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Autore: defy    02/09/2011    7 recensioni
Il professor Lupin si accorse solo dopo qualche secondo di essersi messo a ridacchiare: malgrado la lontananza fisica, si rendeva conto che i Malandrini non avevano mai cessato di essergli vicini in tutti quegli anni.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: I Malandrini, Remus Lupin, Severus Piton
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Primi anni ad Hogwarts/Libri 1-4
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"MALANDRINI NELL'ANIMA"



Mille pensieri affollavano la mente di Remus, mentre lo sguardo dell’uomo correva, dopo tanti anni di distacco, da un punto all’altro della pergamena sequestrata.
 
Gli sembrava ieri che James se n’era uscito con quella che si era poi rivelata, a suo modesto avviso, la miglior intuizione che uno studente di Hogwarts avesse avuto da secoli!
Ricordava l’entusiasmo di Ramoso, la risata di Felpato, l’approvazione di Codaliscia…
Ricordava tutto, ogni singolo passaggio che era servito per la creazione del loro capolavoro, la Mappa del Malandrino.
Quelli sì che sarebbero stati giorni degni di passare alla storia, dato che erano alcuni dei pochi in cui i suoi amici avevano studiato senza esserci costretti!
 
Il professor Lupin si accorse solo dopo qualche secondo di essersi messo a ridacchiare: malgrado la lontananza fisica, si rendeva conto che i Malandrini non avevano mai cessato di essergli vicini in tutti quegli anni.
 
A dispetto però di questa consapevolezza, il mago percepiva un vuoto costante intorno a sé e, quando si chinava a leggere il proprio nome sulla Mappa, non poteva fare a meno di sperare che i passi dei suoi amici comparissero magicamente accanto ai suoi, calpestando i tempi bui e dolorosi presenti.
 
Avrebbe dato qualunque cosa per sentire ancora la stretta decisa di Sirius sul braccio, poco prima di venire trascinato sotto il Mantello di James, nonostante le sue proteste da Prefetto, ed ottenere in risposta una pacca sulla spalla da ogni compagno di malefatte. Alla fine, con stupore di insegnanti e studenti, quei tre scalmanati riuscivano ogni volta a convincerlo a collaborare con loro, perché prima di essere un Lupo Mannaro, un Prefetto o anche un mago, Remus era un loro amico, e giurava a se stesso ogni giorno che sarebbe rimasto tale per sempre.
 
Un sorriso sornione spuntò sulle sue labbra, nel momento in cui immaginò il puntino con scritto “Harry Potter” sparire in corrispondenza della statua della Strega Gobba: nella sua mente quel passaggio per Mielandia era legato a ben dolci ricordi! Ah, se le cose fossero andate diversamente, avrebbe volentieri mostrato lui stesso al figlio di James quel trucchetto per uscire dalla scuola!
 
- Peccato che ora io sia un tuo professore, Harry - si ritrovò a dire ad alta voce il mago rivolto verso il fuoco che crepitava nel camino.
 
- Adesso parli anche da solo, Remus? Mi auguro non verrai a chiedermi una Bevanda della Pace, oltre alla Pozione Antilupo che mi vedo costretto a prepararti ogni mese - esordì il professor Piton, sbucando da dietro la porta troppo tardi per vedere il foglio che il collega aveva nascosto con la prontezza giovanile.
 
- È tutto a posto, Severus; mi spiace di averti fatto preoccupare. Ti ringrazio ancora per l’aiuto che mi stai dando, per me significa molto essere di nuovo in questa scuola - rispose l’insegnante con la sua solita calma serafica.
 
- Non ringraziarmi. Piuttosto bevi e spera di non commettere altri errori di percorso: so che con te è inutile parlare, ma… l’attuale signor Potter non è suo padre, per fortuna naturalmente, e nessun altro al di fuori di se stesso. Perciò evita di fare passi falsi, se ci tieni alla tua cattedra, Lupo - sibilò l’ex-Serpeverde, mentre la porta si chiudeva alle sue spalle.
 
I passi nel corridoio non si erano ancora allontanati che gli occhi del Malandrino avevano già perso la loro scintilla di buonumore e si erano fatti opachi e spenti come vetri appannati. Come al solito.
 
Il mago spiegò nuovamente la Mappa, e una lacrima bagnò il puntino nero solitario nell’ufficio in cui si trovava e su cui aveva puntato la bacchetta.
 
- Fatto il misfatto - sospirò Lunastorta, e per l’ennesima volta arrotolò la pergamena.






Eccomi qua!
In questa storia mi piaceva l'idea di far trapelare un Remus che ricorda con nostalgia i suoi amici, ma anche un Severus che condivide questo sentimento, seppure non rivolto alle medesime persone; per questo ho pensato di far incrinare la "maschera" di Piton un pochino, senza ovviamente esagerare, per poi farlo ritornare subito in sé.
- Questa one-shot si è classificata 2^ al concorso "One Wand, One Magic" giudicato da Hug, 7^ al flash contest "Quella scena" di MedusaNoir (con premio "miglior personaggio maschile") e 6^ a "Perle Nascoste" di Violet Acquarius"- Mamma mia! Non mi ero resa conto di quanti hanno dovuto sorbirsi queste righe!
  
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