
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resso la Centrale Epatica, la piccola squadra della sezione
Metabolica, capitanata da Sweeper Meals, stava in ansiosa attesa degli
eventi presso una delle valvole di campionamento: precisamente la quarta,[1]
riservata all’esame delle sostanze meno conformi alla nutrizione. A un certo
punto, lo sparuto gruppo dei metabolisti venne raggiunto dal capo della
Sensitiva.
“E allora, Jerry…?” lo apostrofò subito Meals.
“Fra poco ci siamo, Sweep: Burt ci sta dando dentro!”
Il collega scosse la testa: “Non dev’essere facile, per lui…!”
“Beh, ti dirò: ero preoccupato anch’io, all’inizio… ma, da quel
che ho sentito negli ultimi minuti, sembra che se la cavi piuttosto bene, a
giudicare dai mugolii della signora! Dopotutto, il nostro pilota è
sempre stato all’altezza delle circostanze!”
“Non lo nego… certo che qui dentro c’è stata una vera rivoluzione,
da una settimana a questa parte! Non ti sembra assurdo?”
“Cosa?”
“Beh, insomma… tutta questa fatica per ottenere un qualcosa che il
ragazzo avrebbe potuto avere fin da subito…!”
Humper sorrise: “Un cuoco gusta meglio i suoi piatti, rispetto a
un semplice commensale!”
Il capo della Metabolica corrugò perplesso le sopracciglia: “Ti
spiacerebbe tradurre?”
“È semplice, Larry: che gusto ci sarebbe stato, per Ataru, a
fiondarsi subito nelle braccia di Lamù? Anche se si dice che siano le donne a
scegliere i loro compagni, piuttosto che viceversa, questi ultimi sentono il
bisogno di credere di essere loro a conquistarle… o di illudersi di questo, se
preferisci!”
“Sarà come dici” ribatté l’altro, scuotendo di nuovo la testa “ma,
da come il signor Moroboshi detestava quella Oni nei primi tempi, avrei dato
del pazzo a chiunque mi avesse predetto che un giorno si sarebbero messi
insieme!”
“Ma Larry” replicò il collega, sorridendo ancora “guarda che Ataru
non ha mai detestato Lamù! S’incazzava con lei solo perché non
sopportava quel suo modo di dare tutto per scontato. Io, personalmente, la
giustifico perché, in fondo, era una ragazzina… ma se avesse usato un po’ più di
furbizia e di ambiguità, ti garantisco che sarebbero già sposati da anni! Sai
qual’era il suo guaio? Essere troppo esplicita con lui!”
“Incredibile… io l’ho sempre considerata una femmina veramente
diabolica!”
“Perché tu la giudicavi principalmente per l’aspetto culinario!”
commentò Humper, ridendo.
“Cosa vuoi che ti dica” borbottò Meals “era il mio mestiere, in
fondo. E, per dirla tutta, spero vivamente che le cose miglioreranno
soprattutto in questo senso!”
“Animo, Sweeper” continuò a sghignazzare il collega “abbi
fiducia!”
*Qui si tratta di avere fede, altroché fiducia…!* osservò
mentalmente l’altro, ancora leggermente restio a convincersi.
***
“Tesoruuucciooo…!!! Ammh…!! Sei meravigliosooo…!!! Mmm…!!!”
gridava Lamù, mentre il tocco delle labbra del suo uomo, che avvolgevano il suo
clitoride, la stava mandando in estasi oltre il massimo dell’immaginabile. Il
problema era che, oltre a queste pur innegabili conferme di apprezzamento,
continuavano ad arrivare anche richieste per un altro tipo di prestazione…!
“Mmm… anf… anf… basta… amore… dai, prendimi… mmm… scopami…!!!
Amore, presto… ti prego…!!!”
Quelle preghiere quasi disperate logoravano terribilmente i nervi
a quel “finto puritano” di August Percival, impotente (è il caso di dirlo)
davanti alla sua postazione. Purtroppo, il galvanometro collegato al circuito
erettivo, rimaneva sempre inerte sullo zero!
“È terribile” gemette, stringendo i pugni alle tempie “non ci
resisto…!”
“Coraggio, capo” cercava di confortarlo il devoto Pitt “tenga
duro!”
“Se la situazione non si sblocca in fretta, io rischio l’infarto,
amico! È la cosa peggiore che possa capitare al responsabile di una Genetica
maschile: non poter soddisfare la partner del proprio assistito…!!”
“La nostra impotenza è solo temporanea, signore: fra poco il
signor Humper riuscirà a toglierci di mezzo quel maledetto arnese!”
“Purché faccia presto, però…!” rispose il suo capo, sospirando.
Il buon Pitt fu spinto a posare una mano sulla spalla del suo
responsabile.
*Povero signor Percival* pensò *ed io che credevo che avesse paura
della signora Lamù… invece non vedeva l’ora di farla felice! Credo che solo il
signor Sandusky abbia avuto un’esperienza peggiore di questa: dopotutto, se c’è
qualcosa di peggio che vedere la propria sezione inibita, è senz’altro quella
di vedersela sparire…!*[2]
Inesorabile, Burt Racer continuava a fare agire la bocca del
ragazzo sul clitoride di Lamù…
“AMM… TESOROOO… TI PREGOOO… ANF… TI SUPPLICOOO… METTIMELO
DENTROOO!! PRESTOOO…!!!”
Anche per Jerry Humper, che attendeva presso la Centrale Epatica,
quelle urla provenienti dalla sposa non erano affatto piacevoli da sentire…
*Mi dispiace, principessa* le disse, sperando ingenuamente che il
suo pensiero potesse giungere fino a lei *ma dovrà venirgli in bocca, prima, se
vorrà perdere la verginità con lui…! Coraggio, signora Lamù: un ultimo
sforzo!!”
Quelli di Hugh Simons non se la passavano meglio… ormai
l’integrità del sistema nervoso centrale era affidato alle briciole della rete
di protezione: l’infaticabile Rusty Trynor aveva smesso di affannarsi
inutilmente, dal momento che i circuiti saltavano a una velocità doppia di
quella con la quale lui stesso poteva ripararli!
“MMMHHH… ANF… ORG… AMORUCCIOOO… DAIII… DAIII… PRENDIMIII… CHE COSA
ASPETTIII…??!!”
Trynor si rivolse al capo-sezione, osservando: “Non potrà
resistere ancora per molto!”
“Me lo auguro…!” sussurrò Simons, impercettibilmente.
“OOORGH… AMMMH… ATARUUU… NON CE LA FACCIO PIÙÙÙ… IO STO
IMPAZZENDOOO…!!! IO… IO… IO VENGOOO…!!!”
Finalmente, dopo tanto penare, un fiotto di caldo nettare candido
rifluì dall’attributo della ragazza…
“Presto, Burt: lo succhi… lo succhi!!” gridò il Coordinatore.
Il capo della Motoria, ormai “svezzato” e pronto ai comandi,
spostò la bocca in posizione… poi, con un ultimo comando secco, portò le labbra
di Moroboshi ad aderire con perfetta tenuta a quelle piccole della rosea e
fremente conchiglia della Oni.
Non una goccia ulteriore di fluido lubrificante - oltre a quelle
che erano già uscite - sarebbe più andata persa, ma avrebbero preso tutte
ineluttabilmente la via gastrica!
***
“Sì… bene, ho capito. Qui siamo pronti!” Jerry Humper chiuse il
contatto del comunicatore intersezionale e si rivolse a Larry Meals “Puoi
aprire la valvola di campionamento, Sweep: il VLF sta arrivando!”
“Di quanto la apro…?” chiese questi.
“Completamente: dobbiamo prelevare tutto quello che c’è!”
“Bene!” approvò il capo della Metabolica, al quale non andava a
genio che anche una piccola parte di quella “inquietante” sostanza venisse
smistata verso l’apparato digerente!
Si fece quindi consegnare da un suo tecnico un apposito
contenitore sigillato e, dopo averne aperto l’orifizio, vi ci infilò il becco
della valvola in questione. A un certo punto, una spia rossa poco distante
cominciò a lampeggiare.
“Ci siamo!” annunciò.
Pochi istanti dopo, il contenitore iniziò a riempirsi… Meals
credeva di essere stato previdente nell’utilizzare un contenitore abbastanza
capace! Tuttavia, quando il liquido superò i due terzi della capacità senza
dare cenno di diminuire l’afflusso, iniziò leggermente a preoccuparsi:
“Accidenti… ma quanto ne ha, quella femmina assatanata…?!”
“Farai bene a chiudere la valvola, Larry!”
“Non mi piace l’idea di farglielo digerire…!”
“Non preoccuparti: meglio questo che intaccare le pareti del
condotto gastrico!”
“E va bene!” si convinse il collega, agendo sul rubinetto della
valvola e interrompendo il flusso del lubrificante. Fatto questo, si affrettò a
richiudere l’apertura della tanica e la porse immediatamente ad Humper “Tieni,
presto… questa roba mi mette a disagio…!”
“Ti capisco” disse l’altro “abbiamo sempre avuto tutti una certa
paura di lei… ma confido che tutto questo stia per finire!” alzò il
contenitore trasparente all’altezza del viso e contemplò quella sostanza, non
troppo fluida, non troppo cremosa e candida come la neve “Eccola… eccola,
finalmente, la fine di tutti i nostri guai!!”
Larry Meals ribatté con una frase che, pur rientrando nella sua
sfera professionale, risuonava in quel momento un po’ cretina: “Chissà che
sapore ha…!”
Humper lo guardò con un’aria strana e gli chiese: “Che ne dici,
assaggiamo…?’”
“Ma che sei, uscito pazzo…??!!” gridò Sweep, scandalizzato.
“Beh, allora non ti rimane che chiederlo ai tuoi collaboratori, su
alla Centrale Gustativa!”
Dopo un attimo di esitazione, il capo della Metabolica annuì:
“D’accordo!” e si mise in contatto con la squadra preposta al controllo dei
sensori papillari: “Parla Meals: datemi un rapporto analitico sulla sostanza
introdotta!”
Il referto arrivò dopo una manciata di secondi: “Il sapore è dolce
e delicato, leggermente acidulo… assimilabile allo yogurth al limone!”
“Ho capito…” rispose Meals, paonazzo come una prugna matura
“…grazie, Chip!”
“Presenta anche un leggero retrogusto di banana…”
“PUÒ BASTARE!!” tagliò corto il capo-sezione, richiudendo il
contatto. Quindi guardò il collega della Sensitiva “Sembra abbastanza innocuo,
tutto sommato!”
“Visto? E tu che non mi credevi!”
“Del senno di poi ne son piene le gole!”
“Le gole…? Non erano le fosse?”
Prima che Meals potesse rispondere, dal circuito intersezionale si
avvertì nuovamente la voce dell’ancora vergine consorte: “TESORUCCIOOO… TI
VOGLIOOO…!!! VUOI DECIDERTI A PRENDERMI, SÌ O NOOO…???!!!”
“Farai bene a portare quella roba a Dick, prima che la situazione
precipiti!” osservò Meals.
“Hai ragione: me ne stavo dimenticando…! A più tardi, Larry!”
***
Presso la postazione del famigerato SISAS n° 13, Dick Hoffman e
Brad Fewer attendevano con impazienza il ritorno del loro collega, assistendo,
un po’ preoccupati e un po’ sollevati (era veramente una sensazione strana),
alla rapida risaturazione dello shunter, che stava ormai emettendo un rumore
abbastanza forte e anche il calore irradiato all’intorno si faceva sentire
discretamente. Nondimeno, il maledetto affare rimaneva incrollabile al suo
posto!
“Certo che è tamugno, però…!!” commentò Fewer.
“Già… mi chiedo se non era il caso di invitare qui dentro alcune
componenti organiche di Lamù! Forse, grazie alla loro scienza più avanzata
della nostra, avrebbero risolto più velocemente il problema!”
“Forse… ma poi avrebbero magari preteso di linciare il povero
Jerry! Non credo proprio che fosse il caso…!”
“Prima o poi lo verranno a sapere comunque!” osservò Hoffman.
“Io non me lo auguro… altrimenti, dubito che ci potremo mai
togliere questi dannati stivali!” dichiarò il collega della Cerebrale, alzando
enfaticamente il piede.
“ATARUUU… INSOMMAAA… SCOPAMIII… AVANTIII…!!!”
“E comunque sarà meglio affrontare un problema alla volta…!”
aggiunse con un guizzo, all’ennesimo urlo di Lamù “Forza, Jerry… quanto ci
metti, accidenti, a te…??!”
“Temo che la signora si stia incazzando… non vorrei che poi ci
scaricasse apposta una scarica elettrica proprio quando siamo dentro, tanto per
dare ragione a Gus!”
“Se succedesse questo, caro Dick, temo che il povero Percival non
avrebbe modo di esternare la sua amara soddisfazione… né noi potremmo più
ascoltarlo!”
Hoffman si lasciò scappare un brivido.
“Sono qui, gente!” si udì finalmente dal fondo del condotto la
voce del capo della Sensitiva, che comparve ben presto recando la preziosa
tanica. Un suo assistente lo accompagnava munito di una valigetta, mentre altri
due portavano con loro alcuni attrezzi e un grosso cordone elettrico.
“Alla buon’ora, amico! La signora è già venuta da un bel po’…! Non
senti come sbraita?”
“Non sono sordo, Brad… il fatto è che quest’affare pesa!”
“Dev’essere un liquido ad alto peso specifico!” osservò il capo
dell’Immunitaria.
“Lascia perdere… avete gli spara-anticorpi?”
“Sì, eccoli!” rispose Hoffman, facendo cenno ai suoi assistenti.
“Bene… riempitene i serbatoi con questa roba, svelti!”
Senza porre più tempo in mezzo, i tecnici dell’Immunitaria
caricarono le loro armi col prezioso fluido lubrificante della Principessa
degli Oni.
“Ora che dobbiamo fare…?” chiese Hoffman.
“Molto semplice: regolate i getti al massimo e puntateli contro i
conduttori dell’ASD!”
“Capito!”
“Mi raccomando, però: solo sui conduttori. Cercate di evitare di
coinvolgere l’involucro quanto più potete: è meglio non rischiare pericolosi
effetti collaterali!”
“Di che genere?” s’informò Fewer.
“Se lo sapessi, te lo direi!”
L’altro non aprì più bocca, limitandosi a mettere le mani dietro
la schiena, ovviamente con le dita incrociate. Non appena quelli
dell’Immunitaria furono in posizione, il loro capo domandò: “Procediamo…?”
“Aspetta un attimo” lo fermò Humper, facendo cenno al suo tecnico
con la valigetta. Questi l’aprì e ne presentò il contenuto: si trattava di
maschere protettive “mettetevi queste, prima… altrimenti l’afrore del liquido
vi butterà a terra!”
Gli altri si affrettarono ad obbedire, imitati dai colleghi della
Sensitiva.
“Anche noi, Brad, svelto!”
“Va bene!”
Indossata la maschera, Humper tornò ad aprire il contatto con la
Genetica: “Gus… mi senti?”
“Forte e chiaro! A che punto siete…?”
“Stiamo per neutralizzare lo shunter… fra non molto dovresti
ricevere la corrente per i tuoi apparati!”
“Quaggiù sono ore che siamo pronti, Jerry!!” rispose il collega,
con una lieve punta polemica.
“Lo so, Gus… pazienta ancora per un istante!”
“BASTA CON QUELLA BOCCA, TESORUCCIOOO… DAMMELOOO…!!! LO
VOGLIOOO…!!! LO VOGLIO DENTROOO…!!!”
“La senti…??!!” domandò Percival ad Humper, con tono ormai
isterico.
“Sì, la sento” ribadì il collega “tieniti pronto!” e chiuse il
contatto. Quindi tornò presso il capo della Cerebrale e diede il via alla
squadra dell’Immunitaria.
“Siete pronti…?”
I quattro spara-anticorpi vennero puntati, due contro il cavo di
ricezione dello shunter e due contro il cavo di trasmissione.
“Pronti!!” risposero.
Il capo della Sensitiva abbassò violentemente il braccio destro: “FUOCO…!!!”
[1] Tanto per cambiare!
[2] Omologo di Percival nell’organismo di Ranma Saotome, Igor Sandusky è l’unico direttore genetico maschile che abbia potuto verificare le sue conoscenze teoriche dentro una vera genetica femminile. Non credo che scriverò altre fanfic organiche dopo questa e quella su Saint Tail… ma sappiate che, nella mia fantasia (malata?), quelli di Sandusky fecero appena in tempo a fiondarsi fuori dalla loro centrale, immediatamente dopo il tuffo nelle Sorgenti Maledette. Se fossero scomparsi con la loro “Ripro” esterna (lo scroto, per intenderci) non è infatti per nulla scontato che sarebbero ricomparsi nella nuova Ripro femminile interna! L’avventura fece comunque di Sandusky un vero luminare della ginecologia e divenne il responsabile genetico più consultato dai colleghi di molti organismi maschili.