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Autore: nickslips_    22/08/2011    3 recensioni
"Ripeto: ti odio" "Idem" in realtà a me piaceva, ma l'unico sentimento che riuscivo ad esprimere, era l'odio, un odio, a quanto pare, reciproco...
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Mi buttai sul letto in camera e, sperando di prendere sonno, mi misi sotto le coperte chiudendo gli occhi.

Purtroppo riuscii a dormire pochissimo, alle sette ero già in piedi.

-Primo giorno di vacanza e sei già sveglia alle sette?- chiese mia madre quando mi vide in cucina.

-Non riesco a chiudere occhio.-

-Com'è andata ieri sera?-

"Una merda" avrei voluto risponderle: 

-Tutto bene.- dissi.

-Io vado al lavoro, ci vediamo a ora di pranzo.- mi baciò sulla fronte e uscì di casa.

Presi del succo dal frigo e ne misi un po' in un bicchiere, poi mi sedetti sul divano a guardarmi qualcosa in tv.

Improvvisamente mi squillò il cellulare:

-Alle sette di mattina?- mi chiesi da sola prendendolo dal tavolo.

La chiamata era di Nick, ovviamente non risposi.

Esattamente ogni cinque minuti, mi richiamava, così dopo un paio di volte decisi di rispondere:

-Cosa vuoi?-

-Parlarti.-

-Non voglio ascoltarti.-

-Ti prego. Oggi pomeriggio, ti chiedo solo di starmi ad ascoltare.-

-Te lo scordi. Ciao.- lui continuò a parlare, ma io gli misi giù la chiamata.

Mi riempì di messaggi tutta la mattina, così per distrarmi dal suono imperterrito del mio cellulare, preparai il pranzo; all'una
puntuale mia mamma varcò la soglia di casa:

-Wow, hai preparato il pranzo?- chiese stupita.

-Sì, avevo fame così ho deciso di prepararlo io.- bugia.

Ci sedemmo al tavolo e mangiammo il nostro piatto di pasta.

-Sai?- disse lei. -Stasera ho invitato la mia nuova collega per un aperitivo a casa. Ha detto che avrebbe portato i suoi due figli minori.-

-Ah, va bene. Come si chiama?-

-Denise. E' una donna molto dolce, e in gamba nel suo lavoro.-

Verso le cinque del pomeriggio mi vestii e scesi in cucina per vedere come mia mamma aveva sistemato per gli ospiti:

-Ti sei data da fare, eh?- dissi prendendo una patatina.

-Ehi, non mangiare.-

Poco dopo suonarono al campanello e mia madre corse ad aprire: entrò in salotto una bellissima donna, con i capelli scuri e un sorriso dolcissimo.

-Piacere, Rebecca.- dissi stringendole la mano.

-Piacere. I miei figli sono fuori che prendono i vassoi con dei dolcetti che ho fatto io per voi.-

-Grazie, non dovevi!- disse mia mamma. -Beck, vai ad aiutarli.-

Uscii di casa e mi diressi verso l'auto della donna, vidi un piccolo ragazzino che faticava a portare in casa il vassoio e
un altro che prendeva qualcosa dai sedili posteriori dell'auto.

Si alzò e lo riconobbi: era NIck.

-Cosa fai qui?-

-Buona sera anche a te.- disse cercando di entrare in casa.

-No, fermo. Lo sapevi?-

-Cosa?-

-Che tua mamma era la collega della mia, e che stasera sareste venuti qui?-

-Sinceramente?-

-Sì.-

-L'ho scoperto quando ci siamo fermati davanti a casa tua, proprio cinque minuti fa.-

Incrociai le braccia ed entrai in casa.

-Ma Denise!- disse mia mamma vedendo entrare Nick. -Non sapevo che fosse tuo figlio.-

-Come?- chiese lei.

-Io e lui, siamo nella stessa classe a scuola- dissi secca.

-Non lo sapevo nemmeno io! Il mondo è proprio piccolo.-

Purtroppo. 

CI sedemmo intorno al tavolo e cominciammo a stuzzicare qua e là tra patatine, pizzette e tramezzini.

-Oh, è finito il the. Vado a prenderne fuori.- dissi alzandomi dalla sedia e dirigendomi verso il cortile dall'altra parte della casa.

Sentii Nick dire:

-Dovrei andare in bagno. Mi ricordo dov'è.- e dopo qualche secondo dopo mi raggiunse in cortile.

-Nick per favore.- dissi. -Lasciami stare.-

-Ti voglio parlare.-

-Io non voglio ascoltarti.-

Tentai di tornare in casa, ma lui chiuse la porta e ci si appoggiò sopra.

-Ascoltami.-

Sbuffai e lo guardai -Parla.-

-Volevo chiederti scusa per ieri sera. Non volevo farti piangere e tanto meno farti arrabbiare.-

-Finito?-

-No. Mi sono fatto un esame di coscienza e sì, hai ragione sul fatto che io cambio spesso, troppo spesso ragazza, ma non succede mai niente con nessuna.
Hai visto no, un giorno e già si stufano di me.-

-Beh, fanno solo bene. Ora fammi tornare di là.-

-E per quello che hai detto ieri sera prima che di sbattermi la porta in faccia..-

si bloccò, mi guardava fisso negli occhi senza dire niente.

-Lo so. Sono stupida io che continuo a..pensarti. Puoi avere tutte le belle ragazze che vuoi, quindi dimenticati di quello che ho detto.-

Lo spinsi via dalla porta e uscii per tornare in cucina.

-Finalmente! Pensavamo ti fossi persa.- disse mia mamma.

-Non trovavo il the.- posai la bottiglia sul tavolo e versai un bicchiere a me e al piccolo fratello di Nick. -Come ti chiami?- 

-Frankie.- rispose lui sorridendo.

Tornò anche Nick che si sedette al tavolo con aria cupa:

-Tutto bene?- chiese Denise.

-Sì mamma.- poi si voltò a guardarmi.

Fissavo il mio bicchiere pieno di thè, per evitare di incocciare ancora il suo sguardo.

-Comunque non avevo finito.- disse appena le nostre mamme iniziarono a parlare con Frankie delle sue doti scolastiche, distraendosi.

-Ho sentito abbastanza.-
 

Ok, ecco il capitolo nuovo! Che dire, grazie a tutti, a chi recensisce e chi no :) 3/4 recensioni e arriva il prossimo capitolo. 

   
 
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