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Autore: Drika    30/08/2011    4 recensioni
Sappiamo tutti come zia Row fa finire Dora e Remus. Siccome però ha fatto piacere praticamente solo a lei (xD) ecco un mio personalissimo what if?
Dora e Remus sopravvivono e il loro primo pensiero non va ai morti, ma al loro piccolo Teddy. Un tentativo di immaginare come possa essere stato il loro primo incontro dopo la battaglia, soprattutto dal punto di vista di Dora.
Spero vi piaccia e ovviamente le recensioni sia positive che negative sono sempre gradite!
ps: Non metto l'OOC perché mi sembrano tutti molto IC, ma ovviamente anche questo dovete dirmelo voi.
Genere: Fluff, Introspettivo, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Andromeda Tonks, Nimphadora Tonks, Remus Lupin, Teddy Lupin | Coppie: Remus/Ninfadora
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Da Epilogo alternativo
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My little one

Aveva assistito al combattimento tra Harry e Voldemort con la coda dell'occhio mentre tentava di finire Bellatrix, ma Molly fu più veloce di lei. La sua maledizione l'aveva colpita sotto il cuore e in quel modo aveva difeso sua figlia e vendicato Fred. Dopo che Harry aveva finalmente sconfitto il Signore Oscuro il silenzio calò nella Sala Grande fino a quel momento piena del rumore degli incantesimi e dalle urla dei combattenti. I mangiamorte migliori erano morti, uccisi dai difensori che ora piangevano i loro morti, mentre tra i sopravvissuti chi poteva fuggiva per salvarsi.
Quando si accorse che tutto era finito, Dora si inginocchiò a terra, distrutta cercando la mano del marito accanto a lei. Sentiva le gambe doloranti, molte parti del corpo ferite o sanguinati, ma non riusciva ad essere triste per i morti, soprattutto per Fred, perché il suo unico pensiero fisso era un altro. Era sopravvissuta. Ce l'aveva fatta.
-Io... Verrò dopo per Fred... Dopo... Ora devo andare.- mormora guardando Molly, in colpa. La donna però si limitò a stringerla a sé, sussurrandole.
-Vai, Dora, corri dal tuo bambino. Lui ha bisogno di te, non noi.-
-Non ti offendi Molly? Non mi reputi villana?-
-No, Dora. Corri da lui, so che non vedi l'ora di riabbracciarlo, so cosa ti agita il cuore ora e ti capisco come madre e come donna. Vai da lui.-
La ragazza la guardò riconoscente per poi correre fino ai limiti del castello. Non sentiva le ferite e la stanchezza, come aveva detto mamma Weasley, l'unica cosa che desiderava in quel momento era riabbracciare Teddy.
Si smaterializzò con un salto, atterrando nel giardino di casa di sua madre che l'aveva vista arrivare, correndole incontro.
-Stai bene Ninfadora? E Remus? Lui... è caduto vero? Definitivamente.-
-Sì mamma. E' finita. Io sto bene, anche Remus... Bellatrix... è morta. Anche Fred Weasley, ma noi stiamo bene.-
La donna annuì, apparentemente non toccata dalle parole della figlia riguardanti la sorella, per poi stringerla forte a sé, appoggiandosela alla spalla, respirando appena più sonoramente, come a trattenere le lacrime. Dora rimase per un momento in quella posizione per poi sciogliersi dal suo abbraccio.
-Dov'è?-
-Nella tua stanza- rispose la madre, spostandosi. La ragazza annuì per poi salire rapida le scale, accucciandosi accanto alla culla dove il figlio riposa tranquillo ed ignaro.
Ignaro della madre che lo guarda e si sfiorava il ventre, coi capelli di un rosa tanto acceso da dare quasi fastidio.
Ignaro della nonna che, appoggiata allo stipite della porta, osserva la scena, il cuore finalmente sereno.
Ignaro delle lacrime di Dora che scorrevano senza sosta sul suo viso, felice di poterlo riabbracciare, di poter sentire la sua manina avvolgersi intorno al suo indice, di vedere i suoi pochi capelli tingersi di vari colori mentre sognava.
-Vai a riposarti, Ninfadora, ti sveglio appena Teddy vuole la pappa.- la donna però non le diede ascolto, facendo segno di no con la testa.
-Non riesco a staccarmi da lui. Stanotte ho combattuto col suo sorriso fisso nella mente, mia unica ragione di vittoria dargli un mondo migliore in cui vivere. Ancora un momento, mamma, e poi vado...- le mormorò sentendo una nuova protesta nascerle sulle labbra.
In quel momento qualcuno salì le scale e le due donne videro Remus arrivare nella stanza ed avvicinarsi alla moglie, appoggiandola a sé.
-Credevo saresti rimasto con Molly e gli altri.-
-Minerva mi ha spedito a casa... Sai com'è fatta quando si impunta.- Dora rise, per la prima volta da giorni sentendosi anche leggermente in colpa, per poi dare un leggero bacio al marito.
-E' finita Remus, ti rendi conto?-
-No, non ancora... Però sì, è finita. Finalmente è finita.- guardò adorante il bambino rannicchiarsi mentre qualcosa dentro di lui si infiammava d'amore.
Amore per Dora, che sentiva appoggiata al suo fianco.
Amore per Teddy, che dormiva rannicchiato in posizione fetale, col ditino in bocca al posto del ciuccio.
Amore per la vita, che quella sera aveva difeso con le unghie e con i denti per poter tornare dal suo bambino.
-Non so bene cosa succederà ora, sai Dora? Avendole combattute entrambe- si riferiva alle guerre -Vivere senza lo spettro di un suo ritorno sarà... diverso.-
-Vorrà dire che mi dovrò impegnare per rendere la tua vita piena visto che avrai un pensiero in meno a disturbarti.-
-Ma tu lo fai già, sciocca...- concluse lui baciandole i capelli.

Andromeda dal canto suo era discretamente uscita dalla stanza, lasciandoli soli, ritirandosi nella sua camera. Si sdraiò sul suo letto e si girò verso il lato dove solitamente aveva dormito Ted, sorridendo mesta. Quella guerra le aveva portato via una sorella e il marito. Di Bellatrix le importava relativamente, ma Ted...
-Non è il momento di essere triste, Andromeda.- si disse, pensando alla voce del marito -Hai di la tua figlia, tuo genero e tuo nipote sopravvissuti. Potevi perdere anche loro, pensala così.-
Mentre qualcosa molto simile al senso di colpa le attanagliava la gola, sorrise sentendo la voce di Teddy che sveglio gorgogliava verso la madre. Fece per raggiungerla quando vide Remus in corridoio che si stava chiudendo la porta alle spalle.
-Che succede?-
-Nulla... Teddy voleva mangiare e li ho lasciati soli.- si fermò per poi aggiungere -Andromeda, possiamo sfruttare la tua ospitalità per stanotte? Domani, dopo i funerali, torneremo a casa.-
-Ovviamente, Remus, ve l'avrei proposto io. Se vuoi farti una doccia prima di andare a riposare fai pure, vado a prenderti del dittamo e del rimpolpasangue intanto.- il licantropo annuì riconoscente, mentre la suocera spariva dietro l'angolo, i capelli ricci che sbatacchiavano appena.
Dora, seduta su quello che era stato il suo letto, si stava sistemando per allattare il piccolo, serena come mai prima in vita sua. Aveva chiuso fuori dalla porta le morti, la battaglia, la tristezza, le difficoltà, per dedicarsi completamente a quel cucciolino che aveva tra le braccia.
-Come sei bello, piccolo mio.- mormorò baciandogli appena una guanciotta, prima di attaccarlo a sé. -Sai, Teddy mio. Questa notte ho combattuto sì per il nostro mondo, ma soprattutto per te. Volevo permetterti di vivere la vita nel modo migliore possibile e ci sono riuscita. Ovviamente non è merito mio se potrai crescere senza preoccuparti di maghi oscuri come Tu... Voldemort, ma ho fatto la mia piccola parte anche io, anche tuo padre. Abbiamo entrambi combattuto con coraggio pensando a te, tenendo appoggiata al cuore la foto che ti abbiamo fatto qualche settimana fa. - guardò il bambino che quasi sorridente stava tranquillamente mangiando il suo latte, coi capelli bianchi e ritti sulla sua testolina, come ogni volta che tettava.
-Eri la nostra motivazione più grande e, se fossimo morti, sapevamo che la nonna o Harry ti avrebbero spiegato perché i tuoi genitori non erano più accanto a te. Invece siamo ancora qui, tesoro mio immenso, siamo ancora qui per te. Pronti a vivere con te questa nuova vita che si apre davanti a noi, soprattutto per tuo padre. - si sistemò meglio il neonato per poi proseguire -Non so come sarà il domani, che difficoltà incontreremo, ma qualunque cosa succederà, saremo insieme. Chissà, magari un giorno avrai una sorellina o uno fratellino o, perché no, entrambi! Imparerai a parlare, a camminare, controllerai molto meglio di tua madre la tua abilità perché, beh, non ci vuole molto. - una lacrima furtiva le scese sulla guancia -e quando avrai undici anni andrai ad Hogwarts... Scommetto la quantità di galeoni che vuoi che sarai Grifondoro proprio come il tuo papà perché gli assomigli così tanto e sarai un grande mago, un grandissimo mago, buono e dolce lavoratore e malandrino. Dopotutto se figlio mio e di Remus, come potrebbe essere diverso?- sorrise mentre il bambino si staccava da lei, sazio.
Se lo appoggiò alla spalla per fargli fare il ruttino, mentre Remus dopo essersi lavato e medicato rientrava nella stanza, sedendosi accanto a lei.
-Vai a lavarti, Dora, così puoi medicarti.-
-Non mi sanguinano più le ferite, Remus.- rispose lei ostinata cullando il bambino, che vedendo il padre si protese verso di lui.
-Devi farlo comunque, testona.- le rispose di rimando il licantropo, prendendo tra le braccia il bambino. -Ciao ometto! Era tanto buono il latte della mamma vero? - Teddy prese a fare le bolle e Remus le interpretò come risposta positiva, ridendo. -E' tanto bello sentire il tuo dolce peso fra le mie braccia, sentire il calore del tuo corpicino su di me. Questa sera ho avuto tanta paura di non poter più vivere queste meravigliose emozioni, ma ormai è tutto passato, ora non si può solo che andare avanti. - La voce di Remus era calma e tranquilla come al solito, calda e avvolgente come i suoi abbracci, mentre alcune lacrime gli imperlavano gli occhi. Nonostante fossero passati mesi ormai, per lui quella situazione era ancora sul limite dell'incredulità.
Lui che aveva dato per scontato che non si sarebbe mai sposato, che non sarebbe mai stato amato, aveva accanto una donna che lo amava più di se stessa, che aveva combattuto strenuamente per averlo e che lo aveva perdonato ogni volta che la sua intrinseca paura di far del male agli altri l'aveva allontanato da lei.
Non pensando mai di prender moglie, ovviamente aveva sempre creduto la possibilità di aver figli ancora più remota; invece in quel momento era lì con Teddy tra le braccia che sbadigliava. Quando se ne accorse si alzò, cullandolo e cantandogli una delle ninna-nanne che aveva imparato da Molly... O da Andromeda... Che importanza aveva in fondo?
Quando lo appoggiò nella culla sorrise, rimanendo per un momento in contemplazione, per poi girarsi verso Dora, le parole già appoggiate sulla sua bocca, ma la ninna nanna doveva aver fatto effetto anche su di lei visto che si era addormentata rannicchiata abbracciando il cusino, probabilmente stremata dalla serata. Remus decise di lasciarla riposare e si limitò ad uscire ad avvisare Andromeda, che scoppiò a ridere.
-Che succede?- domandò curioso il genero vedendola.
-Succede che conosco mia figlia e immaginavo sarebbe crollata prima di riuscire a trascinarsi in doccia.-
Sentendo quelle parole anche il licantropo non riuscì a trattenere la risata che gli era nata spontanea e si unì alla suocera.
-Vai anche tu a riposarti, Remus, devi essere distrutto.- lo incalzò poi, quasi materna, la donna alzandosi dalla sedia della cucina. Non vedendo perché non doveva darle ascolto l'uomo annuì, sdraiandosi sul divano della sala e addormentandosi immediatamente.

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Eccomi tornata in questo paring! 

*si sposta evitando gli insulti*

Questa volta con un what if? Il mio preferito... Dora e Remus sopravvivono alla battaglia e tornando dal loro Teddy, ecco cosa potrebbe essere successo, un piccolo momento di intimità e di necessità uno dell'altro. Spero vi piaccia.

Le recensioni sono, come sempre, gradite sia in positivo che in negativo.

A presto, qui o sulla mia long o su altre mie FF.

:3



   
 
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