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Autore: _Luna_    02/09/2011    1 recensioni
Rawr? Cos'è Rawr? Diciamo che è un mio modo per esprimermi quando non ho parole, per commentare qualcosa di incommentabile e incredibile, proprio come la storia tra Lily e James! Spero vi piaccia!
Erano loro due soli e Mocciosus aveva il naso sanguinante e galleggiava per aria appeso alla caviglia, mentre Sirius era pietrificato, fermo nel suo sorriso sguaiato. Proprio mentre stavo puntando la bacchetta verso l’Untuoso per liberarlo, la porta si aprì. Non era un professore, non era la signora che vendeva i dolcetti sul treno e non era nemmeno il preside. Era molto peggio. Peggio che essere beccato a trangugiare la pozione Intelligente prima di un esame, peggio che essere beccato fuori dal letto, peggio che essere scoperto come Animagus. Molto, molto peggio. La porta si richiuse con un sibilo secco e non feci in tempo a raggiungerla perché la Evans era già sparita tra la folla di studenti.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Lily Evans, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Malandrini/I guerra magica
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Mi guardai attorno con aria torva. La stanza era stranamente in perfetto ordine, tutti e quattro i letti fatti, i bagagli pronti, civetta e gatto in gabbia. Sfiorai lentamente il cuscino, pensando che ormai quel sesto anno pieno delle solite delusioni era terminato. Non avevo ancora iniziato a sbuffare che Sirius spalancò la porta sorridente. Aveva interrotto i miei dieci minuti depressivi annuali e lo squadrai come se volessi sfidarlo a parlare. Ma ovviamente conoscevo troppo bene il mio migliore amico per aspettarmi del silenzio.
« Smettila di fare il nostalgico e vieni di sotto…. C’è cibo, c’è baldoria… ci sono le ragazze »
Inarcai un sopracciglio « Ci sono state per sei anni non credo che oggi siano cambiate » Mi afferrò il braccio e senza troppe cerimonie mi trascinò fino alla sala dei Grifondoro dove effettivamente c’era baldoria, ma non tanto quanto in Sala Grande. Tutti gli studenti si erano mischiati gli uni con gli altri. Un unico tavolo era taciturno e poco allegro, le serpi festeggiavano solo nella loro sala comune.
« Ecco qui i tuoi amici e le tue accanite fans, pronte a strapazzarti come le uova che sono sopra il tavolo! » un gruppo di ragazzine urlanti del quarto e alcune del quinto lo osservavano con venerazione e ossessione, mancavano solo le bandierine con la J e i cuoricini attorno. Mi sedetti tra Minus e Remus che subito mi chiesero dove mi ero andato a cacciare. Sirius invece era al lato opposto e si stava facendo imboccare da una petulante del terzo anno.
Schiarii la gola e sotto voce chiesi a Remus « Ehm…Li…la Ev…ecco, c’è qualcuno di interessante? »
Uno sguardo saccente e quasi complice mi colpì in pieno « Se mi stai chiedendo se qualcuno particolarmente interessante è seduto in questa stanza e sta ingerendo una materia solida o se sta ingerendo una materia liquida usando una parte del cor…»
« Ok, smettila. Ti ho solamente chiesto se la Eva…se Lil…ohh, lascia perdere » mi avventai su una salsiccia bollente e la mangiai per evitare di rispondere male al Lupacchiotto che tornò a mangiare ridacchiando. Quanto detestavo l’ultimo giorno, troppa confusione per i miei gusti e l’esuberanza di Felpato oltrepassava il limite di molto. Finii di mangiare ma non riuscii a defilarmi in fretta per non farmi notare, così un gruppetto di ragazze ridacchianti mi seguì fino al parco. Sapevo bene che non dovevo farlo, ma il treno partiva tra un’ora e io avevo bisogno di starmene da solo. Costeggiai appena la foresta e appena fui certo che non mi vedessero trasformai il mio corpo. Le zampe slanciate affondarono con eleganza nel terreno e spiccai l’ultimo balzo di quell’anno nella foresta.

« Dov’è finito Sirius? » latrò Remus, portandosi una mano alla bocca per coprire uno sbadiglio. La notte precedente si era trasformato davanti alla luna piena ed era stato parecchio traumatico per tutti i malandrini.
Trattenni a stento un sibilo scontento « Dove può essere? » con la testa feci cenno verso un gruppo mal’assortito, un ragazzo e una decina di ragazze che chiedevano a Sirius di scrivere loro durante l’estate. In contemporanea sbuffammo e mandammo Minus a recuperare il nostro amico. Salimmo sul treno e beccammo con facilità uno scompartimento libero. Eravamo partiti da quasi un’ora ma ci eravamo già cambiati: Sirius era a suo agio con i vestiti babbani perché manteneva il suo aspetto affascinante con una maglia attillata, un paio di bermuda e le scarpe blu; Remus invece aveva dei vestiti un po’ più larghi di lui e sbiaditi; invece il nostro grassoccio amico era quello che si trovava inadatto in ogni situazione « Cavallo in E3 » Avevo portato una piccola scacchiera e stavo deliberatamente battendo Remus. Improvvisamente Sirius si alzò dal sedile e fischiettando disse che si andava a fare un giro « Frena i lupi, Felpato, so dove stai andando » non mi era sfuggita una chioma unta e scura che era passata accanto allo scompartimento.
« Andiamo Ramoso, un piccolo scherzetto innocente…niente di che, avanti »
« Il tuo sorriso ti tradisce più delle parole » commentò Remus, mettendo a posto gli scacchi « Rimani seduto e a cuccia, Fuffi »
Se fosse stato trasformato Sirius gli avrebbe ringhiato contro ma per fortuna si accontentò solo di scostare la mano e uscire « Fermiamolo prima che faccia male a Mocciosus » propose Lunastorta e pensai che fosse più probabile che Piton facesse male a Sirius: era diventato molto più bravo di quanto io stesso volessi ammettere. Non dovemmo cercare molto perché dei rumori sospetti ci indirizzarono allo scompartimento giusto. Erano loro due soli e Mocciosus aveva il naso sanguinante e galleggiava per aria appeso alla caviglia, mentre Sirius era pietrificato, fermo nel suo sorriso sguaiato. Proprio mentre stavo puntando la bacchetta verso l’Untuoso per liberarlo, la porta si aprì. Non era un professore, non era la signora che vendeva i dolcetti sul treno e non era nemmeno il preside. Era molto peggio. Peggio che essere beccato a trangugiare la pozione Intelligente prima di un esame, peggio che essere beccato fuori dal letto, peggio che essere scoperto come Animagus. Molto, molto peggio. La porta si richiuse con un sibilo secco e non feci in tempo a raggiungerla perché la Evans era già sparita tra la folla di studenti.


 

   
 
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