Anime & Manga > Lamù
Segui la storia  |       
Autore: Andy Grim    24/04/2006    2 recensioni
Questa storia, che ho già pubblicato sul sito MANGANET.IT ha la pretesa di fare chiarezza su alcuni interrogativi "scabrosi": Ataru ama davvero Lamù? Se non la ama perchè non la molla? E se la ama perchè non la corrisponde? Ma - soprattutto - come fa un arrapato cronico come lui a non cedere ai suoi tentativi di seduzione? Proviamo a scoprirlo "entrando" nel personaggio protagonista... ma "entrandoci" veramente con una fanfic "organica"! Cosa vuol dire? Ve ne accorgerete presto!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Atarù Moroboshi
Note: Lemon | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo 23: “È la cosa peggiore che possa capitare al responsabile di una Genetica maschile

Capitolo 23:È la cosa peggiore che possa capitare al responsabile di una Genetica maschile!”

 

P

resso la Centrale Epatica, la piccola squadra della sezione Metabolica, capitanata da Sweeper Meals, stava in ansiosa attesa degli eventi presso una delle valvole di campionamento: precisamente la quarta,[1] riservata all’esame delle sostanze meno conformi alla nutrizione. A un certo punto, lo sparuto gruppo dei metabolisti venne raggiunto dal capo della Sensitiva.

“E allora, Jerry…?” lo apostrofò subito Meals.

“Fra poco ci siamo, Sweep: Burt ci sta dando dentro!”

Il collega scosse la testa: “Non dev’essere facile, per lui…!”

“Beh, ti dirò: ero preoccupato anch’io, all’inizio… ma, da quel che ho sentito negli ultimi minuti, sembra che se la cavi piuttosto bene, a giudicare dai mugolii della signora! Dopotutto, il nostro pilota è sempre stato all’altezza delle circostanze!”

“Non lo nego… certo che qui dentro c’è stata una vera rivoluzione, da una settimana a questa parte! Non ti sembra assurdo?”

“Cosa?”

“Beh, insomma… tutta questa fatica per ottenere un qualcosa che il ragazzo avrebbe potuto avere fin da subito…!”

Humper sorrise: “Un cuoco gusta meglio i suoi piatti, rispetto a un semplice commensale!”

Il capo della Metabolica corrugò perplesso le sopracciglia: “Ti spiacerebbe tradurre?”

“È semplice, Larry: che gusto ci sarebbe stato, per Ataru, a fiondarsi subito nelle braccia di Lamù? Anche se si dice che siano le donne a scegliere i loro compagni, piuttosto che viceversa, questi ultimi sentono il bisogno di credere di essere loro a conquistarle… o di illudersi di questo, se preferisci!”

“Sarà come dici” ribatté l’altro, scuotendo di nuovo la testa “ma, da come il signor Moroboshi detestava quella Oni nei primi tempi, avrei dato del pazzo a chiunque mi avesse predetto che un giorno si sarebbero messi insieme!”

“Ma Larry” replicò il collega, sorridendo ancora “guarda che Ataru non ha mai detestato Lamù! S’incazzava con lei solo perché non sopportava quel suo modo di dare tutto per scontato. Io, personalmente, la giustifico perché, in fondo, era una ragazzina… ma se avesse usato un po’ più di furbizia e di ambiguità, ti garantisco che sarebbero già sposati da anni! Sai qual’era il suo guaio? Essere troppo esplicita con lui!”

“Incredibile… io l’ho sempre considerata una femmina veramente diabolica!”

“Perché tu la giudicavi principalmente per l’aspetto culinario!” commentò Humper, ridendo.

“Cosa vuoi che ti dica” borbottò Meals “era il mio mestiere, in fondo. E, per dirla tutta, spero vivamente che le cose miglioreranno soprattutto in questo senso!”

“Animo, Sweeper” continuò a sghignazzare il collega “abbi fiducia!”

*Qui si tratta di avere fede, altroché fiducia…!* osservò mentalmente l’altro, ancora leggermente restio a convincersi.

***

“Tesoruuucciooo…!!! Ammh…!! Sei meravigliosooo…!!! Mmm…!!!” gridava Lamù, mentre il tocco delle labbra del suo uomo, che avvolgevano il suo clitoride, la stava mandando in estasi oltre il massimo dell’immaginabile. Il problema era che, oltre a queste pur innegabili conferme di apprezzamento, continuavano ad arrivare anche richieste per un altro tipo di prestazione…!

“Mmm… anf… anf… basta… amore… dai, prendimi… mmm… scopami…!!! Amore, presto… ti prego…!!!”

Quelle preghiere quasi disperate logoravano terribilmente i nervi a quel “finto puritano” di August Percival, impotente (è il caso di dirlo) davanti alla sua postazione. Purtroppo, il galvanometro collegato al circuito erettivo, rimaneva sempre inerte sullo zero!

“È terribile” gemette, stringendo i pugni alle tempie “non ci resisto…!”

“Coraggio, capo” cercava di confortarlo il devoto Pitt “tenga duro!”

“Se la situazione non si sblocca in fretta, io rischio l’infarto, amico! È la cosa peggiore che possa capitare al responsabile di una Genetica maschile: non poter soddisfare la partner del proprio assistito…!!”

“La nostra impotenza è solo temporanea, signore: fra poco il signor Humper riuscirà a toglierci di mezzo quel maledetto arnese!”

“Purché faccia presto, però…!” rispose il suo capo, sospirando.

Il buon Pitt fu spinto a posare una mano sulla spalla del suo responsabile.

*Povero signor Percival* pensò *ed io che credevo che avesse paura della signora Lamù… invece non vedeva l’ora di farla felice! Credo che solo il signor Sandusky abbia avuto un’esperienza peggiore di questa: dopotutto, se c’è qualcosa di peggio che vedere la propria sezione inibita, è senz’altro quella di vedersela sparire…!*[2]

Inesorabile, Burt Racer continuava a fare agire la bocca del ragazzo sul clitoride di Lamù…

“AMM… TESOROOO… TI PREGOOO… ANF… TI SUPPLICOOO… METTIMELO DENTROOO!! PRESTOOO…!!!”

Anche per Jerry Humper, che attendeva presso la Centrale Epatica, quelle urla provenienti dalla sposa non erano affatto piacevoli da sentire…

*Mi dispiace, principessa* le disse, sperando ingenuamente che il suo pensiero potesse giungere fino a lei *ma dovrà venirgli in bocca, prima, se vorrà perdere la verginità con lui…! Coraggio, signora Lamù: un ultimo sforzo!!”

Quelli di Hugh Simons non se la passavano meglio… ormai l’integrità del sistema nervoso centrale era affidato alle briciole della rete di protezione: l’infaticabile Rusty Trynor aveva smesso di affannarsi inutilmente, dal momento che i circuiti saltavano a una velocità doppia di quella con la quale lui stesso poteva ripararli!

“MMMHHH… ANF… ORG… AMORUCCIOOO… DAIII… DAIII… PRENDIMIII… CHE COSA ASPETTIII…??!!”

Trynor si rivolse al capo-sezione, osservando: “Non potrà resistere ancora per molto!”

“Me lo auguro…!” sussurrò Simons, impercettibilmente.

“OOORGH… AMMMH… ATARUUU… NON CE LA FACCIO PIÙÙÙ… IO STO IMPAZZENDOOO…!!! IO… IO… IO VENGOOO…!!!”

Finalmente, dopo tanto penare, un fiotto di caldo nettare candido rifluì dall’attributo della ragazza…

“Presto, Burt: lo succhi… lo succhi!!” gridò il Coordinatore.

Il capo della Motoria, ormai “svezzato” e pronto ai comandi, spostò la bocca in posizione… poi, con un ultimo comando secco, portò le labbra di Moroboshi ad aderire con perfetta tenuta a quelle piccole della rosea e fremente conchiglia della Oni.

Non una goccia ulteriore di fluido lubrificante - oltre a quelle che erano già uscite - sarebbe più andata persa, ma avrebbero preso tutte ineluttabilmente la via gastrica!

 

***

“Sì… bene, ho capito. Qui siamo pronti!” Jerry Humper chiuse il contatto del comunicatore intersezionale e si rivolse a Larry Meals “Puoi aprire la valvola di campionamento, Sweep: il VLF sta arrivando!”

“Di quanto la apro…?” chiese questi.

“Completamente: dobbiamo prelevare tutto quello che c’è!”

“Bene!” approvò il capo della Metabolica, al quale non andava a genio che anche una piccola parte di quella “inquietante” sostanza venisse smistata verso l’apparato digerente!

Si fece quindi consegnare da un suo tecnico un apposito contenitore sigillato e, dopo averne aperto l’orifizio, vi ci infilò il becco della valvola in questione. A un certo punto, una spia rossa poco distante cominciò a lampeggiare.

“Ci siamo!” annunciò.

Pochi istanti dopo, il contenitore iniziò a riempirsi… Meals credeva di essere stato previdente nell’utilizzare un contenitore abbastanza capace! Tuttavia, quando il liquido superò i due terzi della capacità senza dare cenno di diminuire l’afflusso, iniziò leggermente a preoccuparsi: “Accidenti… ma quanto ne ha, quella femmina assatanata…?!”

“Farai bene a chiudere la valvola, Larry!”

“Non mi piace l’idea di farglielo digerire…!”

“Non preoccuparti: meglio questo che intaccare le pareti del condotto gastrico!”

“E va bene!” si convinse il collega, agendo sul rubinetto della valvola e interrompendo il flusso del lubrificante. Fatto questo, si affrettò a richiudere l’apertura della tanica e la porse immediatamente ad Humper “Tieni, presto… questa roba mi mette a disagio…!”

“Ti capisco” disse l’altro “abbiamo sempre avuto tutti una certa paura di lei… ma confido che tutto questo stia per finire!” alzò il contenitore trasparente all’altezza del viso e contemplò quella sostanza, non troppo fluida, non troppo cremosa e candida come la neve “Eccola… eccola, finalmente, la fine di tutti i nostri guai!!”

Larry Meals ribatté con una frase che, pur rientrando nella sua sfera professionale, risuonava in quel momento un po’ cretina: “Chissà che sapore ha…!”

Humper lo guardò con un’aria strana e gli chiese: “Che ne dici, assaggiamo…?’”

“Ma che sei, uscito pazzo…??!!” gridò Sweep, scandalizzato.

“Beh, allora non ti rimane che chiederlo ai tuoi collaboratori, su alla Centrale Gustativa!”

Dopo un attimo di esitazione, il capo della Metabolica annuì: “D’accordo!” e si mise in contatto con la squadra preposta al controllo dei sensori papillari: “Parla Meals: datemi un rapporto analitico sulla sostanza introdotta!”

Il referto arrivò dopo una manciata di secondi: “Il sapore è dolce e delicato, leggermente acidulo… assimilabile allo yogurth al limone!”

“Ho capito…” rispose Meals, paonazzo come una prugna matura “…grazie, Chip!”

“Presenta anche un  leggero retrogusto di banana…”

“PUÒ BASTARE!!” tagliò corto il capo-sezione, richiudendo il contatto. Quindi guardò il collega della Sensitiva “Sembra abbastanza innocuo, tutto sommato!”

“Visto? E tu che non mi credevi!”

“Del senno di poi ne son piene le gole!”

“Le gole…? Non erano le fosse?”

Prima che Meals potesse rispondere, dal circuito intersezionale si avvertì nuovamente la voce dell’ancora vergine consorte: “TESORUCCIOOO… TI VOGLIOOO…!!! VUOI DECIDERTI A PRENDERMI, SÌ O NOOO…???!!!”

“Farai bene a portare quella roba a Dick, prima che la situazione precipiti!” osservò Meals.

“Hai ragione: me ne stavo dimenticando…! A più tardi, Larry!”

 

***

Presso la postazione del famigerato SISAS n° 13, Dick Hoffman e Brad Fewer attendevano con impazienza il ritorno del loro collega, assistendo, un po’ preoccupati e un po’ sollevati (era veramente una sensazione strana), alla rapida risaturazione dello shunter, che stava ormai emettendo un rumore abbastanza forte e anche il calore irradiato all’intorno si faceva sentire discretamente. Nondimeno, il maledetto affare rimaneva incrollabile al suo posto!

“Certo che è tamugno, però…!!” commentò Fewer.

“Già… mi chiedo se non era il caso di invitare qui dentro alcune componenti organiche di Lamù! Forse, grazie alla loro scienza più avanzata della nostra, avrebbero risolto più velocemente il problema!”

“Forse… ma poi avrebbero magari preteso di linciare il povero Jerry! Non credo proprio che fosse il caso…!”

“Prima o poi lo verranno a sapere comunque!” osservò Hoffman.

“Io non me lo auguro… altrimenti, dubito che ci potremo mai togliere questi dannati stivali!” dichiarò il collega della Cerebrale, alzando enfaticamente il piede.

“ATARUUU… INSOMMAAA… SCOPAMIII… AVANTIII…!!!”

“E comunque sarà meglio affrontare un problema alla volta…!” aggiunse con un guizzo, all’ennesimo urlo di Lamù “Forza, Jerry… quanto ci metti, accidenti, a te…??!”

“Temo che la signora si stia incazzando… non vorrei che poi ci scaricasse apposta una scarica elettrica proprio quando siamo dentro, tanto per dare ragione a Gus!”

“Se succedesse questo, caro Dick, temo che il povero Percival non avrebbe modo di esternare la sua amara soddisfazione… né noi potremmo più ascoltarlo!”

Hoffman si lasciò scappare un brivido.

“Sono qui, gente!” si udì finalmente dal fondo del condotto la voce del capo della Sensitiva, che comparve ben presto recando la preziosa tanica. Un suo assistente lo accompagnava munito di una valigetta, mentre altri due portavano con loro alcuni attrezzi e un grosso cordone elettrico.

“Alla buon’ora, amico! La signora è già venuta da un bel po’…! Non senti come sbraita?”

“Non sono sordo, Brad… il fatto è che quest’affare pesa!”

“Dev’essere un liquido ad alto peso specifico!” osservò il capo dell’Immunitaria.

“Lascia perdere… avete gli spara-anticorpi?”

“Sì, eccoli!” rispose Hoffman, facendo cenno ai suoi assistenti.

“Bene… riempitene i serbatoi con questa roba, svelti!”

Senza porre più tempo in mezzo, i tecnici dell’Immunitaria caricarono le loro armi col prezioso fluido lubrificante della Principessa degli Oni.

“Ora che dobbiamo fare…?” chiese Hoffman.

“Molto semplice: regolate i getti al massimo e puntateli contro i conduttori dell’ASD!”

“Capito!”

“Mi raccomando, però: solo sui conduttori. Cercate di evitare di coinvolgere l’involucro quanto più potete: è meglio non rischiare pericolosi effetti collaterali!”

“Di che genere?” s’informò Fewer.

“Se lo sapessi, te lo direi!”

L’altro non aprì più bocca, limitandosi a mettere le mani dietro la schiena, ovviamente con le dita incrociate. Non appena quelli dell’Immunitaria furono in posizione, il loro capo domandò: “Procediamo…?”

“Aspetta un attimo” lo fermò Humper, facendo cenno al suo tecnico con la valigetta. Questi l’aprì e ne presentò il contenuto: si trattava di maschere protettive “mettetevi queste, prima… altrimenti l’afrore del liquido vi butterà a terra!”

Gli altri si affrettarono ad obbedire, imitati dai colleghi della Sensitiva.

“Anche noi, Brad, svelto!”

“Va bene!”

Indossata la maschera, Humper tornò ad aprire il contatto con la Genetica: “Gus… mi senti?”

“Forte e chiaro! A che punto siete…?”

“Stiamo per neutralizzare lo shunter… fra non molto dovresti ricevere la corrente per i tuoi apparati!”

“Quaggiù sono ore che siamo pronti, Jerry!!” rispose il collega, con una lieve punta polemica.

“Lo so, Gus… pazienta ancora per un istante!”

“BASTA CON QUELLA BOCCA, TESORUCCIOOO… DAMMELOOO…!!! LO VOGLIOOO…!!! LO VOGLIO DENTROOO…!!!”

“La senti…??!!” domandò Percival ad Humper, con tono ormai isterico.

“Sì, la sento” ribadì il collega “tieniti pronto!” e chiuse il contatto. Quindi tornò presso il capo della Cerebrale e diede il via alla squadra dell’Immunitaria.

“Siete pronti…?”

I quattro spara-anticorpi vennero puntati, due contro il cavo di ricezione dello shunter e due contro il cavo di trasmissione.

“Pronti!!” risposero.

Il capo della Sensitiva abbassò violentemente il braccio destro: “FUOCO…!!!”



[1] Tanto per cambiare!

[2] Omologo di Percival nell’organismo di Ranma Saotome, Igor Sandusky è l’unico direttore genetico maschile che abbia potuto verificare le sue conoscenze teoriche dentro una vera genetica femminile. Non credo che scriverò altre fanfic organiche dopo questa e quella su Saint Tail… ma sappiate che, nella mia fantasia (malata?), quelli di Sandusky fecero appena in tempo a fiondarsi fuori dalla loro centrale, immediatamente dopo il tuffo nelle Sorgenti Maledette. Se fossero scomparsi con la loro “Ripro” esterna (lo scroto, per intenderci) non è infatti per nulla scontato che sarebbero ricomparsi nella nuova Ripro femminile interna! L’avventura fece comunque di Sandusky un vero luminare della ginecologia e divenne il responsabile genetico più consultato dai colleghi di molti organismi maschili.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Lamù / Vai alla pagina dell'autore: Andy Grim