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Autore: Doll_    02/09/2011    14 recensioni
June è un'adolescente riservata e timida che al secondo anno di liceo viene inevitabilmente attratta nella tana del lupo cattivo. Jack è più grande e affascinante, ma anche col suo carattere intrattabile e scontroso, riesce a far innamorare di sé la ragazza e a portarla a letto, per poi lasciarla come suo solito. Peccato che l'anno dopo i due verranno messi a stretto contatto a causa dell'imprevedibile destino che, seppur detestandosi, li unirà sempre più...
Genere: Erotico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'June e Jack'
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Salve ragazze! (Riceve mille sguardi furiosi) Come avete passato le vacanze?
Mi siete mancate davvero molto, credetemi (sguardi scettici) ehm... Le mie vacanze sono state una noia mortale (e chissene frega? Nd tutti)
Okay, okay... chiedo immensamente scusa per essere sparita nel nulla ma l'estate mi ha completamente assorbita.
Ma adesso sono tornataaaaaa! (.-. nd tutti)
Il capitolo che vi propongo è quello più particolare di tutti e credo che simile a questo ce ne sarà solo un altro. Praticamente è diviso in due. La prima parte (my last normal day) non è sotto il POV di June mentre la seconda parte (dress and tie) sì.
La prima parte è ambientata, però, il giorno dopo della seconda (sguardi confusi) uhm, allora, vediamo se riesco a spiegarmi meglio: in ordine di tempo avrei dovuto mettere Dress and Tie e poi My Last Normal Day (e perché non l'hai fatto?-.- nd tutti).. perché mi piaceva molto come avevo consluso Dress and Tie e allora ho deciso di metterla proprio come parte finale.
Boh, meglio di così non so dirlo ragazze mie.
Spero comunque di ricevere più recensioni dello scorso capitolo che, vedo, sono diminuite...Mmmm.
Mi scuso anche per non aver risposto a tutte le vostre favolosissime recensioni. Mi hanno fatto davvero molto piacere perché capisco che l'estate non permette a chiunque di stare davanti al computer per leggere un misero capitolo anche se, invece, molte di voi ce l'hanno fatta e hanno anche sprecato un po' del loro tempo per lasciarmi scritto il proprio parere (e non te lo meritavi nd tutti. :'( nd doll)
Quindi grazie, grazie, grazie mille :D
Un bacionissimo: Doll_

 

My Last Normal Day

 

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Ad Ally
Grazie di essere quella che sei.



Sentivo il suono di quella maledetta sveglia anche dopo averle dato una manata per spegnerla malamente e con rabbia.
La canzone Vanity di Lady Gaga ora rimbombava ad alto volume mentre mi decidevo ad alzarmi e prepararmi per andare a scuola.
Sicuramente a lui quella canzone non sarebbe piaciuta affatto.
Lui che idolatrava solo ed unicamente il rock e tizi come Jimmy Page o Jim Morrison e gruppi come i Metallica o Smashing Pumpkins.
Lui che come sveglia aveva We Are The Champions dei Queen e conosceva vita, morte e miracoli di ogni singolo componente.
Lui che aveva lo stesso nome del loro leader, e Lui.. che da un mese era diventato il protagonista di ogni mio pensiero.

Sembri più felice del solito... Cos'hai?” Inarcai un sopracciglio, non appena varcai la porta dell'aula e mi ritrovai di fronte la faccia ebete, e con un sorriso altrettando ebete, di June. Quand'era felice non si preoccupava minimamente di farlo capire a chiunque le stesse accanto... Lei era fatta in quel modo ed io mi limitavo esclusivamente ad osservarla e a capire ogni singolo particolare di ciò che le passasse per la mente anche solo incrociando i suoi occhi verdi. Anche perché poi non c'erano così tante cose che le passassero nella mente, dato che da un anno il solo nome che padroneggiava il suo cervello, come il suo cuore, era quello di Jack.
Sono felice...” Sospirò continuando a guardare -ma non a vedere sicuramente- un punto indefinito davanti a sé.
Ma va? L'ho appena detto io!” Ribattei, innervosendomi ma essendo, in realtà, infinitamente contenta per lei.
Lasciala stare Abby, oggi i neuroni di June sono andati in ferie.” Mi salutò Holly dandomi una pacca sulla spalla come per solidarietà.
Non è una novità.” Borbottai, ridacchiando non appena June si risvegliò dal suo momento di coma ed iniziò a ribattere come una mocciosetta alle mie provocazioni.
Holly intanto rideva ogni volta che, invece, era June a rispondermi per le rime e continuammo così fino a quando non entrò il prof e dovemmo zittirci.
Queste erano le mie amiche e questo era l'inizio di uno dei miei soliti giorni normali e monotoni, così come la mia vita.
Un giorno normale che tanto normale non sarà stato più.. perché sarebbe stato l'ultimo.

Stavo ascoltando una delle classiche conversazioni su cosmetici e parrucchieri di Alicia quando, anche prima che mi toccasse la spalla, sentii la Sua presenza.
Buongiorno ragazze,” salutò tutte per poi abbassarsi su di me e lasciarmi un lieve bacio sulla guancia dicendo: “'giorno Abby-chan!” Con un sorriso tanto grande che avrebbe fatto concorrenza solo con quello di June.
Avrei voltuo dirgli così tante cose, avrei voluto anche io sorridergli o dargli un bacio sulla guancia... avrei voluto così tanto ma alla fine riuscii solo a comportarmi come ero sempre stata abituata a fare.
Quante volte ti ho detto che non devi chiamarmi così!?” Feci la finta stizzita.
Come posso farti capire che mi piaci?
Oh, andiamo, quand'eri piccola ti piaceva tanto!” Sorrise ancora in quel modo da infarto istantaneo che mi ci volle qualche secondo per riprendermi.
Certo, mi piaceva perché quando avevo quattro anni vedevo i cartoni animati giapponesi, ma adesso sono cresciuta!” Dissi, divenendo sicuramente rossa.
Lui era l'unico che riusciva a farmi infervorare così tanto.. Ma almeno c'era un punto positivo a quell'ennesima discussione scherzosa: Alicia non stava più parlando con me. Certo, mi dispiaceva perché stava ammorbando John ed Holly adesso, ma almeno mi aveva lasciata per un po' sola a battibeccare con Lui.
Sorrisi interamente a quel pensiero prima di sentire la sua risposta.
Sei cresciuta ma ti vedi ancora Naruto.” Esclamò, mantenendo il suo sorrisino sghembo.
Lo vedo solo perché altrimenti tu inizieresti a raccontarmi tutta la storia e preferisco tenermi aggiornata senza essere costretta ad ascoltarti!” Avvampai, facendolo ghignare maggiormente.
Sapevo che si divertiva a punzecchiarmi e, anche se non lo avrei mai ammesso, io mi divertivo quanto lui, se non di più.
Ma mentii... Perché la verità era che vedevo Naruto non solo perché mi piaceva davvero ma soprattutto perché era stato Lui a chiedermelo e quindi non mi sarei mai permessa di deluderlo.
Ti stanno bene oggi i capelli, Abby-chan.” Disse invece, con la solita luce divertita negli occhi.. anzi no, non divertita, ma felice.
Hn..” Cercai di mantenere l'autocontrollo. “Tu invece hai sempre la solita fratta di capelli in testa.” Sorrisi anche io stavolta.
Lui in risposta si passò una mano fra quei bellissimi fili castani come per aggiustarseli inutilmente e mi rivolse l'ennesima occhiata della giornata con quelle sue iridi inspiegabilmente dello stesso colore del grano scuro.
Il taglio degli occhi era affilato, quasi orientale e questo lo rendeva ancora più sexy di quanto già non fosse.
Il naso dritto anche se leggermente schiacciato e le labbra sempre rosse e perfette.
Né troppo fine, né troppo carnose.
Il corpo alto e magro con addominali stupefacenti, che venivano nascosti da quei maledetti indumenti sempre costosi e alla moda, che contrastava col mio corpo che, al contrario, era bello in carne ed eccessivamente minuto.
Sì, ero bassa... e allora?
E lui era alto... Molto alto.
Io non avevo le forme degne di Megan Fox mentre lui poteva permettersi di andare a lavorare come modello per mille riviste.
Portavo degli occhiali fucsia e delle magliette che cercavano di nascondere quel corpo che non mi piaceva ma che, sotto gli occhi di Lui, diventava quasi bello...
Io e Freddie eravamo amici. Amici diversi, per così dire.
Ci conoscevamo da quando avevamo tre anni poiché i nostri genitori erano amici di vecchia data e avevamo frequentano le stesse scuole dall'asilo al liceo.
Pur avendo due anni di differenza avevamo passato tutta l'infanzia a stretto contatto ed in lui avevo visto quel fratello che non avevo mai avuto. Mi aveva difesa quando dei bambini si erano presi gioco di me chiamandomi “cicciona” e mi aveva protetta ogni qual volta non riuscivo a rispondere e a tirare fuori il carattere che solo andando avanti con gli anni avevo sviluppato.
Avevamo dormito insieme e da bambini nessuno si spostava senza l'altro.
Poi erano arrivate le medie e le cose pian piano ci sfuggirono di mano, dividendoci poiché lui ormai era cresciuto, si era fatto nuovi amici e la sua bellezza appena sbocciata aveva indotto parecchie ragazze a provarci con il moro, mentre io ero rimasta la solita ragazzina timida ed impacciata che senza il suo migliore amico si era sentita improvvisamente persa.
In quel periodo avevo creduto che lui non mi volesse più proprio per il mio aspetto così mi misi d'impegno per dimagrire e raggiungere il peso adatto per essere onestamente soddisfatta di me stessa. A questo poi, seguì la crescita della mia autostima e la forza interiore che prima avevo represso essendo sempre convinta che al mio fianco ci sarebbe stato Freddie a proteggermi.
Anche se si era allontanato, io non mi ero mai dimenticata di lui e non avevo mai provato rancore verso i suoi confronti.
Inconsapevolmente lui mi aveva aiutata moltissimo, più di quando mi stava accanto e in tutti quegli anni di silenzio non potei fare altro che ringraziarlo interamente per avermi fatto diventare una persona orgogliosa di se stessa.
Al liceo, poi, quando lo avevo rivisto l'anno scorso non potevo crederci. Era cresciuto, diamine, e si era fatto incredibilmente bello.
Il mio essere timida con i ragazzi comunque non era cambiato e non ebbi mai il coraggio di avvicinarmi a lui per salutarlo, avendo paura che magari neanche si ricordasse di me, fino a quando l'anno dopo June venne accalappiata letteralmente da Francine e tutte ci ritrovammo nella stessa comitiva di Jack e, quindi, anche di Freddie.
All'inizio avevo sempre cercato di non parlargli e guardarlo troppo.. Lui era stato il mio migliore amico e gli volevo bene, ma da quando avevo ripreso a frequentarlo sentivo che il sentimento era decisamente cambiato e mutato in qualcosa di più grande e, solo qualche giorno dopo, compresi che avevo definitivamente sorpassato il confine e mi ero lasciata alle spalle l'etichetta di Amichetto-del-cuore.
Ora lo guardavo con brama, con desiderio... Il mio corpo era cresciuto e le forme si erano sviluppate.. Sapevo di non essere realmente un caso disperato e dentro di me speravo vivamente che potesse notarmi anche lui in maniera diversa.
Ma comunque, mi sarei accontentata di qualsiasi cosa.. Bastava che mi rimanesse accanto.
Questa volta non l'avrei lasciato allontanarsi da me per nulla al mondo.
Non ora che avevamo ripreso a vederci per qualche sciocco film, non ora che avevamo ripreso a pranzare insieme, non ora che avevamo ripreso a scherzare come un tempo... Non ora che finalmente avevamo riscoperto non solo noi stessi ma noi stessi insieme.

Niente macchina oggi, Abby-chan?” Sbucò letteralmente dal nulla dietro le mie spalle mentre aspettavo l'autobus arrivare.
Serviva a mamma.” Feci spallucce, vedendolo posizionarsi accanto a me.
Le tue amiche?”
Holly viene sempre accompagnata dai genitori mentre June.. Boh, credo sia sparita nel nulla. Meggie invece torna con Chase.” Spiegai, percependo il mio cuore aumentare i battiti non appena sfiorò la mia mano.
Allora vieni che ti accompagno io.” Fece serio.
Non era una domanda, ma un ordine. E Freddie era strano.. diverso.
Sarà forse stato per quella ragazza che ci aveva provato con lui nei corridoi?
Oh, ehm.. ti ringrazio.”
Figurati. Magari andiamo a pranzo insieme, ti va?” Sorrise ma non di uno dei suoi sorrisi.. sembrava uno di quei sorrisi che faceva June quando era accanto a Jack e questo si limitava ad ignorarla mentre lei avrebbe voluto dirgli mille cose.
Ma quello di June era anche un sorriso da persona innamorata e costretta a tenersi tutto dentro per non rischiare di rompere ogni cosa.
E, che io sapessi, Freddie non era innamorato.
Certo.” Risposi cauta, guardandolo da cima a fondo.
L'avevo detto che ero una brava osservatrice, no?
Tutto okay, Freddie? Ti vedo strano.” Chiesi dopo qualche minuto di silenzio.
Sì, sì.. tutto alla grande.” Fece, rispondendo un po' troppo presto per i miei gusti.
Che ti ha detto quella ragazza oggi al corridoio?”
Ero masochista, sì, ma non potevo rimanere col dubbio ancora per molto.
Uhm.. Niente, le solite cose.” Fece spallucce, dedicando l'intera attenzione alla strada.
E tu che le hai detto?” Domandai con nonchalance quando invece dentro morivo di curiosità.
Che non m'interessava.”
Oh.. ma-”
Siamo arrivati!” Esclamò, interrompendomi bruscamente, appena parcheggiò.
Scesi dalla macchina con un punto interrogativo al posto del cervello, grosso quanto una casa.
Ma non appena alzai lo sguardo, il cuore mi si fermò di botto.
Ma... ma, Freddie! Credevo che il CrispyRoss avesse chiuso da un pezzo!” Spalancai bocca e occhi notando che invece era proprio lì aperto davanti a noi.
Il CrispyRoss era uno dei tanti fast food della città, dove prevalentemente ci andavano i bambini con le proprie famiglie.
Ed era lì che io e Freddie ci eravamo dichiarati amicizia per sempre.
Io mi ero presa il menù più grande e ricco che avessero e dei bambini mi avevano tirato addosso delle patatine per prendermi in giro, e fu in quel momento che Freddie, che era un di quel gruppo, andò contro l'altro bambino che mi aveva derisa e lo spinse a terra minacciandolo di starmi alla larga.
Freddie poi si era unito a me e ci eravamo messi in un tavolinetto lontano a mangiare e a chiacchierare insieme fino a quando, alla fine del pranzo, lui mi aveva preso un mignolo e l'aveva afferrato col proprio dichiarandomi ufficialmente la sua amica del cuore.. per sempre.
Mi vennero le lacrime agli occhi a guardare quel posto tanto piccolo e pieno di ricordi che una volta mi era sembrato tanto immenso.
E invece eccolo qui, tale e quale a una volta.” Sorrise sinceramente, prendendomi poi una mano e trascinandomi dentro. “Non voglio sentire storie, oggi prenderai il famoso menù di quel giorno!” Mi ammonì, facendomi sbiancare.
Non posso, Freddie, sai che sono a dieta! Devo stare attenta sennò..”
Sennò, sennò, sennò...” M'interruppe facendomi il verso. “Il tuo corpo sta benissimo, Abby e per una volta non muore nessuno!” Cercò di convincermi facendomi gli occhioni dolci.
Dopo qualche minuto alle prese con le mie proteste, Freddie riuscì a convincermi davvero e a prenotare lo stesso tavolinetto di tanti anni addietro.
Come mai proprio oggi?” Chiese, una volta terminato il dolce.
Mi sentivo più piena che mai e già mi stavo programmando la dieta ferrea dei giorni successivi quando Freddie allungò il suo mignolo verso di me.
Senza esitare e guardando nei suoi occhi seri, allungai il mio mignolo e lo legai al suo attendendo col cuore in gola ciò che aveva da dire.
Dodici anni fa, precisamente in questo luogo, ti avevo chiesto di diventare la mia migliore amica.” Annunciò, incuriosendomi. “Però gli anni sono passati e tu ed io ci siamo separati per molto tempo..” Il suo mignolo stringeva forte il mio come fosse un'ancora di salvataggio. “Siamo cresciuti e tu... Tu Abby sei diventata eccezionale. Mi ricordavo di una bambina goffa sempre pronta a nascondersi ma a distanza di tempo mi sono ritrovato davanti una ragazza sveglia, ottimista e con un carattere forte.” Mi sorrise, guardando i miei occhi già lucidi. “Oggi ho preso un'altra decisione. Quando stavo parlando con quella ragazza nel corridoio, i miei pensieri vagavano da tutt'altra parte. Lei mi aveva chiesto di uscire ed io improvvisamente mi chiesi come sarebbe stato uscire con te. Lei mi aveva detto che gli piacevo, ed io mi chiesi come mi sarei sentito se me lo avessi detto tu. E fu in quel momento che sei apparsa alla fine del corridoio, come se la mia mente ti avesse richiamata a me... Ti ho guardata e tu dopo aver squadrato la tizia che mi stava parlando, hai fissato i tuoi occhi nei miei. Ci avevo visto rabbia ma io riuscivo a leggere anche qualcos'altro... Qualcosa di più grande che non avevo mai visto nei tuoi occhi.”
Oh, no... Lo aveva capito. Mi stava dicendo cose dolci per alleggerire il dolore che mi avrebbe causato dopo, lo sentivo.
Ma lui proseguì e ciò che disse in seguito non combaciò assolutamente con quello a cui stavo pensando. “E mi sono sentito.. avvolto. Sì, come se fossi stata tu in quel momento ad aver protetto me. E tutti i sentimenti che credevo di aver messo da parte sono riaffiorati prepotentemente. Io volevo il tuo sguardo su di me in quel momento, e mi sono accorto che in realtà lo avrei voluto sempre. Perché... Perché... io voglio te.” Deglutì, lasciandomi paralizzata sul posto. “Quindi come dodici anni fa, anche oggi ho intenzione di annunciarti una cosa.” Sospirò dandosi coraggio. “Io non voglio che tu sia la mia migliore amica.” Disse. “Voglio che tu sia la mia ragazza.”

Il matrimonio della cugina di Jack?” Chiesi lo stesso pomeriggio dopo, ovviamente, aver accettato la sua proposta ed essere scoppiata a piangere come un'emerita cretina dall'emozione.
Stavamo camminando verso un parco non troppo lontano.. mano nella mano.
Potevo sentire chiaramente ogni riga che aveva sul palmo e le sue dita affusolate stringermi forte l'arto.
Non ci credevo ancora... Era una frase già fatta ed in moltissimi libri si legge di questa fantomatica protagonista che, agonizzando per il suo amato, quando viene a scoprire di essere ricambiata, recita tutte frasi romantiche dicendo ogni tre secondi di essere la più fortunata del mondo, la più felice, e di non crederci ancora per paura che tutto finisca.
Ebbene sì, anche io mi sentivo così, ma non lo avrei mai ammesso.
Sapevo che sarebbe stato complicato. Io non avevo mai avuto un ragazzo. Non sapevo baciare ed ero troppo inesperta per un tipo come lui.
Ma volevo provarci. Volevo buttarmi a capofitto e donare alla mia vita qualche attimo di pura felicità.
Stare con Freddie equivaleva ad una sfida ed io non mi sarei mai più tirata indietro.
Sì, conosco Jack dalle medie e così anche sua cugina che ha voluto invitarci tutti.. Sono convinto che Jack porterà June così io voglio portare te.” Sorrise, stringendo la presa.
Ma.. sei sicuro? June non mi detto nulla.”
Però poi ricordai la faccia di quella mattina da ebete patentata e allora compresi.
Non ti preoccupare, ci divertiremo e voglio proprio vederti in un vestito elegante.” Sussurrò sensualmente, facendomi sciogliere.
O-okay..” Arrossii.
E le nostre mani si strinsero ancora di più.
Sì. Quello fu ufficialmente il mio ultimo giorno normale.

 

§§§

 

Dress and Tie

 

 

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Maledetta lampo!
Possibile che non avessi ancora digerito il pranzo al Mc? Erano passate delle ore, in fondo... Eppure quel vestito del cavolo non ne voleva sapere di entrarmi!
Lo specchio del camerino sembrava sbuffare spazientito guardandomi minaccioso mentre facevo dei ridicoli saltelli sul posto e ritiravo a più non posso la pancia per tirare su la lampo.
Maledetto specchio!
Non avrei preso una taglia più grande, a costo di andarci nuda o cambiare modello.
Non mi sarei mai affacciata con il solo capo dal camerino per chiedere a Jack una taglia in più.
Eppure erano già passati più di dieci minuti e dopo essere riuscita a farlo passare per i fianchi, la lampo cucita sul lato non voleva accontentarmi.
Maledetto Mc!
Stavo lanciando le peggiori imprecazioni degne di uno scaricatore di porto quando la tendina dello spogliatoio si aprì di poco per far entrare la slanciata figura di Jack facendomi quasi svenire dallo spavento.
Jack! Che diavolo stai facendo??” Squittii, reggendomi il vestito addosso alla bell'è meglio.
Mi stavo facendo vecchio lì fuori.” Spiegò con nonchalance, squadrandomi da capo a piedi con un espressione curiosa ed indifferente allo stesso tempo. “Qual'è il problema?”
Mmh..” A quella domanda abbassai lo sguardo iniziando ad esaminare mattonella per mattonella di quel camerino come se ne valesse della mia vita mentre lui attendeva una mia risposta esauriente.
Ehm.. n-non c'è n-nessun p-problema..” Balbettai, arrossendo impercettibilmente, abbassando ancora di più e nascondendo il mio viso fra i capelli.
Bugia.” Disse solo, con un ghigno mal celato.
In risposta ringhiai ma non mi decidevo comunque né a parlare né a guardarlo negli occhi.
In fondo, cosa avrei dovuto dirgli?
Il problema sta nella mia eccessiva massa corporea, in questa dannata lampo che non intende contribuire e nello specchio maligno che più passa il tempo più sembra divertirsi a ritrarmi ancora più enorme di quanto già non pensi di essere. Esatto Jack, la tue ex ragazza è una grassona che non riesce ad infilarsi una quarantadue di un vestito taglia M.”
Poi gli avrei rifilato un sorrisino compassionevole ed infine Jack mi avrebbe deriso fino alle lacrime (le sue di risa le mie di delusione) e non mi avrebbe più portata al matrimonio della cugina per non rischiare di sfigurare accanto ad una come me.
Non che io avessi mai avuto qualche avversione contro le ragazze con un po' di carne in più, anzi! Abby ed Holly stesse erano delle ragazze in carne ma allo stesso tempo con delle forme più prosperose e più delineate rispetto alle mie.
Il fatto era che se Jack si era messo con me quando ero magra, sicuramente non mi avrebbe rivoluta con qualche chiletto in più... no?
No. Stavo delirando. A Jack dovevo piacere per la personalità, non per l'aspetto, quindi al diavolo tutte le paranoie: gli avrei detto la verità!
Non mi entra il vestito.” Ammisi tutto d'un fiato, alzando lo sguardo per imprimermi la sua reazione.
Reazione che non ci fu.
Restò semplicemente impassibile e quasi più scocciato di prima, prima di inarcare un sopracciglio e rispondere: “Quindi tu mi hai fatto aspettare tutto questo tempo solo perché non avevi preso la taglia giusta?”
A quella domanda, invece, boccheggiai. Non sapevo cosa rispondere... Dovevo essere felice, no? Non mi aveva derisa. Non era schifato. Non mi aveva presa in giro.
Ma poi pensai che probabilmente era perché a lui non fregava assolutamente nulla di me, indipendentemente dai chili in più, dai capelli o da qualsiasi altra cosa.
A lui non importava, punto.
Già.. Comunque questo vestito non mi piace nemmeno. Col rosa sembro un confetto.”
Te l'avevo detto che il rosa non andava bene. Poi io non avrei mai indossato una cravatta rosa!” Esclamò come se volesse inconsciamente tirarmi su di morale; ma un particolare di quella frase mi bloccò.
Cravatta? E perché avresti dovuto indossare una cravatta rosa?” Inarcai un sopracciglio, ricordando solo in quel momento che eravamo in un camerino, che lui era entrato senza permesso senza neanche chiedersi se fossi nuda (anche se poi sapevo che mi avrebbe risposto che non c'era nulla che non avesse già visto, a parte i chili) e con una probabile fila ad aspettare che noi lasciassimo libero il camerino.
Ma la sua risposta cancellò ogni pensiero coerente che in quel momento mi stava passando per la mente.
Perché ho detto a mia cugina che ti avrei portata io e che quindi sarei stato io il tuo accompagnatore. Così, come coppia, io dovrò avere la cravatta dello stesso colore del tuo vestito. Mi sembra logico, no?” Chiese retoricamente.
Fu in quel momento che mi si aprì tutto un mondo nuovo davanti. Che ero innamorata lo sapevo, ma poteva un simile sentimento portarti su una vetta così alta? Potevo sentirmi talmente leggera per una frase che avrebbe potuto anche non significare nulla?
Vestito e cravatta.
June e Jack.
Pur sapendo da tempo che provavo un immenso amore per Jack, mi stupivo ad ogni reazione che aveva il mio corpo e, soprattutto, il mio cuore in qualsiasi occasione che vedeva come protagonista il biondo. Avrei dovuto aspettarmelo che le mie guance si sarebbero colorate, che le mani avrebbero iniziato a sudare freddo, che il cuore avrebbe accelerato irrimediabilmente i battiti e che avrei sentito il mio corpo non come un concentrato di organi ma come aria pura, fresca, che faceva volare la mia anima il più in alto possibile fino a quando non ci fosse stato nient'altro che la riportasse bruscamente a terra.
Jack, e quindi tutto quello che comprendeva e le sensazioni che mi scaturiva da dentro, capii solo in quell'istante, erano una cosa decisamente molto più grande di me.
Forse fu quello il vero momento in cui mi innamorai realmente di Jack e non dell'idea che mi ero fatta di lui o di come avrebbe dovuto essere.
Non mi innamorai di lui perché lo vidi in una qualche posizione sexy o in un momento in cui era particolarmente bello poiché... beh, tutti sapevano che era bello, ma non per questo tutti erano innamorati di lui. No, non mi ero innamorata della sua bellezza... Ma mi riscoprii innamorata per una sciocca frase. Una frase che per chiunque altro non avrebbe avuto alcun significato ma che per me equivaleva al mondo. Anzi, all'universo, perché non aveva fine...
Sentivo in quelle parole speranza e non più illusione.
Quella cravatta e quel vestito eravamo noi... E noi avevamo lo stesso colore.
Noi due avevamo qualcosa di simile che ci avrebbe caratterizzati e separati dalla massa, insieme. Non ai lati opposti, ma insieme.
Non mi innamorai perché disse: come coppia, ma perché disse: mi sembra logico.
Ebbene sì, era logico. Era contorto ma logico. Ed era logico ad entrambi.
Commettevamo errori, litigavamo, ci ferivamo e ci fottevamo... Ma era logico. Per noi era normale perché era quello che ci teneva uniti. Erano tutte quelle pazzie, tutti quei colori, tutti quegli oggetti a tenerci uniti. Erano piccole cose che ai nostri occhi apparivano enormi. Erano grandi cose che ai nostri occhi apparivano minuscole.
Era amore.
Ed io avevo iniziato ad amarlo realmente solo in quel camerino.
Prima era stato l'ideale che avevo di lui a farmi invaghire ed illudere... Perché quand'eravamo insieme era perfetto, ma io mi ero innamorata davvero dopo. Quando l'avevo visto arrabbiato, quando mi aveva sbattuta al muro, quando mi aveva chiamata stupida... E, soprattutto, quando aveva detto che era logico.
Era logico che fossimo la cravatta ed il vestito con lo stesso colore.
Era logico... perché eravamo semplicemente noi.




Sì. lo so... Vi aspettavate di meglio dato quanto vi ho fatto attendere.
Mi dispiace ma devo ammettere che io vado matta per il personaggio di Abby, come quello di Holly e di Francine.
Ho voluto dedicare questo capitolo ad una mia cara amica sulla quale mi sono ispirata proprio per il personaggio di Abby.
Ci tengo ancora a ringraziarvi per la vostra pazienza e nonostante questo pessimo capitolo, spero vivamente di ricevere altre delle vostre magnifiche recensioni :)
Un bacio: Doll_

   
 
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