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Autore: MissHarvelle    27/08/2011    1 recensioni
Coppia: Elena & Claudio.Questa ff è ambientata 10 anni dopo la fine della prima stagione. Elena vive ancora a Roma, fa la maestra d’ asilo , mentre Claudio è un ricco imprenditore e per affari si è trasferito da 5 anni in Provenza, precisamente nei pressi di Arles…per scoprirne di più non vi resta che leggere!!!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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CAPITOLO 10

 

Elena si sedette docilmente sulla panca che fiancheggiava il camino. Nonostante il calore esterno, la cucina era fresca e ciò le tolse un po' la sensazione di forte disagio che provava.

La signora Rizzo tirò fuori con dispiacere le tazze e i piattini e li dispose con mala grazia su un vassoio, poi le diede una grande tazza di caffè bollente e profumato.

Era esattamente quello di cui aveva bisogno Elena, dopo le emozioni del pomeriggio. Claudio intanto continuava a fissarla, e questo fece venire in mente alla ragazza ciò che le aveva detto Virginia.

Tua nonna vuole vederti prima che partiamo – gli disse un po' goffamente – mi ero scordata di dirtelo..”

Claudio ebbe una leggera esitazione, poi uscì a grandi passi dalla stanza.

Rimasta sola con Jac e la signora Rizzo,Elena si sentì invadere dall’ apprensione. La madre di Claudio diede una tazza anche a Jacqueline,prima di voltarsi verso di lei .

Allora, quando parte?” le chiese brutalmente.
“ Non lo so, penso tra qualche giorno.”
Lo sguardo di Jacqueline andò dalle nudi mani di Elena alle proprie, dove, all’ anulare sinistro, brillava un magnifico solitario.
“ Non sei sposata o fidanzata??”
“ No”
La signora Rizzo si avvicinò.
“ è venuta per buttare tutto all’ aria, signorina Cicerino ?”
Elena la guardò stupefatta.
“ Assolutamente no!! Io non volevo assolutamente venire qui, se non fosse stato per Virginia..”.
“ Virginia” ripeté la donna con disprezzo “quella vecchia è sempre stata la causa dei disaccordi tra Claudio e la sua famiglia!! Ha fatto tutto il possibile per rovinargli la vita !”
“ Anche Virginia fa parte della famiglia!!” obiettò Elena con calma.
La signora Rizzo raddrizzò la testa.
“ No,non ne fa parte!! È una vecchia irresponsabile,negligente,che crede di poter dirigere le nostre esistenze a piacimento !”
Elena ebbe un gesto di ripugnanza.
“ è vecchia, è vero!” disse, secca “ma di certo non è una irresponsabile! Ha fatto molto per la vostra famiglia,e questo lo dovrebbe sapere meglio di me !”
“ Tanto responsabile che non appena é morto suo marito ha pensato bene di allontanarsi dalla sua famiglia !”
Elena si alzò in piedi.
“ Ma lei non capisce! Detestava sentirsi rinchiusa e questa casa! E quando suo marito è morto, suo figlio era già sposato.. con lei!”
“ Almeno, mio marito aveva coscienza della sua posizione sociale, signorina! Disprezzava sua madre quanto la disprezzo io..”
“ Crede che forse non lo sappia?” buttò là Elena,la cui collera stava iniziando ad aumentare.

Lei gli ha reso la vita impossibile! Lei, lei , con i suoi principi meschini e i suoi progetti grandiosi per l’ avvenire di Claudio! Non si è mai occupata della felicità di suo figlio..tutto quello che voleva era farne un servo per le sue ambizioni.”
“ Come osa ?”
La signora Rizzo era fuori di sé. Jacqueline ,nella sua poltrona, si era protesa in avanti, gli occhi lucidi di eccitazione.
“ Specie di… lei viene qui e butta polvere negli occhi di mio figlio con tutte le sue belle parole, mentre, in realtà, non voleva altro che andare a letto con lui! E quella vecchia pazza vi incoraggiava pure..”
Elena ,che respirava a fatica, si abbottonò il colletto della camicetta con le dita che le tremavano.
“ Lei è una donna cattiva e bugiarda !”le gridò contro,ma indietreggiò spaventata,quando la mano della signora Rizzo le si abbatté sulla guancia in uno schiaffo sonoro.
“ Che diavolo sta succedendo qui ?”
Claudio, furioso, entrava in quel momento.
Il suo sguardo si posò prima su Elena,che si teneva una mano sulla guancia, poi su sua madre,appoggiata all’ orlo del tavolo.
“ Falla uscire di qui!” gridò la signora Rizzo, furibonda.
“ Mi ha insultato! Come hai potuto portarla qui,sapendo quali sono i suoi sentimenti verso di me ?”
“ Non è vero!!”
L’ esclamazione indignata di Elena si perse nel rumore dei singhiozzi,ai quali la madre di Claudio si abbandonò immediatamente. Claudio cercò di confortarla,mentre Jac le lanciava occhiate di fuoco.
Elena uscì a precipizio dalla cucina.
Non molto lontano dalla porta si fermò e tentò di calmare i battiti disordinati del cuore.
Non si era mai sentita così umiliata in vita sua, neanche tre anni prima,quando la signora Rizzo le aveva fatto chiaramente capire quale fosse il dovere di Claudio. Allora le era rimasta per lo meno la speranza, per aiutarla a sopportare le notti solitarie! Ora non aveva più nulla e si sentiva disperata.
Con le gambe che le tremavano, attraversò lo spiazzo e si fermò davanti alla stalla dove i cavalli stavano mangiando beati.
Era talmente assorta nel suo dolore che non sentì i passi di qualcuno che usciva dalla casa e attraversava il cortile,e sobbalzò violentemente quando Claudio la chiamò.
“ Elena!”
La voce era completamente differente da quella usata in casa.
“ Elena!per l’ amor del cielo!”l’ emozione gli oscurava gli occhi.” Smettila di guardarmi come se avessi intenzione di picchiarti. Mi dispiace davvero che tu abbia..”
Il respiro di Elena era ancora irregolare.
“ Mi farai delle scuse per quello che é successo là dentro ?”
“ Io non mi scuso con nessuno. Ti dico solo che mi dispiace!”
“ Voi.. i Rizzo!! Chi vi credete di essere? Io non avevo intenzione di affrontare tua madre,così come invece ho dovuto fare..ma almeno,io non rifiuto la mia parte di responsabilità!
“ E cosa credi che stia facendo io??” rispose Claudio con gli occhi spiritati.
“ Sisi..lo so. Ma tu mi hai trattato come..come una marionetta fin dal momento in cui sono arrivata. Mi hai fatto ballare sulla corda, perché hai il coltello dalla parte del manico. Adesso basta però!!non ne posso più!!Puoi tenertelo il tuo denaro!”
“ Elena !”
Claudio aveva gridato il suo nome con voce furibonda,ma lei gli voltò le spalle e corse verso la cavalla che aspettava con impazienza. Poi senza ascoltare il suo ordine di lasciare in pace la bestia, lanciò la giumenta al galoppo prima che lui potesse fare qualcosa.
Anche Claudio saltò in groppa al proprio cavallo e lo spronò.
Continuando a correre, Elena rabbrividì:sapeva di poter spingere Claudio fino ad un certo punto, ma non più in là,e ora lui era precisamente a quel punto, al limite della sopportazione. Ma per il momento non voleva pensarci, l’ unica cosa che sentiva era la leggera pressione del vento che le scompigliava dolcemente i capelli.
Si accorse che lo chignon si era sciolto e che i capelli le ondeggiavano sulle spalle,ma non se ne preoccupò: era bello sentirsi libera!
In breve Claudio la raggiunse, lei per liberarsene fece un passo falso e cadde dalla sella su una pozza di fango .
Rimase immobile per un momento, troppo stordita per rialzarsi.
Claudio fu subito da lei, scese dalla sua cavalla e le s’ inginocchiò vicino.
“ Elena! Tutto bene vero? O ti sei fatta male?”
Appoggiata al gomito, lei lo guardò sbigottita. La camicetta imbevuta d’ acqua rivelava le dolci linee del suo seno.
“ Mi sono sporcata e basta” rispose.
La sua ostilità stava cedendo davanti alla palese ansia che traspariva agli occhi di Claudio. Poi scosse la testa, e l’ onda dei capelli le circondò il viso.
“ Credo di essermi comportata come una stupida.. ti chiedo scusa,Claudio !”
“ Oh Elena!” esclamò l' uomo,alzandosi di scatto. Poi, con violenza, si passò una mano tra i capelli.
“ Dai..tirati su!!”
Lei lo guardava ,consapevole più che mai della sua forza,della sua personalità,e del bisogno che lei ne aveva.
In tono deciso disse:”aiutami Claudio, a meno che tu non voglia sporcarti le mani”
Scuro in faccia,Claudio le tese meccanicamente una mano. Era fresca, ma lei ebbe l’impressione che le bruciasse la pelle.
L’ aiutò senza sforzo a rialzarsi ,ma la lasciò subito andare e si girò per prendere le briglie del ronzino.
Elena si sentì chiudere la gola .
Provava il forte desiderio di abbracciarlo, di stringersi a lui..ma non poteva..avrebbe rovinato tutto..
La voce di Claudio la fece ritornare alla realtà. ”Sei pronta??” domandò e al suo assenso : “Bene, torniamo alla villa!!”
“ Alla villa??” disse Elena con orrore “ non voglio!”
“ Vuoi tornare in città in questo stato??”
Elena abbassò gli occhi su camicetta e pantaloni sporchi di fango e si toccò i capelli in disordine.
“ Io.. per forza,no?” acconsentì, alla fine.
Claudio esitò un poco, poi sospirò.
“ Andremo alla capanna”
“ D’ accordo”
“ Muoviamoci!”

Quando arrivarono alla capanna ,lei si lavò con l’ acqua del pozzo. Claudio era entrato nella capanna a bere qualcosa. Toltasi il fango dalle mani e dalle braccia, le venne voglia di sfilarsi almeno la camicetta per ripulirsi collo e spalle. Ma la cosa era ovviamente impossibile. Così si accontentò di sbottonarla per gettarsi addosso un po’ di acqua che le corse lungo la schiena.
Era persa nei suoi pensieri, quando Claudio uscì dalla capanna e la raggiunse con il suo passo silenzioso. Immediatamente lei cadde in preda alla confusione e, in un silenzio pieno d’imbarazzo, strinse i lembi della camicetta.
“ Che diavolo stai facendo??”la rimproverò,brusco. I suoi occhi però non si staccavano dalla pelle setosa della scollatura.
“ Avevo caldo”spiegò lei, sulla difensiva. “e volevo rinfrescarmi!!”
Claudio le osservava le guance imporporate con intensità.
“ Non puoi comportarti in aperta campagna come se fossi nel tuo bagno! Chiunque potrebbe sorprenderti e allora.. come reagiresti ?”
Con dita tremanti, Elena stava cercando di riabbottonarsi la camicetta.
“ Non potevo aspettarmi altro da te come rimprovero, vero ? Bene.. mi hai sorpresa.. e allora ? Cosa mi farai?”.
Gli occhi di Claudio si oscurarono.
“ Cosa vuoi che faccia??”
Dinanzi a quello sguardo,le dita di Elena s’immobilizzarono: questa volta era andata troppo oltre.
Per tentare di ridurre la tensione che si era creata tra di loro,con un rapido movimento,cercò di mettere il pozzo tra di loro, ma lui fu più veloce: prima che lei potesse sfuggirle,la mano di lui le si rinchiuse attorno al braccio; poi Claudio l’ attirò inesorabilmente a sé, imprigionandola alla vita flessuosa. Elena si dibatté, ma invano. Lui la strinse ancora di più a sé,tanto che lei poté sentirne ogni muscolo irrigidito del petto, delle braccia,delle cosce.
Fu una tortura raffinata.
Poi Claudio piegò la testa,col dorso della mano spostò i lunghi capelli di Elena e le posò sulla nuca le labbra ardenti.
“ No no Claudio..per favore no” pregò lei, scuotendo la testa.
La bocca di Claudio adesso le accarezzava il collo.
“ Perché no..?” mormorò lui.” Perché non devo prendere quello che é mio?? E tu sei MIA..lo sai!!”
Con brutale abilità,le fece fare un mezzo giro,sempre abbracciandola,e le cercò le labbra. Elena strinse la mascella.. era una pazzia, ma in fondo se l’era cercata..
Claudio si impazientì. Una mano risalì verso la bocca di Elena e l’aprì. La bocca dell’ uomo si abbattè su quella tenera corolla con avidità e passione.
Il corpo di Elena si abbandonò,facendosi docile e piano piano si modello al suo.
Ora lei gli si aggrappava disperatamente: le mani risalirono lungo il petto virile e si persero nei morbidi capelli di lui. Quando le dita di Claudio scivolarono sotto la camicetta per cercare il tepore della pelle,Elena però tentò disperatamente di recuperare il sangue freddo.
Con uno sforzo immane si strappò da Claudio e si diresse verso la capanna riassettandosi i vestiti.
Quando finalmente si voltò, Claudio le voltava le spalle.
Poi si chinò sul pozzo a bagnarsi viso e collo. Quando alla fine si girò verso di lei, la sua espressione le toccò il cuore,tanta era l’ amarezza e la tristezza che vi lesse….





Note dell' autrice: Posso solo dire che questo é uno dei capitoli più belli finora, quello di cui sono più orgogliosa, quindi mi farebbe doppiamente piacere ricevere almeno due recensioni XD Ringrazio sempre di cuore Sara e ovviamente tutte le persone che mi leggono silenziosamente *_* a presto (spero) Faby <3

  
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