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Autore: saraviktoria    27/08/2011    3 recensioni
"il Mossad l'ha addestrata a fare la spia e a uccidere, non a condurre un'inchiesta; assegnala alla CIA"
Genere: Comico, Introspettivo, Mistero | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anthony DiNozzo, Ziva David
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Incompiuta
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l'arrivo di Ziva, visto attraverso i suoi pensieri … e con molta fantasia da parte mia. Alcune battute sono quelle della puntata, mentre altre sono solo frutto della mia fantasia. Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate

Buona lettura, baci

SaraViktoria

 

Prologo

"un agente del Mossad all'NCIS? Il Mossad l'ha addestrata a fare la spia e ad uccidere, non certo a condurre inchieste; assegnala alla CIA " si lamentava l'agente speciale Gibbs con il direttore Shepard.

"e invece io sono sicura che potrà aiutarvi"

"e invece io sono sicuro del contrario" le fece il verso Gibbs

"sono il tuo capo, Jethro "

"lo so, Jenny, ma è la mia squadra"

"sono sicura che il nuovo agente si fonderà completamente con i tuoi uomini"

"agli ordini" mormorò l'agente speciale, uscendo.

Non era d'accordo, ma non poteva disobbedire al direttore. A cosa gli serviva un nuovo agente, anche se Kate era morta? A cosa gli serviva un agente del Mossad?

 

1-arrivo all'NCIS

"buon viaggio, Ziva" augurò.

"grazie, padre" risposi. Poi andai verso l'aereo, che mi aspettava per condurmi in America. Washington DC, sarei stata l'agente di collegamento fra il Mossad e NCIS.

Lanciai la borsa all'agente sulla porta, prima di prendere posto. Dovevo cercare di dormire, non potevo rischiare di crollare il primo giorno in America. Tolsi la pistola dalla fondina e, stringendola in mano, cercai di addormentarmi. Con successo.

"agente David?" aprii gli occhi di scatto, puntando l'arma contro quella voce. La 'voce' fece un salto indietro di qualche metro, cozzando contro un sedile.

"sono l'agente speciale Monroe , NCIS" prese il distintivo

"oh" abbassai l'arma e recuperai la valigia. L'agente mi accompagnò fino alla sede dell'NCIS, ne cuore di Washington

"giù quelle mani!" intimai alla guardia, quando si fece avanti per perquisirmi. Incutevo terrore, e lo sapevo. Infatti l'uomo tornò al suo posto, non senza qualche protesta.

"Ziva!"
"direttore, Shepard, buongiorno" salutai la donna che mi aveva fatto finire qui. Aveva la mia stima, certo, ma non potevo perdonarle di avermi fatto venire qui.

"com'è andato il viaggio?"

"non lo so. dormivo" rise.

"Sali al terzo piano, e chiedi dell'agente speciale Gibbs"

"certo. Arrivederci, direttore" presi l'ascensore sotto lo sguardo stupito della guardia all'ingresso. Salii in ascensore, che, con un rumore metallico, mi portò al terzo piano.

Attraversai l'open space. A una parete erano appesi i ritratti dei ricercati più pericolosi e decine di persone lavoravano chini su scrivanie messe ai lati dei corridoi. La mia attenzione fu attirata da un uomo, che sembrava parlare da solo

"a volte ti immaginavo nuda..  " mi vide " … ti richiamo dopo" premette un tasto sul telefono

"sesso telefonico?" chiesi, stupita

"no … io, giocavo a sciarade "

"sciarade?"

"si, mai giocato?"

"mai al telefono" risposi, in tutta sincerità

"io e un mio amico cercavano delle frasi per sabato sera"

"gioca a sciarade il sabato sera?"

"si, per passare il tempo prima di andare in discoteca"

"oh" che cavolata! "cercavo l'agente Gibbs"

"come fai a sapere che non sono io?" certo che non era lui. Secondo la descrizione di mio padre, l'agente speciale Gibbs era un uomo serio e inflessibile, la sua versione americana, con tanto di ex moglie. Non poteva essere questo trentenne con atteggiamenti da teenager, che stava semisdraiato sulla sedia, muovendosi a destra e a sinistra.

"cercavo l'agente Gibbs" ripetei, un po' più seccata. E meno male che gli americani erano svegli e attivi!

"non è ancora arrivato" ammise "chi sei?"

"Ziva David, Mossad" risposi, mettendogli il distintivo a dieci centimetri dal viso.

"sei israeliana?" chiese, stupito. Iniziamo bene …

"davvero bravo!" commentai, sarcastica "eccellente collegamento … Mossad, Israele" mi fece segno di sedermi alla scrivania di fronte. Lasciai la valigia per terra e mi accomodai, togliendo l'elastico dai capelli. Iniziava a darmi fastidio.

"sicura che non posso fare niente per te?" mi squadrò interessato

"niente"

"scusa, sono partito con il piede sbagliato. Sono l'agente speciale Anthony DiNozzo. Non facevo le sciarade, stavo ricordando la mia partner "

"nuda?"

"no. Si … lei era … beh, non sono l'unico uomo che lo fa" balbettò. Perché una persona che nemmeno conoscevo mi raccontava la sua vita?

"oh lo fanno anche le donne … con uomini di bell'aspetto. E occasionalmente anche con altre donne"

"mi stai prendendo in giro"

"il tuo partner non lo faceva?"

"non sul … sesso. Kate era una specie di puritana"

"scusa"

"no, non importa. Non ero interessato a lei … eravamo solo partner "

"non era attraente? " non riuscivo a non fargli domande. Avevo passato la vita a interrogare la gente.

"oh, si, lo era. Ma non per me"

"e allora perché la immagini nuda?"

"miss David, potresti stare seduta per un ora a provocarmi, oppure dirmi cosa ti serve, magari potrei aiutarti"

"non credo che tu possa aiutarmi, sono qui per arrestare l'agente Gibbs per l'omicidio di Ari Haswari"

Lo ripetei a quello che, lo capii subito, era l'agente Gibbs. Un uomo sulla cinquantina, i capelli brizzolati, un bel portamento, l'aria severa. Appena arrivato tirò uno scappellotto all'agente DiNozzo

"perché non hai fatto accomodare l'agente David nel mio ufficio?" chiese

"e tu come fai a sapere chi è?" chiese lui di rimando

   
 
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