E’ il mio delirio

- Ehi, Lunastorta!

Remus sussultò. Madama Pince lanciò uno sguardo minaccioso a Sirius, che cercò di trattenere una risata molto simile a un latrato.

- Mi hai fatto prendere un colpo! – esclamò Remus cercando di nascondere il volto in fiamme. – Non dovresti urlare nella biblioteca.

Sirius sbuffò e si lasciò cadere sulla sedia accanto alla finestra. Guardò fuori, verso il parco disseminato di studenti che si godevano gli ultimi giorni di sole, e la sua espressione divenne improvvisamente seria.

- Sai dove sono Peter e James? – chiese Remus.

- Peter sta giocando a Gobbiglie con Frank, mentre Ramoso è là fuori con la Evans.

Remus alzò lo sguardo: Sirius sembrava seccato e non smetteva di guardare il prato oltre la finestra.

- Non dirmi che anche a te piaceva Lily – scherzò. – Con tutte quelle ragazze che ti ronzano intorno…

- Non mi interessano le ragazze.

Il cuore di Remus cessò per un attimo di battere.

- Non voglio dire che non mi piacciono – riprese Sirius – Solo che non sono il mio problema adesso. Mi dispiace che James passi tutto il suo tempo con Lily, ecco.

- Capisco. Quindi è qualcosa come “il gruppo si è diviso”?

- Più o meno. Senza James non so mai cosa fare… Un tempo eravamo inseparabili: ci mettevano perfino in punizione insieme!

- Ci sono io - . Le parole uscirono dalla bocca di Remus prima che potesse rendersene conto. Si vergognò pensando di essere sembrato alla disperata ricerca di amicizia.

Sirius sorrise. – So che ci sei, ma con lui era diverso. Riusciresti a metterti da solo in punizione?

- Anche con me potrebbe essere diverso.

Non ci credeva, si stava comportando come una ragazzina gelosa: stare in compagnia di Sirius, da un po’ di tempo a quella parte, lo faceva sentire a disagio, desideroso di… altro: aveva paura di legare ad un sentimento preciso le emozioni che provava in sua presenza.

- Lo è – precisò Sirius. Si piegò verso di lui quasi fino a toccargli la punta del naso con il suo. – James è un fratello per me, ma tu non lo sei esattamente… Vediamo un po’: cosa potresti essere?

Un amante, pensò Remus con lo sguardo inchiodato ai suoi occhi. Una persona di cui non si può fare a meno.

- Un amico speciale – si ritrovò a dire.

- Lo sei già, smettila di dire cose scontate - . Sirius si allontanò da lui sfiorandogli distrattamente la mano; quel solo tocco spedì Remus dritto in Paradiso. – Stanotte c’è la luna piena, non è vero? – sussurrò per non farsi sentire da Madama Pince. - Credo che Ramoso sia troppo preso dalla sua fata dai capelli rossi per ricordarselo, per non parlare di Codaliscia, afflitto per aver perso sei volte di seguito contro Frank come l’altra volta… Vorrà dire che, per una volta, staremo soli io e te: un’ottima occasione per farmi vedere che amico speciale sei.

- Sarò un lupo come al solito…

- Ehi, ma noi andremo nel nostro “posticino segreto” prima che tramonti il sole: che te ne pare?

Sirius si avviò verso l’uscita della biblioteca, mentre un timido sorriso sorgeva sulle labbra di Remus.