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Autore: daisy05    29/04/2006    45 recensioni
"La verità è che odio i ruoli...se anche ti dicessi, un giorno, qualcosa di serio, tu cosa faresti? Mi scoppieresti a ridere in faccia, perchè certe parole, in bocca mia, in bocca del 'Simpaticone ma stupido', suonerebbero tanto inusuali da sembrare persino ridicole...ma come puoi avere la certezza che io, prima di quel giorno, non abbia mia pensato a qualcosa di profondo?"...una notte d'estate; lui e lei...ed il vento.
Genere: Romantico, Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ron Weasley | Coppie: Ron/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Allora, piccola premessa…so benissimo che questa storia non otterrà un successo; punto primo, perché la mia prima one-shot sulla coppia Ron/Hermione…punto secondo, perché non è propriamente romantica…anzi, credo sia noiosa…ma è uno sfogo, ed è, tra i mie

Allora, piccola premessa…so benissimo che questa storia non otterrà un successo; punto primo, perché la mia prima one-shot sulla coppia Ron/Hermione…punto secondo, perché non è propriamente romantica…anzi, credo sia noiosa…ma è uno sfogo, ed è, tra i miei racconti, quello in cui c’è più Valentina che non daisy….le critiche sono ben accette, lo sapete bene, ma, stavolta, andateci cauti…proprio perchè qui dentro, c’è la persona e non l’autrice.

 

Dedicuzze d’obbligo (in ordine alfabetico): alla mia tesorissima Funkia, che lunedì compie diciassette anni *volano coriandoli ovunque e parte la colonna sonora del carnevale di Rio De Janeiro…Ron’s POV tutto per te, amora!*, Gigia990, che semplicemente esiste e a Valeria18, che ha avuto la bontà di dedicarmi la sua prima Ron/Hermione…spero davvero vi piaccia, anche se non aspettatevi miele grondante.                                                 

 

                                                                        *Inside The Wind*

 

                                                                                    *************

                           

 

Vento; vento che ti accarezza le guance, vento che ti scompiglia i capelli, vento che ti solletica il colletto della camicia.

 

Vento…semplicemente vento…su di te.

 

Ti sollevi appena, e, chiudendo gli occhi, ti godi l’appagante senso di libertà che quel violento fiato caldo ti regala…sospiri pesantemente e, portando i gomiti all’indietro, contrai gli addominali, nella classica posizione da bulletto che tanto ami…

 

Giochi con l’orologio da polso, mentre un debole raggio di luna bagna il tuo viso, illuminando le decine e decine di efelidi sparse sui tuoi zigomi.

 

Lenticchia ti chiamano; di una sola cosa andavi orgoglioso quando, bambino, ti sollevavi sulle punte, osservando il tuo riflesso allo specchio…tuttavia, ora, quelle capocchie color caffellatte non sono più motivo di vanto, ma di profonda vergogna.

 

Riversi il capo all’indietro, affondando la nuca e le mani nell’erba alta; spezzetti i fili verdi brillanti, improvvisando un angelo senza neve…è così che, alla fine, ti senti.

 

Una formina senza impasto; perché, in cuor tuo, sai di non essere nessuno.

 

Un involucro di bella presenza -che poi è tutto relativo…-, completamente vuoto.

 

Chi è Ron Weasley?

 

Tutto e niente., pensi, mentre un piccolo solco si forma al centro della tua fronte.

 

La verità è che tu hai una personalità intercambiabile…amico leale e giusto, ma anche insoddisfatto e permaloso…sfrontato ed eccezionalmente estroverso, ma anche patologicamente insicuro…un mix di opposti che ti rendono affascinante ed unico; ma questo, tu, ancora non lo sai.

 

Sospiri, ed il tuo respiro si perde nel vento…quel vento che hai sempre amato…con lui non puoi fingere: lui sa chi sei davvero, accarezza le tue membra, si adagia sulle tue palpebre, entra prepotentemente nelle tue narici…il vento vede; il vento sa.

 

Chiudi le dita a pugno e le stringi convulsamente…frustrante fingere di essere ciò che non sei, eh?

 

Quante parole mancate, quante pugni mai nati, quanti pensieri stroncati sul nascere…desideri mai assecondati, istinti mai seguiti, personalità mai esterniate al mondo che ti circonda…vivi in una società in cui, in un gruppo, esistono dei ruoli pre-confezionati.

 

Il bullo, il simpaticone, la modaiola, la cheer-leader, l’intellettuale, il buonista…ti incastrano; ti appiccicano un ruolo e quello è…un altro marchio indelebile…come se capelli e lentiggini non bastassero.

 

Nel tuo caso, la faccenda è ancora meno complicata del solito…tre persone; tre ruoli.

 

L’eroe, bello ed aitante, capace di imprese impossibili sin da quando era in fasce…L’intellettuale, diciassettenne dal volto elegante, il cui acume si è da sempre mostrato l’arma di seduzione migliore a cui appellarsi…e, chiudiamo in bellezza, lo Sfigato, buono solo a sparare cazzate una dietro l’altra, buono solo a far ridere la gente, buono solo a far da spalla all’eroe…e, indovina indovinello, quale dei tre ruoli è il tuo?

 

Afferri uno stecco di legno e, avvicinando il pollice all’indice, lo spezzi, con le tue dita callose, godendo di quel senso di potere che ti dà rompere un legnetto secco.

 

Del tutto irrazionale ma…gran parte delle cose che gli umani fanno è senza logica, non credi?

 

Il vento percorre incessantemente il tuo corpo, portandosi via la stanchezza che, da tempo immemorabile, attanaglia il tuo cuore.

 

Perché sei stanco di non poter essere te stesso, di non dar voce ai tuoi pensieri per non spezzare equilibrio del gruppo, di non sentirti libero di esprimere davvero la tua personalità…ti diranno che, volendo, uno può anche liberarsi del suo ruolo…cazzate.

 

Lo sai bene…ci hai provato per anni a scrollarti di dosso i pregiudizi della gente, a dar voce alla tua anima, a far parlare il Ron maturo, e non quello goliardico…ma, ogni volta, la parte di te che disprezzavi tanto aveva la meglio su quella che ti rappresentava davvero.

 

Abitudine? Forse…non te lo sei mai chiesto.

 

In principio lo facevi volutamente…era una maschera; l’ennesima, da quando eri nato…un modo come un altro per nascondere le tue fragilità, le tue paure.

 

E poi, sii sincero…è ovvio che un ragazzo simpatico e sicuro di sé attira ben più del classico tipo alla Neville, no?

 

Una donna, però, per uomo, non vuole un buffone, ma un principe azzurro.

 

Peccato che tu ci sia arrivato dopo…quando, ormai, quella che davvero ti aveva conquistato, aveva già appiccicato sulla tua fronte il cartellino con su scritto Giullare di Hogwarts.

 

E  quel che è peggio e che tu la volevi una donna…volevi trovare l’altra metà del cielo, conquistarti la fetta di felicità che ti spettava di diritto…perché, un pizzico di gioia, spetta a tutti, no?

 

Un filo di vento ti entra nel colletto del maglione blu pervinca che indossi, e rabbrividisci impercettibilmente.

 

Ne sei innamorato…ora lo sai; lo sai da sempre, ma non l’hai mai ammesso, a te stesso per primo…ma il vento libera, Ron, il vento revoca freni inibitori…e perché non essere sinceri, una volta tanto?

 

Perché non gettare nelle ortiche quell’ipocrisia che sembra aver contagiato tutti quelli che tua madre si ostina a chiamare “Bravi ragazzi”?

 

L’ “Intellettuale” ti piace…e tanto; ti piace talmente tanto che fa persino male al cuore…ti piace talmente tanto che, ogni volta che il suo volto galleggia nella tua mente, sorridi beatamente…quel sorriso a trentadue denti, quel sorriso infinitamente dolce, quel sorriso che stordisce, che ti si apre così, a tradimento, sulle labbra, e nei momenti più inopportuni…quel sorriso che ti fa sentire un deficiente.

 

Un nuovo ruolo da aggiungere a tutti quelli che ricopri…ora sei anche un deficiente innamorato.

 

Poi, all’improvviso, senti un leggero scricchiolio; ti tiri a sedere e ti guardi attorno, cercando di scorgere un’ombra che possa esserti familiare.

 

“Ti cercavo…”; ti volti repentinamente, ed i tuoi occhi si fondono con quelli nocciola di lei…stretta in una gonna di lino bianca ed in una camiciola leggera, l’ “Intellettuale” ti sorride, la mano affusolata appoggiata alla corteccia della vecchia quercia secolare che troneggia nel boschetto, proprio dietro a casa tua.

 

“Mi hai fatto paura…”, dici, portandoti una mano al cuore, il cui battito si è leggermente accelerato.

 

Controlli rapidamente l’orologio…mezzanotte; che ci fa a quell’ora ancora sveglia?

 

“Che ci fai qui?”, le chiedi, mentre lei si stende sull’erba fresca, al tuo fianco.

 

“Non riuscivo a dormire…così sono venuta in camera vostra, ed ho visto che il tuo letto era vuoto…perché non farsi una camminata all’aperto?”, ti risponde, inclinando la testa, per guardarti meglio.

 

Ti puntelli sul gomito e ti giri di fianco guadagnandoti, così, un primo piano della tua attraente amica…un sorriso dolce sulle labbra, così piene ed invitanti, gli occhi puntati verso l’alto, i capelli scomposti in ciocche marroni sull’erba, Hermione sembra essere completamente a suo agio.

 

D’altronde lei, forse, non immagina che un buffone possa trasformarsi in un seduttore, no?

 

“Come mai non riuscivi a dormire?”, le chiedi, provando l’irresistibile impulso di accarezzarle i capelli ondulati…ma ti trattieni; non è certo la prima volta, che succede...certi istinti possono essere domati.

 

Dirotti la tua mano, già a mezz’aria, verso una spiga verde, e la strappi…giusto per tenere impegnate le dita.

 

“Prometti di non ridere?”, mormora lei, tenendo fissi i suoi occhi al cielo.

 

Annusci.

 

“Ho…ho paura.”, sussurra…un sussurro talmente tanto debole, che per poco non viene coperto dal vento che vi ha tenuto costante compagnia, sino a quel momento, almeno.

 

La guardi, incapace di proferire parola…paura? La parola Hermione e la parola Paura non vanno d’accordo…ma, se è per questo, neppure la parola Ron e la parola Serietà possono essere accostate, secondo la stragrande maggioranza degli individui che conosci.

 

“Tu non puoi avere paura…”, le dici, avvicinandoti lentamente a lei.

 

Hermione inclina il capo verso di te, ed i vostri sguardi si incatenano, mentre una marea di sensazione tra loro contrastanti ti sconquassa il cuore…paura contro tranquillità, pace contro nervosismo, voglia di ridere contro voglia di piangere…se in quel momento avresti la possibilità di dar voce ai tuoi pensieri, di mostrarti per come sei veramente, l’unica cosa che verrebbe fuori sarebbe un Molliccio Confuso.

 

“Bè…sembra proprio che, ancora una volta, abbia ragione io, allora.”; sposta il peso del suo corpo su un fianco, e la sua gonna si macchia d’erba…nulla a cui un incantesimo smacchiante di tua madre non possa porre rimedio.

 

“Che presuntuosa…”, le dici, mentre un sorriso ti si dipinge sulle labbra…non tanto perché la stai prendendo in giro, ma perché pensi che, se mai sei arrossito, lei non lo può notare, non con quel buio così fitto.

 

“Siamo da soli…posso essere sincera.”…ed è come se ti avessero scottato.

 

Anche lei?

 

Anche lei, come te, non è contenta di se stessa?

 

 

Ti metti seduto, appoggiando la schiena alla quercia e la osservi, dall’alto; lei, nel frattempo, si è distesa pancia all’aria, ma i suoi occhi, quegli splendidi pozzi di cioccolata, ti scrutano, attenti, aspettando una risposta che non è arrivata.

 

Ti schiarisci la gola, e ti passi una mano sui capelli, liberandoli da qualche filo d’erba rimasto impigliato nel colletto…la voglia si svelarsi è tanta…ma capisci che il suo è solo un modo di dire, e decidi che, anche per quella notte, Ron Weasley non scenderà in pista.

 

“Perché hai paura?”, le chiedi, portando una gamba al petto ed appoggiandovi il gomito, senza staccarle gli occhi di dosso.

 

“Bè…non sarà una passeggiata, no, la ricerca degli Horcrux?!E poi…poi non ho mai fatto delle cose che avrei voluto fare.”, ti dice, a pochi millimetri dalla tua caviglia.

 

Rimpianti…un classico; anche tu ne hai…primo tra tutti quello di non esserti mai svelato veramente.

 

Ed i tuoi propositi di prima cadono…entrambi avete dei rimpianti, siete uguali, ora, sullo stesso identico piano…lei non è più l’ “Intellettuale”, tu non sei più lo “Sfigato”.

 

Il vento soffia leggero tra le foglie brillanti degli alberi, e soffia anche su di te…il vento libera, lo hai ormai capito…serata di verità, questa…serata di confessioni da troppo tempo rimandate.

 

E ti lasci andare…al diavolo i ruoli…ora non siete che tu e lei in un boschetto.

 

E decidi di essere onesto…almeno quanto lei.

 

“Anche io ho dei rimpianti.”, le dici, e la tua mano corre, inarrestabile, ai suoi capelli.

 

Non puoi bloccarla, lo sai benissimo, tant’è che non ci provi neppure…quella non è la mano del solito Ron…quella è la tua mano.

 

Dapprima lei si irrigidisce ma, nel tempo di un battito di ciglia, senti la sua testa affondare nuovamente nell’erba fresca.

 

E, mentre le tue dita penetrano in quella cascata di ciocche lucide e morbide, ti senti sicuro e sereno come mai lo sei stato in tutta la tua vita…è questa la sensazione che ti regala l’essere te stesso, il dare voce ai tuoi istinti, il mostrare anche il lato più profondo e serioso di te?

 

“Quali?”, ti chiede lei; sospiri…sapevi che te l’avrebbe chiesto.

 

Sei tentato di tenere quel segreto, con cui hai convissuto per anni, con te, con te solo e soltanto…ma hai fatto una promessa a te stesso, qualche secondo fa…e le promesse vanno mantenute.

 

“Quello di non essermi mai mostrato per come sono veramente.”, mormori, sfregando una ciocca di capelli marroni tra l’indice ed il pollice.

 

“In che senso?”, ti chiede lei.

 

“Non far finta di non capire, Hermione…chi sono io per te? Un buffone…una persona che spara cazzate a raffica, nella mera speranza di spacciare a chiunque mi capiti a tiro una sicurezza che non ho…ma, spesso, le cose non sono esattamente come sembrano.”.

 

E nei suoi occhi scorgi un vivace scintillio; sembra volerti dire qualcosa, ma se ne sta in silenzio, intuendo che, stanotte, sei tu quello che deve parlare.

 

“La verità è che odio i ruoli…se anche dicessi, un giorno, qualcosa di serio, tu cosa faresti? Mi scoppieresti a ridere in faccia, perché certe parole, in bocca mia, in bocca del “Simpaticone, ma stupido”, suonerebbero tanto inusuali da sembrare persino ridicole…ma come puoi avere la certezza che io, prima di quel giorno, non abbia mai pensato a qualcosa di profondo?”; appoggi il capo alla corteccia e chiudi gli occhi.

 

“Io odio i ruoli. Soffocano il tuo istinto…non ti lasciano esprimere il tuo pensiero…non c’è bisogno che io ti salvi…c’è già Harry per questo. Eppure, se accadesse, io ti vorrei salvare, lo so…ma io non sono un eroe…la gente non si aspetta queste cose da un Weasley.”, ripeti, più a te stesso, che a lei.

 

Lei si alza e ti guarda dolcemente, ma tu hai gli occhi chiusi e non te ne accorgi.

 

“Fallo.”, ti dice; riapri gli occhi e, per l’ennesima volta, lo sguardo dell’uno accarezza quello dell’altro…per poi essere accarezzati entrambi dal vento.

 

“Fare cosa?”.

 

“Segui il tuo istinto…ascoltalo, anche se solo per una notte. Fai quello che ti senti di fare…non voglio che tu abbia rimpianti.”.

 

La guardi, sorpreso…i tuoi occhi si posano sul suo volto sereno e determinato, per poi spostarsi sulla sua camiciola bianca, che nasconde la curva piena dei suoi fianchi…

 

E lo segui…segui il tuo istinto, dai vita ai tuoi desideri, ai tuoi sogni più reconditi…ti protrai verso di lei e, dopo averle afferrato il volto tra le mani, posi le tue labbra screpolate su quelle morbide di lei.

 

Il tuo cuore fa una capriola, mentre tu ti chiedi come diavolo hai fatto sino ad ora a startene lontano da quella meravigliosa bocca inesperta che si muove contro la tua…perché, e sorridi contro le sue labbra pensandolo, il vostro è un gioco ad incastri perfetto…e, si sa, la perfezione da sicurezza, da che mondo è mondo.

 

Ti stacchi ad lei, ansante, e le accarezzi le guance con i pollici, gli occhi ancora socchiusi.

 

“Fatto…”, soffi, per poi impossessarti nuovamente della sua bocca…un bacio nel vento…e ti auguri che quella calda brezza che ti tiene compagnia da ore, trasporti in ogni dove il vostro bacio, cosicché, un tempo, non molto lontano, possiate sentire nell’aria il sapore dell’altro.

 

Lei si stacca da te e, accarezzandoti i capelli, ti attira al suo petto; tu ti appoggi placidamente ed affondi il capo nelle pieghe della camicia di lei, inspirando il suo profumo delicato.

 

“A me piaci così come sei, Ron…lo so benissimo che non sei esattamente come ti mostri, che la tua sensibilità è addirittura superiore alla mia…”.

 

“Diciamo che ora sono a quota un mestolone?”, la interrompi, e lei ti tira uno scappellotto sulla nuca; sorridi, contro di lei.

 

“…e so che, spesso, ci vengono affibbiati dei ruoli che non ci sentiamo completamente addosso...”.

 

“Credi davvero che sia uno “Sfigato”?”, le chiedi, temendo la sua risposta.

 

Lei scuote la testa e, ti obbliga a metterti seduto, per prenderti il volto tra le mani.

 

“No, è diverso…credo che tu abbia il dono migliore che si possa desiderare…quello di far sorridere le persone…”; e tu non puoi fare a meno di sorridere, davanti ad un complimento così diretto.

 

“…è per questo che mi sono innamorata di te.”, ti dice e tu, nel vedere le sue guance assumere una decisa tonalità porpora sorridi…perché, evidentemente, non sei stato l’unico a mostrati per come sei veramente.

 

“Qual’era il tuo rimpianto?”; lei sorride, e si accuccia contro il tuo torace, mentre tu le cingi la vita in un abbraccio.

 

“Ti interessa saperlo?”.

 

“Voglio che anche tu dia spazio ai tuoi desideri, stanotte…”.

 

“Oh…ma l’ho già fatto…erano due, e li ho centrati entrambi alla grande.”; sembra quasi strano sentirla parlare così…quelle parole starebbero meglio in bocca tua…ma, evidentemente, anche lei si è liberata delle sue solite vesti.

 

Le sollevi il mento e la guardi con fare inquisitorio.

 

“Primo:dirti quanto sei importante per me…”, dice, sollevando l’indice.

 

“…secondo: dimostrare a me stessa che, alla fine, non sono l’unica a nascondermi dietro una maschera.”.

 

E la baci, semplicemente…perché, a volte, i gesti sanno dar voce ai pensieri più di mille parole.

 

E la baci…e senti che, per la prima volta, il vero Ron ed il Ron che gli altri conoscono, combaciano in un’unica identità…perché, forse, dentro di te hai sempre saputo che una maschera si indossa quando si ha paura di essere scottati…e tu, ora come ora, sei sicuro di te stesso…di quello che sei…con o senza uno stuolo di amici davanti.

 

E la baci…e senti che se lei, per prima, si è accorta che tu sei speciale in qualsiasi salsa ti si proponga, non può che essere così…Hermione non sbaglia mai.

 

E la baci…nel vento.

 

                                         

                                           ***********************

 

E’ stato liberatorio….se vi va, ciccate la scrittine in basso e lasciatemi un commento…baci! p.s.: giusto per la cronaca...io sarei la matura del gruppo.

 

                                                                              Daisy05

 

 

 

 

 

 

  
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